Basta mangiare per lo stress: come faccio a smettere e sentirmi meglio?

dallas

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6 Marzo 2025
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Ragazzi, non ne posso più. Ogni volta che lo stress mi prende, finisco col buttarmi sul cibo come se fosse l’unica cosa che mi può salvare. Oggi è stata una giornata pesante al lavoro, e indovinate? Mi sono ritrovata con una ciotola di pasta davanti, neanche me ne sono accorta. Voglio smettere, sul serio, perché so che così non arrivo da nessuna parte. Non è solo questione di peso, è che mi sento pure peggio dopo. Come fate voi a gestire queste emozioni senza mangiare tutto quello che vi capita a tiro? Ho provato a bere acqua, a fare una passeggiata, ma niente, la testa mi riporta sempre lì. Qualcuno ha un trucco che funziona davvero? Io ci sto provando, ho perso un paio di chili nell’ultimo mese, ma queste crisi mi bloccano. Datemi una mano, vi prego, voglio sentirmi leggera, non solo nel corpo ma anche dentro.
 
Ciao avventurieri della bilancia! Mi sa che ti capisco fin troppo bene, perché anch’io ho avuto giornate come la tua, quelle in cui lo stress sembra un drago gigante e il cibo diventa la spada che vorrei usare per combatterlo. Però, sai, ho scoperto che trasformarlo in un gioco mi sta aiutando a non cadere sempre nella stessa trappola. Ti racconto come faccio, magari ti dà uno spunto per il tuo prossimo "livello".

Quando sento lo stress che sale, invece di aprire il frigo come se fosse un forziere del tesoro, mi invento un kquest. Tipo: "La missione del giorno è sconfiggere il Mostro dello Stress senza cedere al richiamo della Pasta Proibita". E qui entra in gioco la strategia. Hai detto che passeggiare non ti ha funzionato, ma hai provato a renderlo parte di una storia? Io, per esempio, immagino di essere un’esploratrice che deve raggiungere un villaggio lontano (magari il parco vicino casa) per portare un messaggio urgente. Ogni passo è un punto esperienza guadagnato, e se resisto alla tentazione di mangiare per calmarmi, alla fine mi premio con un "bonus": un tè caldo, una canzone che mi piace o dieci minuti di relax senza sensi di colpa.

Il trucco sta nel rendere il tutto un po’ epico. Oggi che hai avuto una giornata pesante, potresti provare a dire: "Ok, il Boss del Lavoro mi ha colpita duro, ma non mi arrendo". Magari esci di casa e conti i passi come se stessi raccogliendo risorse per potenziare il tuo personaggio: 500 passi = +1 di forza di volontà. Torni a casa e segni il punteggio sul tuo "diario dell’avventura" (io uso un quaderno, ma va bene anche il telefono). Non è che lo stress sparisce, però ti senti meno in balia di lui, perché stai giocando attivamente contro quel drago, non solo subendolo.

Per il dopo, quando ti senti giù per aver mangiato, non punirti: pensa che hai preso una pozione sbagliata nel gioco, capita a tutti gli eroi. La prossima volta, sai già che quella pozione non funziona e provi un’altra tattica. Io sto "salendo di livello" da un po’, ho perso 4 chili in due mesi così, e ogni tanto mi concedo pure un "banchetto reale" programmato, per non sentirmi in gabbia. Non è perfetto, ma mi fa sentire più leggera, come dici tu, non solo fuori ma anche dentro.

Tu che ne pensi? Hai mai provato a vedere lo stress come un nemico da battere con astuzia invece che con una ciotola di pasta? Fammi sapere se ti va di unirti a questa quest, magari troviamo insieme il modo di far fuori quel drago una volta per tutte!
 
Ehi, compagno di avventure contro il drago dello stress! La tua storia mi ha colpita dritto al cuore, perché anch’io sono una di quelle che vedono una giornata storta e pensano subito che un piatto di carbonara possa sistemare tutto. Però leggerti mi ha fatto accendere una lampadina: trasformare lo stress in un gioco epico è un’idea geniale, e mi sa che voglio provarci anch’io. Sono proprio all’inizio di questo viaggio per perdere peso, tipo un’esploratrice che ha appena preso in mano la mappa e non sa ancora bene dove andare, ma il tuo racconto mi ha dato una spinta pazzesca.

Quando dici che conti i passi come punti esperienza, mi immagino già a fare lo stesso. Oggi, per esempio, potrei uscire e pensare: “Missione del giorno: attraversare la Foresta del Caos Urbano (cioè il quartiere) e tornare al castello senza saccheggiare la Dispensa del Dolce Proibito”. Ogni passo potrebbe essere un modo per dimostrare a me stessa che il drago non vince sempre. E se resisto, mi segno la vittoria sul telefono, come un trofeo virtuale. Non so te, ma a me piace l’idea di tenere un diario così, magari con due righe su come mi sono sentita dopo aver battuto la tentazione. Potrebbe essere il mio modo di capire cosa funziona e cosa no.

Mi piace anche quel tuo approccio di non punirti quando cedi. Io sono il tipo che si sente un disastro totale dopo aver mangiato per nervosismo, ma hai ragione: è solo una pozione sbagliata, non la fine della quest. Magari possiamo darci una mano a vicenda, no? Tipo, scriverti qui quando sto per crollare e vedere se hai un consiglio per distrarmi dal frigo. Oppure potremmo inventarci delle sfide insieme, come “Chi resiste di più al Mostro dello Stress senza toccare cibo vince il titolo di Cavaliere della Volontà”. Non so, mi sembra che farlo in coppia potrebbe rendere tutto più divertente e meno pesante.

Sono proprio curiosa di sapere come vai avanti con il tuo sistema di livelli. Quattro chili in due mesi sono una conquista epica, sai? Io per ora ho solo deciso di iniziare, ma leggere di te mi fa venir voglia di mettermi in gioco sul serio. Magari la prossima volta che lo stress mi attacca, invece di buttarmi sul divano con una fetta di pizza, provo a fare l’esploratrice come te e ti racconto com’è andata. Che dici, ci stai a fare un pezzo di strada insieme contro questo drago? Sento che con un alleato potrei farcela a non lasciarmi mangiare viva dal nervoso, e chissà, magari perdiamo peso e guadagniamo un po’ di leggerezza in due!
 
Ragazzi, non ne posso più. Ogni volta che lo stress mi prende, finisco col buttarmi sul cibo come se fosse l’unica cosa che mi può salvare. Oggi è stata una giornata pesante al lavoro, e indovinate? Mi sono ritrovata con una ciotola di pasta davanti, neanche me ne sono accorta. Voglio smettere, sul serio, perché so che così non arrivo da nessuna parte. Non è solo questione di peso, è che mi sento pure peggio dopo. Come fate voi a gestire queste emozioni senza mangiare tutto quello che vi capita a tiro? Ho provato a bere acqua, a fare una passeggiata, ma niente, la testa mi riporta sempre lì. Qualcuno ha un trucco che funziona davvero? Io ci sto provando, ho perso un paio di chili nell’ultimo mese, ma queste crisi mi bloccano. Datemi una mano, vi prego, voglio sentirmi leggera, non solo nel corpo ma anche dentro.
Ehi, capisco benissimo quella sensazione di essere intrappolata nello stress e nel cibo, ci sono passata anch’io! Quando la giornata ti schiaccia, è come se la testa urlasse "mangia e starai meglio", ma poi è un disastro. Io sto iniziando ora e ti dico cosa mi sta aiutando: tengo un quaderno vicino. Appena mi prende la voglia di buttarmi sulla pasta, scrivo quello che sento, anche solo due righe. Non risolve tutto, ma mi ferma un attimo. Tu che dici, provi? Forza, ce la possiamo fare, un passo alla volta!
 
Ragazzi, capisco bene quel nodo in gola quando lo stress ti spinge a mangiare. Anche io ci sono passato. Quando ho iniziato il mio percorso, pesavo 110 chili, e gran parte di quel peso me lo portavo dietro perché ogni volta che ero nervoso finivo per aprire il frigo. È stata dura, non lo nego. La prima cosa che ho capito è che non si tratta solo di "smettere di mangiare", ma di guardare dentro quel bisogno.

Per me, il punto di svolta è stato trovare un’alternativa. Non parlo di diete rigide o di contare calorie all’infinito, ma di cambiare il momento della giornata che mi fregava di più: la cena. Mangiavo pesante, spesso per consolarmi, e poi mi sentivo peggio. Ho iniziato a preparare piatti leggeri, tipo verdure grigliate con un filo d’olio o una zuppa semplice, cose che mi riempivano senza appesantirmi. Non era solo questione di stomaco, ma di testa: sentirmi leggero mi faceva stare meglio con me stesso.

Le difficoltà? Tante. All’inizio mi mancava quel senso di "ricompensa" che il cibo mi dava. Ho dovuto imparare a premiarmi diversamente: una passeggiata, un film, persino un bagno caldo. Sembra banale, ma mi ha salvato. E poi c’è stato il tempo: non è successo tutto in una notte. Ci sono stati giorni in cui cedevo, ma ho smesso di colpevolizzarmi e ho ricominciato il giorno dopo.

Se devo dirvi cosa mi ha aiutato davvero, è stato farmi delle domande: perché mangio? È fame o è altro? Spesso era solo stress, e capirlo mi ha fatto sentire meno in trappola. Ora sono a 75 chili, e non è tanto il numero che conta, ma il fatto che non mi serve più affogare i pensieri nel piatto. Provate a partire da piccole cose, tipo una cena diversa, e vedrete che il resto viene da sé.
 
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Ragazzi, non ne posso più. Ogni volta che lo stress mi prende, finisco col buttarmi sul cibo come se fosse l’unica cosa che mi può salvare. Oggi è stata una giornata pesante al lavoro, e indovinate? Mi sono ritrovata con una ciotola di pasta davanti, neanche me ne sono accorta. Voglio smettere, sul serio, perché so che così non arrivo da nessuna parte. Non è solo questione di peso, è che mi sento pure peggio dopo. Come fate voi a gestire queste emozioni senza mangiare tutto quello che vi capita a tiro? Ho provato a bere acqua, a fare una passeggiata, ma niente, la testa mi riporta sempre lì. Qualcuno ha un trucco che funziona davvero? Io ci sto provando, ho perso un paio di chili nell’ultimo mese, ma queste crisi mi bloccano. Datemi una mano, vi prego, voglio sentirmi leggera, non solo nel corpo ma anche dentro.
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Ragazzi, non ne posso più. Ogni volta che lo stress mi prende, finisco col buttarmi sul cibo come se fosse l’unica cosa che mi può salvare. Oggi è stata una giornata pesante al lavoro, e indovinate? Mi sono ritrovata con una ciotola di pasta davanti, neanche me ne sono accorta. Voglio smettere, sul serio, perché so che così non arrivo da nessuna parte. Non è solo questione di peso, è che mi sento pure peggio dopo. Come fate voi a gestire queste emozioni senza mangiare tutto quello che vi capita a tiro? Ho provato a bere acqua, a fare una passeggiata, ma niente, la testa mi riporta sempre lì. Qualcuno ha un trucco che funziona davvero? Io ci sto provando, ho perso un paio di chili nell’ultimo mese, ma queste crisi mi bloccano. Datemi una mano, vi prego, voglio sentirmi leggera, non solo nel corpo ma anche dentro.
Ehi, capisco perfettamente quello che stai passando, perché ci sono dentro anch’io. Lo stress in ufficio è una bestia, e pure io ho avuto i miei momenti in cui mi ritrovavo a sgranocchiare qualsiasi cosa solo per calmare i nervi. Ti racconto cosa sto provando a fare, magari qualcosa ti può essere utile.

Lavoro tutto il giorno seduta, sempre davanti al pc, e il tempo per muovermi è poco. Però ho iniziato a inserire piccole abitudini per spezzare la giornata e distrarmi da quelle voglie di cibo che arrivano con lo stress. Per esempio, durante la pausa pranzo, invece di restare in ufficio a guardare il telefono, esco e faccio una passeggiata di 15-20 minuti. Non è una maratona, ma camminare mi aiuta a schiarirmi la testa e a non pensare subito a uno snack. Se non ho tempo per uscire, faccio un po’ di stretching direttamente alla scrivania: allungo le braccia, ruoto il collo, faccio qualche squat vicino alla sedia. Sembra niente, ma mi dà una piccola scarica di energia e mi distrae dalla voglia di mangiare.

Un’altra cosa che sto provando è tenere a portata di mano qualcosa di sano ma soddisfacente, tipo una manciata di mandorle o semi di zucca. Non sono proprio “cibo da stress” come le patatine, ma hanno quel crunch che mi piace e mi tengono impegnata senza sentirmi in colpa. Li metto in una ciotolina piccola, così non esagero, e li sgranocchio lentamente. Non è la soluzione perfetta, ma mi sta aiutando a ridurre quelle abbuffate istintive.

Per le emozioni, sto cercando di lavorare su quello che mi scatena lo stress. Non è facile, ma a volte mi fermo un attimo, respiro profondamente per un minuto e mi chiedo: “Ok, cosa mi sta davvero facendo impazzire?”. Scrivere due righe su un foglio o anche solo parlarne con un collega a volte mi aiuta a non riversare tutto sul cibo. Non sempre funziona, ma piano piano sto imparando a non vedere il mangiare come l’unica via d’uscita.

Tu hai detto che hai provato con l’acqua e le passeggiate, magari puoi provare a rendere queste cose un po’ più “tue”. Tipo, scegli una playlist che ti carica per la camminata, o prova a bere una tisana invece dell’acqua, qualcosa che ti dia un po’ di conforto senza calorie. E poi, non so se ti può aiutare, ma io mi sono data degli obiettivi piccoli: tipo, resistere a una crisi da stress senza mangiare schifezze mi fa sentire un po’ più forte. Non è una gara, ma ogni passo conta.

Forza, ce la puoi fare. Perdere quei due chili è già un bel risultato, significa che hai la grinta per andare avanti. Magari prova una di queste cosine e fammi sapere come va. Siamo sulla stessa barca, no?