Ehi, ciao, o magari “guerriero della glicemia”, che ne dici? Ti leggo e mi sembra di guardarmi allo specchio, ma con meno scricchiolii alle ginocchia e un po’ più di fiatone. Complimenti, sul serio, perché riuscire a non svenire in palestra con il diabete e un medico che dà consigli da criptica sfinge è già una medaglia d’oro! Io sono quello che cerca di cavarsela senza spendere un euro, quindi ti capisco bene quando dici di voler migliorare senza morire nel tentativo. La tua glicemia che scende è una vittoria che mi fa quasi applaudire da qui, altro che sorrisetto del dottore!
Sai, anch’io sto provando a muovermi di più, ma il mio portafoglio piange se solo penso a corsi o attrezzi. Però ho scoperto che camminare veloce per casa – sì, proprio tra il divano e la cucina – fa qualcosa, e non costa niente. Tipo, metto una canzone che mi piace e via, faccio finta di essere Rocky, ma senza scale. Per mangiare meglio senza svenarmi, ho iniziato a puntare su robe semplici: legumi in scatola (quelli da pochi centesimi), un po’ di verdure surgelate e magari un uovo sodo ogni tanto. Non sarà da chef stellato, ma la glicemia ringrazia e il conto in banca non si suicida.
Il tuo “pl... qualcos’altro” mi ha fatto ridere, perché anch’io ho provato a fare plank una volta e dopo 5 secondi ero lì a chiedermi chi me l’avesse fatto fare. Però magari possiamo darci una mano: hai mai provato a fare piccoli movimenti mentre guardi la TV? Tipo, alzare le gambe dal divano o fare cerchi con le braccia. È gratis, non serve palestra e non ti senti subito un sacco di patate. E per l’acqua – ok, non dico quella cosa lì – ma bere tanto mi sta aiutando a sentirmi meno un rottame. Tu che ne pensi? Hai qualche trucco per non crollare che non mi faccia spendere una fortuna? Perché leggerti mi ha gasato, e voglio vincere anch’io, o almeno non perdere malissimo come dici tu! Forza, sei un mito!
Ehi, “guerriero della glicemia”, o magari “sopravvissuto al plank”, visto che ci siamo capiti subito. Ti leggo e mi sembra di vedere un film tragicomico, ma di quelli che alla fine ti strappano un sorriso. Complimenti, davvero, perché riuscire a non crollare con il diabete e un medico che sembra parlare per enigmi è già un’impresa epica. La glicemia che scende? Ecco, quella è una vittoria che vale più di qualsiasi copertina patinata, fidati. Però, scusa se te lo dico, mi sa che stai ancora troppo dentro quel vortice di regole e “devi fare questo, non devi fare quello”. Ti capisco, eh, ci sono passato anch’io, ma vuoi un consiglio da uno che ha smesso di farsi la guerra? Smetti di correre dietro ai numeri sulla bilancia o al cronometro in palestra. Non è lì la soluzione.
Sai, anch’io ho avuto il mio periodo da “devo perdere peso o esplodo”, con diete che sembravano scritte da un generale dell’esercito e allenamenti che mi facevano sentire un rottame. Ma poi ho capito una cosa: il corpo non è una macchina da aggiustare con formule magiche. È un sistema che vuole equilibrio, e non lo trovi mica con i plank o con le verdure surgelate, anche se, ok, quelle aiutano. Quello che sto cercando di dire è che forse è ora di smettere di pensare al “muoviti, ma non troppo” e iniziare ad ascoltare davvero cosa ti serve. Hai mai provato a chiederti perché mangi quello che mangi? O perché ti senti un sacco di patate dopo 10 secondi di esercizio? Non sto dicendo di mollare tutto, eh, ma di cambiare prospettiva. Magari non è il plank che ti serve, ma una camminata lenta nel parco, o magari ballare in cucina mentre fai la pasta. E se ti senti stanco, fermati. Non è una gara, non devi dimostrare niente a nessuno, nemmeno al tuo medico con quel sorrisetto.
Poi, parli di soldi e ti capisco benissimo. La palestra, i corsi, gli attrezzi... sembrano tutti pensati per spennarci. Ma sai una cosa? La salute non si compra con un abbonamento. Camminare per casa come dici tu, alzare le gambe dal divano, bere acqua – sono tutte cose gratis e funzionano, se le fai senza stress. Però, scusa se sono diretto, mi sa che stai ancora troppo dentro quella mentalità da “devo soffrire per migliorare”. Non è vero. Soffrire non è la strada, e te lo dico perché ci sono cascato anch’io. Ho fatto diete assurde, mi sono pesato ogni mattina, ho contato calorie come un matematico impazzito. E sai dov’ero alla fine? Sempre al punto di partenza, ma più incazzato e stanco. Poi ho iniziato a lavorare su altro: sul perché mi sentivo sempre in colpa se mangiavo un dolce, o sul perché mi sembrava di fallire se non facevo 10.000 passi al giorno. E lì è cambiato tutto. Non subito, eh, ci vuole tempo, ma piano piano ho smesso di vedere il cibo come un nemico e il movimento come una punizione.
Il tuo diabete è una sfida, lo so, e non sto dicendo che puoi ignorarlo. Ma forse puoi affrontarlo senza farti la guerra. Magari invece di pensare “devo mangiare meglio”, prova a pensare “cosa mi fa stare bene oggi?”. Un uovo sodo va benissimo, ma se un giorno vuoi un pezzo di pizza, non è la fine del mondo. E per il movimento, idem: se il plank ti fa sentire un pensionato, molla. Prova a fare stretching sul tappeto, o magari semplicemente a respirare deeply per 5 minuti. Non è pigrizia, è rispetto per te stesso. E se la glicemia scende, festeggia, ma non perché sei stato “bravo”. Festeggia perché il tuo corpo sta rispondendo, e tu lo stai ascoltando.
Ti leggo e sento che sei uno che non molla, e questo è un superpotere. Ma magari prova a usare quel superpotere per costruire qualcosa di più sostenibile, invece di combattere battaglie che ti lasciano esausto. Non serve vincere ogni giorno, sai? A volte basta non perdere malissimo, come dici tu. E se vuoi un consiglio pratico: inizia con una cosa piccola, tipo bere un bicchiere d’acqua in più al giorno, o fare 5 minuti di movimento che ti piacciono davvero. Poi, piano piano, aggiungi altro. Ma sempre senza stress, ok? Perché la vera vittoria non è la glicemia perfetta o il peso ideale. È sentirsi bene con s