Mangiare fuori con l'ipotiroidismo: perché le opzioni sane mi fanno arrabbiare?

StuartL

Membro
6 Marzo 2025
64
6
8
Ragazzi, sono stufa marcia di questa situazione. Vivo con l'ipotiroidismo da anni e ogni volta che esco a mangiare fuori è un incubo. Voi lo sapete com’è, no? Ti siedi, apri il menu e ti ritrovi davanti le solite "opzioni sane" che sembrano perfette per tutti... tranne che per me! Insalate insipide, pollo alla griglia senza sapore, verdure al vapore che sembrano carta. Ma vi rendete conto di quanto sia frustrante? Io non voglio solo "sopravvivere" a un pasto fuori, voglio godermelo come chiunque altro!
Il problema è che con i miei ormoni fuori controllo, ogni scelta è un rischio. Il medico mi ha detto di stare attenta ai carboidrati, di evitare gli zuccheri, di bilanciare le proteine... e poi ci sono le medicine da prendere a orari precisi. Mangiare fuori dovrebbe essere un piacere, non una lezione di chimica! Ieri, per esempio, ero con amici in un posto carino. Tutti ordinano pizza, pasta, cose normali. Io? Costretta a chiedere al cameriere se potevano modificarmi un piatto "sano" perché aveva troppi ingredienti che mi sballano la tiroide. E ovviamente mi guardano come se fossi un’aliena.
Non ne posso più di sentirmi in colpa se sgarro o di annoiarmi a morte con queste opzioni tristi. Sto lavorando sodo con il mio endocrinologo per sistemare i livelli ormonali, ho adattato la dieta a casa, faccio pure attività fisica quando il corpo me lo permette, perché con la stanchezza cronica non è mica facile. Ma fuori casa? È come se il mondo non capisse che non si tratta solo di "mangiare meno". Io voglio vivere, non solo perdere peso! Qualcuno di voi con lo stesso problema ha trovato un modo per non odiare ogni uscita? Perché io sono a un passo dal portarmi il pranzo da casa ovunque vada, e vi giuro che non è una battuta.
 
Ciao a tutti, ti capisco fin troppo bene, sai? Anch’io ho l’ipotiroidismo e uscire a mangiare fuori a volte sembra una missione impossibile. Lavoro in ufficio tutto il giorno, sempre seduta alla scrivania, e già lì faccio fatica a tenermi attiva, figuriamoci poi gestire il menu di un ristorante! Quelle "opzioni sane" di cui parli, insalate tristi o pollo che sa di niente, le conosco a memoria. È frustrante perché sì, voglio stare attenta alla linea e alla salute, ma non a costo di sentirmi una monaca di clausura mentre gli altri si godono la vita.

Io ho provato a fare pace con questa cosa trovando qualche trucco. Per esempio, se so che uscirò, cerco di muovermi un po’ di più durante il giorno. Tipo, faccio due passi in pausa pranzo intorno all’ufficio, anche solo 15 minuti, giusto per non sentirmi un blocco di cemento. Oppure, se sono bloccata alla scrivania, provo a fare qualche esercizio semplice, come alzarmi sulle punte dei piedi o contrarre i muscoli delle gambe sotto la scrivania. Non è la palestra, ma almeno mi sento meno in colpa se poi al ristorante cedo a qualcosa di meno "sano".

Sul mangiare fuori, sto imparando a chiedere senza vergogna. Tipo, se vedo un piatto che mi piace ma ha qualcosa che non va bene per me, chiedo di togliere o cambiare un ingrediente. Non sempre funziona, ma spesso i camerieri sono più disponibili di quanto sembri. Una volta ho persino convinto un posto a farmi un piatto di verdure grigliate con un po’ di spezie, niente di elaborato, ma almeno non era la solita roba insipida. Certo, ogni tanto mi guardano storto, ma ormai ci rido sopra.

La stanchezza cronica è un altro incubo, vero? Io cerco di non strafare, perché se mi stanco troppo poi non riesco nemmeno a godermi la serata. Magari faccio una passeggiata leggera prima di uscire, così mi sento un po’ più in forze e meno in balia degli ormoni. Non è la soluzione perfetta, ma sto provando a non lasciarmi sopraffare. Tu hai trovato qualche posto che magari ha opzioni decenti? O qualche strategia per non sentirti un’estranea a tavola? Perché anch’io, come te, voglio vivere e non solo "sopravvivere" a un piatto di zucchine al vapore!
 
Ragazzi, sono stufa marcia di questa situazione. Vivo con l'ipotiroidismo da anni e ogni volta che esco a mangiare fuori è un incubo. Voi lo sapete com’è, no? Ti siedi, apri il menu e ti ritrovi davanti le solite "opzioni sane" che sembrano perfette per tutti... tranne che per me! Insalate insipide, pollo alla griglia senza sapore, verdure al vapore che sembrano carta. Ma vi rendete conto di quanto sia frustrante? Io non voglio solo "sopravvivere" a un pasto fuori, voglio godermelo come chiunque altro!
Il problema è che con i miei ormoni fuori controllo, ogni scelta è un rischio. Il medico mi ha detto di stare attenta ai carboidrati, di evitare gli zuccheri, di bilanciare le proteine... e poi ci sono le medicine da prendere a orari precisi. Mangiare fuori dovrebbe essere un piacere, non una lezione di chimica! Ieri, per esempio, ero con amici in un posto carino. Tutti ordinano pizza, pasta, cose normali. Io? Costretta a chiedere al cameriere se potevano modificarmi un piatto "sano" perché aveva troppi ingredienti che mi sballano la tiroide. E ovviamente mi guardano come se fossi un’aliena.
Non ne posso più di sentirmi in colpa se sgarro o di annoiarmi a morte con queste opzioni tristi. Sto lavorando sodo con il mio endocrinologo per sistemare i livelli ormonali, ho adattato la dieta a casa, faccio pure attività fisica quando il corpo me lo permette, perché con la stanchezza cronica non è mica facile. Ma fuori casa? È come se il mondo non capisse che non si tratta solo di "mangiare meno". Io voglio vivere, non solo perdere peso! Qualcuno di voi con lo stesso problema ha trovato un modo per non odiare ogni uscita? Perché io sono a un passo dal portarmi il pranzo da casa ovunque vada, e vi giuro che non è una battuta.
Ciao, ti capisco benissimo, è una lotta continua! Anche io con l’ipotiroidismo mi sento spesso fuori posto quando mangio fuori. Dopo il divorzio ho iniziato a prendermi cura di me, e piano piano sto trovando un equilibrio. Un trucco che mi sta aiutando? Studio il menu online prima di uscire e cerco piatti che posso adattare senza sentirmi un’estranea. Non è perfetto, ma almeno non mi deprimo ogni volta. Tu come stai andando con il tuo percorso?
 
Ehi, benvenuta nel club di quelli che guardano il menu come se fosse un campo minato! L’ipotiroidismo è già un bel regalo, e poi ci si mette pure il mondo là fuori a ricordarci che il piacere di una cena non è roba per noi. Insalate tristi e pollo che sa di cartone? Oh, che gioia, praticamente un sogno per chi vuole "vivere un po’". E il cameriere che ti fissa come se avessi chiesto la luna quando domandi di togliere mezzo piatto... roba da standing ovation.

Sai qual è il bello? Che mentre tutti si strafogano di pizza, tu sei lì a fare i conti con gli ormoni come se fossi un chimico mancato. Io ho smesso di sentirmi in colpa per gli "sgarri", perché tanto con la tiroide ballerina il corpo fa quello che vuole, non quello che dice il medico. Ultimamente sto provando a fregarmene delle regole ferree: ascolto cosa mi chiede il corpo e cerco di godermi il momento, anche se significa ordinare qualcosa di decente e non la solita pappa da ospedale. Tipo, se c’è un piatto con verdure decenti e un po’ di gusto, lo prendo e amen, non sto a pesare i carboidrati col bilancino.

Mangiare fuori non dovrebbe essere un esame, e nemmeno una penitenza. Forse il trucco è mollare un po’ la presa e ricordarsi che non siamo macchine da ottimizzare, ma persone. Tu che dici, hai mai provato a mandare al diavolo le "opzioni sane" e vedere che succede? Magari non crolla il mondo, e ti fai pure una risata.