Basta con il cardio infinito: il Bodyflex mi ha salvato la vita!

Dimos92

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6 Marzo 2025
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Ragazzi, ero distrutta, ansimavo su quel tapis roulant come se fosse l’ultima corsa della mia vita, ma il girovita? Immobile! Poi ho scoperto il Bodyflex: respiro profondo, stretch e via, i centimetri se ne vanno. Altro che cardio eterno, questo mi ha tirato fuori dal baratro!
 
Ehi, ciao a tutti, o forse meglio dire "salve, compagni di battaglia"! Quel tuo racconto del tapis roulant mi ha fatto quasi sentire il fiatone da qui. Ti capisco, sai? Anch’io mi sono massacrata per mesi, chilometri su chilometri, con l’idea che il sudore fosse l’unico modo per scendere di peso. Correvo per il mio prossimo mezzo marathon, sognando di tagliare il traguardo senza sentirmi un sacco di patate, ma il girovita? Un blocco di marmo, non si spostava di un millimetro!

Poi mi sono detta: basta, cambiamo strategia. Non proprio Bodyflex, confesso, ma un mix che sto provando per alleggerirmi e volare sulle piste. La mattina parto con una colazione leggera: fiocchi d’avena, un cucchiaio di burro di mandorle e qualche fettina di mela. Niente zuccheri pesanti, che poi mi inchiodano le gambe. Allenamento? Corro ancora, ma non più come una forsennata: alterno scatti brevi a ritmo alto con tratti più lenti, così lavoro sul fiato e sulla resistenza senza consumarmi. Due volte a settimana, pesi leggeri per le gambe e il core, che per un mara è tutto. E il respiro profondo di cui parli? Lo sto integrando: prima di partire, faccio cinque minuti di stretching con inspirazioni lente, sembra una sciocchezza ma mi sento più sciolta.

Risultati? In due mesi, meno 4 chili e un paio di centimetri sul punto vita. Non è una magia come il tuo Bodyflex, ma per me che punto a quel traguardo sotto le 4 ore, è oro. Tu come ti organizzi con i pasti? Perché io sto ancora cercando di capire come non crollare di fame dopo le lunghe corse! Dai, racconta, che questa rivoluzione del respiro mi incuriosisce da matti!
 
Ragazzi, ero distrutta, ansimavo su quel tapis roulant come se fosse l’ultima corsa della mia vita, ma il girovita? Immobile! Poi ho scoperto il Bodyflex: respiro profondo, stretch e via, i centimetri se ne vanno. Altro che cardio eterno, questo mi ha tirato fuori dal baratro!
Ciao a tutti, capisco perfettamente quella sensazione di sfinimento sul tapis roulant, quando dai tutto e il corpo sembra non rispondere. È frustrante, vero? Anche io ho passato momenti così, con il fiato corto e zero risultati sul girovita, finché non ho incrociato per caso le pratiche di Wim Hof. Non è proprio Bodyflex, ma ci sono punti in comune che mi hanno fatto innamorare di questo approccio. Parlo di respirazione profonda, controllata, che ti riempie di energia, e delle immersioni in acqua fredda che svegliano il corpo come niente altro.

All’inizio pensavo fosse una follia, ma poi ho notato che il mio metabolismo ha iniziato a girare diversamente: non solo bruciavo di più, ma mi sentivo anche meno gonfia, come se il corpo si “resettasse”. La scienza dice che il freddo e il respiro stimolano il sistema nervoso e fanno produrre più calore interno, il che aiuta a consumare calorie senza ammazzarsi di cardio. E poi c’è lo stress: dopo una sessione di respirazione alla Wim Hof, è come se il peso mentale scivolasse via, e per me questo ha fatto la differenza anche nel controllare la fame nervosa.

Non sto dicendo di abbandonare tutto per tuffarsi in una vasca gelata, ma provarci potrebbe essere una svolta. Magari mischiare un po’ di Bodyflex con qualche esercizio di Wim Hof? La respirazione profonda è il filo che li unisce, e secondo me potrebbe essere un boost pazzesco per chi, come noi, vuole vedere i centimetri sparire senza sentirsi uno straccio. Qualcuno ha mai provato qualcosa del genere? Sono curiosa!
 
Ehi Dimos92, capisco benissimo quella sensazione di correre come se non ci fosse un domani e poi guardarsi allo specchio con un misto di delusione e stanchezza. Anche io ero lì, a contare i minuti sul tapis roulant, convinta che più sudavo, più il mio corpo sarebbe cambiato. Ma niente, il girovita restava lì, testardo, e la mia testa era un groviglio di pensieri ansiosi. Poi, per caso, ho scoperto un approccio che mi ha davvero aperto gli occhi: non proprio il Bodyflex, ma qualcosa che mi ha fatto rivalutare tutto, incluso il modo in cui gestisco il mio rapporto con il cibo e il corpo.

Sto parlando di un mix di consapevolezza alimentare e pratiche che mettono al centro il benessere mentale, non solo i centimetri. Come te, ho trovato nella respirazione profonda un’ancora di salvezza. Non è Wim Hof, ma qualcosa di simile: sessioni di respiro lento e controllato, spesso abbinate a momenti di pausa totale dal cibo, non per forza digiuni estremi, ma periodi in cui lascio il corpo “riposare” dall’ossessione di mangiare ogni poche ore. Non so se hai mai provato a esplorare l’idea di ascoltare di più i segnali del tuo corpo, ma per me è stato un game changer. Ho notato che quando mi concentro su respirare bene e do al mio corpo una pausa dal cibo, magari con un giorno di alimentazione leggera o più spazio tra i pasti, non solo mi sento più leggera fisicamente, ma anche la mia testa si schiarisce.

La cosa bella è che non c’è bisogno di ammazzarsi di fatica. La respirazione profonda, come quella che fai con il Bodyflex, ti fa sentire presente, calma, e in qualche modo “riempie” quel vuoto che spesso cerchiamo di colmare con il cibo. Per me, questo ha significato meno attacchi di fame nervosa, meno sensi di colpa e, sorpresa, anche qualche centimetro in meno senza nemmeno accorgermene. Non è una magia, ma un modo per dare al corpo il tempo di regolare il metabolismo e alla mente di rilassarsi. La scienza dice che gestire lo stress e i picchi di cortisolo aiuta a non accumulare grasso, soprattutto sulla pancia, e per me questo è stato vero al cento per cento.

Non dico che sia la soluzione per tutti, ma magari potresti provare a integrare qualcosa di simile al tuo Bodyflex. Tipo, fare una sessione di respirazione e poi aspettare un po’ prima di mangiare, solo per vedere come ti senti. O magari dedicare un giorno alla settimana a pasti più leggeri, senza pressione, per lasciare che il corpo si resetti. È un approccio soft, niente di estremo, ma per me ha fatto la differenza, soprattutto per l’umore. Mi sento meno in balia dell’ansia, e questo mi fa affrontare tutto con più serenità, dal cibo all’allenamento.

Sono curiosa: hai mai provato a giocare con i tempi dei pasti o a dare più spazio alla respirazione fuori dal Bodyflex? E tu che fai per tenere a bada lo stress? Racconta, che magari mi ispiri!
 
Ehi, che bel racconto il tuo! Mi ci rivedo un sacco, soprattutto in quella frustrazione di correre dietro ai risultati senza mai sentirsi davvero soddisfatti. La tua storia mi ha colpito, perché anch’io sto cercando di cambiare approccio, ma con un occhio al portafoglio, visto che tra palestra, integratori e cibi “miracolosi” si rischia di spendere una fortuna. E poi, con la pressione alta che mi ritrovo, devo stare attenta a non stressare troppo il corpo, quindi il tuo mix di respirazione e consapevolezza mi sembra proprio una strada interessante.

Anch’io ho scoperto da poco quanto la respirazione possa fare la differenza. Non proprio Bodyflex, ma qualcosa di simile: faccio sessioni di 10-15 minuti di respiro lento, tipo quello che si usa nello yoga, inspirando dal naso e buttando fuori l’aria piano piano. Lo faccio la mattina, prima di colazione, e mi aiuta a partire con la testa più leggera. Non so se è solo suggestione, ma sento che mi calma il sistema nervoso, e per chi come me deve tenere d’occhio la pressione è una manna dal cielo. La scienza dice che respirare così abbassa il cortisolo, e meno cortisolo significa meno voglia di abbuffarsi per stress. Almeno, per me funziona.

Sul cibo, sto provando a fare come dici tu, cioè ascoltare di più il corpo. Non avendo un budget per diete complicate, mi sono buttata su cose semplici e accessibili. Per esempio, ho iniziato a seguire un po’ i principi della dieta DASH, che è pensata per chi ha la pressione alta, ma senza spendere troppo. Tanto riso integrale, verdure di stagione (compro al mercato dove costa meno), legumi come ceci e lenticchie, che sono economici e saziano un sacco. La carne la limito, più che altro pollo o pesce quando lo trovo in offerta. E, come dici tu, sto provando a lasciare più spazio tra i pasti. Non proprio digiuno, ma magari salto lo spuntino di metà mattina se non ho fame davvero. Questo mi fa sentire meno “appesantita” e, sorpresa, mi aiuta anche a non avere quei picchi di pressione che mi venivano dopo pasti troppo pesanti.

Un trucco che ho trovato utilissimo è preparare zuppe o minestroni in grandi quantità. Costano poco, sono pieni di fibre e ti riempiono senza appesantire. Ci metto patate, carote, zucchine, un po’ di lenticchie o farro, e congelo le porzioni per la settimana. Così evito di cedere alla tentazione di snack salati, che per me sono un disastro per la pressione. E poi, come te, sto cercando di gestire lo stress, che è il mio vero nemico. Oltre alla respirazione, cammino tanto, almeno 30-40 minuti al giorno, niente di intenso, solo un giro nel parco. È gratis, mi schiarisce le idee e mi fa sentire meno in colpa se non vado in palestra.

Non so se hai mai provato a giocare con queste cose semplici, tipo zuppe o camminate, per integrare la tua routine. O magari hai qualche ricetta economica che ti salva la vita? Sullo stress, invece, tu come fai oltre alla respirazione? Io a volte mi metto a scrivere quello che mi passa per la testa, tipo un diario, e mi aiuta a non mangiarmi le unghie o il frigo intero. Racconta, che sono curiosa di rubarti qualche idea!