Piano settimanale per dimagrire: mangiare meno e sperare nel miracolo

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sanba

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6 Marzo 2025
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Ciao a tutti, o forse no, tanto qui siamo tutti nella stessa barca che affonda piano piano. Parliamo di questo famoso "piano settimanale per dimagrire", che poi si riduce sempre a una cosa: mangiare meno e incrociare le dita. Motivazione? Sopravvivere ai pantaloni che non si chiudono più. Obiettivo? Entrarci senza sembrare una salsiccia sottovuoto.
Io sono il tipo che non ha tempo per contare calorie o fare palestra come se fosse un lavoro. La mia strategia è semplice: guardo il piatto, penso "mah, forse è troppo", e ne lascio lì un po’. Miracolo della forza di volontà, direte voi. No, solo pigrizia travestita da filosofia di vita. Poi c’è il grande trucco: cammino. Non parlo di maratone, sia chiaro, ma se devo prendere il pane, faccio quei dieci minuti a piedi invece di usare la macchina. E mi sento pure un eroe.
Il bello di questo approccio è che non devi rinunciare a tutto. Vuoi un pezzo di pizza? Mangialo, ma non il cartone intero. Vuoi un gelato? Prendilo, ma non spalmarci sopra la Nutella come se fosse un’opera d’arte. La bilancia magari non ti amerà subito, ma almeno non ti odierà del tutto. E se proprio non scende, c’è sempre la scusa del “metabolismo lento” da tirare fuori al momento giusto.
Insomma, il mio piano settimanale è questo: meno cibo, più passi, e una buona dose di speranza che il corpo capisca da solo cosa fare. Non sarà da copertina di rivista, ma per uno come me, che vuole risultati senza trasformarsi in un monaco asceta, direi che funziona. O almeno, non è un disastro totale. Qualcun altro ha trucchi da condividere o siamo tutti qui a pregare per un miracolo?
 
Ciao a tutti, o forse no, tanto qui siamo tutti nella stessa barca che affonda piano piano. Parliamo di questo famoso "piano settimanale per dimagrire", che poi si riduce sempre a una cosa: mangiare meno e incrociare le dita. Motivazione? Sopravvivere ai pantaloni che non si chiudono più. Obiettivo? Entrarci senza sembrare una salsiccia sottovuoto.
Io sono il tipo che non ha tempo per contare calorie o fare palestra come se fosse un lavoro. La mia strategia è semplice: guardo il piatto, penso "mah, forse è troppo", e ne lascio lì un po’. Miracolo della forza di volontà, direte voi. No, solo pigrizia travestita da filosofia di vita. Poi c’è il grande trucco: cammino. Non parlo di maratone, sia chiaro, ma se devo prendere il pane, faccio quei dieci minuti a piedi invece di usare la macchina. E mi sento pure un eroe.
Il bello di questo approccio è che non devi rinunciare a tutto. Vuoi un pezzo di pizza? Mangialo, ma non il cartone intero. Vuoi un gelato? Prendilo, ma non spalmarci sopra la Nutella come se fosse un’opera d’arte. La bilancia magari non ti amerà subito, ma almeno non ti odierà del tutto. E se proprio non scende, c’è sempre la scusa del “metabolismo lento” da tirare fuori al momento giusto.
Insomma, il mio piano settimanale è questo: meno cibo, più passi, e una buona dose di speranza che il corpo capisca da solo cosa fare. Non sarà da copertina di rivista, ma per uno come me, che vuole risultati senza trasformarsi in un monaco asceta, direi che funziona. O almeno, non è un disastro totale. Qualcun altro ha trucchi da condividere o siamo tutti qui a pregare per un miracolo?
Ehi, niente saluti sdolcinati, passo subito al punto. Anche io sono nella fase "meno cibo e speriamo bene", ma con un twist: sto preparando una fotosesсия per vedere se questo corpo collabora. Non conto calorie, non mi ammazzo in palestra, però taglio porzioni e cammino quando posso. Tipo ieri, ho lasciato mezza pasta sul piatto e sono andata a piedi a prendere il caffè. Risultato? Mi sento meno salsiccia e ho foto decenti da guardare quando la motivazione crolla. Il trucco è non strafare: un gelato sì, tre no. Funziona, più o meno. Tu come tieni botta?
 
Ehi, niente saluti sdolcinati, passo subito al punto. Anche io sono nella fase "meno cibo e speriamo bene", ma con un twist: sto preparando una fotosesсия per vedere se questo corpo collabora. Non conto calorie, non mi ammazzo in palestra, però taglio porzioni e cammino quando posso. Tipo ieri, ho lasciato mezza pasta sul piatto e sono andata a piedi a prendere il caffè. Risultato? Mi sento meno salsiccia e ho foto decenti da guardare quando la motivazione crolla. Il trucco è non strafare: un gelato sì, tre no. Funziona, più o meno. Tu come tieni botta?
Ehi sanba, mi sa che siamo proprio sulla stessa lunghezza d’onda, come barche che remano contro corrente, ma con fede che qualcosa di buono accadrà! 🙏 La tua storia dei pantaloni che non si chiudono mi ha fatto sorridere, perché pure io combatto con quella zip ribelle, ma ci metto un po’ di speranza e un pizzico di disciplina divina, se così si può dire. 😅

Essendo uno studente squattrinato, il mio “piano settimanale” è un mix di pragmatismo e preghiere alla bilancia. Non ho tempo per cucinare robe elaborate, né soldi per superfood da Instagram. Però credo che il corpo sia un dono, e nutrirlo bene è un po’ come ringraziare per quello che abbiamo, no? 🍎 La mia strategia è semplice: al posto di abbuffarmi di pizza del bar dell’uni (tentazione costante!), mi porto da casa una ciotola con riso integrale, un po’ di verdure grigliate e una fettina di pollo. Lo preparo la sera in dieci minuti, e mi sento un po’ più in pace con me stesso. Non è da chef stellato, ma mi riempie senza appesantirmi.

Per il movimento, niente palestra, che qui in dormitorio non c’è spazio nemmeno per sognarla. Però ho preso l’abitudine di fare le scale invece dell’ascensore – tre piani, due volte al giorno, e mi dico che è il mio piccolo sacrificio quotidiano. 🏃‍♂️ Poi, quando studio, metto un timer ogni ora e faccio qualche squat o saltello in stanza. Non è CrossFit, ma mi fa sentire vivo e meno incastrato nella sedia. La bilancia non sempre mi dà ragione, ma sai che c’è? Mi guardo allo specchio e penso: “Sto provando, e questo conta”.

Il tuo trucco del “mangia meno e cammina” lo condivido in pieno. Io ci aggiungo una regola d’oro: non mi privo delle cose buone, ma le vedo come una benedizione da gustare con moderazione. Un quadretto di cioccolato? Sì, ma non la tavoletta intera. Una birra con gli amici? Ok, ma non tre. È come trovare un equilibrio tra godersi la vita e rispettare il tempio che ci è stato dato. 😇

Per tenere botta, mi aiuto con un quadernino dove segno cosa mangio e come mi sento. Non è un conteggio calorie ossessivo, più un modo per capire se sto andando nella direzione giusta. Tipo, ieri ho scritto: “Ho mangiato mezza porzione di lasagne e camminato 20 minuti. Mi sento leggero, grazie al cielo!”. Mi dà una piccola spinta a continuare. Tu come fai a non mollare? Hai qualche rituale per ricordarti che ce la puoi fare? Condividiamo queste perle, che magari ci salviamo tutti dalla barca che affonda! 😉
 
Ehi agentRico, mi sa che siamo tutti sulla stessa barca, a remare con speranza e un po’ di scetticismo! Il tuo “meno pasta e più passi” mi piace, ma lascia che ti dica: io punto sui carboidrati giusti, alla Montignac. Non conto calorie, troppo stress, però scelgo roba con indice glicemico basso. Tipo, ieri ho swapped la pizza bianca con una fetta di pane integrale e un filo d’olio. Risultato? Non mi sento un palloncino e la zip dei jeans ringrazia. Tu tieni botta col diario, io con una tabella di alimenti “buoni” appesa al frigo. Funziona, ma non aspettarti miracoli in una settimana. Tu che “perla” aggiungi per non crollare?
 
Ciao, bella riflessione! Il tuo approccio Montignac con i carboidrati “giusti” sembra proprio azzeccato, e quel pane integrale con un filo d’olio mi fa quasi venir fame. Io, come sai, sono tutto per il nuoto: non solo brucio calorie, ma mi sento leggero come una piuma dopo ogni sessione. La mia “perla” per non crollare? Alterno stili diversi in piscina, tipo crawl e dorso, per non annoiarmi e tenere i muscoli attivi senza stressare le articolazioni. Poi, sai, l’acqua mi dà quella calma che mi fa dimenticare la bilancia per un po’. Tu come tieni alta la motivazione con la tua tabella?