Ehi, ciao a tutti, o forse meglio dire "namaste" visto che siamo in tema yoga! Io sono quella che si è buttata a capofitto nel marathon "Yoga, sudore e risate" e, ragazzi, che viaggio! Non so se sono più sciolta nei muscoli o nei chili, ma una cosa è certa: sto sudando come un cammello nel deserto e rido pure mentre lo faccio.
Allora, vi racconto com’è andata. Ho iniziato con zero flessibilità, tipo che se mi chinavo per allacciarmi le scarpe sembrava un film comico. Però, sapete com’è, l’idea di un marathon mi gasa sempre: c’è quella vibra di competizione sana, il gruppo che ti spinge, e poi vuoi mettere la soddisfazione di dire "ce l’ho fatta"? Così mi sono iscritta, ho srotolato il tappetino e via, si parte.
Le prime sessioni di yoga erano un disastro totale. Immaginatevi me che provo a fare il cane a testa in giù e finisco per sembrare un tavolo zoppo. Però, piano piano, tra una posizione assurda e un respiro profondo, ho iniziato a sentire il corpo che si scioglieva. Non parlo solo di muscoli, eh, anche la testa! Lo stress che se ne va, i pensieri che si calmano... e i chili? Beh, quelli pure hanno preso il volo, ma con calma, mica sono Wonder Woman.
Il bello di questo marathon è che non ti senti mai solo. C’è sempre qualcuno che posta un video di sé stesso che inciampa nel tappetino o che condivide un trucco per non morire nella posizione del guerriero. E poi, vogliamo parlare del sudore? Io ormai potrei riempire una piscina olimpionica, ma ogni goccia mi fa sentire un po’ più leggera, dentro e fuori.
Adesso sono a metà strada e, giuro, non vedo l’ora di arrivare alla fine. Non tanto per i chili persi, ma per guardarmi allo specchio e dire: "Ehi, guarda un po’ cosa hai combinato!". Lo yoga mi sta insegnando a essere paziente con me stessa, a ridere dei miei limiti e a spingermi un po’ più in là ogni giorno. E se cado mentre provo l’albero? Pazienza, mi rialzo e ci riprovo.
Chi di voi si è mai buttato in un marathon così? Dai, raccontatemi, che sono curiosa! E se non l’avete fatto, provateci: magari ci troviamo insieme a sudare e ridere nella prossima sfida!
Allora, vi racconto com’è andata. Ho iniziato con zero flessibilità, tipo che se mi chinavo per allacciarmi le scarpe sembrava un film comico. Però, sapete com’è, l’idea di un marathon mi gasa sempre: c’è quella vibra di competizione sana, il gruppo che ti spinge, e poi vuoi mettere la soddisfazione di dire "ce l’ho fatta"? Così mi sono iscritta, ho srotolato il tappetino e via, si parte.
Le prime sessioni di yoga erano un disastro totale. Immaginatevi me che provo a fare il cane a testa in giù e finisco per sembrare un tavolo zoppo. Però, piano piano, tra una posizione assurda e un respiro profondo, ho iniziato a sentire il corpo che si scioglieva. Non parlo solo di muscoli, eh, anche la testa! Lo stress che se ne va, i pensieri che si calmano... e i chili? Beh, quelli pure hanno preso il volo, ma con calma, mica sono Wonder Woman.
Il bello di questo marathon è che non ti senti mai solo. C’è sempre qualcuno che posta un video di sé stesso che inciampa nel tappetino o che condivide un trucco per non morire nella posizione del guerriero. E poi, vogliamo parlare del sudore? Io ormai potrei riempire una piscina olimpionica, ma ogni goccia mi fa sentire un po’ più leggera, dentro e fuori.
Adesso sono a metà strada e, giuro, non vedo l’ora di arrivare alla fine. Non tanto per i chili persi, ma per guardarmi allo specchio e dire: "Ehi, guarda un po’ cosa hai combinato!". Lo yoga mi sta insegnando a essere paziente con me stessa, a ridere dei miei limiti e a spingermi un po’ più in là ogni giorno. E se cado mentre provo l’albero? Pazienza, mi rialzo e ci riprovo.
Chi di voi si è mai buttato in un marathon così? Dai, raccontatemi, che sono curiosa! E se non l’avete fatto, provateci: magari ci troviamo insieme a sudare e ridere nella prossima sfida!