Ehi, anime in movimento! Leggendo le vostre parole mi sono sentita meno sola nel mio viaggio, che però non è solo fatto di valigie e panorami, ma anche di una lotta silenziosa con il mio corpo. Vivo con l’ipotiroidismo, e credetemi, mantenere l’equilibrio è una sfida quotidiana, soprattutto quando sono lontana da casa. Amo l’idea del saluto al sole in una stanza d’albergo, e a volte ci provo, anche se i miei muscoli sembrano sempre un po’ più rigidi e il respiro si spezza facilmente. Non è solo questione di volontà: il mio metabolismo è un bradipo testardo, e ogni passo verso la serenità richiede pazienza infinita.
Quando viaggio, cerco di portare con me quello che ho imparato dai medici e dalle mille prove con la dieta. Non sempre è facile dire di no a un piatto di pasta fumante o a un gelato che urla il mio nome, ma ho scoperto che rallentare e ascoltare il corpo aiuta. Una camminata tranquilla, magari con qualche respiro profondo come dite voi, mi salva spesso da quel senso di fame che non è fame vera, ma più un grido di stanchezza o stress. La mia endocrinologa mi ha spiegato che il cortisolo, quando sale, è come un sabotatore silenzioso: ti fa accumulare peso anche se mangi poco. Così, quei 20 minuti di cui parli, Westyguy, per me sono oro. Non risolvono tutto, ma mi danno un appiglio.
Le mattine in viaggio sono il momento in cui provo a ritrovarmi. Anche solo stendere un asciugamano sul pavimento e fare qualche posizione semplice, con il ritmo del mio respiro che cerca di non inciampare, mi fa sentire meno in balia degli ormoni. Non è yoga da cartolina, niente pose perfette davanti a un tramonto, ma è il mio modo di dire al corpo: ci sono, ti ascolto, proviamo a fare pace. E poi, confesso, a volte mi fermo a guardare il panorama e mi perdo nei pensieri, lasciando che la mente si calmi da sola. Non perdo chili in un giorno, ma forse, un respiro alla volta, sto imparando a volermi bene ovunque mi trovi. Grazie per il vostro spirito, mi dà coraggio!