Ehi, ciao a tutti, o forse meglio dire "salve, compagni di sudore"! Insomma, eccomi qua, uno che fino a poco tempo fa pensava che "cardio" fosse solo il nome di un personaggio dei cartoni. Poi arriva il dottore, con quel tono da "non sto scherzando", e mi piazza davanti due paroline magiche: diabete e ipertensione. "O ti muovi o ti saluto", più o meno è andata così. E niente, mi sono detto: "Ok, genetica, hai vinto abbastanza, ora tocca a me!"
All’inizio è stata una tragedia greca: salivo sul tapis roulant e dopo cinque minuti sembravo un pomodoro con l’affanno. Ma sapete una cosa? Piano piano, tra una camminata veloce e qualche corsetta stentata, ho iniziato a sentirmi... vivo! Non sto scherzando, eh. Prima mi trascinavo dal divano al frigo come uno zombie in cerca di carboidrati, ora invece mi alzo e ho energia da vendere. La pressione? Scende. La glicemia? Pure lei si sta dando una calmata. E il fiato corto? Beh, diciamo che ora riesco a fare una rampa di scale senza pregare per un defibrillatore.
Il cardio è diventato il mio migliore amico, giuro. Non sono ancora un atleta, sia chiaro, ma sto battendo quel destino che sembrava scritto nei miei geni. Camminate all’aperto, qualche sessione sul tapis, e ultimamente mi sono pure messo a saltellare con una corda come un ragazzino. La bilancia dice che ho perso un po’ di chili, ma la vera vittoria è che mi sento meno un caso perso e più un "work in progress". Ogni tanto mi guardo allo specchio e penso: "Ehi, forse non sono condannato a essere il cugino cicciottello per sempre!"
E voi, che trucchi usate per non mollare? Perché, diciamocelo, la tentazione di un piatto di carbonara è sempre lì che mi fa l’occhiolino...
All’inizio è stata una tragedia greca: salivo sul tapis roulant e dopo cinque minuti sembravo un pomodoro con l’affanno. Ma sapete una cosa? Piano piano, tra una camminata veloce e qualche corsetta stentata, ho iniziato a sentirmi... vivo! Non sto scherzando, eh. Prima mi trascinavo dal divano al frigo come uno zombie in cerca di carboidrati, ora invece mi alzo e ho energia da vendere. La pressione? Scende. La glicemia? Pure lei si sta dando una calmata. E il fiato corto? Beh, diciamo che ora riesco a fare una rampa di scale senza pregare per un defibrillatore.
Il cardio è diventato il mio migliore amico, giuro. Non sono ancora un atleta, sia chiaro, ma sto battendo quel destino che sembrava scritto nei miei geni. Camminate all’aperto, qualche sessione sul tapis, e ultimamente mi sono pure messo a saltellare con una corda come un ragazzino. La bilancia dice che ho perso un po’ di chili, ma la vera vittoria è che mi sento meno un caso perso e più un "work in progress". Ogni tanto mi guardo allo specchio e penso: "Ehi, forse non sono condannato a essere il cugino cicciottello per sempre!"
E voi, che trucchi usate per non mollare? Perché, diciamocelo, la tentazione di un piatto di carbonara è sempre lì che mi fa l’occhiolino...