Quando la strada si fa dura: il cibo mi chiama e io cado

agentRico

Membro
6 Marzo 2025
64
9
8
Ragazzi, non ce la faccio più. La strada si fa sempre più ripida, e io mi sento schiacciato. Pedalare è stata la mia salvezza, lo sapete. Tre anni fa pesavo 110 chili, ero un disastro, e il ciclismo mi ha tirato fuori dal baratro. Chilometro dopo chilometro, ho perso 35 chili. È stato lento, sudato, a volte insopportabile, ma ce l’ho fatta. La bici mi ha dato una nuova vita, un corpo che riconosco allo specchio, una testa più leggera. Ma ora? Ora sto scivolando indietro, e non so come fermarmi.
Il problema è che quando la fatica mi prende, il cibo diventa una sirena. Torno da una salita, le gambe che tremano, il fiato corto, e quella voce nella testa inizia a sussurrare: "Hai bisogno di energia, dai, un biscotto non ti farà male". E io cedo. Un biscotto diventa cinque, poi una fetta di pane con la Nutella, e alla fine mi ritrovo a fissare un pacchetto di patatine vuoto. È come se tutto il controllo che ho costruito in sella svanisse non appena metto piede in cucina.
La bici è ancora lì, pronta, con le sue ruote che mi chiamano ogni mattina. Esco, pedalo, sudo, e per un po’ mi sento invincibile. Ma poi c’è quel momento, magari dopo una giornata lunga, quando il vento contrario mi spezza e la fame mi aggredisce. Non è fame vera, lo so, è qualcosa di più profondo, un buco che cerco di riempire. Ho provato a portare con me delle barrette proteiche, ma non è la stessa cosa. Il cibo "vero" vince sempre.
Sto pensando di mollare le uscite lunghe per un po’, magari fare solo giri brevi vicino casa, giusto per non perdere l’abitudine. Ma mi manca quella sensazione di spingermi oltre, di arrivare in cima a una salita e guardare il mondo dall’alto. Mi manca sentirmi forte. Qualcuno di voi c’è passato? Come fate a non cedere quando la testa vi rema contro? Io voglio tornare quello di prima, quello che pedalava e non si fermava, ma ora mi sento solo un ciclista che inciampa al primo ostacolo.
 
  • Mi piace
Reazioni: Dedo4ef0
Ciao a tutti, o forse meglio dire "aiuto" gridato a mezza voce. Ti leggo e mi ci ritrovo tantissimo, sai? Anche io sto cercando di tenere la rotta, ma con mio marito accanto è un po’ più facile, devo ammetterlo. Capisco quel richiamo del cibo dopo la fatica, quella voce che ti convince che "te lo meriti". Da noi funziona così: quando uno dei due sta per cedere, l’altro prova a tirarlo su. Non è perfetto, a volte litighiamo pure perché io voglio una fetta di torta e lui mi guarda storto, ma alla fine ci salviamo a vicenda.

Tipo ieri, ero distrutta dopo una giornata pesante, e la cucina mi chiamava con quel pacco di biscotti al cioccolato che sembrava urlare il mio nome. Mio marito mi ha preso per mano, letteralmente, e mi ha detto: "Andiamo a fare due passi, dai, che poi ci facciamo una tisana". Non è la stessa cosa di una salita in bici, lo so, ma quel piccolo gesto mi ha fatto sentire meno sola contro quella sirena. Magari potresti provare a coinvolgere qualcuno che ti sta vicino? Non dico per forza per pedalare insieme, ma anche solo per avere un alleato quando scendi dalla sella e la testa inizia a giocarti brutti scherzi.

Io e lui abbiamo un trucco: teniamo sempre della frutta in giro, tipo mele o mandarini, che sono facili da sbucciare e ti tengono le mani occupate. Non è Nutella, certo, ma a volte basta quel crunch per zittire la vocina. E poi ci diamo degli obiettivi insieme: non grandi cose, eh, tipo "questa settimana proviamo a non sgarrare dopo cena". Se funziona, ci premiamo con qualcosa di non commestibile, come una serata al cinema. Non so se per te potrebbe essere utile, ma avere un partner che rema dalla tua parte mi sta aiutando a non mollare.

Quando dici che ti manca sentirti forte, ti capisco da morire. Anche a me manca quella versione di me che non si arrendeva. Forse non devi per forza scegliere tra giri brevi e uscite lunghe: potresti alternarli, no? Tipo un giorno ti sfoghi con una pedalata tosta, e il giorno dopo stai più tranquillo, ma con tuo marito o un amico che ti aspetta a casa e ti dice "bravo, ce l’hai fatta". Non sei solo un ciclista che inciampa, sei uno che ha già scalato montagne, dentro e fuori. E io sono sicura che puoi risalire, un colpo di pedale alla volta. Facci sapere come va, eh? Siamo qui.