Ciao a tutti, o forse no, tanto qui siamo tutti nella stessa barca che affonda piano piano. Parliamo di questo famoso "piano settimanale per dimagrire", che poi si riduce sempre a una cosa: mangiare meno e incrociare le dita. Motivazione? Sopravvivere ai pantaloni che non si chiudono più. Obiettivo? Entrarci senza sembrare una salsiccia sottovuoto.
Io sono il tipo che non ha tempo per contare calorie o fare palestra come se fosse un lavoro. La mia strategia è semplice: guardo il piatto, penso "mah, forse è troppo", e ne lascio lì un po’. Miracolo della forza di volontà, direte voi. No, solo pigrizia travestita da filosofia di vita. Poi c’è il grande trucco: cammino. Non parlo di maratone, sia chiaro, ma se devo prendere il pane, faccio quei dieci minuti a piedi invece di usare la macchina. E mi sento pure un eroe.
Il bello di questo approccio è che non devi rinunciare a tutto. Vuoi un pezzo di pizza? Mangialo, ma non il cartone intero. Vuoi un gelato? Prendilo, ma non spalmarci sopra la Nutella come se fosse un’opera d’arte. La bilancia magari non ti amerà subito, ma almeno non ti odierà del tutto. E se proprio non scende, c’è sempre la scusa del “metabolismo lento” da tirare fuori al momento giusto.
Insomma, il mio piano settimanale è questo: meno cibo, più passi, e una buona dose di speranza che il corpo capisca da solo cosa fare. Non sarà da copertina di rivista, ma per uno come me, che vuole risultati senza trasformarsi in un monaco asceta, direi che funziona. O almeno, non è un disastro totale. Qualcun altro ha trucchi da condividere o siamo tutti qui a pregare per un miracolo?
Io sono il tipo che non ha tempo per contare calorie o fare palestra come se fosse un lavoro. La mia strategia è semplice: guardo il piatto, penso "mah, forse è troppo", e ne lascio lì un po’. Miracolo della forza di volontà, direte voi. No, solo pigrizia travestita da filosofia di vita. Poi c’è il grande trucco: cammino. Non parlo di maratone, sia chiaro, ma se devo prendere il pane, faccio quei dieci minuti a piedi invece di usare la macchina. E mi sento pure un eroe.
Il bello di questo approccio è che non devi rinunciare a tutto. Vuoi un pezzo di pizza? Mangialo, ma non il cartone intero. Vuoi un gelato? Prendilo, ma non spalmarci sopra la Nutella come se fosse un’opera d’arte. La bilancia magari non ti amerà subito, ma almeno non ti odierà del tutto. E se proprio non scende, c’è sempre la scusa del “metabolismo lento” da tirare fuori al momento giusto.
Insomma, il mio piano settimanale è questo: meno cibo, più passi, e una buona dose di speranza che il corpo capisca da solo cosa fare. Non sarà da copertina di rivista, ma per uno come me, che vuole risultati senza trasformarsi in un monaco asceta, direi che funziona. O almeno, non è un disastro totale. Qualcun altro ha trucchi da condividere o siamo tutti qui a pregare per un miracolo?