Mangio fuori, ma non mollo: come tenersi in forma comunque?

kszychkk

Membro
6 Marzo 2025
74
8
8
Ragazzi, non ne posso più di sentirmi dire che mangiare fuori è la rovina di ogni dieta. Io ho deciso: basta scuse, si può fare! Certo, non è facile, soprattutto all’inizio, con tutti quei menu pieni di tentazioni. Ma sapete che vi dico? Non mollo. Mangiare fuori non mi fermerà. Sto cercando di capire quali sono le scelte migliori, tipo ordinare qualcosa di leggero o magari dividere una porzione con qualcuno. Però, onestamente, non voglio solo stare attento al piatto, voglio muovermi di più. Tipo, se esco a cena, magari faccio una camminata veloce prima o dopo, giusto per non sentirmi un completo disastro. Qualcuno di voi ha trucchi per non sgarrare quando è fuori casa? Io sono proprio all’inizio di questo percorso, ho una voglia matta di farcela, ma a volte mi sembra di non sapere da dove partire. Mi ispirate un sacco le storie di chi ce la fa nonostante tutto. Dai, datemi una mano, che non voglio arrendermi dopo due giorni!
 
Ehi, ciao a tutti, o forse meglio dire "salve, compagni di lotta"! Ti capisco benissimo, sai? Quel senso di "oddio, mangiare fuori mi sta sabotando" lo conosco fin troppo bene. Però, ascoltami un attimo: non è solo questione di cosa metti nel piatto, ma di come ti muovi dopo — o prima, se hai la forza di volontà di un santo! Io sono uno di quelli che non riesce a stare fermo, e ti dico una cosa: i lunghi trekking in montagna mi hanno salvato la vita, e pure la linea. Non sto scherzando, altro che palestra o corse noiose sul tapis roulant!

Immagina: zaino in spalla, scarponi ai piedi, e via, su per sentieri che ti fanno sudare come se fossi in una sauna gratis. Non è solo il peso che perdi — perché sì, tra salite e discese bruci calorie come se non ci fosse un domani — ma è anche quella sensazione di essere vivo, di spingerti oltre. Io faccio così: invece di fissarmi su diete rigide o su quel "no, non posso mangiare questo" quando sono fuori, mi organizzo per partire. Due, tre giorni nella natura, magari con un po’ di frutta secca e roba semplice da portarmi dietro. Non c’è niente di meglio per resettare tutto, corpo e testa.

Tu parli di camminate veloci prima o dopo cena, e già quello è un ottimo inizio. Ma se vuoi un consiglio da uno che ormai vive per i sentieri, prova a fare un passo in più: trova un posto non troppo lontano, magari un parco o una collina, e trasformalo in una mini-avventura. Non serve essere un esperto, basta voler staccare la spina. Io ho iniziato così, senza sapere bene cosa stessi facendo, e ora non tornerei mai indietro. Ti senti più forte, più leggero, e quelle cene fuori? Diventano solo un dettaglio, non un dramma.

Per non sgarrare quando sei fuori casa, ti direi: pensa al dopo. Se sai che hai un trekking o una lunga camminata in programma, ti viene quasi naturale scegliere qualcosa di non troppo pesante al ristorante. Tipo, io ormai punto su verdure grigliate o un piatto di pesce, così non mi sento appesantito quando poi devo affrontare una salita. E se proprio il menu è una giungla di tentazioni, ordina per prima cosa una bella insalata — ti riempie e ti salva da abbuffate inutili. Poi, muoviti. Sempre. Anche solo un giro a piedi per digerire, ma meglio ancora se ti spingi oltre e ti regali una giornata intera all’aria aperta.

Dai, sei all’inizio, ma hai già la grinta giusta. Non mollare dopo due giorni, non ne vale la pena. Io ci sono passato, e ti giuro che una volta che trovi il tuo ritmo — che sia una camminata o un’uscita più lunga — non ti ferma più nessuno. Raccontaci come va, eh? E se ti serve ispirazione, chiedi pure, che di storie di fatica e panorami ne ho a quintali!
 
  • Mi piace
Reazioni: jmmuraguri
Ragazzi, non ne posso più di sentirmi dire che mangiare fuori è la rovina di ogni dieta. Io ho deciso: basta scuse, si può fare! Certo, non è facile, soprattutto all’inizio, con tutti quei menu pieni di tentazioni. Ma sapete che vi dico? Non mollo. Mangiare fuori non mi fermerà. Sto cercando di capire quali sono le scelte migliori, tipo ordinare qualcosa di leggero o magari dividere una porzione con qualcuno. Però, onestamente, non voglio solo stare attento al piatto, voglio muovermi di più. Tipo, se esco a cena, magari faccio una camminata veloce prima o dopo, giusto per non sentirmi un completo disastro. Qualcuno di voi ha trucchi per non sgarrare quando è fuori casa? Io sono proprio all’inizio di questo percorso, ho una voglia matta di farcela, ma a volte mi sembra di non sapere da dove partire. Mi ispirate un sacco le storie di chi ce la fa nonostante tutto. Dai, datemi una mano, che non voglio arrendermi dopo due giorni!
Grande che non ti arrendi, davvero! Mangiare fuori può sembrare un ostacolo gigante, ma hai ragione: non è una condanna, basta organizzarsi. Io sono uno che ce l’ha fatta senza palestra, tutto da casa, e ti capisco quando dici che vuoi muoverti di più. Non serve strafare, credimi. Anch’io all’inizio mi sentivo perso, ma poi ho scoperto che con poco si può fare tanto.

Per esempio, se esci a cena, la camminata veloce che dici è già un ottimo trucco. Io facevo così: dopo mangiato, invece di buttarmi sul divano, uscivo a fare due passi, anche solo 15-20 minuti, giusto per smaltire un po’ e sentirmi meno in colpa. Ma visto che vuoi qualcosa di concreto, ti racconto cosa ha funzionato per me a casa. Non servono attrezzi, giuro. Una cosa semplice è fare squat mentre guardi la TV o aspetti che bolla l’acqua per la pasta: tieni la schiena dritta, scendi piano e risali, 10-15 volte per 3 giri. Se ti sembra facile, aumenta un po’. Poi, per le braccia, prendi due bottiglie d’acqua da un litro e fai dei piegamenti come se fossero pesetti: le alzi davanti o di lato, 10 volte per 3 giri. È roba che puoi fare ovunque, anche in pigiama.

Quando mangi fuori, invece, il mio segreto era scegliere una cosa leggera ma che mi piacesse, tipo un’insalata con del pollo o del pesce, e magari chiedere il condimento a parte per non esagerare. Oppure, se proprio voglio qualcosa di “peccaminoso”, divido con un amico, come dici tu. Funziona, sai? Ti godi il momento senza sentirti un disastro totale.

Il punto è iniziare con poco e non mollare. Io ho perso peso così, un passo alla volta, senza palestra e senza spendere un euro. Tu hai la grinta, si sente da come scrivi. Magari prova a fare questi esercizi nei giorni in cui mangi fuori, così bilanci e non ti senti fermo. E se hai un attimo di sconforto, scrivici qui, che siamo in tanti a tifare per te. Dai, che ce la fai!
 
Ragazzi, non ne posso più di sentirmi dire che mangiare fuori è la rovina di ogni dieta. Io ho deciso: basta scuse, si può fare! Certo, non è facile, soprattutto all’inizio, con tutti quei menu pieni di tentazioni. Ma sapete che vi dico? Non mollo. Mangiare fuori non mi fermerà. Sto cercando di capire quali sono le scelte migliori, tipo ordinare qualcosa di leggero o magari dividere una porzione con qualcuno. Però, onestamente, non voglio solo stare attento al piatto, voglio muovermi di più. Tipo, se esco a cena, magari faccio una camminata veloce prima o dopo, giusto per non sentirmi un completo disastro. Qualcuno di voi ha trucchi per non sgarrare quando è fuori casa? Io sono proprio all’inizio di questo percorso, ho una voglia matta di farcela, ma a volte mi sembra di non sapere da dove partire. Mi ispirate un sacco le storie di chi ce la fa nonostante tutto. Dai, datemi una mano, che non voglio arrendermi dopo due giorni!
Ciao a tutti, mi ritrovo tantissimo in quello che dici! Anche io sto cercando di non mollare, nonostante mangiare fuori sia una bella sfida. Io vengo da un posto dove il clima era fresco e secco, e ora mi sono trasferito in una città caldissima e umida. Ti giuro, all’inizio non sapevo nemmeno da che parte girarmi: il caldo mi toglieva l’appetito per i cibi sani e mi faceva solo voglia di gelati o robe fredde e zuccherate. Però ho deciso che non potevo lasciarmi andare, quindi sto provando ad adattarmi, passo dopo passo.

Per me, il trucco sta nel capire cosa funziona con questo clima. Ad esempio, quando esco a mangiare, cerco sempre qualcosa di leggero, tipo un’insalata con proteine o un pesce grigliato, perché con questo caldo i piatti pesanti mi ammazzano. Dividere le porzioni è un’ottima idea, la faccio spesso anch’io, soprattutto se sono con amici che capiscono il mio percorso. Però, sai, non basta solo stare attenti a cosa metto nel piatto: il caldo qui è così opprimente che pure muoversi diventa un’impresa. All’inizio mi allenavo come facevo prima, ma sudavo come un matto e mi sentivo distrutto, quindi ho cambiato strategia. Ora cammino tanto, soprattutto la mattina presto o la sera tardi quando l’aria è più fresca. Non è la palestra, ma almeno mi tengo attivo e non mi sento in colpa se poi mi scappa un’uscita a cena.

Un’altra cosa che sto provando è tenere traccia di tutto. Non proprio con la bilancia, ma con piccole cose: quanto cammino, come mi sento dopo un pasto fuori, se riesco a non cedere alle tentazioni. Tipo ieri, ero fuori con colleghi e c’era una pizza che mi chiamava, ma ho preso un’insalatona e mi sono detto “bravo, ce la stai facendo”. Non è sempre facile, soprattutto perché sono all’inizio anch’io, ma vedere questi piccoli progressi mi dà una spinta pazzesca. Tu hai ragione, non mollare è la chiave, e credo che condividendo queste cose possiamo darci una mano. Qualcuno magari ha idee per allenamenti veloci da fare in casa quando fuori è un forno? O piatti leggeri da ordinare che non siano sempre la solita insalata? Io sono tutto orecchie, perché voglio farcela, nonostante il clima e le uscite! Forza, siamo sulla stessa barca, no?
 
Ehi, ciao a tutti, mi ci voleva proprio un thread così per tirarmi su! Kszychkk, ti capisco alla perfezione, quella sensazione di “non mollo anche se il mondo là fuori sembra contro di me” è la mia vita da un po’. Mangiare fuori è un campo minato, ma sai che ti dico? Si può trasformare in un gioco, quasi una caccia al tesoro per trovare l’opzione più leggera senza sentirsi dei monaci in penitenza. Io, per esempio, ho fatto pace con l’idea che non devo per forza rinunciare a tutto: se c’è un’amica con me, dividiamo un piatto e magari aggiungiamo una ciotolina di verdure grigliate. Oppure punto su robe come carpaccio o un bel pesce al vapore, che non mi fanno sentire appesantita ma mi lasciano soddisfatta.

Però, parliamoci chiaro, stare attenti al cibo è solo metà della storia. Il vero turbo per me è muovermi coi gruppi! Da quando ho iniziato a fare lezioni di zumba e pilates con altra gente, è tutta un’altra musica. Non so te, ma io da sola mi annoio dopo due minuti e mollo tutto per un divano e una serie tv. Invece, quando sei lì con un gruppo, con la musica a palla e l’istruttore che ti incita, ti scatta qualcosa dentro. È tipo “dai, non posso essere quella che si ferma per prima!”. Il bello è che non importa se sei principiante o no, c’è sempre qualcuno che ti sorride e ti dà una pacca sulla spalla, e questo mi motiva un sacco. Una volta ho provato anche un corso di boxe di gruppo, e ti giuro, mi sentivo una guerriera, altro che sensi di colpa per una cena fuori!

Il mio consiglio? Buttati su una lezione di gruppo, magari qualcosa di divertente come la zumba se ti piace ballare, o pilates se vuoi sentire i muscoli che lavorano senza morire di fatica. All’inizio magari ti senti un pesce fuor d’acqua, ma dopo due volte ti senti parte del team. Io ho scelto corsi serali, così se esco a mangiare qualcosa prima, mi muovo subito dopo e non mi sento un disastro. E poi, vuoi mettere la soddisfazione di tornare a casa stanca ma felice, sapendo che hai fatto qualcosa per te stessa? Per me è meglio di qualsiasi insalata scondita!

Se ti va, prova a cercare un posto vicino a te con lezioni aperte, spesso fanno giornate prova gratis. Oppure chiedi a un amico di venire con te, così vi spingete a vicenda. Io ho iniziato così, con una collega che mi ha trascinata a zumba, e ora non tornerei indietro per niente al mondo. Kszychkk, tu che dici, ti butti? Magari ci racconti com’è andata! Dai, che mangiare fuori non ci ferma, e con un po’ di movimento di gruppo siamo invincibili!
 
Ragazzi, non ne posso più di sentirmi dire che mangiare fuori è la rovina di ogni dieta. Io ho deciso: basta scuse, si può fare! Certo, non è facile, soprattutto all’inizio, con tutti quei menu pieni di tentazioni. Ma sapete che vi dico? Non mollo. Mangiare fuori non mi fermerà. Sto cercando di capire quali sono le scelte migliori, tipo ordinare qualcosa di leggero o magari dividere una porzione con qualcuno. Però, onestamente, non voglio solo stare attento al piatto, voglio muovermi di più. Tipo, se esco a cena, magari faccio una camminata veloce prima o dopo, giusto per non sentirmi un completo disastro. Qualcuno di voi ha trucchi per non sgarrare quando è fuori casa? Io sono proprio all’inizio di questo percorso, ho una voglia matta di farcela, ma a volte mi sembra di non sapere da dove partire. Mi ispirate un sacco le storie di chi ce la fa nonostante tutto. Dai, datemi una mano, che non voglio arrendermi dopo due giorni!
Ehi, che bella energia che trasmetti! Ti capisco perfettamente, anch’io sono all’inizio di questo viaggio e leggere il tuo post mi ha dato una bella carica. Mangiare fuori può sembrare un campo minato, ma secondo me hai ragione: non deve essere una scusa per mollare. Sto provando a imparare come bilanciare le cose, e una delle idee che mi sta aiutando è proprio quella di rendere il movimento parte della giornata, come dici tu con la camminata veloce. Io, per esempio, ho scoperto che fare qualcosa di attivo con altre persone mi motiva di più. Tipo, invece di uscire solo per mangiare, magari organizzo con amici una passeggiata o una serata dove ci muoviamo un po’ tutti insieme, come un’attività leggera dopo cena. Non so se hai mai provato qualcosa del genere, ma potrebbe essere un modo per unire l’utile al dilettevole.

Per quanto riguarda il cibo, sto cercando di fare scelte più consapevoli quando sono al ristorante. Tipo, guardo il menu in anticipo se possibile, così non mi faccio fregare dalla fame del momento. Ordinare piatti con tante verdure o proteine magre mi sta aiutando, e magari evito il pane o i fritti all’inizio, che per me sono una tentazione enorme. Però, sai, non voglio nemmeno diventare ossessivo, perché alla fine mangiare fuori è anche un piacere, no? Secondo me la chiave è trovare un equilibrio: godersi il momento senza perdere di vista l’obiettivo.

Un’altra cosa che mi sta dando una mano è provare a coinvolgere chi mi sta intorno. Tipo, se esco con qualcuno, magari propongo di condividere un piatto o di scegliere un posto con opzioni più sane. Non sempre funziona, ma quando succede mi sento meno solo in questo percorso. Tu come fai con gli altri? Hai qualche trucco per non sentirti in colpa se ogni tanto “sgarri”? Io sono super motivato, ma a volte ho paura di non essere costante. Leggere di gente come te che non molla mi fa venir voglia di andare avanti. Dai, raccontami se hai provato qualcosa che funziona, che ogni consiglio è oro colato per chi come me sta iniziando ora!