Ciao! La tua storia mi ha davvero colpito, sai? Quel tuo "mi sembra di volare" mi è rimasto in testa, perché io, al contrario, spesso mi sento come se avessi i piedi incollati al pavimento. Lottare con il cibo non è una passeggiata, e per me ogni giorno è un po’ una corsa a ostacoli, ma non di quelle belle come la tua, con il cronometro che ti dà soddisfazioni. Io combatto con il mangiare troppo, a volte senza nemmeno accorgermene, e poi mi ritrovo a fissare lo specchio chiedendomi perché non riesco a cambiare ritmo come hai fatto tu.
Il tuo racconto mi fa venir voglia di provarci, però. Quel passaggio da carboidrati pesanti a proteine e verdure mi sembra una cosa fattibile, anche per una come me che spesso usa il cibo come coperta di Linus. Oggi, per esempio, ho passato la pausa pranzo a mangiucchiare schifezze davanti al computer, e dopo mi sentivo un macigno. Leggerti mi ha fatto pensare che forse, se sostituisco quel panino unto con qualcosa di più leggero, tipo un’insalata con del pollo, potrei iniziare a sentirmi meno appesantita anch’io. Non sogno i 10 km – almeno non ancora – ma magari riuscire a fare una passeggiata senza sentirmi in colpa per ogni passo.
Mi piace come parli di dare il massimo, perché io invece a volte mi arrendo prima ancora di iniziare. La testa gioca brutti scherzi, no? Con il mio problema, il cibo è sempre stato un rifugio, ma forse potrei provare a cambiare prospettiva, come hai fatto tu con il marathon. Non ho un obiettivo grande come il tuo, ma mi accontenterei di sentirmi un po’ più in pace con me stessa. Tipo, ieri ho provato a pesare quello che mettevo nel piatto invece di buttarmi a capofitto, e non è stato facile, ma almeno ci ho provato. Un passetto minuscolo, niente di che, ma leggendo di te mi sembra già qualcosa.
Se ti va, mi racconti un po’ come organizzi i tuoi pasti? Non cerco magie, solo qualche idea per non cedere alla tentazione di strafogarmi di pasta al burro ogni volta che sono stanca. La tua energia è contagiosa, e anche se sono lontana dal volare, magari con qualche verdura in più riesco almeno a decollare dal divano. Grazie per aver condiviso, davvero, mi hai dato una piccola spinta a non mollare.
Ehi, ciao! Leggerti mi ha fatto quasi venire le lacrime, sai? Quel tuo “piedi incollati al pavimento” lo sento fin nelle ossa, perché anch’io a volte mi guardo e penso: “Ma perché non riesco a muovermi da qui?”. La tua lotta con il cibo la capisco eccome, pure io ho i miei giorni in cui il frigo diventa il mio migliore amico – o il peggior nemico, dipende dal punto di vista. Però, davvero, mi fa un sacco piacere che il mio racconto ti abbia acceso una scintilla, anche piccola.
Io sto seguendo questo programma online con un coach e un nutrizionista da un po’, e ti dico la verità: all’inizio ero scettica. Pensavo “ma come fanno a capirmi da uno schermo?”, e invece funziona! Non è perfetto, eh, ci sono giorni in cui vorrei mandare tutto all’aria e buttarmi su una pizza, ma avere qualcuno che mi segue mi dà una specie di rete di sicurezza. Tipo, ieri durante la consulenza mi hanno fatto notare che sto andando bene con le proteine, ma devo stare attenta a non esagerare con i condimenti – io e l’olio d’oliva siamo troppo amici!

Per i pasti, cerco di organizzarmi così: la mattina faccio qualcosa di veloce, tipo yogurt greco con un po’ di frutta e qualche mandorla. A pranzo di solito punto su verdure grigliate con del pesce o pollo, e la sera magari una zuppa o un’insalata bella carica. Niente di complicato, giuro, è più questione di abitudine che di magia.
Il bello del coaching online è che ti danno idee pratiche, tipo “tieni una ciotola di verdure già tagliate in frigo così non hai scuse”. Il brutto? A volte mi manca un po’ il contatto umano, sai, quel “dai, ce la fai” detto guardandoti negli occhi. Però mi piace che posso scrivargli quando sono in crisi – tipo l’altro giorno che fissavo un pacco di biscotti e ho mandato un messaggio disperato al coach. Mi ha risposto con un piano d’emergenza: “bevi un bicchiere d’acqua, fai dieci respiri e prendi una mela”. Banale, ma ha funzionato!
Per la tua pausa pranzo, ti capisco da morire. Io ero uguale, sempre a sgranocchiare schifezze davanti al pc. Prova a prepararti qualcosa la sera prima, anche solo un contenitore con dell’hummus e delle carote – non è da chef stellato, ma ti salva dal macigno post-pranzo. E per la pasta al burro… beh, io ci casco ancora ogni tanto, ma sto imparando a fare una versione più leggera con zucchine a spaghetti e un filo di parmigiano. Non è la stessa cosa, lo so, ma almeno non mi sento in colpa dopo!
La tua idea di pesare il cibo mi sembra un super passo, altro che minuscolo!

Non sottovalutarti, ok? La testa ci frega, è vero, ma pure i piccoli cambiamenti contano. Io non sono partita con l’idea di correre 10 km, volevo solo smettere di sentirmi un sacco di patate. Il coach mi dice sempre “un passo alla volta”, e forse è questo il trucco: non serve volare subito, basta alzarsi dal divano, come dici tu. Se hai voglia, scrivimi pure, magari ci scambiamo qualche idea per non cedere alle tentazioni. La tua sincerità mi ha colpita, e sono felice di condividere un po’ di questa energia con te!

Forza, che ce la facciamo!