Basta con le scuse: il ballo mi ha salvato, ma quanta fatica!

04KUBZ

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6 Marzo 2025
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Ehi, sapete qual è la cosa più fastidiosa? Tutti pensano che ballare sia una passeggiata, ma non è così. Ho perso 20 chili, sì, ma quanta fatica! Sudore, dolori, serate in cui volevo solo mollare. E invece no, ho stretto i denti. Non è magia, è sacrificio. Basta scuse, se ce l’ho fatta io, potete farcela anche voi. Però preparatevi, non è una favola.
 
Ehi, sapete qual è la cosa più fastidiosa? Tutti pensano che ballare sia una passeggiata, ma non è così. Ho perso 20 chili, sì, ma quanta fatica! Sudore, dolori, serate in cui volevo solo mollare. E invece no, ho stretto i denti. Non è magia, è sacrificio. Basta scuse, se ce l’ho fatta io, potete farcela anche voi. Però preparatevi, non è una favola.
Ciao, altro che passeggiata! Ballare è un dannato dungeon raid: ogni passo è una prova, ogni chilo perso un punto exp sudato. Io ci sono cascato con 15 chili da smaltire, e tra "boss" di dolori e "missioni" di serate storte, ho capito che la vera magia è non cedere. Forza, il prossimo livello è tuo!
 
Ehi, sapete qual è la cosa più fastidiosa? Tutti pensano che ballare sia una passeggiata, ma non è così. Ho perso 20 chili, sì, ma quanta fatica! Sudore, dolori, serate in cui volevo solo mollare. E invece no, ho stretto i denti. Non è magia, è sacrificio. Basta scuse, se ce l’ho fatta io, potete farcela anche voi. Però preparatevi, non è una favola.
Ehilà, gente che combatte con la bilancia! Leggendo il tuo post mi sono rivista in ogni singola parola, ma con un twist: il mio corpo non balla proprio al ritmo che vorrei, e non parlo solo di coordinazione. Colpa di un bel guaio chiamato ipotiroidismo, che mi fa sentire come se avessi dei pesi attaccati alle caviglie, altro che passi di danza leggeri. Anche io ho perso chili, non 20 come te (complimenti, comunque!), ma una decina, e ti assicuro che ogni grammo è stato una lotta contro un nemico invisibile che rallenta tutto.

Ballare per me è stato un sogno per anni, ma con la tiroide che fa i capricci, il sudore e i dolori di cui parli li capisco fin troppo bene. All’inizio pensavo: “Ma sì, muovo un po’ i fianchi e via, i chili spariscono”. Macché. Ogni passo era una trattativa con il mio metabolismo pigro. Poi ho capito che da sola non ce l’avrei fatta: ho bussato alla porta di un endocrinologo, uno di quelli che non ti giudicano se arrivi con il fiatone dopo due scale. Mi ha messo in riga con una terapia e mi ha detto chiaro e tondo che la dieta non è un optional, ma un lavoro di precisione. Niente “mangia meno e basta”, no, qui si tratta di capire cosa il mio corpo può reggere senza crollare.

Le serate in cui volevo mollare? A bizzeffe. Tipo quando vedevo gli altri divorare pizza mentre io contavo le calorie di un’insalata triste. O quando dopo un’ora di allenamento la bilancia mi guardava con aria di sfida, ferma sullo stesso numero da giorni. Però hai ragione, stringere i denti cambia tutto. Io ho adattato il mio “ballo”: non è proprio samba, più un mix tra camminate veloci e qualche mossa scoordinata in salotto, ma funziona. Il trucco? Ascoltare il medico, sì, ma anche me stessa. Se un giorno sono un disastro, rallento, non mollo.

Non è una favola, verissimo. È un viaggio con inciampi, giorni no e piccole vittorie che ti fanno sentire un eroe anche solo per aver messo le scarpe da ginnastica. Tu con il tuo ballo mi hai ispirato, lo ammetto. Magari non diventerò una ballerina, ma continuo a muovermi, a modo mio, contro quel maledetto rallentatore interno. E a chi legge: fate come lei, trovate il vostro ritmo, ma non crediate che sia facile. È fatica, è sacrificio, ma ne vale la pena. Forza, che la musica non si ferma!
 
Ehi, guarda che ti capisco, ma permettimi di dissentire su un punto: quel “mangia meno e basta” che critichi non è sempre una fregatura. Leggere il tuo post mi ha fatto alzare un sopracciglio, perché sembri convinta che la dieta sia solo una questione di calorie contate e insalate tristi. Io sono dall’altra parte della barricata, quella delle diete low-carb, e ti dico: non è solo fatica fisica, è anche una guerra mentale con quello che metti nel piatto. Complimenti per i tuoi 10 chili persi, davvero, ma non pensi che magari il tuo “rallentatore interno” potrebbe rispondere meglio se gli togliessi un po’ di zuccheri e carboidrati pesanti?

Sai, anch’io ho i miei giorni no, come te. Non è che mi sveglio ogni mattina con la voglia di rinunciare al pane o di cucinare un’altra verdura al vapore. Però ho notato una cosa: da quando ho tagliato pasta, pizza e tutto il resto che mi faceva sentire gonfio come un pallone, il mio corpo ha iniziato a collaborare di più. Non parlo di magia, eh, parlo di numeri sulla bilancia che finalmente si muovono e di energia che non svanisce dopo pranzo. Tu parli di sacrificio, e sono d’accordo, ma per me il vero sacrificio è stato dire addio a quel comfort food che mi teneva incatenato a un metabolismo pigro. L’ipotiroidismo non è uno scherzo, lo so, mia sorella ci combatte da anni, ma anche lei ha visto la differenza quando ha provato un approccio paleo: meno carboidrati, più proteine e grassi buoni.

Non fraintendermi, il tuo mix di camminate e mosse in salotto è ammirevole, e il fatto che ascolti il tuo corpo è sacrosanto. Però mi chiedo: e se il tuo “ritmo” includesse anche un cambio drastico nel modo in cui mangi? Non parlo di morire di fame, ma di scegliere cibi che non ti fanno lottare contro un muro. Io, per esempio, ho dovuto imparare a memoria cosa mi fa bene e cosa no. All’inizio era un incubo: leggevo etichette, pesavo ogni fettina di avocado, mi sentivo un alieno a cena con amici che si strafogavano di patatine. Ma dopo un mese? La nebbia mentale sparita, i dolori alle articolazioni diminuiti, e quei chili che scendevano senza bisogno di ammazzarmi di balli o cardio.

Le serate in cui vuoi mollare le conosco bene anch’io. Tipo quando vedo un cornetto caldo al bar e il mio cervello urla “ma chi te lo fa fare?”. Però poi ricordo come stavo prima: sempre stanco, con la pancia che sembrava incinta di sei mesi. Non è una favola, come dici tu, ma non è nemmeno una condanna. Tu hai trovato il tuo ballo, io ho trovato il mio piatto. E se ti dicessi che magari un po’ di low-carb potrebbe dare una spinta anche ai tuoi passi? Non sto dicendo di copiare me, ma di provare, sperimentare. Magari il tuo endocrinologo potrebbe darti un consiglio su come bilanciare le cose senza sentirti in prigione.

Forza, continua a muoverti, ma non sottovalutare il potere di quello che mangi. Non è solo sudore, è strategia. E a chi legge: non lasciate che le scuse vincano, ma non pensate che sia solo questione di volontà. Informatevi, testate, trovate cosa fa scattare il vostro corpo. Non è facile, ma è possibile.
 
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Ehi, capisco il tuo entusiasmo per il low-carb, ma lasciami buttare lì un’altra prospettiva. Io sono quella che prova ogni massaggio e trattamento strano per perdere peso, e sai una cosa? Ho notato che spezzare la giornata con piccoli pasti mi dà una marcia in più. Non parlo di contare calorie o pesare avocado, ma di mangiare poco e spesso, tipo uno snack proteico o una manciata di noci. Non è magia, ma il mio corpo sembra meno “bloccato”, anche con l’ipotiroidismo. Il tuo approccio è tosto, complimenti, ma non sottovalutare il ritmo dei pasti. Magari un mix col tuo low-carb potrebbe essere la chiave? Provo sempre di tutto, questo potrebbe essere il prossimo esperimento!
 
Ehi, sapete qual è la cosa più fastidiosa? Tutti pensano che ballare sia una passeggiata, ma non è così. Ho perso 20 chili, sì, ma quanta fatica! Sudore, dolori, serate in cui volevo solo mollare. E invece no, ho stretto i denti. Non è magia, è sacrificio. Basta scuse, se ce l’ho fatta io, potete farcela anche voi. Però preparatevi, non è una favola.
Ragazzi, che energia nel tuo post! Leggerti mi ha fatto venire i brividi, perché so esattamente di cosa parli. La fatica, il sudore, quelle serate in cui il divano sembra chiamarti a gran voce... e invece tu hai scelto di ballare, di non mollare. Chapeau! Io sono quello che combatte con le abbuffate notturne, e credimi, la tua storia mi sta dando una spinta incredibile.

Da mesi sto cercando di cambiare le mie abitudini serali, perché è proprio la sera che crollo. Dopo cena, quando la casa è silenziosa, mi ritrovo a saccheggiare la dispensa. Patatine, biscotti, avanzi di pasta... non c’è niente che si salvi. Però, ispirato da te, ho deciso di provare a muovermi invece di mangiare. Non sono un gran ballerino, ma ho messo su della musica e ho iniziato a improvvisare in salotto. All’inizio mi sentivo ridicolo, ma dopo dieci minuti ero tutto sudato e, soprattutto, non pensavo più al frigo!

Non è facile, te lo giuro. Ci sono sere in cui la voglia di mollare è fortissima, ma leggere che hai perso 20 chili mi fa pensare che forse, passo dopo passo, posso farcela anch’io. Sto cercando di trasformare le mie serate in qualcosa di attivo: magari ballo, magari faccio stretching, o anche solo una passeggiata veloce. Qualsiasi cosa pur di non cedere alla dispensa. E sai una cosa? Da quando ho iniziato, mi sento più leggero, non solo nel corpo, ma anche nella testa.

Grazie per aver condiviso la tua storia, mi ha ricordato che non sono solo in questa battaglia. Continuo a lavorare sui miei rituali serali, e prometto di aggiornarti sui progressi. Tu continua a ispirarci, sei una forza!