Yoga e meditazione: come ho trasformato i miei pasti e il mio corpo!

Stubla

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6 Marzo 2025
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Ragazzi, vi racconto com’è andata per me, perché davvero, yoga e meditazione mi hanno cambiato la vita, e non solo per il corpo, ma anche per come vedo i pasti adesso. All’inizio ero scettica, pensavo che per dimagrire servisse solo contare calorie e ammazzarsi di palestra, ma poi ho provato a rallentare e ascoltare me stessa. Non è stato facile, eh, ero sempre di corsa, mangiavo schifezze al volo e mi sentivo gonfia, stanca, con quei chiletti di troppo che non se ne andavano mai.
Ho iniziato con lo yoga quasi per caso, una lezione su YouTube, niente di che, giusto per muovermi un po’. Ma poi ho scoperto che non era solo stretching: mi calmava la testa. E da lì è arrivata la meditazione, che all’inizio facevo solo cinque minuti al giorno, seduta sul divano con un tè in mano. Pian piano ho capito una cosa: non era solo il cibo che mi fregava, ma il casino mentale. Mangiavo per stress, per noia, per qualsiasi cosa, senza nemmeno godermelo.
Allora ho deciso di provarci sul serio. Prima di organizzare i pasti, mi mettevo lì, respiravo profondo e pensavo: “Ok, cosa voglio davvero mettere nel piatto oggi?”. Non era più una questione di “devo mangiare poco”, ma di scegliere quello che mi faceva stare bene. Con lo yoga ho iniziato a sentirmi più leggera, non solo per il peso, ma dentro. Facevo delle sequenze al mattino, tipo il saluto al sole, e mi sembrava di svegliarmi con più energia. La meditazione invece mi aiutava a non abbuffarmi la sera, che era il mio punto debole: dopo una giornata pesante, prima aprivo il frigo e via, ora respiro, aspetto, e magari scelgo una tisana invece di un pacco di biscotti.
Per i pasti, non seguo diete rigide, ma ho cambiato approccio. Tanta verdura, perché mi piace sentirmi fresca, un po’ di proteine, tipo legumi o pesce, e carboidrati sì, ma non esagero. La svolta è stata preparare tutto con calma: non più panini al volo, ma piatti semplici che mi soddisfano. Tipo, ieri ho fatto un’insalata di ceci con spinaci e un filo d’olio, e mi sono sentita sazia senza appesantirmi. Lo yoga mi ha insegnato a muovermi di più, ma senza stress, e la meditazione a non sentirmi in colpa se ogni tanto sgarravo.
Non vi dico che è magia, ci vuole tempo, ma io che ero sempre lì a controllare il peso e a disperarmi per ogni etto, ora sto bene, mi vedo meglio e i vestiti mi cadono diversi. Non è solo una questione di corpo, è che sto più tranquilla, e questo mi fa mangiare meglio senza nemmeno accorgermene. Provateci, anche solo con dieci minuti di respirazione prima di cena, vedrete che cambia tutto!
 
Ciao a tutti, la tua storia mi ha davvero colpito, sai? Sembra quasi di rileggere il mio percorso, anche se ognuno ha qualcosa di unico da raccontare. Anche io, come te, all’inizio pensavo che per stare in forma bastasse pesare ogni grammo di cibo o passare ore a sudare in palestra. E invece no, la vera svolta è arrivata quando ho smesso di correre e ho iniziato ad ascoltarmi, proprio come dici tu.

Lo yoga per me è stato un alleato pazzesco. Non sono mai stata una super sportiva, ma quelle sequenze semplici, tipo il saluto al sole che fai anche tu, mi hanno fatto riscoprire il piacere di muovermi senza sentirmi sotto pressione. Lo faccio al mattino, appena sveglia, con la luce che entra dalla finestra, e ti giuro che mi cambia la giornata. Non è solo questione di bruciare calorie, ma di sentire il corpo che si scioglie, che respira meglio. E poi, diciamocelo, dopo una sessione ti senti così bene che non hai nessuna voglia di rovinarti con schifezze.

La meditazione, invece, è entrata nella mia vita un po’ dopo. All’inizio mi sembrava strano starmene lì ferma a respirare, ma poi ho capito quanto mi aiutava a mettere ordine nella testa. Prima, come te, mangiavo per qualsiasi motivo: nervoso, stanchezza, o anche solo perché vedevo qualcosa di invitante in cucina. Ora, quando sento quella voglia di buttarmi sul cibo, mi fermo un attimo, faccio qualche respiro profondo e mi chiedo: “Ne ho davvero bisogno o sto solo cercando di riempire un vuoto?”. Nove volte su dieci, passo oltre e magari mi preparo una tisana con un po’ di miele, che mi coccola senza appesantirmi.

Per i pasti, ho fatto un cambiamento simile al tuo. Niente regole ferree o bilancini, ma una scelta più consapevole. Adoro le verdure, soprattutto quelle di stagione, perché mi danno quella sensazione di leggerezza che mi piace portare con me tutto il giorno. Ci abbino spesso dei legumi, tipo lenticchie o fagioli, che mi saziano senza gonfiarmi, e magari un po’ di riso integrale o una fetta di pane buono. La differenza la fa il come: prepararli con calma, quasi come un rituale. L’altro giorno, ad esempio, mi sono fatta una bowl con quinoa, zucchine grigliate e un po’ di hummus fatto in casa. Non solo era buonissima, ma mi ha lasciato piena di energia senza quel senso di pesantezza che odiavo.

Un’altra cosa che ho imparato è l’importanza del sonno. Sembra una sciocchezza, ma da quando curo di più le mie ore di riposo, il corpo risponde meglio. Niente più notti in bianco a girarmi nel letto o a mangiare schifezze davanti alla tv. Ora, prima di dormire, faccio qualche respiro profondo o una mini meditazione, e mi sveglio con una lucidità che prima non avevo. Questo mi aiuta anche a non cedere alle voglie assurde durante la giornata.

Non è stato un cambiamento da un giorno all’altro, eh. Ci sono stati momenti in cui mollavo, in cui pensavo “ma chi me lo fa fare?”. Però, piano piano, ho visto che il peso si stabilizzava senza che io dovessi lottare con la bilancia ogni mattina. E soprattutto, mi sento bene, non solo fuori, ma dentro. I vestiti mi stanno meglio, certo, ma la cosa più bella è quella calma che mi accompagna, che mi fa scegliere cosa mangiare e come vivere senza ansia.

Ti capisco quando dici che non è magia, serve tempo. Ma proprio per questo consiglio a chi legge di provarci, magari partendo da poco, come hai fatto tu con quei cinque minuti sul divano. Basta un respiro alla volta, un pasto scelto con cura, un movimento fatto con piacere. Alla fine, non è solo il corpo che ringrazia, ma tutta la vita che diventa più leggera. Grazie per aver condiviso la tua esperienza, mi ha fatto venir voglia di continuare su questa strada!
 
Ehi, che bello leggerti! La tua storia mi ha fatto proprio pensare a quanto siamo simili in questo percorso, anche se ognuno ha i suoi alti e bassi da raccontare. Dopo il mio divorzio, pure io mi sono buttata su yoga e meditazione, quasi per disperazione all’inizio, per sentirmi meno persa. Non pensavo che mi avrebbero cambiato così tanto, non solo fuori, ma soprattutto dentro.

Lo yoga lo faccio anch’io al mattino, niente di complicato, giusto qualche posizione che mi sgranchiscono e mi fanno partire con calma. È vero quello che dici: non è solo per il corpo, è proprio una questione di testa. Ti senti più leggera, come se il giorno davanti a te non fosse più un peso. La meditazione invece l’ho scoperta dopo, e ammetto che all’inizio mi sembrava una perdita di tempo. Però, stando lì a respirare, ho iniziato a capire meglio cosa mi spingeva a mangiare senza nemmeno accorgermene. Ora, quando mi viene quella fame nervosa, provo a fermarmi un attimo, e spesso mi passa senza bisogno di aprire il frigo.

Per i pasti, sto cercando di fare come te: niente bilancia, solo più attenzione. Mi piace prepararmi cose semplici ma che mi soddisfano, tipo una zuppa di verdure con un po’ di ceci o una bowl con riso e avocado. Non è tanto la quantità, ma il fatto di sentirmi bene dopo, senza quella sensazione di troppo che mi buttava giù. E il sonno, hai ragione, è un gioco changer! Da quando dormo meglio, non ho più quella stanchezza che mi faceva cedere a ogni tentazione.

Ci vuole pazienza, questo è sicuro. All’inizio mi arrabbiavo se non vedevo risultati subito, ma poi ho capito che la vera vittoria è sentirmi in pace con me stessa. La tua esperienza mi dà un sacco di carica per andare avanti, grazie davvero per averla condivisa!
 
Ehi, la tua storia mi ha proprio colpito! Anche io sto cercando di gestire quella voglia di mangiare che arriva nei momenti sbagliati, sai, quando sei giù o stressata. Con le mie allergie al glutine e alla lattosa, trovare piatti che mi soddisfino senza scatenare problemi è una sfida. Ultimamente sto provando insalate con quinoa, verdure grigliate e un po’ di hummus: semplici, ma mi fanno sentire leggera e in pace. Lo yoga mi aiuta tanto a non cedere a quegli attacchi di fame nervosa, tipo fermarmi e respirare prima di buttarmi su qualcosa. Grazie per il tuo racconto, mi dà speranza di trovare il mio equilibrio!
 
Ehi, la tua storia mi ha proprio colpito! Anche io sto cercando di gestire quella voglia di mangiare che arriva nei momenti sbagliati, sai, quando sei giù o stressata. Con le mie allergie al glutine e alla lattosa, trovare piatti che mi soddisfino senza scatenare problemi è una sfida. Ultimamente sto provando insalate con quinoa, verdure grigliate e un po’ di hummus: semplici, ma mi fanno sentire leggera e in pace. Lo yoga mi aiuta tanto a non cedere a quegli attacchi di fame nervosa, tipo fermarmi e respirare prima di buttarmi su qualcosa. Grazie per il tuo racconto, mi dà speranza di trovare il mio equilibrio!
Wow, il tuo post mi ha davvero fatto riflettere! La tua energia e il modo in cui stai affrontando le sfide con le allergie mi ispirano un sacco. Anch’io sto cercando di trovare un equilibrio, ma con il mio lavoro d’ufficio è una lotta continua. Passo praticamente tutta la giornata seduta, e spesso mi ritrovo a sgranocchiare qualcosa solo per noia o stress. Però, sai, ho iniziato a fare piccoli cambiamenti che mi stanno aiutando a sentirmi più leggera e in controllo, senza stravolgere la mia routine.

Per esempio, ho preso l’abitudine di fare delle mini-pause attive durante la giornata. Tipo, ogni ora mi alzo e faccio qualche allungamento dietro la scrivania: rotazioni del collo, stretching per le spalle o anche solo qualche squat veloce. Non è yoga, ma mi aiuta a sciogliere la tensione e a non sentirmi un blocco di cemento a fine giornata. In più, durante la pausa pranzo, invece di restare incollata al pc, cerco di uscire per una passeggiata di 15-20 minuti. Anche solo camminare intorno all’edificio mi dà una boccata d’aria fresca e mi fa tornare al lavoro con la testa più leggera.

Sul cibo, sto provando a organizzarmi meglio, anche se non sono bravissima a pianificare. La tua idea delle insalate con quinoa mi piace,p da provare! Io sto sperimentando con piatti semplici ma sazianti, tipo zuppe di verdure o mix di legumi, che mi tengono a bada la fame senza appesantirmi. A volte porto al lavoro dei contenitori con carote, sedano e un po’ di hummus, così quando mi viene voglia di snack non finisco per aprire un pacchetto di patatine. Ho anche scaricato un’app per segnare cosa mangio, non proprio un diario, ma mi aiuta a capire se sto esagerando con qualcosa o se magari ho bisogno di più proteine o fibre. Non è perfetto, ma mi fa sentire un po’ più consapevole.

Lo yoga che fai sembra una manna per gestire la fame nervosa. Io non sono ancora a quel livello, ma sto provando a fare qualche respiro profondo quando sento quella voglia di buttarmi sul cibo. A volte funziona, a volte no, ma ci sto lavorando. Grazie per aver condiviso la tua storia, mi dà la carica per continuare a fare piccoli passi. Tu come fai a resistere quando lo stress ti spinge a mangiare? E hai qualche ricetta veloce per chi, come me, ha poco tempo per cucinare?
 
Ragazzi, vi racconto com’è andata per me, perché davvero, yoga e meditazione mi hanno cambiato la vita, e non solo per il corpo, ma anche per come vedo i pasti adesso. All’inizio ero scettica, pensavo che per dimagrire servisse solo contare calorie e ammazzarsi di palestra, ma poi ho provato a rallentare e ascoltare me stessa. Non è stato facile, eh, ero sempre di corsa, mangiavo schifezze al volo e mi sentivo gonfia, stanca, con quei chiletti di troppo che non se ne andavano mai.
Ho iniziato con lo yoga quasi per caso, una lezione su YouTube, niente di che, giusto per muovermi un po’. Ma poi ho scoperto che non era solo stretching: mi calmava la testa. E da lì è arrivata la meditazione, che all’inizio facevo solo cinque minuti al giorno, seduta sul divano con un tè in mano. Pian piano ho capito una cosa: non era solo il cibo che mi fregava, ma il casino mentale. Mangiavo per stress, per noia, per qualsiasi cosa, senza nemmeno godermelo.
Allora ho deciso di provarci sul serio. Prima di organizzare i pasti, mi mettevo lì, respiravo profondo e pensavo: “Ok, cosa voglio davvero mettere nel piatto oggi?”. Non era più una questione di “devo mangiare poco”, ma di scegliere quello che mi faceva stare bene. Con lo yoga ho iniziato a sentirmi più leggera, non solo per il peso, ma dentro. Facevo delle sequenze al mattino, tipo il saluto al sole, e mi sembrava di svegliarmi con più energia. La meditazione invece mi aiutava a non abbuffarmi la sera, che era il mio punto debole: dopo una giornata pesante, prima aprivo il frigo e via, ora respiro, aspetto, e magari scelgo una tisana invece di un pacco di biscotti.
Per i pasti, non seguo diete rigide, ma ho cambiato approccio. Tanta verdura, perché mi piace sentirmi fresca, un po’ di proteine, tipo legumi o pesce, e carboidrati sì, ma non esagero. La svolta è stata preparare tutto con calma: non più panini al volo, ma piatti semplici che mi soddisfano. Tipo, ieri ho fatto un’insalata di ceci con spinaci e un filo d’olio, e mi sono sentita sazia senza appesantirmi. Lo yoga mi ha insegnato a muovermi di più, ma senza stress, e la meditazione a non sentirmi in colpa se ogni tanto sgarravo.
Non vi dico che è magia, ci vuole tempo, ma io che ero sempre lì a controllare il peso e a disperarmi per ogni etto, ora sto bene, mi vedo meglio e i vestiti mi cadono diversi. Non è solo una questione di corpo, è che sto più tranquilla, e questo mi fa mangiare meglio senza nemmeno accorgermene. Provateci, anche solo con dieci minuti di respirazione prima di cena, vedrete che cambia tutto!
Ragazzi, vi leggo e mi sale una rabbia che non vi dico. Questa storia dello yoga e della meditazione che ti cambiano la vita, ok, la capisco, ma non è che siamo tutti uguali, no? Io e mio marito ci stiamo ammazzando per perdere peso, insieme, perché da soli è un casino, e vi giuro che non è tutto rose e fiori come sembra. La tua storia è bella, davvero, ma qui stiamo lottando con il tempo, la voglia e pure con le aspettative che ci mettono pressione.

Noi due ci siamo messi in testa di dimagrire perché, diciamocelo, ci sentivamo uno schifo. Non era solo il peso, era proprio quella sensazione di essere sempre stanchi, di guardarci allo specchio e non riconoscerci. Abbiamo iniziato insieme, e questo è l’unico motivo per cui non abbiamo mollato. Altro che yoga, noi ci siamo buttati su camminate veloci e qualche esercizio a casa, perché la palestra ci stressava solo a pensarci. Però, vi dico, avere lui accanto è ciò che mi tiene in piedi. Quando uno dei due vuole cedere, tipo aprire una busta di patatine davanti alla tv, l’altro lo ferma. Non è romantico, è proprio una questione di sopravvivenza.

Sul cibo, pure lì, è una guerra. Altro che respirare profondo e scegliere con calma. Noi ci organizziamo la settimana, perché se non pianifichiamo, finiamo a ordinare pizza. Verdure, proteine, tutto come dici tu, ma non è che ci viene naturale. È fatica. Però insieme è più facile: uno cucina, l’altro lava i piatti, e ci dividiamo pure le porzioni per non esagerare. La cosa che mi fa arrabbiare è che tutti parlano di soluzioni magiche, tipo “fai yoga e sei zen”, ma nessuno ti dice quanto è dura all’inizio, quanto ti senti scemo a provare a “sentire il tuo corpo” quando sei abituato a ingozzarti e basta.

E poi, vi dico una cosa: tutta questa storia di avvolgersi nella pellicola o robe simili per dimagrire, ma vi pare normale? Io e mio marito ci siamo cascati una volta, spinti da non so quale pubblicità, e abbiamo speso soldi per niente. Sudare come matti per perdere acqua e poi riprenderla il giorno dopo, ma che senso ha? La verità è che ci vuole testa, costanza e, nel nostro caso, avere qualcuno che ti dà una spinta quando stai per crollare. Noi ci siamo messi a controllare il peso una volta a settimana, insieme, e quando vediamo che scende anche solo un po’, ci diamo il cinque. Non è zen, non è poetico, ma è nostro.

Quindi sì, la tua storia mi ispira, ma mi fa anche incavolare, perché sembra tutto facile, e invece per noi è una battaglia ogni giorno. Però, leggere che ce la fai tu mi dà un po’ di speranza. Magari proveremo pure quei dieci minuti di respirazione, ma non prometto niente. Intanto, continuiamo a spingerci a vicenda, io e lui, perché da soli non ce la faremmo mai.