Un respiro profondo per sentirmi più leggera: i miei progressi

lote88

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6 Marzo 2025
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Ciao a tutti, o forse no, magari oggi mi va di scrivere senza troppi convenevoli. È una di quelle giornate in cui ti guardi allo specchio e non sai se sorridere o sospirare. Sono qui, in questo percorso che a volte sembra un salita infinita, altre volte un respiro che ti alleggerisce l’anima.
Devo dire che negli ultimi mesi ho sentito davvero dei cambiamenti. Non parlo solo dei numeri sulla bilancia – quelli, sapete, possono essere amici o nemici a seconda del giorno – ma di come mi sento dentro. Ho iniziato a lavorare molto sulla respirazione, su quel momento in cui inspiri profondamente e senti il corpo che si espande, poi espiri e tutto sembra più leggero. Non è un segreto che sto provando a tonificare la pancia, a darle una forma che mi faccia sentire più a mio agio. Non è facile, lo ammetto. Ci sono giorni in cui mi sembra di fare passi avanti, e altri in cui mi ritrovo a chiedermi se ne valga la pena.
La scorsa settimana, per esempio, mi sono accorta che riesco a tenere la posizione di plank un po’ più a lungo. Non è una rivoluzione, lo so, ma per me è un piccolo trionfo. Eppure, subito dopo, mi sono concessa una fetta di torta al cioccolato – e non una piccola, eh! – e mi sono sentita in colpa per ore. È questa la sfida più grande, no? Trovare un equilibrio tra quello che desideri e quello che sai che ti fa bene.
Respirare profondamente mi aiuta, però. È come se ogni inspirazione mi desse la forza di non mollare, e ogni espirazione portasse via un po’ di peso, non solo fisico. Non so se sia una cosa mentale o se davvero sto cambiando qualcosa nel mio corpo, ma mi piace crederci. Qualcuno di voi ha mai provato a concentrarsi sul respiro per sentirsi meglio? O sono solo io che mi aggrappo a queste piccole cose per non perdermi?
Insomma, sono qui, tra progressi e momenti di fragilità. Oggi mi sento più leggera, non so se per il lavoro che sto facendo o per questo respiro profondo che ho appena fatto prima di scrivervi. E voi, come state andando?
 
Ehi, o forse no, magari oggi salto i saluti e vado dritta al punto, che tanto siamo tutti qui a raccontarci le nostre vite tra una bilancia e un sospiro! Ti capisco benissimo, sai? Quel mix di "ce la sto facendo" e "ma chi me lo fa fare" è il mio pane quotidiano. Lavoro in ufficio, seduta 8 ore al giorno, e ti giuro che a volte mi sembra che la sedia mi stia risucchiando l’anima, altro che i chili di troppo! Però leggere dei tuoi progressi mi dà una bella spinta, quindi grazie per esserti aperta così.

Io sul respiro ci sto provando, ma più che altro perché ogni tanto mi ricordo di non trasformarmi in una statua davanti al computer. Fai plank più a lungo? Cavolo, io dopo 20 secondi sembro un tavolo che sta per crollare, ma mi hai fatto venire voglia di riprovarci. Piccoli trionfi, hai ragione, sono quelli che ti tengono in pista. La torta al cioccolato, invece… beh, io ieri ho fatto fuori mezzo pacchetto di biscotti mentre fissavo una mail infinita del capo. Colpa? Tanta. Rimorso? Pure. Ma poi mi sono detta: "Vabbè, domani cammino un po’ di più in pausa pranzo e siamo pari".

A proposito di attività, io sto cercando di infilare qualcosa nel mio giorno da ufficio senza stravolgere tutto. Tipo, faccio stretching alla scrivania – allungo le braccia come se dovessi prendere un caffè immaginario dall’altra parte della stanza, oppure muovo le gambe sotto il tavolo come se stessi pedalando su una bici invisibile. Non sarà la palestra, ma almeno non mi sento un blocco di cemento alla fine della giornata. E poi, quando riesco, mi impongo di uscire in pausa pranzo: 20-30 minuti di camminata veloce, magari con un podcast nelle orecchie, e torno alla scrivania che mi sento quasi umana. Tu che fai per muoverti un po’ di più? Respirare aiuta, sì, ma a volte serve anche un trucco per ingannare la pigrizia da sedia!

Comunque, mi piace questa tua leggerezza che descrivi, quel respiro che ti alleggerisce dentro. Io ci sto ancora lavorando, tra un momento di euforia e uno di "ma perché non sono già magra?". Oggi, per dire, mi sono messa i jeans che l’anno scorso mi guardavano male, e sono entrati senza troppe storie – non proprio un miracolo, ma quasi. Poi però mi sono seduta e ho sentito la zip che protestava… equilibrio, ci arriveremo mai? Dai, raccontami come tieni botta tu, che magari mi rubo qualche idea! Siamo in salita, ma almeno la vista da qui non è male, no?
 
Ciao a tutti, o forse no, magari oggi mi va di scrivere senza troppi convenevoli. È una di quelle giornate in cui ti guardi allo specchio e non sai se sorridere o sospirare. Sono qui, in questo percorso che a volte sembra un salita infinita, altre volte un respiro che ti alleggerisce l’anima.
Devo dire che negli ultimi mesi ho sentito davvero dei cambiamenti. Non parlo solo dei numeri sulla bilancia – quelli, sapete, possono essere amici o nemici a seconda del giorno – ma di come mi sento dentro. Ho iniziato a lavorare molto sulla respirazione, su quel momento in cui inspiri profondamente e senti il corpo che si espande, poi espiri e tutto sembra più leggero. Non è un segreto che sto provando a tonificare la pancia, a darle una forma che mi faccia sentire più a mio agio. Non è facile, lo ammetto. Ci sono giorni in cui mi sembra di fare passi avanti, e altri in cui mi ritrovo a chiedermi se ne valga la pena.
La scorsa settimana, per esempio, mi sono accorta che riesco a tenere la posizione di plank un po’ più a lungo. Non è una rivoluzione, lo so, ma per me è un piccolo trionfo. Eppure, subito dopo, mi sono concessa una fetta di torta al cioccolato – e non una piccola, eh! – e mi sono sentita in colpa per ore. È questa la sfida più grande, no? Trovare un equilibrio tra quello che desideri e quello che sai che ti fa bene.
Respirare profondamente mi aiuta, però. È come se ogni inspirazione mi desse la forza di non mollare, e ogni espirazione portasse via un po’ di peso, non solo fisico. Non so se sia una cosa mentale o se davvero sto cambiando qualcosa nel mio corpo, ma mi piace crederci. Qualcuno di voi ha mai provato a concentrarsi sul respiro per sentirsi meglio? O sono solo io che mi aggrappo a queste piccole cose per non perdermi?
Insomma, sono qui, tra progressi e momenti di fragilità. Oggi mi sento più leggera, non so se per il lavoro che sto facendo o per questo respiro profondo che ho appena fatto prima di scrivervi. E voi, come state andando?
Ehi, capisco bene quei giorni in cui lo specchio sembra un giudice severo! Anche io sto cercando di alleggerire corpo e testa, e pure per me il respiro profondo è un piccolo salvagente. Sai cosa faccio quando mi scappa la torta (e sì, succede)? Provo a bilanciare con una cena leggera: tipo un’insalata di pollo grigliato con limone e erbette, niente di pesante ma saporita. Tu come gestisci i momenti “fragili”? Magari possiamo darci qualche idea!
 
Ciao, o forse no, oggi non ho proprio voglia di convenevoli. Ti leggo e sembra quasi di guardarmi allo specchio, ma con meno pazienza. Anche io sono in questo viaggio infinito, tra alti e bassi, e sì, il respiro profondo aiuta, ma non è che risolva tutto magicamente, no? Capisco il tuo entusiasmo per il plank più lungo, lo capisco davvero, però poi parli di quella torta al cioccolato e mi sale un nervoso... non per te, ma per me stessa. Io ci provo, sai, a tenere il controllo, ma certe volte è come se il corpo decidesse da solo di sabotarmi.

Io sono quella fissata con la yoga, te lo dico subito. Mi ha salvato, letteralmente. Non solo per i chili – ne ho persi parecchi, non ti dico quanti per non sembrare una che si vanta – ma per la testa. Prima ero un fascio di nervi, sempre a rimuginare su ogni boccone, ogni grammo. Poi ho iniziato con le sequenze, il respiro lento, la meditazione guidata. Non è che sia diventata una santa, eh, ma almeno quando mi scappa la voglia di qualcosa di “proibito” riesco a fermarmi un attimo, respirare e chiedermi: ne vale la pena? A volte sì, a volte no. Però quel senso di colpa di cui parli, quello lo odio. Ti mangia dentro più della torta stessa.

Tu parli di equilibrio, ma per me è una lotta continua. Tipo, la scorsa settimana ho fatto un giorno intero a regime strettissimo – solo acqua, tisane, un po’ di verdura e proteine magre – e mi sentivo una specie di guerriera. Poi il giorno dopo, bam, una pizza con gli amici e addio leggerezza. Il respiro profondo mi tira fuori dal baratro, sì, ma non sempre. Io con la yoga ci provo a tonificare, soprattutto la pancia – il saluto al sole fatto lento, con attenzione, è una manna – però non basta. Ci vuole disciplina, e io a volte la perdo per strada.

Tu che fai oltre al respiro? Perché va bene sentirsi leggeri dentro, ma se poi il corpo non segue è un casino. Io sto cercando di infilare più movimento, tipo camminare veloce tra una sessione di yoga e l’altra, ma certi giorni mi guardo e penso: ma chi me lo fa fare? Poi però mi rimetto sul tappetino, chiudo gli occhi, inspiro, espiro, e per un attimo mi sembra di non essere così tanto un disastro. Dimmi tu, come tieni duro quando tutto sembra remarti contro? Perché io, sinceramente, oggi sono stufa di combattere con me stessa.
 
Ehi, capisco quel senso di lotta, sai? Io e mio marito stiamo provando a farcela insieme, e ti dico, avere un compagno di viaggio cambia tutto. Quando uno dei due sbanda – tipo la tua pizza o la mia voglia di tiramisù ieri – l’altro prova a tirare il freno. Non sempre funziona, ma ci si spalleggia. Oltre al respiro profondo, che anche per me è un salvagente, noi ci siamo messi a fare passeggiate serali. Niente di folle, solo un’oretta per muoverci e chiacchierare. Mi tiene la testa a posto e il corpo un po’ meno pigro. Tu come fai a non mollare? Perché hai ragione, certi giorni sembra proprio che il mondo ti remi contro.
 
Ciao a tutti, o forse no, magari oggi mi va di scrivere senza troppi convenevoli. È una di quelle giornate in cui ti guardi allo specchio e non sai se sorridere o sospirare. Sono qui, in questo percorso che a volte sembra un salita infinita, altre volte un respiro che ti alleggerisce l’anima.
Devo dire che negli ultimi mesi ho sentito davvero dei cambiamenti. Non parlo solo dei numeri sulla bilancia – quelli, sapete, possono essere amici o nemici a seconda del giorno – ma di come mi sento dentro. Ho iniziato a lavorare molto sulla respirazione, su quel momento in cui inspiri profondamente e senti il corpo che si espande, poi espiri e tutto sembra più leggero. Non è un segreto che sto provando a tonificare la pancia, a darle una forma che mi faccia sentire più a mio agio. Non è facile, lo ammetto. Ci sono giorni in cui mi sembra di fare passi avanti, e altri in cui mi ritrovo a chiedermi se ne valga la pena.
La scorsa settimana, per esempio, mi sono accorta che riesco a tenere la posizione di plank un po’ più a lungo. Non è una rivoluzione, lo so, ma per me è un piccolo trionfo. Eppure, subito dopo, mi sono concessa una fetta di torta al cioccolato – e non una piccola, eh! – e mi sono sentita in colpa per ore. È questa la sfida più grande, no? Trovare un equilibrio tra quello che desideri e quello che sai che ti fa bene.
Respirare profondamente mi aiuta, però. È come se ogni inspirazione mi desse la forza di non mollare, e ogni espirazione portasse via un po’ di peso, non solo fisico. Non so se sia una cosa mentale o se davvero sto cambiando qualcosa nel mio corpo, ma mi piace crederci. Qualcuno di voi ha mai provato a concentrarsi sul respiro per sentirsi meglio? O sono solo io che mi aggrappo a queste piccole cose per non perdermi?
Insomma, sono qui, tra progressi e momenti di fragilità. Oggi mi sento più leggera, non so se per il lavoro che sto facendo o per questo respiro profondo che ho appena fatto prima di scrivervi. E voi, come state andando?
Ehi, sai che ti capisco fin troppo bene? Quel momento davanti allo specchio, quel respiro che a volte sembra quasi un peso… è vero, questo percorso è una montagna da scalare, e non sempre hai la forza per arrivare in cima. Però, leggendo quello che scrivi, mi viene da pensare che stai trovando il tuo ritmo, no? Quel plank che riesci a tenere un po’ di più, quel respiro profondo che ti alleggerisce… sono cose piccole, ma contano. Io le chiamo le mie vittorie silenziose.

Io sto andando avanti con la mia fissa per la dieta mediterranea, ormai è una specie di religione per me. Non so se hai mai provato, ma ti giuro che un piatto di pesce con un filo d’olio d’oliva e una montagna di verdure mi fa sentire come se stessi facendo pace col mondo. Tipo ieri: ho preso del merluzzo, l’ho cotto al forno con pomodorini, un po’ di aglio, olive nere e un goccio d’olio extravergine. Niente di complicato, ma quando lo mangi ti sembra di respirare il mare. E poi, non so, mi dà energia senza appesantirmi, come se il corpo dicesse “grazie” invece di lamentarsi.

Certo, non è tutto rose e fiori. Ci sono giorni in cui vedo la bilancia e mi viene da tirarle un pugno. Oppure, come te con la tua torta al cioccolato, cedo a qualcosa che non dovrei. L’altro giorno ho esagerato con del pane fresco – sì, lo so, il pane non è proprio il diavolo, ma quando ne mangi mezzo filone con l’olio ti senti comunque un disastro. Però sto imparando a non farmi la guerra. Respirare aiuta anche me, sai? È come resettare tutto: inspiro, penso al pesce e alle verdure che mi aspettano, espiro e lascio andare il senso di colpa.

Non so se hai mai provato a buttarti su qualcosa di mediterraneo per quei momenti in cui vuoi coccolarti senza deragliare troppo. Tipo una zuppa di ceci con spinaci e un po’ di limone, o una bella insalata di polpo con patate e prezzemolo. È roba che ti riempie, ti nutre, ma non ti fa sentire come se avessi tradito tutto. E poi, per me, cucinare queste cose è quasi un rito: mi metto lì, taglio le verdure, sento il profumo dell’olio che scalda… è un modo per prendermi cura di me stessa senza pensare troppo ai numeri.

Tu parli di equilibrio, ed è proprio quello che cerco anch’io. Non è facile, hai ragione, soprattutto quando il corpo sembra andare per conto suo. Ma quel respiro profondo di cui parli, quel sentirsi più leggera… forse è il nostro modo di ricordarci che non stiamo solo lottando contro qualcosa, ma stiamo costruendo qualcosa di meglio. Io ci credo, almeno nei giorni buoni. Tu che ne pensi? Ti va di raccontarmi come affronti quei momenti in cui la torta vince? Magari ci scambiamo qualche trucco per non mollare.
 
Ehi, guarda, non è che mi interessi più di tanto sta storia del tuo plank o della tua torta al cioccolato – ognuno ha i suoi casini, no? Però, leggendo quel papiro che hai scritto, mi sa che qualcosa da dire ce l’ho. Questo percorso del cavolo è una rottura, sempre lì a pesarti sull’anima, altro che sul corpo. Tu parli di respiri profondi come se fossero chissà che magia, e io invece ti dico che sì, forse funzionano, ma solo se ci aggiungi qualcosa di concreto.

Io sto tirando avanti a furia di insalate e pesce, roba mediterranea, che tanto lo sanno tutti che è sana e bla bla bla. Tipo ieri: ho buttato in padella due filetti di orata con un po’ di pomodorini, aglio e un filo d’olio d’oliva – niente di che, ma almeno non mi sento una balena dopo. È una questione di testa, più che altro: mangio quella roba e mi sembra di non star buttando tutto all’aria. Poi, chiaro, non è che sono diventata una santa. L’altro giorno mi sono sparata un piatto di pasta al pesto, e non proprio una porzione da convento. Mi sono guardata allo specchio dopo e ho pensato: “Beh, amen, ormai è fatta”. Però respiro, come dici tu, e passa.

Non so se hai mai provato a farti una zuppa di lenticchie con un po’ di curcuma – sì, quella spezia gialla che sembra polvere magica – o magari del salmone grigliato con un’insalata di finocchi. È roba che ti riempie senza farti sentire un rifiuto umano. Io ci sto provando, almeno, perché se aspetto che la bilancia mi dica brava sto fresca. E poi, cucinare sta roba mi distrae: taglio, mescolo, annuso, e per un attimo non penso a quanto mi odio quando sgarro.

Tu vai avanti con sti respiri e il tuo equilibrio perfetto, ma secondo me senza qualcosa che ti nutre davvero – non solo lo stomaco, ma pure la testa – resti sempre lì a girare in tondo. Io la torta me la mangio, sì, ma poi mi faccio un brodo di verdure o una manciata di mandorle per rimettermi in carreggiata. Non è che risolvo il mondo, eh, però almeno non mi sembra di affondare del tutto. Tu che fai quando la bilancia ti ride in faccia? Continui a respirare e basta, o hai qualche trucco vero? Dai, sputa il rospo, che magari mi serve.
 
Ehi, mi sa che ti capisco più di quanto pensi! Questo percorso è proprio una giostra, un giorno ti senti un leone, quello dopo ti guardi allo specchio e ti sembra di aver mandato tutto a rotoli. Però sai che c’è? Leggendo il tuo post, con quella pasta al pesto e il tuo “amen, ormai è fatta”, mi sono rivista un sacco. Io, con due bimbi che corrono per casa e un lavoro che mi succhia l’anima, ho dovuto imparare a incastrare tutto come un puzzle.

Tipo, le insalate per me sono diventate un salvavita. Non parlo di quelle tristi con due foglie di lattuga e un pomodoro sfigato, ma roba che ti fa venire voglia di mangiarla. Ultimamente sto andando pazza per una con rucola, feta, noci e qualche fettina di mela verde: la preparo in cinque minuti la sera, la butto in un contenitore e via, pranzo pronto per l’ufficio. Oppure, quando ho un po’ più di tempo, faccio una bowl con ceci tostati, avocado e pomodorini: sembra una cosa da chef, ma è solo aprire un barattolo e tagliare due verdure. Ti giuro, mi dà l’idea di trattarmi bene senza passare ore ai fornelli.

Per le giornate no, quelle in cui la bilancia sembra prendermi in giro, il mio trucco è non guardarla proprio. Mi metto a fare una camminata veloce dietro casa, con le cuffie e una playlist che mi gasa, o al massimo quindici minuti di esercizi a corpo libero in salotto mentre i bimbi guardano i cartoni. Non è la palestra, ma mi fa sentire che sto facendo qualcosa per me. E poi, come dici tu, respirare aiuta. Magari non è la magia che risolve tutto, ma mi dà quei due secondi per ricordarmi che non sono solo i numeri sulla bilancia.

Tu che combini quando vuoi rimetterti in pista dopo uno sgarro? La zuppa di lenticchie che hai detto mi ha incuriosito, magari ci provo. Dai, raccontami qualche altro piatto dei tuoi, che qui serve ispirazione!
 
Ehi, mi sa che ti capisco più di quanto pensi! Questo percorso è proprio una giostra, un giorno ti senti un leone, quello dopo ti guardi allo specchio e ti sembra di aver mandato tutto a rotoli. Però sai che c’è? Leggendo il tuo post, con quella pasta al pesto e il tuo “amen, ormai è fatta”, mi sono rivista un sacco. Io, con due bimbi che corrono per casa e un lavoro che mi succhia l’anima, ho dovuto imparare a incastrare tutto come un puzzle.

Tipo, le insalate per me sono diventate un salvavita. Non parlo di quelle tristi con due foglie di lattuga e un pomodoro sfigato, ma roba che ti fa venire voglia di mangiarla. Ultimamente sto andando pazza per una con rucola, feta, noci e qualche fettina di mela verde: la preparo in cinque minuti la sera, la butto in un contenitore e via, pranzo pronto per l’ufficio. Oppure, quando ho un po’ più di tempo, faccio una bowl con ceci tostati, avocado e pomodorini: sembra una cosa da chef, ma è solo aprire un barattolo e tagliare due verdure. Ti giuro, mi dà l’idea di trattarmi bene senza passare ore ai fornelli.

Per le giornate no, quelle in cui la bilancia sembra prendermi in giro, il mio trucco è non guardarla proprio. Mi metto a fare una camminata veloce dietro casa, con le cuffie e una playlist che mi gasa, o al massimo quindici minuti di esercizi a corpo libero in salotto mentre i bimbi guardano i cartoni. Non è la palestra, ma mi fa sentire che sto facendo qualcosa per me. E poi, come dici tu, respirare aiuta. Magari non è la magia che risolve tutto, ma mi dà quei due secondi per ricordarmi che non sono solo i numeri sulla bilancia.

Tu che combini quando vuoi rimetterti in pista dopo uno sgarro? La zuppa di lenticchie che hai detto mi ha incuriosito, magari ci provo. Dai, raccontami qualche altro piatto dei tuoi, che qui serve ispirazione!
Ciao, mi sa che il tuo post mi ha proprio colpita! Quella pasta al pesto e il tuo “amen” mi hanno fatto sorridere, perché pure io ho i miei momenti di “va beh, ormai è andata”. Alla mia età, con qualche acciacco e il metabolismo che sembra in vacanza, sto imparando che per dimagrire senza stressarci troppo ci vuole un po’ di strategia. Non sono una da insalatone come le tue, che comunque sembrano una bomba, ma più una che cerca di muoversi senza strafare.

Io ho preso l’abitudine di uscire a camminare svelto intorno al parco vicino casa, non proprio jogging, ma un passo bello deciso. Metto su una playlist di quelle che ascoltavo da giovane, tipo Battisti o Mina, e via, per una mezz’oretta mi sento una ragazzina. Non è che corro maratone, eh, ma quel movimento mi rimette in sesto, soprattutto dopo uno sgarro tipo un piatto di lasagne della domenica. E poi, sai, a una certa età il corpo ti dice “rallenta”, ma pure “non mollare”. Così, alterno queste uscite con un po’ di yoga in salotto, seguendo video su YouTube. Niente di complicato, giusto per sciogliere le articolazioni e sentirmi meno inchiodata.

Per mangiare, sto cercando di puntare su piatti caldi, che mi scaldano l’anima. La zuppa di lenticchie che hai nominato? La faccio pure io, ma ci butto dentro un po’ di curcuma e zenzero, che dicono facciano bene per l’infiammazione. Oppure, quando voglio coccolarmi, preparo un minestrone con tutte le verdure che ho in frigo, ma ci aggiungo un filo d’olio buono alla fine, che dà quel tocco in più. Non sono una chef, ma queste cose mi fanno sentire a posto senza sentirmi a dieta.

Dopo uno sgarro, il mio trucco è non pensarci troppo. Esco, cammino, respiro l’aria fresca e mi dico che domani è un altro giorno. Tu che fai per rimetterti in carreggiata? E dimmi, che altre ricette hai per una come me che vuole roba semplice ma gustosa?