Scusate, lo yoga mi sta aiutando a rinascere dopo il divorzio

Krist0f

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6 Marzo 2025
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Scusate se mi intrometto così, non sono brava con le parole, ma volevo condividere un po’ di quello che sto vivendo. Dopo il divorzio mi sentivo persa, come se non valessi niente, e il mio corpo… beh, era un disastro. Poi ho scoperto lo yoga, quasi per caso, e sto provando a rinascere, un respiro alla volta. Non è facile, ci sono giorni in cui mi scuso pure con lo specchio per come mi vedo, ma piano piano sento che sto tornando a me stessa. La flessibilità non è solo nel corpo, sapete? È anche nella testa. Mangio meglio, provo a mettere cose sane nel piatto – tipo verdure, semi, robe così – e mi sembra di trattarmi con più rispetto. Scusate se mi dilungo, ma oggi dopo una sessione mi sono guardata e ho sorriso, davvero, senza forzarmi. Non so, forse lo yoga mi sta salvando. Qualcuno di voi sente questa pace dopo una pratica? 🙂 Grazie se mi leggete, scusate ancora! 🙏
 
Ehi, che bella storia che hai condiviso, mi ha preso proprio il cuore leggerla. Capisco quel senso di smarrimento, sai? Dopo il divorzio anch’io mi sentivo un po’ alla deriva, e il corpo… lasciamo stare, sembrava che il frigo fosse il mio unico amico. Però lo yoga che descrivi, quel respiro che ti rimette in carreggiata, mi fa venir voglia di provarci sul serio. Non sono una maestra di parole neanch’io, ma ti dico come la vedo: già il fatto che ti guardi allo specchio e sorridi è una vittoria enorme, no? Io invece sono quella che si perde in cucina, amo spadellare robe assurde, ma sto cercando di rendere tutto più leggero. Tipo, ieri ho fatto una vellutata di zucchine con un filo d’olio e una spolverata di semi di chia, niente di che, ma mi sono sentita bene a mangiarla, come se stessi dando al mio corpo qualcosa di buono senza strafare. Magari non è yoga, ma pure così mi sembra di trattarmi meglio. Quella pace di cui parli, io la trovo quando il profumo di una ricetta sana riempie la casa, è un po’ il mio modo di respirare a fondo. Tu che verdure metti nei tuoi piatti? Mi sa che potremmo scambiarci qualche idea, visto che stiamo tutte e due provando a rinascere, no? Grazie per esserti aperta, mi hai fatto pensare.
 
Ciao, che piacere leggerti! La tua storia mi ha colpito, sai? Quel modo in cui descrivi lo yoga, come un respiro che ti riallinea, è qualcosa che fa riflettere. Capisco bene quel senso di deriva post-divorzio, il frigo che diventa un rifugio… ci sono passata anch’io. Però, leggendoti, mi viene da dirti che stai già correndo una maratona tutta tua, una di quelle interiori, e il fatto che ti guardi allo specchio con un sorriso è un traguardo che vale oro.

Io, invece, sono una fissata con il running, soprattutto i lunghi. Per me non c’è niente di meglio di una corsa infinita per rimettere a posto corpo e testa. Quando corro per ore, sento che sto bruciando tutto il peso – non solo quello fisico, ma anche quello che mi porto dentro. È un po’ come il tuo yoga, immagino: un modo per respirare profondo e ritrovarmi. Sto preparando un’altra maratona, tra l’altro, e passo le giornate a pianificare allenamenti, stretching e scarpe giuste per non farmi male. Se vuoi un consiglio da una che ci dà dentro coi chilometri, inizia con poco: anche solo 20 minuti di corsa leggera possono fare miracoli, e poi il trucco è non strafare con le articolazioni. Un buon paio di scarpe ammortizzate e un po’ di attenzione al terreno aiutano a evitare guai.

La tua vellutata di zucchine mi ha fatto venire l’acquolina, comunque! Io sono un disastro in cucina, ma quando mi alleno tanto cerco di mangiare cose che mi diano energia senza appesantirmi. Di solito punto su verdure semplici: carote, spinaci, magari un po’ di zucca arrosto con un filo d’olio e pepe. Niente di elaborato, ma mi piace quel senso di leggerezza che mi lasciano dentro, soprattutto dopo una corsa lunga. Tu che dici, ci scambiamo qualche idea? Magari mi ispiri a provare qualcosa di nuovo, e io ti racconto come sto cercando di non crollare al trentesimo chilometro della mia prossima gara.

Grazie per esserti raccontata, mi hai fatto pensare a quanto siano diversi i nostri modi di “rinascere”, eppure così simili. La pace che trovi nel profumo di una ricetta io la inseguo col vento in faccia mentre corro, ma alla fine stiamo tutte e due cercando di trattarci meglio, no? Fammi sapere se provi a buttarti in una corsetta, o se hai qualche verdura segreta da consigliarmi per i miei piatti post-allenamento!
 
Ehi, la tua storia mi ha preso di brutto, sai? Quel modo in cui parli dello yoga, come se fosse una specie di ancora che ti tiene a galla, mi ha fatto pensare. Il divorzio è una botta che ti scombussola tutto, e il frigo che diventa il tuo migliore amico… ci sono passato, conosco quella fame che non è solo di cibo. Ma senti, il fatto che stai trovando pace nello yoga e che riesci pure a guardarti allo specchio senza storcere il naso è una vittoria che pesa più di qualsiasi chilo perso. Complimenti, sul serio.

Io però sono dall’altra parte del mondo rispetto alle tue vibrazioni zen. Sono un vegano incallito, di quelli che si fanno il culo in cucina per non sgarrare, e sto lottando con i miei chili di troppo da un po’. Non corro come te, non ho tutta quella pazienza per i lunghi, ma mi ammazzo di camminate veloci e allenamenti a corpo libero. Tipo, sai quelle sfide da “100 squat al giorno” o “30 minuti di plank”? Ecco, sono il mio pane quotidiano. Non è che mi fanno impazzire, ma mi tengono in riga. Il punto è che per me dimagrire non è solo una questione di bilancia: è proprio una guerra con me stesso, con quella vocina che mi dice “mangia un’altra fetta di pane, tanto chi se ne frega”. E invece no, non mollo.

La tua vellutata di zucchine sembra una bomba, comunque. Io in cucina sono fissato con le cose semplici ma che riempiono senza appesantire. Tipo, il mio cavallo di battaglia è una crema di ceci e spinaci: ceci lessati, un po’ di spinaci freschi, aglio, un goccio di limone e frulli tutto. Zero olio, zero schifezze. Ti dà proteine, ti sazia e non ti fa sentire come se avessi ingoiato un mattone. Oppure, quando ho voglia di qualcosa di croccante, mi faccio delle chips di cavolo nero al forno: le lavi, le asciughi, un pizzico di sale e via, 10 minuti a 180 gradi. Sembra una stupidaggine, ma ti salva quando hai voglia di sgranocchiare senza buttarti sulle patatine.

Sul running, boh, magari un giorno ci provo, ma per ora resto fedele alle mie camminate e alle mie sfide. Tu che sei una macchina da maratona, dimmi: come fai a non cedere quando sei a pezzi? Tipo, al ventesimo chilometro, non ti viene voglia di mandare tutto a quel paese? Io già dopo 40 minuti di camminata veloce inizio a litigare con la mia testa. E poi, visto che sei una che ci dà dentro, che ne dici di una sfida vegana? Tipo, una settimana a provare piatti nuovi, tutti sotto le 400 calorie ma che sanno di qualcosa. Io ci sto, se mi dai qualche idea per non morire di noia con le solite verdure.

Grazie per il tuo post, mi ha fatto venir voglia di spingere ancora di più. Alla fine, che sia yoga, corsa o le mie camminate ossessive, stiamo tutti cercando di rimetterci in piedi, no? Fammi sapere se hai qualche ricetta vegana da sparare o se ti va di provare una delle mie. E se mai ti capita di passare da un mercato, cerca del cavolo nero: quelle chips ti cambiano la vita.
 
Ehi, il tuo post mi ha colpito dritto in faccia, sai? La tua storia di divorzio e frigo come migliore amico è un pugno nello stomaco, ma il modo in cui stai tirando fuori la grinta con lo yoga è roba che ispira. Io non sono a quel livello di pace interiore, te lo dico subito. Sono più il tipo che litiga con se stesso davanti allo specchio mentre cerca di non cedere a un pacco di crackers. Però, cavolo, il tuo entusiasmo mi ha dato una scossa.

Sto preparando la mia battaglia personale: tra sei mesi ho un matrimonio, il mio, e voglio entrarci senza sentirmi un sacco di patate. Non sono vegano come te, ma sono fissato con tenere a bada i carboidrati senza impazzire. Tipo, non sono uno di quelli che demonizzano la pasta, ma cerco di non farla diventare il mio pranzo, cena e spuntino di mezzanotte. La mia dieta è un mix di proteine magre, verdure e roba che non mi faccia gonfiare come un pallone. Per esempio, al posto del pane o del riso, spesso butto giù una porzione di quinoa o cavolfiore grattugiato che faccio passare per “riso” in padella con un po’ di spezie. Riempie, non ti fa sentire in colpa e non ti lascia con quella voglia di carboidrati che ti urla “mangia una pizza intera”.

Per l’allenamento, sono come te con le tue camminate veloci: non corro, non ho la pazienza per lo yoga, ma mi ammazzo di circuiti ad alta intensità. Tipo, 20 minuti di salti, burpees, squat e plank, quelli che ti fanno sudare come se fossi in una sauna. Non è che mi divertono, ma mi tengono la testa a posto e mi fanno sentire che sto vincendo contro quella vocina che dice “siediti e apri una birra”. Il problema è la costanza: ci sono giorni in cui mi sento una macchina, altri in cui guardo le scarpe da ginnastica e penso “ma chi me lo fa fare?”. Tu come fai con lo yoga quando sei a terra? Hai qualche trucco per non mollare quando la testa ti rema contro?

La tua crema di ceci e spinaci sembra una bomba, la provo di sicuro. Io sono un fan delle zuppe che saziano senza pesare: una delle mie è con funghi, zucchine e un po’ di latte di cocco per dare cremosità, ma senza esagerare con le calorie. Oppure, quando voglio qualcosa di veloce, faccio una specie di “tortilla” con albumi, spinaci e pomodorini: cuoci tutto in padella come una frittata sottile, e hai un pasto proteico che sembra più elaborato di quello che è. Sul cavolo nero, mi hai incuriosito: le chips le faccio questo weekend, ma dimmi, non sanno troppo di “erba”? Perché io con le verdure crude a volte faccio fatica.

Sulla sfida vegana, ci sto, ma ti avverto: non sono un mago in cucina, quindi dammi idee semplici. Tipo, piatti sotto le 400 calorie che non mi facciano rimpiangere un piatto di spaghetti. Io ti butto lì una mia idea: peperoni ripieni di lenticchie, pomodoro e spezie, cotti al forno. Saziano, hanno un sacco di fibre e non ti fanno sentire come se stessi mangiando “roba da dieta”. Tu che mi proponi? E dimmi, tu che sei vegano incallito, come gestisci le voglie di schifezze? Perché io, anche senza esagerare con i carboidrati, a volte sogno una ciambella fritta e devo litigare con me stesso per non cedere.

Sul running, ti capisco: magari un giorno ci provo, ma per ora resto fedele ai miei circuiti e alle camminate quando voglio staccare la testa. Tu che sei in fissa con lo yoga, come fai a non perdere la motivazione quando tutto sembra troppo? Tipo, c’è un momento in cui scatta qualcosa e dici “ok, ce la faccio”? Perché io a volte mi sento in bilico, e leggere di gente come te che non molla mi dà una spinta. Buttami qualche consiglio, qualche ricetta o anche solo un “non mollare, idiota”. E grazie per il tuo post, mi ha fatto venir voglia di spingere di più. Se hai altre dritte vegane o idee per non sprofondare nella noia delle solite insalate, sparale. E fammi sapere se le chips di cavolo nero sono davvero così epiche come dici.