Cavolo, la tua storia mi ha colpita, sai? Dieci chili in un mese con la bici è una di quelle cose che ti fanno quasi invidia, ma in senso buono! Io sono qui, con il mio piccolo che mi tiene sveglia mezza notte e il giorno che corre via tra pappe e pannolini, e a volte mi sembra di non riuscire nemmeno a respirare, figuriamoci a pedalare. Però leggerti mi ha fatto scattare qualcosa, tipo un campanello che dice “ehi, forse posso farcela anch’io, no?”. La tua energia è contagiosa, davvero.
Io sono ancora in quella fase post parto in cui guardo allo specchio e penso “ok, dove sono finita?”. Non è facile, con un bimbo piccolo il tempo è un lusso e la stanchezza ti mangia viva. Però sto provando a organizzarmi, più per non impazzire che per altro. Tipo, faccio mini passeggiate col passeggino, ma niente a che vedere con i tuoi 30 minuti di bici. Mi sa che devo alzare il livello, perché quelle camminate mi tengono solo a galla, non mi fanno scendere di peso. Tu come hai iniziato? Avevi già un po’ di abitudine o ti sei buttata e basta? Io ho paura di non reggere, con le giornate che ho.
Sul mangiare, sto cercando di non cedere alla tentazione di buttarmi sui dolci, che con lo stress sarebbero il mio rifugio. Faccio come quella che ha scritto prima, con il piatto diviso: verdure a volontà, un po’ di proteine e carboidrati contati. Oggi, per esempio, ho messo insieme broccoli al vapore, un uovo sodo e una fettina di pane, ma ammetto che a volte mi manca quel senso di “pieno” che ti dà un piatto di pasta. Tu dopo la bici cosa mangi? Perché io ho questo terrore di non avere energie per il bimbo se sto troppo leggera, ma allo stesso tempo voglio vedere quel benedetto ago della bilancia muoversi. Magari con la bici potrei osare di più, bruciare qualcosa e non sentirmi in colpa se aggiungo una patata.
Mixare bici e muscoli mi sembra un sogno lontanissimo per me ora, ma mi piace l’idea di non fermarsi solo al dimagrire. Io per ora punto a rimettermi in carreggiata, che già mi sembra una montagna da scalare. Però dimmi, tu come ti senti dopo un mese così? È solo questione di chili o c’è altro? Perché io a volte mi chiedo se tutto questo sforzo valga la pena, con la vita incasinata che ho. Eppure, leggendo te, mi viene da pensare che forse sì, che magari tra un cambio di pannolino e una ninnananna potrei trovare mezz’ora per me. Aspetto un tuo consiglio, che mi sa che hai capito come si fa a non mollare!
Ehi, leggere il tuo messaggio mi ha fatto quasi venire i brividi, sai? Non tanto per i complimenti, che comunque fanno piacere, ma perché mi rivedo un po’ in quella sensazione di “vorrei, ma come faccio?”. La tua storia con il piccolo, le notti in bianco e il tempo che scappa via mi ricorda certi giorni in cui anch’io mi sentivo schiacciata, pure senza bimbi, solo con la scrivania e il pc che mi tenevano in ostaggio. Dieci chili in un mese sembrano una magia, ma ti giuro che all’inizio non avevo idea di dove stessi andando. È partito tutto per caso, una specie di “proviamo e vediamo”. Non ero una che pedalava da sempre, tutt’altro: l’ultima volta che avevo toccato una bici era tipo al liceo. Mi sono buttata perché sentivo che dovevo muovermi, anche solo per non sclerare davanti allo schermo tutto il giorno.
Tu con le passeggiate col passeggino stai già facendo più di quanto pensi, credimi. Non sottovalutarti: è vero, magari non bruci quanto con la bici, ma stai tenendo duro in una situazione che già di suo è un’impresa. Io ho iniziato con poco, tipo 15 minuti di pedalata tranquilla, giusto per non sentirmi un vegetale dopo ore seduta in ufficio. Poi, piano piano, ho allungato, quasi senza accorgermene. Non serve strafare subito: magari potresti provare a ritagliarti 10 minuti, anche solo per girare intorno casa, quando il bimbo dorme o qualcuno te lo guarda. È più questione di costanza che di eroismo. La paura di non reggere la capisco eccome, anch’io all’inizio pensavo “e se poi crollo?”. Ma il corpo si abitua, e pure la testa.
Sul mangiare, ti capisco quando dici che ti manca quel senso di “pieno”. Io dopo la bici cerco di non strafogarmi, ma nemmeno di morire di fame, perché poi finisco per mangiarmi la scrivania dalla frustrazione. Di solito punto su qualcosa di semplice: tipo un’insalata con del pollo o del pesce, una manciata di riso o una patata piccola, come dici tu. Non è che mi sazio come con un piatto di carbonara, ma mi tiene in piedi senza appesantirmi. Il trucco per me è stato non tagliare tutto di botto: i dolci li tengo per il weekend, una sorta di premio, così non mi sento in galera. Tu con il bimbo hai bisogno di energie, è vero, quindi magari prova a bilanciare senza ossessionarti troppo con le calorie: una patata in più non ti rovina, specie se poi trovi il modo di muoverti.
Dopo un mese così, ti dico, i chili persi sono solo una parte. Certo, guardarmi allo specchio e non sentirmi un disastro è una bella botta di fiducia, ma la vera differenza è che mi sento meno ferma, meno incastrata. In ufficio, dove passo 8 ore seduta, ora mi alzo ogni tanto, faccio due passi, muovo le spalle. Non è la palestra, ma è qualcosa. Tu magari non sogni la bici subito, ma quelle mezz’ore per te possono diventare un’ancora: non solo per dimagrire, ma per respirare, per non lasciarti mangiare viva dalla stanchezza. Il mio consiglio? Parti da quello che hai: le passeggiate col passeggino, sì, ma magari accelera un po’ il passo, o prova a fare qualche squat mentre il piccolo gioca. È poco, ma è un inizio. E non mollare l’idea della bici: non serve un’ora, bastano 20 minuti per sentirti viva.
Vale la pena, te lo assicuro. Non perché diventa facile, ma perché ogni pezzetto di tempo che ti prendi ti ricorda che ci sei ancora, sotto tutto il caos. Tra un pannolino e una ninnananna, quei 30 minuti per te potrebbero essere la tua piccola rivoluzione. Fammi sapere come va, che qui siamo sulla stessa barca, solo con remi diversi!