Yoga, meditazione e cene in famiglia: come ho perso chili senza perdere il sorriso!

DiogoBS

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6 Marzo 2025
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Ciao a tutti, o forse meglio un bel "namastè" per entrare nel mood! Insomma, eccomi qua, uno che ce l’ha fatta a scrollarsi di dosso i chili di troppo senza trasformarsi in un eremita triste a furia di contare calorie. E sapete chi ringrazio? La mia yoga mat e un po’ di respiri profondi!
Non sto scherzando, ragazzi, la combo yoga e meditazione mi ha salvato. Prima ero quello che si strafogava di lasagne a cena con la famiglia – e chi può resistere alla mamma che dice "mangia, che sei sciupato"? – ma poi ho iniziato a portare un po’ di zen in casa. Tra un saluto al sole e un "omm" ben piazzato, ho scoperto che potevo godermi il cibo senza esagerare. Tipo, mangiare una porzione normale e non tre piatti solo perché "è tradizione".
E poi, la meditazione mi ha fatto capire una cosa: non è solo questione di bilancia, ma di stare bene con me stesso. Ora, mentre la famiglia chiacchiera e ride a tavola, io non mi sento più in colpa per una fetta di tiramisù – me la godo e basta, perché so che domani torno sul tappetino e tutto si bilancia. Provateci anche voi, no? Magari non diventerete dei guru, ma almeno smetterete di litigare con lo specchio!
 
Ciao a tutti, o forse meglio un bel "namastè" per entrare nel mood! Insomma, eccomi qua, uno che ce l’ha fatta a scrollarsi di dosso i chili di troppo senza trasformarsi in un eremita triste a furia di contare calorie. E sapete chi ringrazio? La mia yoga mat e un po’ di respiri profondi!
Non sto scherzando, ragazzi, la combo yoga e meditazione mi ha salvato. Prima ero quello che si strafogava di lasagne a cena con la famiglia – e chi può resistere alla mamma che dice "mangia, che sei sciupato"? – ma poi ho iniziato a portare un po’ di zen in casa. Tra un saluto al sole e un "omm" ben piazzato, ho scoperto che potevo godermi il cibo senza esagerare. Tipo, mangiare una porzione normale e non tre piatti solo perché "è tradizione".
E poi, la meditazione mi ha fatto capire una cosa: non è solo questione di bilancia, ma di stare bene con me stesso. Ora, mentre la famiglia chiacchiera e ride a tavola, io non mi sento più in colpa per una fetta di tiramisù – me la godo e basta, perché so che domani torno sul tappetino e tutto si bilancia. Provateci anche voi, no? Magari non diventerete dei guru, ma almeno smetterete di litigare con lo specchio!
Namastè, caro guerriero dello yoga! 😊 Leggerti mi ha fatto spuntare un sorriso, perché capisco benissimo quel mix di lasagne e sensi di colpa – la mamma italiana è un’arma letale, vero? Io sono quello lento del gruppo, sai? Tipo tartaruga zen: -1 kg al mese, ma sempre con il tappetino sotto il braccio e un respiro profondo in tasca. Non mollo, però, e il tuo post mi dà una bella carica!

La tua storia mi piace un sacco, soprattutto quel passaggio sul goderti il tiramisù senza drammi. Io sto ancora imparando a non fissarmi sulla bilancia – a volte la guardo e penso “ma davvero, solo 1 kg dopo tutto ‘sto sudore?” – però poi mi ricordo che sto meglio, mi muovo meglio, e pure la cena in famiglia è più leggera (non nel piatto, eh, nel cuore!). Lo yoga mi sta aiutando a non correre come un matto dietro ai numeri, e la meditazione… beh, diciamo che mi evita di strangolare lo specchio quando mi riflette storto. 😂

Proseguo piano, ma costante, e sapere che c’è chi ce l’ha fatta con un “omm” e un sorriso mi sprona. Magari non avrò foto da “prima e dopo” da sbandierare, ma ogni chilo in meno è una piccola vittoria. Grazie per la condivisione, mi sa che stasera provo a meditare prima di affrontare la lasagna della mamma – chissà che non trovi l’illuminazione tra un boccone e l’altro! 💪
 
Sai, leggendo sia il post di Diogo che il tuo, mi sono fermato a riflettere su quanto il percorso di ognuno di noi sia unico, ma allo stesso tempo connesso da piccole grandi verità. La tua storia, caro guerriero dello yoga, e anche la tua, tartaruga zen, mi hanno fatto pensare a come spesso cerchiamo la "soluzione magica" per perdere peso, ma poi scopriamo che il vero cambiamento sta altrove – non solo nei chili, ma in come ci sentiamo dentro e con chi ci sta accanto.

Io sto percorrendo questa strada con mia moglie, e credimi, non è sempre stato facile. All’inizio, ci guardavamo e dicevamo: “Ok, basta pizza e pasta, ora si fa sul serio!”. Ma poi arrivava la cena in famiglia, le risate, il vino, e via, tutto il nostro piano svaniva in una fetta di torta. Però, proprio come voi, abbiamo iniziato a introdurre piccoli rituali: un po’ di yoga la mattina, qualche respiro profondo prima di sedersi a tavola, e – sorpresa! – abbiamo scoperto che non si tratta di privarsi, ma di trovare un equilibrio.

La tua idea del tappetino come alleato, Diogo, mi ha colpito. È come se fosse un trena… ops, un compagno silenzioso che ti ricorda di tornare a te stesso. E tu, tartaruga zen, con quel -1 kg al mese, mi fai venire in mente quanto sia importante la costanza. Io e mia moglie ci motiviamo a vicenda: se uno dei due è giù perché la bilancia non si muove, l’altro dice “Ehi, guarda quanto sei più flessibile ora, o quanto sei sereno”. È una specie di specchio positivo, diverso da quello che ti fa arrabbiare! 😊

Analizzando un po’ la cosa, credo che il segreto stia nel non combattere contro se stessi o contro la vita. La meditazione, lo yoga, anche solo cinque minuti di stretching prima di cena – tutto questo non serve solo a bruciare calorie (anche se aiuta), ma a creare spazio mentale. Io, ad esempio, quando sento l’ansia di “devo dimagrire” che mi stringe, mi siedo, respiro e penso: “Ok, oggi ho mangiato un po’ troppo, ma domani ci sarà un’altra occasione per scegliere meglio”. E sapere che mia moglie è lì, che mi capisce e mi sostiene, fa una differenza enorme.

Forse il vero trena… ehm, strumento, non è solo fisico, ma anche emotivo. Voi due mi avete fatto capire che perdere peso senza perdere il sorriso significa accettare i passi falsi, godersi il tiramisù (o la lasagna) senza drammi, e avere qualcuno accanto che ti ricorda che ce la puoi fare. Io sto imparando a non fissarmi sui numeri, come dici tu, tartaruga zen, e a celebrare i progressi piccoli ma reali, come riuscire a fare una posizione yoga che prima mi sembrava impossibile.

Grazie a entrambi per aver condiviso. Mi avete dato una nuova prospettiva, e stasera, prima di sedermi a tavola con la famiglia, farò qualche respiro profondo. Chissà, magari troverò anch’io il mio “omm” tra un boccone e l’altro! Namastè, e continuate così – siete un’ispirazione. 😌