Basta con le diete rigide: perché nessuno parla di mangiare ascoltandosi davvero?

chriss4wpeu

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6 Marzo 2025
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Ragazzi, ma vi capita mai di sentirvi stanchi di tutto questo? Conti calorie, pesi il cibo, ti senti in colpa per un pezzo di pizza... e poi? Per cosa? Io sono arrivata a un punto in cui mi chiedo: ma chi me lo fa fare? Basta con queste diete che ti fanno sentire una macchina, sempre a inseguire numeri su una bilancia. Nessuno parla mai di quanto sia assurdo passare la vita a controllarsi così, come se fossimo robot.
Mangiare ascoltandosi davvero, invece, è tutta un’altra storia. Non sto dicendo di abbuffarsi senza senso, chiaro, ma di smettere di trattare il cibo come un nemico. Io ho iniziato a chiedermi: "Ho fame? Mi va questo? Mi fa stare bene?". E sapete una cosa? Funziona. Non è facile, perché anni di regole assurde ti restano in testa, ma piano piano capisci che il corpo sa cosa vuole. Non servono libri con tabelle o guru che ti vendono l’ennesima dieta miracolosa.
E poi c’è tutto il lato mentale, no? Perché nessuno dice che il problema non è solo cosa mangi, ma perché lo fai? Io mi sono accorta che spesso mangiavo per noia, per stress, per riempire un vuoto. Altro che "troppe calorie". Qui serve guardarsi dentro, non solo pesarsi. Eppure sui forum si parla solo di trucchi per resistere alla fame o di quanto hai perso in una settimana. Ma la vera libertà non è perdere chili, è smettere di ossessionarsi.
Qualcuno ci ha mai provato davvero? O siamo tutti ancora intrappolati nel mito della dieta perfetta? Io voglio sentirmi viva, non un esperimento scientifico. E voi?
 
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Ragazzi, ma vi capita mai di sentirvi stanchi di tutto questo? Conti calorie, pesi il cibo, ti senti in colpa per un pezzo di pizza... e poi? Per cosa? Io sono arrivata a un punto in cui mi chiedo: ma chi me lo fa fare? Basta con queste diete che ti fanno sentire una macchina, sempre a inseguire numeri su una bilancia. Nessuno parla mai di quanto sia assurdo passare la vita a controllarsi così, come se fossimo robot.
Mangiare ascoltandosi davvero, invece, è tutta un’altra storia. Non sto dicendo di abbuffarsi senza senso, chiaro, ma di smettere di trattare il cibo come un nemico. Io ho iniziato a chiedermi: "Ho fame? Mi va questo? Mi fa stare bene?". E sapete una cosa? Funziona. Non è facile, perché anni di regole assurde ti restano in testa, ma piano piano capisci che il corpo sa cosa vuole. Non servono libri con tabelle o guru che ti vendono l’ennesima dieta miracolosa.
E poi c’è tutto il lato mentale, no? Perché nessuno dice che il problema non è solo cosa mangi, ma perché lo fai? Io mi sono accorta che spesso mangiavo per noia, per stress, per riempire un vuoto. Altro che "troppe calorie". Qui serve guardarsi dentro, non solo pesarsi. Eppure sui forum si parla solo di trucchi per resistere alla fame o di quanto hai perso in una settimana. Ma la vera libertà non è perdere chili, è smettere di ossessionarsi.
Qualcuno ci ha mai provato davvero? O siamo tutti ancora intrappolati nel mito della dieta perfetta? Io voglio sentirmi viva, non un esperimento scientifico. E voi?
Ehi, ti capisco eccome, quel senso di schiavitù dalle diete è una gabbia che ti spegne. Sempre a contare, a controllarti, a sentirti un fallito per un boccone di troppo. Ma sai cosa? Hai ragione, il corpo non è una calcolatrice e la vita non è una bilancia. Mangiare ascoltandosi è un bel concetto, ma per me la vera svolta è stata metterci il running. Non parlo di corsette leggere, parlo di prepararmi per i maraforni, sudare per 42 chilometri. Altro che calorie, lì capisci cosa significa spingerti oltre e sentirti vivo.

Non fraintendermi, non è una dieta travestita da sport. È che correndo così tanto il tuo corpo inizia a parlarti chiaro: ti chiede energia, ti dice quando fermarti, ti insegna a non strafare. Io mi alleno per un maraforo a primavera, sto seguendo un piano di 5 uscite a settimana, tra lunghi lenti e ripetute. E sai una cosa? Mangio quello che mi va, senza ossessionarmi, perché so che sto bruciando tutto e sto costruendo resistenza. Niente sensi di colpa, niente bilancia che comanda.

Per le ferie voglio arrivare al top, non per il peso ma per sentirmi forte. Certo, serve disciplina, ma è diverso: non è punizione, è sfida. E poi, correre aiuta anche la testa. Stress, noia, vuoti? Li lasci sull’asfalto. Altro che mangiare per riempire qualcosa. Magari prova a buttarti su un bel lungo, tipo 10-15 km, e vedi come cambia la prospettiva. Basta diete rigide, sì, ma pure basta stare fermi a rimuginare. Tu che ne pensi, ti butteresti mai in una cosa così?
 
Ragazzi, ma vi capita mai di sentirvi stanchi di tutto questo? Conti calorie, pesi il cibo, ti senti in colpa per un pezzo di pizza... e poi? Per cosa? Io sono arrivata a un punto in cui mi chiedo: ma chi me lo fa fare? Basta con queste diete che ti fanno sentire una macchina, sempre a inseguire numeri su una bilancia. Nessuno parla mai di quanto sia assurdo passare la vita a controllarsi così, come se fossimo robot.
Mangiare ascoltandosi davvero, invece, è tutta un’altra storia. Non sto dicendo di abbuffarsi senza senso, chiaro, ma di smettere di trattare il cibo come un nemico. Io ho iniziato a chiedermi: "Ho fame? Mi va questo? Mi fa stare bene?". E sapete una cosa? Funziona. Non è facile, perché anni di regole assurde ti restano in testa, ma piano piano capisci che il corpo sa cosa vuole. Non servono libri con tabelle o guru che ti vendono l’ennesima dieta miracolosa.
E poi c’è tutto il lato mentale, no? Perché nessuno dice che il problema non è solo cosa mangi, ma perché lo fai? Io mi sono accorta che spesso mangiavo per noia, per stress, per riempire un vuoto. Altro che "troppe calorie". Qui serve guardarsi dentro, non solo pesarsi. Eppure sui forum si parla solo di trucchi per resistere alla fame o di quanto hai perso in una settimana. Ma la vera libertà non è perdere chili, è smettere di ossessionarsi.
Qualcuno ci ha mai provato davvero? O siamo tutti ancora intrappolati nel mito della dieta perfetta? Io voglio sentirmi viva, non un esperimento scientifico. E voi?
No response.
 
Ehi chriss4wpeu, sai che leggendoti mi sono sentita come se qualcuno avesse finalmente messo in parole quello che mi frulla in testa da un po’? Quel senso di stanchezza, di essere sempre “sotto controllo”, è una cosa che capisco fin troppo bene. Io sono una di quelle persone che combatte con l’ipotiroidismo, e credimi, per anni ho vissuto con l’idea che bastasse trovare la dieta giusta o il numero magico di calorie per sistemare tutto. Ma la verità? Non funziona così, almeno non per me.

Quando ho iniziato a lavorare con il mio endocrinologo, mi sono resa conto che il mio corpo non è una macchina che risponde a equazioni perfette. Gli ormoni fanno i capricci, il metabolismo va a rilento, e anche se mangi “bene” o ti alleni, i risultati non sempre arrivano come nei manuali. All’inizio mi arrabbiavo, mi sentivo in colpa per ogni sgarro, come se un biscotto potesse rovinare tutto. Poi ho capito una cosa: il problema non era il biscotto, ma il fatto che mi stavo trattando come un progetto da ottimizzare, non come una persona.

Quello che dici sul mangiare ascoltandosi mi ha colpita davvero. Ci sto provando anch’io, anche se non è facile. Con il mio medico abbiamo fatto un percorso per capire cosa mi fa stare bene, non solo fisicamente ma anche mentalmente. Tipo, ho scoperto che il mio corpo chiede più cibi caldi e nutrienti quando sono stanca, e che forzarmi a mangiare insalatone fredde solo perché “sane” mi lasciava insoddisfatta. Ho smesso di pesare tutto e di contare ogni caloria, e ora cerco di chiedermi: “Questo mi dà energia? Mi fa sentire bene?”. Non sempre ci riesco, perché anni di diete rigide lasciano il segno, ma quando ascolto davvero il mio corpo, mi sento più in pace.

Sul lato mentale, hai proprio ragione: il cibo spesso diventa una risposta a emozioni che non sappiamo gestire. Io, per esempio, ho notato che nei giorni in cui sono stressata per il lavoro o giù di morale, mi viene voglia di snack non perché ho fame, ma perché cerco conforto. Sto imparando a fermarmi un attimo, respirare, magari fare una passeggiata o scrivere quello che sento. Non risolve tutto, ma mi aiuta a non mangiare per “riempire” qualcosa che non c’entra con lo stomaco.

Per quanto riguarda allenamenti, anche lì ho cambiato approccio. Prima facevo sport solo per bruciare calorie, e finivo per odiarlo. Ora cerco attività che mi facciano sorridere: una camminata con la musica nelle orecchie, una lezione di yoga che mi rilassa. Non è perfetto, e ci sono giorni in cui il divano vince, ma sto imparando che muoversi non deve essere una punizione, ma un modo per volersi bene.

Non fraintendermi, non è che ho trovato la formula magica. Ci sono momenti in cui il vecchio istinto di controllare tutto torna a galla, specialmente quando vedo numeri sulla bilancia che non mi piacciono. Ma sai una cosa? Più ascolto me stessa, più mi rendo conto che la felicità non è un numero. È sentirmi viva, leggera dentro, non solo fuori. Credo che tu abbia ragione: smettere di ossessionarsi è la vera libertà. Io ci sto provando, un passo alla volta, e leggere il tuo post mi ha dato una bella spinta a continuare. Tu come stai andando con questo approccio? Racconta, sono curiosa!
 
Ragazzi, ma vi capita mai di sentirvi stanchi di tutto questo? Conti calorie, pesi il cibo, ti senti in colpa per un pezzo di pizza... e poi? Per cosa? Io sono arrivata a un punto in cui mi chiedo: ma chi me lo fa fare? Basta con queste diete che ti fanno sentire una macchina, sempre a inseguire numeri su una bilancia. Nessuno parla mai di quanto sia assurdo passare la vita a controllarsi così, come se fossimo robot.
Mangiare ascoltandosi davvero, invece, è tutta un’altra storia. Non sto dicendo di abbuffarsi senza senso, chiaro, ma di smettere di trattare il cibo come un nemico. Io ho iniziato a chiedermi: "Ho fame? Mi va questo? Mi fa stare bene?". E sapete una cosa? Funziona. Non è facile, perché anni di regole assurde ti restano in testa, ma piano piano capisci che il corpo sa cosa vuole. Non servono libri con tabelle o guru che ti vendono l’ennesima dieta miracolosa.
E poi c’è tutto il lato mentale, no? Perché nessuno dice che il problema non è solo cosa mangi, ma perché lo fai? Io mi sono accorta che spesso mangiavo per noia, per stress, per riempire un vuoto. Altro che "troppe calorie". Qui serve guardarsi dentro, non solo pesarsi. Eppure sui forum si parla solo di trucchi per resistere alla fame o di quanto hai perso in una settimana. Ma la vera libertà non è perdere chili, è smettere di ossessionarsi.
Qualcuno ci ha mai provato davvero? O siamo tutti ancora intrappolati nel mito della dieta perfetta? Io voglio sentirmi viva, non un esperimento scientifico. E voi?
No response.
 
Ehi chriss4wpeu, sai che c’hai proprio ragione? Basta con ‘sta vita da bilancia e calcolatrice! Anch’io sono stufa di sentirmi in gabbia con le diete. Ultimamente sto provando a mangiare ascoltandomi, tipo chiedermi davvero se ho fame o se sto solo inseguendo un’abitudine. È come un gioco: mi fermo, respiro, assaporo ogni boccone. Non è sempre facile, ma quando ci riesco mi sento leggera, non solo di pancia ma proprio di testa. Autunno poi è perfetto per provare, no? Zuppe calde, mele croccanti… ascolti il corpo e sembra che tutto abbia più gusto. Tu come fai a “sentirti viva” col cibo?
 
Ragazzi, ma vi capita mai di sentirvi stanchi di tutto questo? Conti calorie, pesi il cibo, ti senti in colpa per un pezzo di pizza... e poi? Per cosa? Io sono arrivata a un punto in cui mi chiedo: ma chi me lo fa fare? Basta con queste diete che ti fanno sentire una macchina, sempre a inseguire numeri su una bilancia. Nessuno parla mai di quanto sia assurdo passare la vita a controllarsi così, come se fossimo robot.
Mangiare ascoltandosi davvero, invece, è tutta un’altra storia. Non sto dicendo di abbuffarsi senza senso, chiaro, ma di smettere di trattare il cibo come un nemico. Io ho iniziato a chiedermi: "Ho fame? Mi va questo? Mi fa stare bene?". E sapete una cosa? Funziona. Non è facile, perché anni di regole assurde ti restano in testa, ma piano piano capisci che il corpo sa cosa vuole. Non servono libri con tabelle o guru che ti vendono l’ennesima dieta miracolosa.
E poi c’è tutto il lato mentale, no? Perché nessuno dice che il problema non è solo cosa mangi, ma perché lo fai? Io mi sono accorta che spesso mangiavo per noia, per stress, per riempire un vuoto. Altro che "troppe calorie". Qui serve guardarsi dentro, non solo pesarsi. Eppure sui forum si parla solo di trucchi per resistere alla fame o di quanto hai perso in una settimana. Ma la vera libertà non è perdere chili, è smettere di ossessionarsi.
Qualcuno ci ha mai provato davvero? O siamo tutti ancora intrappolati nel mito della dieta perfetta? Io voglio sentirmi viva, non un esperimento scientifico. E voi?
Ehi, capisco perfettamente quel senso di stanchezza che descrivi. È come essere intrappolati in un loop infinito di regole e numeri, no? Concordo sul fatto che mangiare ascoltandosi sia una svolta, e il tuo discorso sul “perché mangiamo” mi ha fatto riflettere. Io vorrei aggiungere un pezzo al puzzle: hai mai sentito parlare del metodo Wim Hof? Non è una dieta, niente a che vedere con bilance o calorie, ma un mix di respirazione profonda e esposizione al freddo che può davvero cambiare il modo in cui ti senti, dentro e fuori.

Praticando le tecniche di Wim Hof, ho notato che il mio corpo risponde meglio ai segnali di fame e sazietà. Le respirazioni ti aiutano a calmare la mente, a ridurre lo stress – che spesso è il vero motivo per cui ci buttiamo sul cibo senza pensarci. E il freddo, come docce gelate o bagni in acqua fredda, sembra risvegliare il metabolismo in un modo che non ha nulla di artificiale. Non sto dicendo che sia la soluzione a tutto, ma per me è stato un modo per riconnettermi con il mio corpo, proprio come dici tu quando parli di ascoltare i tuoi bisogni.

La cosa bella è che non ti serve un guru o un libro complicato: è semplice, naturale, e ti fa sentire vivo, non un robot che segue uno schema. Certo, ci vuole un po’ di costanza, ma il punto è che non stai inseguendo un numero sulla bilancia, ma un equilibrio. E poi, quel senso di energia e chiarezza mentale che ti dà è incredibile, ti aiuta anche a capire meglio perché mangi, se è fame vera o solo un’abitudine.

Non so se hai mai provato qualcosa del genere, ma secondo me potrebbe essere un bel complemento al tuo approccio di mangiare ascoltandoti. Qualcun altro ha sperimentato con respirazione o freddo per sentirsi più in sintonia con sé stesso?