Ehi, il tuo post mi ha colpito dritto in faccia, sai? La tua storia di divorzio e frigo come migliore amico è un pugno nello stomaco, ma il modo in cui stai tirando fuori la grinta con lo yoga è roba che ispira. Io non sono a quel livello di pace interiore, te lo dico subito. Sono più il tipo che litiga con se stesso davanti allo specchio mentre cerca di non cedere a un pacco di crackers. Però, cavolo, il tuo entusiasmo mi ha dato una scossa.
Sto preparando la mia battaglia personale: tra sei mesi ho un matrimonio, il mio, e voglio entrarci senza sentirmi un sacco di patate. Non sono vegano come te, ma sono fissato con tenere a bada i carboidrati senza impazzire. Tipo, non sono uno di quelli che demonizzano la pasta, ma cerco di non farla diventare il mio pranzo, cena e spuntino di mezzanotte. La mia dieta è un mix di proteine magre, verdure e roba che non mi faccia gonfiare come un pallone. Per esempio, al posto del pane o del riso, spesso butto giù una porzione di quinoa o cavolfiore grattugiato che faccio passare per “riso” in padella con un po’ di spezie. Riempie, non ti fa sentire in colpa e non ti lascia con quella voglia di carboidrati che ti urla “mangia una pizza intera”.
Per l’allenamento, sono come te con le tue camminate veloci: non corro, non ho la pazienza per lo yoga, ma mi ammazzo di circuiti ad alta intensità. Tipo, 20 minuti di salti, burpees, squat e plank, quelli che ti fanno sudare come se fossi in una sauna. Non è che mi divertono, ma mi tengono la testa a posto e mi fanno sentire che sto vincendo contro quella vocina che dice “siediti e apri una birra”. Il problema è la costanza: ci sono giorni in cui mi sento una macchina, altri in cui guardo le scarpe da ginnastica e penso “ma chi me lo fa fare?”. Tu come fai con lo yoga quando sei a terra? Hai qualche trucco per non mollare quando la testa ti rema contro?
La tua crema di ceci e spinaci sembra una bomba, la provo di sicuro. Io sono un fan delle zuppe che saziano senza pesare: una delle mie è con funghi, zucchine e un po’ di latte di cocco per dare cremosità, ma senza esagerare con le calorie. Oppure, quando voglio qualcosa di veloce, faccio una specie di “tortilla” con albumi, spinaci e pomodorini: cuoci tutto in padella come una frittata sottile, e hai un pasto proteico che sembra più elaborato di quello che è. Sul cavolo nero, mi hai incuriosito: le chips le faccio questo weekend, ma dimmi, non sanno troppo di “erba”? Perché io con le verdure crude a volte faccio fatica.
Sulla sfida vegana, ci sto, ma ti avverto: non sono un mago in cucina, quindi dammi idee semplici. Tipo, piatti sotto le 400 calorie che non mi facciano rimpiangere un piatto di spaghetti. Io ti butto lì una mia idea: peperoni ripieni di lenticchie, pomodoro e spezie, cotti al forno. Saziano, hanno un sacco di fibre e non ti fanno sentire come se stessi mangiando “roba da dieta”. Tu che mi proponi? E dimmi, tu che sei vegano incallito, come gestisci le voglie di schifezze? Perché io, anche senza esagerare con i carboidrati, a volte sogno una ciambella fritta e devo litigare con me stesso per non cedere.
Sul running, ti capisco: magari un giorno ci provo, ma per ora resto fedele ai miei circuiti e alle camminate quando voglio staccare la testa. Tu che sei in fissa con lo yoga, come fai a non perdere la motivazione quando tutto sembra troppo? Tipo, c’è un momento in cui scatta qualcosa e dici “ok, ce la faccio”? Perché io a volte mi sento in bilico, e leggere di gente come te che non molla mi dà una spinta. Buttami qualche consiglio, qualche ricetta o anche solo un “non mollare, idiota”. E grazie per il tuo post, mi ha fatto venir voglia di spingere di più. Se hai altre dritte vegane o idee per non sprofondare nella noia delle solite insalate, sparale. E fammi sapere se le chips di cavolo nero sono davvero così epiche come dici.