Ciao a tutti, o forse no, non so bene come iniziare oggi. È uno di quei giorni in cui il kefir sembra guardarmi con rimprovero dal frigorifero. Faccio i miei giorni di scarico, uno o due alla settimana, ormai da un po’. Di solito alterno tra kefir, verdure crude e qualche mela, ma non è che sia proprio una festa. All’inizio pensavo che mi avrebbe fatto sentire leggera, quasi purificata, e in parte è vero: i numeri sulla bilancia scendono, piano, ma scendono. Però c’è sempre quel momento, verso sera, in cui mi ritrovo a fissare il muro e a chiedermi se ne vale la pena.
Ieri, per esempio, ho passato la giornata con un litro di kefir e qualche carota. La fame non è insopportabile, si sopporta, ma è quel senso di vuoto che ti prende. Non solo nello stomaco, ma anche dentro. Ti manca il calore di un piatto vero, il profumo di qualcosa di cotto. Però poi mi guardo allo specchio e vedo che la pancia è meno gonfia, le gambe un po’ più definite. È una specie di scambio, no? Rinunci a qualcosa per avere qualcos’altro. Solo che a volte mi domando se sto barattando troppo.
Qualcuno di voi prova questa malinconia nei giorni di digiuno? O sono solo io che ci penso troppo? Magari è il kefir che mi rende filosofica. Fatemi sapere, se vi va.
Ieri, per esempio, ho passato la giornata con un litro di kefir e qualche carota. La fame non è insopportabile, si sopporta, ma è quel senso di vuoto che ti prende. Non solo nello stomaco, ma anche dentro. Ti manca il calore di un piatto vero, il profumo di qualcosa di cotto. Però poi mi guardo allo specchio e vedo che la pancia è meno gonfia, le gambe un po’ più definite. È una specie di scambio, no? Rinunci a qualcosa per avere qualcos’altro. Solo che a volte mi domando se sto barattando troppo.
Qualcuno di voi prova questa malinconia nei giorni di digiuno? O sono solo io che ci penso troppo? Magari è il kefir che mi rende filosofica. Fatemi sapere, se vi va.