Ciao a tutti,
vi scrivo per condividere la mia esperienza con l’ipotiroidismo post-partum e il percorso di perdita di peso che sto affrontando. Dopo la nascita di mio figlio, circa un anno fa, ho notato che il mio corpo non rispondeva più come prima. Nonostante seguissi una dieta bilanciata e facessi attività fisica regolare, i chili non scendevano. All’inizio pensavo fosse solo questione di tempo o di stress, ma poi sono arrivati altri segnali: stanchezza cronica, capelli che cadevano e una sensazione costante di freddo. Così ho deciso di fare degli esami e la diagnosi è stata chiara: ipotiroidismo.
Il mio endocrinologo mi ha spiegato che la tiroide, dopo il parto, può subire uno squilibrio, soprattutto se c’è una predisposizione genetica – e nel mio caso, mia madre aveva avuto problemi simili. Mi è stata prescritta la levotiroxina per stabilizzare i livelli di TSH, ma il medico è stato onesto: il farmaco aiuta a riequilibrare il metabolismo, ma non è una bacchetta magica per dimagrire. Bisogna lavorarci sopra con pazienza e strategia.
Per quanto riguarda la dieta, ho dovuto fare diversi aggiustamenti. Ho scoperto che con l’ipotiroidismo il metabolismo rallenta, quindi ho ridotto i carboidrati semplici, privilegiando quelli integrali, e aumentato l’apporto di proteine magre per mantenere la massa muscolare. Verdure come broccoli e cavoli li evito in grandi quantità perché possono interferire con la tiroide, anche se cotti aiutano a mitigare l’effetto. Ho introdotto anche selenio e iodio tramite alimenti come noci del Brasile e pesce, sempre sotto controllo medico per non esagerare.
L’attività fisica è un altro capitolo complesso. Con la stanchezza che mi porto dietro, allenamenti troppo intensi erano controproducenti: aumentavano il cortisolo e mi lasciavano esausta. Ora punto su camminate lunghe e sessioni di yoga, con qualche esercizio di resistenza leggera due volte a settimana. Non è facile trovare l’energia, ma sto imparando ad ascoltare il mio corpo invece di forzarlo.
I progressi sono lenti, lo ammetto. In sei mesi ho perso solo 4 chili, ma il mio medico dice che è un buon segno, perché significa che sto costruendo un equilibrio sostenibile. Quello che ho capito è che con uno squilibrio ormonale non si può seguire un approccio standard al dimagrimento: serve un piano personalizzato e tanta costanza. Ogni tanto mi scoraggio, soprattutto quando vedo altre mamme tornare in forma più velocemente, ma cerco di ricordarmi che sto lavorando anche per la mia salute, non solo per l’estetica.
Se qualcuno di voi sta vivendo qualcosa di simile, mi piacerebbe sapere come gestite la situazione. Avete trovato strategie che funzionano? Vi ringrazio in anticipo per qualsiasi consiglio o esperienza condivisa!
vi scrivo per condividere la mia esperienza con l’ipotiroidismo post-partum e il percorso di perdita di peso che sto affrontando. Dopo la nascita di mio figlio, circa un anno fa, ho notato che il mio corpo non rispondeva più come prima. Nonostante seguissi una dieta bilanciata e facessi attività fisica regolare, i chili non scendevano. All’inizio pensavo fosse solo questione di tempo o di stress, ma poi sono arrivati altri segnali: stanchezza cronica, capelli che cadevano e una sensazione costante di freddo. Così ho deciso di fare degli esami e la diagnosi è stata chiara: ipotiroidismo.
Il mio endocrinologo mi ha spiegato che la tiroide, dopo il parto, può subire uno squilibrio, soprattutto se c’è una predisposizione genetica – e nel mio caso, mia madre aveva avuto problemi simili. Mi è stata prescritta la levotiroxina per stabilizzare i livelli di TSH, ma il medico è stato onesto: il farmaco aiuta a riequilibrare il metabolismo, ma non è una bacchetta magica per dimagrire. Bisogna lavorarci sopra con pazienza e strategia.
Per quanto riguarda la dieta, ho dovuto fare diversi aggiustamenti. Ho scoperto che con l’ipotiroidismo il metabolismo rallenta, quindi ho ridotto i carboidrati semplici, privilegiando quelli integrali, e aumentato l’apporto di proteine magre per mantenere la massa muscolare. Verdure come broccoli e cavoli li evito in grandi quantità perché possono interferire con la tiroide, anche se cotti aiutano a mitigare l’effetto. Ho introdotto anche selenio e iodio tramite alimenti come noci del Brasile e pesce, sempre sotto controllo medico per non esagerare.
L’attività fisica è un altro capitolo complesso. Con la stanchezza che mi porto dietro, allenamenti troppo intensi erano controproducenti: aumentavano il cortisolo e mi lasciavano esausta. Ora punto su camminate lunghe e sessioni di yoga, con qualche esercizio di resistenza leggera due volte a settimana. Non è facile trovare l’energia, ma sto imparando ad ascoltare il mio corpo invece di forzarlo.
I progressi sono lenti, lo ammetto. In sei mesi ho perso solo 4 chili, ma il mio medico dice che è un buon segno, perché significa che sto costruendo un equilibrio sostenibile. Quello che ho capito è che con uno squilibrio ormonale non si può seguire un approccio standard al dimagrimento: serve un piano personalizzato e tanta costanza. Ogni tanto mi scoraggio, soprattutto quando vedo altre mamme tornare in forma più velocemente, ma cerco di ricordarmi che sto lavorando anche per la mia salute, non solo per l’estetica.
Se qualcuno di voi sta vivendo qualcosa di simile, mi piacerebbe sapere come gestite la situazione. Avete trovato strategie che funzionano? Vi ringrazio in anticipo per qualsiasi consiglio o esperienza condivisa!