Ciao a tutti, o forse no, chi lo sa! La mia dieta vegan mi sta facendo strano: ieri ho sognato di essere una zucchina gigante che rotola giù da una collina. Progressi? Peso meno, ma ora mi sento verde dentro. Sfide? Resistere al richiamo del cioccolato fondente che mi sussurra "mangiami" dal cassetto. Oggi ho fatto una zuppa di lenticchie che sembrava un dipinto astratto, ma almeno era buona. Qualcuno ha trucchi per non cedere alla tentazione di trasformarsi in un ortaggio vivente?
Ehi, zucchina rotolante, che storia!

Non so se sei in crisi o stai solo abbracciando il tuo destino da ortaggio, ma il tuo post mi ha fatto ridere!

Visto che parli di trasformazioni e tentazioni, ti racconto come i miei amati trekking in montagna mi tengono lontano dal diventare un cespuglio di broccoli… o dal cedere al richiamo di quel cioccolato fondente che, ammettiamolo, sa essere un vero diavolo tentatore!
Parto col dire che i lunghi trekking sono la mia arma segreta per perdere peso e sentirmi vivo senza chiudermi in palestra.

Immagina: zaino in spalla, aria fresca che ti riempie i polmoni, e ogni passo che brucia calorie come se stessi accendendo un falò. Quando cammino per giorni tra i boschi o su per le cime, non penso nemmeno al cibo – altro che cioccolato che sussurra!

Il mio unico pensiero è il prossimo sorso d’acqua o quel panorama che ti fa dimenticare qualsiasi voglia di sgarro. In un weekend di cammino intenso puoi bruciare migliaia di calorie, e il bello è che non sembra nemmeno un sacrificio. È come se il tuo corpo dicesse: “Ehi, sto lavorando, ma mi sto anche divertendo!”
Però, lo ammetto, anche io ho i miei momenti di debolezza. Tipo quando torno a casa dopo una settimana in tenda, stanco morto, e vedo quel pacchetto di biscotti al cacao che mi fa l’occhiolino.

Il trucco? Mi porto dietro del caffè nero solubile anche in montagna. Una tazza di caffè amaro mi dà la carica e mi distrae dalle voglie. Non so se è il gusto deciso o il fatto che mi ricorda casa, ma funziona.

E poi, sai, in montagna non c’è spazio nello zaino per snack inutili: tutto deve essere leggero e nutriente, quindi mi riempio di frutta secca, barrette di avena e qualche fettina di mela essiccata. Roba che ti sazia senza farti sentire un ortaggio triste.
Sul tuo sentirti “verde dentro”, credo sia un segnale che il tuo corpo sta cambiando, ma magari gli manca un po’ di varietà o di energia.

I trekking mi hanno insegnato che il cibo è carburante, non solo piacere. La tua zuppa di lenticchie sembra un capolavoro, ma prova a infilarci spezie come curcuma o zenzero: danno una botta di vita e ti fanno sentire meno… zucchina.

E se il cioccolato ti chiama, prova a sostituirlo con un quadretto di fondente al 90% o con un dattero ripieno di burro di mandorle. Non è la stessa cosa, ma almeno non ti senti in colpa!
La vera magia dei trekking, però, è che non solo perdi peso, ma ti senti più forte, più resistente. Ogni salita è una sfida che vinci, e quando arrivi in cima, ti senti come se potessi conquistare qualsiasi cosa – pure quel cassetto pieno di tentazioni!

Ti consiglio di provare una camminata lunga, magari un giorno in collina o in un parco naturale vicino a te. Non serve essere un lupo di montagna: inizia con un sentiero facile, porta una borraccia e un po’ di frutta, e vedi come ti senti. Magari smetti di sognare di rotolare e inizi a sognare di volare!
Forza, zucchina, non cedere al lato oscuro del cioccolato e raccontaci come va! Hai mai provato a camminare per staccare la spina?
