Dopo il divorzio, lo yoga mi sta salvando: giù i chili, su la grinta!

marruk

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6 Marzo 2025
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Ragazzi, sapete che vi dico? Dopo quel maledetto divorzio ero un disastro, mi guardavo allo specchio e vedevo solo un fallimento. Ma ora? Ora lo yoga mi sta tirando fuori dal buco nero, e non scherzo! Mi sono stufata di piangermi addosso, ho preso un tappetino e ho iniziato a muovermi. Non è solo questione di chili – certo, ne ho buttati giù un bel po’, e i jeans finalmente non mi strangolano più – ma è la testa che cambia. Ogni posizione, ogni respiro profondo, è come un pugno in faccia a quella vecchia versione di me che si lasciava calpestare.
La flessibilità? All’inizio ero rigida come un tronco, ma ora sto sciogliendo tutto, muscoli e rabbia insieme. Mangio meglio, roba vera, niente schifezze, e sento il corpo che risponde. Non è una passeggiata, ve lo dico: sudo, impreco, a volte vorrei mollare. Ma poi vedo il progresso – le gambe più forti, la schiena che non urla più di dolore – e mi dico: "Chi se ne frega di lui, io sono meglio di così". Lo yoga mi sta salvando, e non solo il fisico: mi sta dando la grinta per riprendermi la mia vita. Qualcun altro qui si è rialzato così dopo un colpo basso?
 
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Ehi, ciao a tutti, o meglio, salve a chi c’è! Devo dirtelo, leggerti mi ha fatto quasi venire voglia di mollare la mia solita tirata sul running per buttarmi su un tappetino… quasi, eh! Scherzi a parte, capisco bene quel buco nero di cui parli, quel senso di schifo che ti si attacca addosso dopo un divorzio. Io ci sono passato e, credimi, guardarsi allo specchio e vedere solo un sacco di patate non aiuta. Ma lo yoga? Cavolo, chapeau! Ti stai rialzando alla grande, e si sente pure da come scrivi.

Io però sono uno di quelli con le scarpette sempre ai piedi, un fanatico dei lunghi, delle maratone che ti spaccano le gambe ma ti rimettono la testa a posto. Altro che respiri profondi e posizioni da contorsionista: per me il modo migliore di buttare giù chili e rabbia è macinare chilometri. Ogni passo è una botta a quel “me” che si piangeva addosso, ogni sudata è un pezzo di stress che se ne va. Non fraintendermi, il tuo yoga sembra una bomba, ma vuoi mettere la soddisfazione di tagliare il traguardo dopo 42 chilometri? Lì sì che ti senti vivo, altroché.

Per i chili, ti dico: il running è una macchina da guerra. Mangiare bene aiuta, certo, ma è il ritmo delle lunghe corse che ti scolpisce. E poi, parli di gambe forti? Prova a farne 30 di fila, altro che schiena che non urla più, è tutto il corpo che canta! Sul fronte infortuni, il trucco è non strafare all’inizio: stretching, scarpe giuste, e ascolti il tuo corpo, sempre. Io ho imparato a mie spese con una bella tendinite, ma ora so come gestirmi. Tu che dici, ti va di provare una corsetta leggera tra una posizione e l’altra? Magari ci si rialza insieme, ognuno col suo stile!
 
Ragazzi, sapete che vi dico? Dopo quel maledetto divorzio ero un disastro, mi guardavo allo specchio e vedevo solo un fallimento. Ma ora? Ora lo yoga mi sta tirando fuori dal buco nero, e non scherzo! Mi sono stufata di piangermi addosso, ho preso un tappetino e ho iniziato a muovermi. Non è solo questione di chili – certo, ne ho buttati giù un bel po’, e i jeans finalmente non mi strangolano più – ma è la testa che cambia. Ogni posizione, ogni respiro profondo, è come un pugno in faccia a quella vecchia versione di me che si lasciava calpestare.
La flessibilità? All’inizio ero rigida come un tronco, ma ora sto sciogliendo tutto, muscoli e rabbia insieme. Mangio meglio, roba vera, niente schifezze, e sento il corpo che risponde. Non è una passeggiata, ve lo dico: sudo, impreco, a volte vorrei mollare. Ma poi vedo il progresso – le gambe più forti, la schiena che non urla più di dolore – e mi dico: "Chi se ne frega di lui, io sono meglio di così". Lo yoga mi sta salvando, e non solo il fisico: mi sta dando la grinta per riprendermi la mia vita. Qualcun altro qui si è rialzato così dopo un colpo basso?
Ciao a tutti, o forse meglio dire "sopravvissuti", visto che siamo qui a rialzarci ognuno a modo suo. Ti leggo e sembra quasi di guardarmi allo specchio, sai? Quel senso di essere finite ko dopo un divorzio, di non riconoscersi più, lo capisco fin troppo bene. Anche io ho toccato il fondo, ma sto provando a risalire con i miei mezzi, e per me la chiave sono i brodi e le zuppe di verdure. Non proprio yoga, ma un altro tipo di "salvezza", più da pentola che da tappetino!

All’inizio ero scettica, pensavo "ma cosa vuoi che faccia un piatto di minestrone contro tutto questo casino?". Eppure, tenendo la base del mio mangiare su zuppe leggere – zucchine, carote, un po’ di sedano, magari una patata piccola – sto riuscendo a controllare le calorie senza sentirmi una disperata affamata. È strano, ma quelle ciotole calde mi danno una specie di calma, come se mi coccolassero mentre tutto il resto va a rotoli. E poi, non so te, ma io dopo un po’ di giorni così mi sento meno gonfia, più leggera, come se stessi lasciando andare anche il peso che mi portavo dentro.

Il problema è il bilanciamento, perché non voglio mica svenire per strada! Sto cercando di capire come non perdere proteine o roba importante – magari aggiungo un po’ di lenticchie o ceci alle zuppe, oppure un uovo sodo ogni tanto. Non è facile, a volte mi manca il gusto pieno di una lasagna, ma poi mi dico che non è solo per i chili: è per sentirmi bene, per avere l’energia di affrontare le giornate senza crollare. Tu come fai con il cibo insieme allo yoga? Hai qualche trucco per non cedere alle voglie o per tenere il corpo in forze?

Leggerti mi dà una spinta, davvero. Sapere che c’è chi si sta riprendendo, che trova la grinta per dire "io valgo di più", mi fa pensare che forse ce la posso fare anch’io. Le zuppe non saranno poetiche come una posizione del guerriero, ma per me sono un piccolo passo per riprendermi la vita, un cucchiaio alla volta. Forza, continua così, e se hai consigli per una che lotta con brodo e mestolo, sono tutta orecchie!
 
Ragazzi, sapete che vi dico? Dopo quel maledetto divorzio ero un disastro, mi guardavo allo specchio e vedevo solo un fallimento. Ma ora? Ora lo yoga mi sta tirando fuori dal buco nero, e non scherzo! Mi sono stufata di piangermi addosso, ho preso un tappetino e ho iniziato a muovermi. Non è solo questione di chili – certo, ne ho buttati giù un bel po’, e i jeans finalmente non mi strangolano più – ma è la testa che cambia. Ogni posizione, ogni respiro profondo, è come un pugno in faccia a quella vecchia versione di me che si lasciava calpestare.
La flessibilità? All’inizio ero rigida come un tronco, ma ora sto sciogliendo tutto, muscoli e rabbia insieme. Mangio meglio, roba vera, niente schifezze, e sento il corpo che risponde. Non è una passeggiata, ve lo dico: sudo, impreco, a volte vorrei mollare. Ma poi vedo il progresso – le gambe più forti, la schiena che non urla più di dolore – e mi dico: "Chi se ne frega di lui, io sono meglio di così". Lo yoga mi sta salvando, e non solo il fisico: mi sta dando la grinta per riprendermi la mia vita. Qualcun altro qui si è rialzato così dopo un colpo basso?
Ciao a tutti, ti leggo e sembra quasi di guardarmi allo specchio di qualche tempo fa. Quel "disastro" dopo il divorzio lo capisco fin troppo bene, e anche io ho avuto quel momento in cui ho detto basta al lasciarmi andare. Lo yoga è una gran cosa, e sono felice che ti stia dando questa carica, ma voglio buttare lì la mia esperienza con i giorni di scarico, che per me sono stati un altro pezzo del puzzle per rimettermi in piedi.

Faccio uno o due giorni a settimana, di solito con kefir, verdure crude o frutta, dipende da come mi sento. All’inizio pensavo fosse una follia, sai, stare con quel senso di vuoto nello stomaco e la testa che ti urla "mangia qualcosa di serio!". Ma poi ho capito come gestirli: bevo tanta acqua, mi tengo occupata, magari con una passeggiata o un po’ di stretching leggero, e il giorno dopo mi sento come nuova. Non è solo questione di bilancia – anche se, sì, i chili scendono e i vestiti ringraziano – ma è proprio il corpo che si resetta. Ti senti più leggera, più pulita dentro, e anche la testa ne guadagna in chiarezza.

I risultati? Dopo un mese così, abbinandolo a un’alimentazione più sana negli altri giorni, ho notato la pelle più luminosa, meno gonfiore e una energia che prima mi sognavo. Certo, non è una passeggiata: il primo giorno di scarico mi lamento ancora come una bambina, ma poi passa. E quando vedo che la pancia si sgonfia o che i jeans calzano meglio, mi dico che ne vale la pena. È un po’ come lo yoga che descrivi: un modo per prenderti cura di te e tirare un calcio al passato.

Hai ragione, non si tratta solo di fisico, ma di grinta. Io con questi giorni mi sento come se stessi dicendo al mondo – e a quell’idiota del mio ex – che non mi arrendo. Tu con lo yoga, io con i miei giorni di kefir e carote: magari siamo sulla stessa strada, no? Qualcun altro li ha provati? Come vi organizzate per non crollare?
 
Ragazzi, sapete che vi dico? Dopo quel maledetto divorzio ero un disastro, mi guardavo allo specchio e vedevo solo un fallimento. Ma ora? Ora lo yoga mi sta tirando fuori dal buco nero, e non scherzo! Mi sono stufata di piangermi addosso, ho preso un tappetino e ho iniziato a muovermi. Non è solo questione di chili – certo, ne ho buttati giù un bel po’, e i jeans finalmente non mi strangolano più – ma è la testa che cambia. Ogni posizione, ogni respiro profondo, è come un pugno in faccia a quella vecchia versione di me che si lasciava calpestare.
La flessibilità? All’inizio ero rigida come un tronco, ma ora sto sciogliendo tutto, muscoli e rabbia insieme. Mangio meglio, roba vera, niente schifezze, e sento il corpo che risponde. Non è una passeggiata, ve lo dico: sudo, impreco, a volte vorrei mollare. Ma poi vedo il progresso – le gambe più forti, la schiena che non urla più di dolore – e mi dico: "Chi se ne frega di lui, io sono meglio di così". Lo yoga mi sta salvando, e non solo il fisico: mi sta dando la grinta per riprendermi la mia vita. Qualcun altro qui si è rialzato così dopo un colpo basso?
Ehi, che storia la tua! Mi ci ritrovo un sacco, sai? Anche io, dopo un periodaccio, ho deciso di darmi una svegliata e smettere di autocommiserarmi. Però, confesso, non sono una fan dello yoga – troppo calma per i miei gusti! Io sono più tipo da “spacca tutto, ma con metodo”. E qui entra in gioco il mio fido alleato: il metodo Montignac. Non so se lo conosci, ma te lo racconto perché potrebbe essere una chicca anche per te che stai già rivoluzionando corpo e testa.

In pratica, non conto calorie come un’ossessa – che noia mortale, no? – ma scelgo i carboidrati in base al loro indice glicemico. Cioè, ci sono i “buoni” che ti danno energia senza farti schizzare la glicemia, e i “cattivi” che, beh, ti fanno accumulare tutto dove non vuoi. Tipo, io ho detto addio a pane bianco, patatine e zuccheri raffinati, e benvenuto a lenticchie, quinoa, verdure croccanti e frutta fresca. Ho una tabella salvavita che mi porto dietro: cereali integrali, legumi e verdure verdi sono i miei migliori amici, mentre la pasta normale e i dolci industriali? Nemici pubblici numero uno.

Ti dico, all’inizio pensavo fosse una follia, ma dopo un mese ho visto la differenza. Non solo chili in meno – che, ok, fanno sempre piacere – ma energia a mille, niente più crolli pomeridiani e, sorpresa, la pelle più luminosa. La cosa bella è che non mi sento a dieta, mangio piatti gustosi e sazianti. Tipo, ieri? Insalatona di ceci, avocado e pomodorini, con un filo d’olio extravergine, e per dessert una mela cotta con cannella. Roba che ti fa felice lo stomaco e l’umore.

E poi, sai, il movimento aiuta. Io non faccio yoga, ma cammino veloce, faccio un po’ di pesi leggeri e ogni tanto mi scateno con la musica a tutto volume in salotto. Non è solo il corpo che cambia, è proprio la grinta, come dici tu. Dopo il mio “colpo basso” personale, scegliere cosa mettere nel piatto e come muovermi mi ha fatto sentire di nuovo padrona di me stessa. Altro che ex o drammi vari, ora sono io al comando!

Se ti va, posso passarti la mia tabella dei cibi con l’indice glicemico. Magari la abbini al tuo yoga e fai il botto! Tu che ne pensi, hai mai provato a giocare con i carboidrati così? E dimmi, quali sono i tuoi piatti del momento che ti fanno sentire una guerriera?
 
Grande marruk, che botta di energia il tuo post! Leggerti è stato come prendere un caffè doppio: mi hai fatto venire voglia di muovermi e spaccare tutto, anche se il mio modo di farlo è un po’ diverso dal tuo. Dopo il mio “momento no” – non proprio un divorzio, ma un periodo in cui mi sentivo una schifezza – ho trovato la mia salvezza in qualcosa che mi fa sudare, imprecare e poi sentirmi invincibile: il CrossFit. Non so se lo conosci, ma lascia che ti racconti come mi sta cambiando, dentro e fuori, perché credo che il tuo fuoco da yoga e il mio da WOD abbiano un sacco in comune.

Io ero una che pensava “palestra = noia mortale”. Poi un’amica mi ha trascinata in un box di CrossFit, e da lì è stato amore-odio. Sono allenamenti brevi ma intensi, i cosiddetti WOD – Workout of the Day. Tipo, in 15-20 minuti ti spari un mix di pesi, salti, corsa, trazioni, e alla fine sei a terra, ma con un sorriso da ebete perché ce l’hai fatta. All’inizio non riuscivo nemmeno a fare un piegamento decente, ero rigida e senza fiato. Ora? Porto i miei 60 kg di kettlebell come se niente fosse, faccio burpees senza collassare e, sorpresa, i jeans di due taglie fa mi stanno di nuovo. Ma, come dici tu, non sono solo i chili: è la testa che si trasforma.

Ogni WOD è una battaglia contro quella voce che ti dice “molla, non ce la fai”. E sai una cosa? Vincere quelle battaglie in palestra mi ha insegnato a vincere anche fuori. Dopo il mio periodaccio, sentirmi forte fisicamente mi ha fatto sentire forte in tutto: niente più “non sono abbastanza”, ora sono io che decido chi voglio essere. E il CrossFit non è solo sudore: c’è una comunità pazzesca. Nel box ci si incoraggia, si ride, si soffre insieme. È come una famiglia che ti spinge a dare il massimo.

Per il cibo, sto attenta ma senza ossessioni. Dopo gli allenamenti ho bisogno di energia, quindi via libera a proteine – pollo, uova, pesce – e carboidrati che non mi appesantiscono, come patate dolci, riso integrale, quintali di verdure. La mattina? Avena con frutta e un cucchiaino di burro di mandorle, che mi fa partire come un razzo. Ho imparato a evitare schifezze tipo snack confezionati o bibite zuccherate: non perché sono una santa, ma perché voglio dare al mio corpo il carburante giusto per spaccare al prossimo WOD.

Il tuo yoga mi incuriosisce un sacco, sai? Sento che il tuo “respirare e sciogliere la rabbia” è un po’ come il mio “sollevare un bilanciere e sfogare tutto”. Magari un giorno provo una lezione, chissà! Tu hai mai pensato di buttarti in qualcosa di super intenso come il CrossFit? Non dico di abbandonare il tappetino, ma magari un WOD ogni tanto potrebbe essere un bel colpo di adrenalina in più. E dimmi, quali sono le tue posizioni yoga preferite per scaricare la tensione? E cosa mangi per ricaricarti dopo una sessione? Sono troppo curiosa di sapere come alimenti la tua grinta!
 
Ehi, che energia pazzesca il tuo post! Leggerti è stato come una secchiata d’acqua fresca in faccia: mi hai fatto venir voglia di buttarmi in vasca e macinare vasche come se non ci fosse un domani. Il tuo racconto sul CrossFit mi ha preso di brutto, sai? Quel mix di sudore, fatica e “ce l’ho fatta” che descrivi è proprio come quello che provo io quando nuoto. Non so se il tuo fuoco da WOD e il mio da bracciate siano proprio gemelli, ma di sicuro sono cugini stretti. Dopo il mio periodo nero – una separazione che mi ha lasciato a pezzi – il nuoto è stato la mia ancora di salvezza, e voglio raccontarti come mi sta rimettendo in carreggiata, dentro e fuori.

Anch’io, come te, pensavo che fare sport fosse una noia mortale. Palestra? Piscina? Roba da “sì, magari domani”. Poi, per caso, una collega mi ha convinta a provare un corso di nuoto in pausa pranzo. È stato un disastro all’inizio: dopo due vasche ansimavo come se avessi corso una maratona, e la mia tecnica era tipo “gatto che cade in acqua”. Però, non so, c’era qualcosa nel ritmo dell’acqua, nel silenzio sott’acqua, che mi ha preso. Ora faccio tre sessioni a settimana, nuoto per 40-50 minuti, alternando stili – crawl, dorso, rana – e qualche esercizio di sprint per spingermi al massimo. Non sono un’atleta, sia chiaro, ma rispetto a un anno fa sono un’altra persona. Ho perso 8 kg, i miei vecchi costumi mi vanno larghi, e sento i muscoli che rispondono, forti, vivi.

Il nuoto per me è una specie di meditazione in movimento. Ogni bracciata è un modo per lasciare andare i pensieri pesanti. Dopo il divorzio, avevo la testa piena di “non valgo niente”, “è tutta colpa mia”. In acqua, però, quei pensieri si sciolgono. È come se la piscina fosse il mio ring: lì combatto contro la me stessa che vuole mollare. E vincere quelle piccole battaglie – tipo finire 10 vasche di fila senza fermarmi – mi ha dato una forza che porto fuori. Ora affronto le giornate con più grinta, mi sento capace di gestire le sfide senza crollare. E poi, c’è qualcosa di magico nel sentirmi leggera in acqua, come se il mondo là fuori pesasse un po’ meno.

Non sono in un team agonistico, ma nella mia piscina c’è un bel gruppo. Ci si scambia consigli, si scherza negli spogliatoi, e ogni tanto ci si sfida a chi fa più vasche in 20 minuti. Non è proprio la comunità super unita del tuo box, ma mi piace quel senso di “siamo tutti qui per migliorarci”. Il tuo CrossFit, con quei WOD che sembrano battaglie epiche, mi incuriosisce un sacco. Chissà, magari un giorno provo a sollevare un kettlebell, anche se ammetto che mi spaventa un po’ l’idea di crollare a terra dopo 15 minuti! Tu hai mai provato a nuotare come allenamento? Non dico di diventare Phelps, ma l’acqua potrebbe darti una scarica di adrenalina diversa.

Sul cibo, cerco di essere pratica. Dopo il nuoto sono affamata, quindi punto su cose che mi diano energia senza appesantirmi. La mattina faccio colazione con yogurt greco, frutta fresca e una manciata di noci. A pranzo, spesso pollo o pesce con verdure grigliate e un po’ di quinoa o riso. La sera, se ho nuotato, mi concedo qualcosa di più sostanzioso, tipo una frittata con spinaci o una bowl con salmone e avocado. Ho detto addio a patatine e bibite gassate, non perché sia una maniaca, ma perché mi sono accorta che mi rallentano. Ogni tanto, però, un pezzo di cioccolato fondente ci scappa, che ci devo fare!

Il tuo yoga mi affascina, sai? Quel tuo modo di “respirare e sciogliere la rabbia” sembra perfetto per bilanciare la mia frenesia in vasca. Mi piacerebbe provare una lezione, magari per allungare i muscoli che il nuoto mi fa lavorare tanto. Quali sono le tue posizioni preferite per rilassarti o ricaricarti? E come gestisci l’alimentazione per sostenere le tue sessioni? Il tuo post trasuda una grinta che mi piace da matti, e sono curiosa di sapere come tieni alta la tua energia. Magari ci scambiamo qualche trucco, che dici?