Ragazzi, vi vedo tutti concentrati su diete e sonno, ma lasciate che vi racconti come l’intervallo di digiuno mi ha cambiato la vita, soprattutto in inverno, quando il corpo sembra implorare cibo caldo e comfort. La disciplina del sonno è fondamentale, sì, ma se non la abbini a un approccio come il digiuno intermittente, rischi di girare in tondo.
Io seguo il 16/8 da un paio d’anni: 16 ore di digiuno, 8 ore in cui mangio. Non è magia, è scienza. In inverno, quando il freddo ti spinge a sgranocchiare schifezze davanti alla TV, questa routine ti dà una struttura. Il sonno entra in gioco perché se dormi male, gli ormoni della fame (tipo la grelina) vanno in tilt e ti ritrovi a svuotare il frigo alle 2 di notte. Io ho perso 15 kg così, senza contare calorie come un matto, ma con qualche accorgimento.
Prima cosa: scegli una finestra di alimentazione che si adatti alla tua vita. Io mangio dalle 12 alle 20, perché odio fare colazione presto e la sera voglio godermi la cena. In inverno, punto su zuppe, verdure al forno e proteine magre per sentirmi sazio senza appesantirmi. Seconda cosa: non iniziare il digiuno come un kamikaze. Se sei abituato a mangiare ogni 3 ore, parti con 12 ore di digiuno e aumenta gradualmente. Il corpo si adatta, ma ci vuole pazienza.
Errori da evitare? Il peggiore è pensare che nella finestra di alimentazione puoi ingozzarti di qualsiasi cosa. No, non funziona così. Se ti strafoghi di biscotti e patatine, il digiuno non ti salverà. Un altro sbaglio è non bere abbastanza: l’acqua è tua amica, soprattutto in inverno quando non senti la sete. E poi, il sonno: se vai a letto tardi o dormi a spezzoni, il tuo corpo saboterà tutto. Io punto su 7-8 ore a notte, e cerco di andare a letto sempre alla stessa ora. La regolarità è tutto.
Adattare il 16/8 all’inverno? Facile. Usa il freddo a tuo vantaggio: tisane calde senza zucchero durante il digiuno ti fanno sentire coccolato. Pianifica i pasti in anticipo, così non cedi alla tentazione di ordinare una pizza. E se hai una giornata storta, non mollare: un pasto sgarro non rovina tutto, ma tornare in pista subito sì.
Insomma, il digiuno intermittente non è solo “non mangiare per un po’”. È un modo per riprendere il controllo, soprattutto quando il buio e il freddo ti spingono a strafare. Provate, sperimentate, ma fatelo con testa. Chi di voi l’ha già provato? Raccontate!