Come ho affrontato lo stress durante il mio percorso di dimagrimento

MegaPotato

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6 Marzo 2025
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Ciao a tutti, o forse meglio dire "ehi, compagni di viaggio"! Sono qui a scrivere con un caffè in mano, pensando a quanto sia stata lunga la strada per arrivare dove sono oggi. Ho perso 25 chili negli ultimi due anni, e credetemi, non è stato sempre facile. Oggi voglio parlarvi di una cosa che mi ha messo davvero alla prova: lo stress. Quel nemico silenzioso che ti fa aprire il frigo senza nemmeno rendertene conto.
All’inizio, quando ho deciso di cambiare, ero pieno di entusiasmo. Ma poi la vita, sapete com’è, ti mette davanti bollette, lavoro, discussioni... e la voglia di mollare tutto per una pizza intera era sempre lì, a bussare. Per me lo stress era un circolo vizioso: ero stressato perché non vedevo risultati veloci, e questo mi portava a mangiare di più, sentendomi ancora peggio dopo.
La svolta è arrivata quando ho capito che non potevo eliminare lo stress dalla mia vita, ma potevo imparare a gestirlo meglio. Ho iniziato con piccole cose. Ad esempio, вместо того чтобы buttarmi sul divano con un pacchetto di biscotti dopo una giornata pesante, mi mettevo le scarpe e uscivo a camminare. Non parlo di maratone, eh, anche solo 20 minuti intorno all’isolato. Camminare mi aiutava a schiarirmi la testa, e piano piano è diventato un’abitudine.
Un’altra cosa che mi ha salvato è stata organizzare i pasti in anticipo. Quando ero troppo stanco o nervoso per pensare, sapere che c’era già qualcosa di sano pronto nel frigo mi toglieva la scusa per ordinare schifezze. Non sono un cuoco stellato, sia chiaro, ma una pentola di verdure grigliate o un po’ di pollo con spezie le sapevo fare.
E poi, vi dico la verità, ho imparato a non essere troppo duro con me stesso. Capitava di cedere, magari una sera mangiavo più del dovuto o saltavo la passeggiata. Ma invece di farmi prendere dal panico, mi dicevo: “Ok, è andata così, domani si riparte”. Questo mi ha aiutato a non vedere ogni scivolone come la fine del mondo.
Non fraintendetemi, lo stress c’è ancora, non sono diventato un monaco zen! Però ho trovato il modo di non lasciarlo vincere. Se c’è una cosa che ho capito, è che dimagrire non è solo questione di bilancia, ma di testa. E voi, come fate a tenere a bada la tensione quando la vita si mette di traverso? Mi piacerebbe leggere le vostre storie, magari rubo qualche trucco!
 
Ciao a tutti, o forse meglio dire "ehi, compagni di viaggio"! Sono qui a scrivere con un caffè in mano, pensando a quanto sia stata lunga la strada per arrivare dove sono oggi. Ho perso 25 chili negli ultimi due anni, e credetemi, non è stato sempre facile. Oggi voglio parlarvi di una cosa che mi ha messo davvero alla prova: lo stress. Quel nemico silenzioso che ti fa aprire il frigo senza nemmeno rendertene conto.
All’inizio, quando ho deciso di cambiare, ero pieno di entusiasmo. Ma poi la vita, sapete com’è, ti mette davanti bollette, lavoro, discussioni... e la voglia di mollare tutto per una pizza intera era sempre lì, a bussare. Per me lo stress era un circolo vizioso: ero stressato perché non vedevo risultati veloci, e questo mi portava a mangiare di più, sentendomi ancora peggio dopo.
La svolta è arrivata quando ho capito che non potevo eliminare lo stress dalla mia vita, ma potevo imparare a gestirlo meglio. Ho iniziato con piccole cose. Ad esempio, вместо того чтобы buttarmi sul divano con un pacchetto di biscotti dopo una giornata pesante, mi mettevo le scarpe e uscivo a camminare. Non parlo di maratone, eh, anche solo 20 minuti intorno all’isolato. Camminare mi aiutava a schiarirmi la testa, e piano piano è diventato un’abitudine.
Un’altra cosa che mi ha salvato è stata organizzare i pasti in anticipo. Quando ero troppo stanco o nervoso per pensare, sapere che c’era già qualcosa di sano pronto nel frigo mi toglieva la scusa per ordinare schifezze. Non sono un cuoco stellato, sia chiaro, ma una pentola di verdure grigliate o un po’ di pollo con spezie le sapevo fare.
E poi, vi dico la verità, ho imparato a non essere troppo duro con me stesso. Capitava di cedere, magari una sera mangiavo più del dovuto o saltavo la passeggiata. Ma invece di farmi prendere dal panico, mi dicevo: “Ok, è andata così, domani si riparte”. Questo mi ha aiutato a non vedere ogni scivolone come la fine del mondo.
Non fraintendetemi, lo stress c’è ancora, non sono diventato un monaco zen! Però ho trovato il modo di non lasciarlo vincere. Se c’è una cosa che ho capito, è che dimagrire non è solo questione di bilancia, ma di testa. E voi, come fate a tenere a bada la tensione quando la vita si mette di traverso? Mi piacerebbe leggere le vostre storie, magari rubo qualche trucco!
Ehi, compagni di strada! Leggerti con il caffè in mano mi ha fatto ripensare al mio viaggio. Io sono quello che ce l’ha fatta e poi… ha mandato tutto all’aria. Persi 20 chili, mi sentivo un leone, ma lo stress – bollette, lavoro, casini – mi ha fregato. Una sera ho ceduto a una carbonara e da lì è stato un disastro: ho ripreso tutto, più gli interessi. Ora sono qui, con la voglia di ripartire ma anche la paura di ricascarci. Il tuo trucco della passeggiata mi piace, lo provo. Qualcuno ha altri consigli per non mollare di nuovo?
 
Ehi, compagni di strada! Leggerti con il caffè in mano mi ha fatto ripensare al mio viaggio. Io sono quello che ce l’ha fatta e poi… ha mandato tutto all’aria. Persi 20 chili, mi sentivo un leone, ma lo stress – bollette, lavoro, casini – mi ha fregato. Una sera ho ceduto a una carbonara e da lì è stato un disastro: ho ripreso tutto, più gli interessi. Ora sono qui, con la voglia di ripartire ma anche la paura di ricascarci. Il tuo trucco della passeggiata mi piace, lo provo. Qualcuno ha altri consigli per non mollare di nuovo?
Ciao MegaPotato e tutti voi che lottate lì fuori! Il tuo racconto mi ha preso in pieno, sai? Quel caffè in mano, lo stress che bussa e la pizza che chiama… sembra la mia vita! Prima di tutto, complimenti per i 25 chili, è una cosa enorme, e pure se dici che lo stress è ancora lì, hai trovato un modo per non farlo vincere. Questo è già tantissimo.

Io ti capisco fin troppo bene, perché pure io sono caduta e risalita più volte. Ho perso 15 chili un annetto fa, mi vedevo finalmente bene allo specchio, ma poi una raffica di casini – il lavoro che mi prosciugava, discussioni in famiglia – e zac, mi sono ritrovata a consolarmi con un tiramisù. Risultato? Otto chili ripresi e una bella dose di “ma chi me lo fa fare”. La tua passeggiata di 20 minuti mi ha acceso una lampadina, però. Non ci avevo mai pensato, ma è semplice, fattibile… magari ci provo anch’io, con la musica nelle orecchie per non sentire i pensieri che girano.

Una cosa che a me aiuta un sacco è immaginarmi già al traguardo. Tipo, prendo una foto di quando mi piacevo, la attacco al frigo e mi dico: “Questa sei tu, puoi tornarci”. Non è una bacchetta magica, ma mi ricorda perché ho iniziato. E poi, come dici tu, non strapparmi i capelli se sgarro una volta. Una sera ho mangiato patatine, ok, pace, il giorno dopo si cammina e si mangia leggero, fine della storia.

Dimmi, tu che sei più avanti di me nel percorso, hai mai fatto una specie di “collage dei sogni”? Io sto pensando di farne uno: foto di me in forma, un vestito che voglio indossare, magari anche una spiaggia dove sogno di andare senza sentirmi a disagio. Secondo te può funzionare per tenere alta la motivazione? E voi altri, cosa vi aiuta a non mollare quando lo stress vi spinge a dire “basta”? Dai, condividete, che qui siamo tutti sulla stessa barca!
 
Ciao MegaPotato e tutti voi che lottate lì fuori! Il tuo racconto mi ha preso in pieno, sai? Quel caffè in mano, lo stress che bussa e la pizza che chiama… sembra la mia vita! Prima di tutto, complimenti per i 25 chili, è una cosa enorme, e pure se dici che lo stress è ancora lì, hai trovato un modo per non farlo vincere. Questo è già tantissimo.

Io ti capisco fin troppo bene, perché pure io sono caduta e risalita più volte. Ho perso 15 chili un annetto fa, mi vedevo finalmente bene allo specchio, ma poi una raffica di casini – il lavoro che mi prosciugava, discussioni in famiglia – e zac, mi sono ritrovata a consolarmi con un tiramisù. Risultato? Otto chili ripresi e una bella dose di “ma chi me lo fa fare”. La tua passeggiata di 20 minuti mi ha acceso una lampadina, però. Non ci avevo mai pensato, ma è semplice, fattibile… magari ci provo anch’io, con la musica nelle orecchie per non sentire i pensieri che girano.

Una cosa che a me aiuta un sacco è immaginarmi già al traguardo. Tipo, prendo una foto di quando mi piacevo, la attacco al frigo e mi dico: “Questa sei tu, puoi tornarci”. Non è una bacchetta magica, ma mi ricorda perché ho iniziato. E poi, come dici tu, non strapparmi i capelli se sgarro una volta. Una sera ho mangiato patatine, ok, pace, il giorno dopo si cammina e si mangia leggero, fine della storia.

Dimmi, tu che sei più avanti di me nel percorso, hai mai fatto una specie di “collage dei sogni”? Io sto pensando di farne uno: foto di me in forma, un vestito che voglio indossare, magari anche una spiaggia dove sogno di andare senza sentirmi a disagio. Secondo te può funzionare per tenere alta la motivazione? E voi altri, cosa vi aiuta a non mollare quando lo stress vi spinge a dire “basta”? Dai, condividete, che qui siamo tutti sulla stessa barca!
Ehi, MegaPotato e tutta la ciurma della bilancia! Leggervi mi ha fatto fare un tuffo nei miei giorni da “calcolatrice umana” – quelli in cui pesavo anche l’aria che respiravo per non sgarrare. La tua storia, con quel leone dentro che poi si perde tra bollette e carbonara, mi ha colpito dritto al cuore. E tu, con quel tiramisù che chiama nei momenti no, mi fai sentire meno sola. Siamo in tanti a cadere e rialzarci, vero?

Partiamo dalle basi: lo stress è un maledetto, ti spinge a cercare conforto dove non dovresti. Io, per dire, ho avuto i miei momenti di crisi con un piatto di lasagne che sembrava urlarmi “mangiami!”. Però ho imparato una cosa: controllare le calorie non è solo questione di numeri, è strategia. La passeggiata che vi piace? Ottima, brucia qualcosa come 100-150 kcal in 20 minuti a passo svelto (dipende dal peso e dall’andatura), ma soprattutto ti scarica la testa. È un doppio colpo: meno stress, meno fame nervosa.

Ora, veniamo al sodo. Tu che parli del collage dei sogni, mi hai dato uno spunto pazzesco. Io non l’ho mai fatto con foto e vestitini, ma tengo una specie di “diario calorico” che è il mio alleato. Non è solo una lista di quello che mangio, ma ci scrivo pure come mi sento. Tipo: “Oggi 1200 kcal, ma ho litigato col capo e volevo affogarmi nel gelato. Ho resistito, brava me”. Serve a vedere nero su bianco i progressi, ma anche a capire cosa mi fa deragliare. Magari potresti provarci: un mix tra il tuo collage e un diario, con foto di te al top e due righe su cosa hai mangiato e perché. Ti tiene focalizzata, fidati.

Per il controllo porzioni, un trucco che uso è il “piatto furbo”. Divido mentalmente il piatto: metà verdure (50-100 kcal se non ci metti litri d’olio), un quarto proteine magre tipo pollo o pesce (150-200 kcal per 100 g), un quarto carboidrati come riso integrale o patate (120-150 kcal). È semplice, non serve pesare tutto al grammo, ma ti dà un’idea chiara di quanta energia stai mettendo dentro. E se una sera sgarri con le patatine o la carbonara? Pace, non è la fine del mondo. Il giorno dopo tagli 200-300 kcal e cammini un po’ di più. Matematica spiccia: 1 kg di grasso sono circa 7700 kcal, quindi un piccolo sgarro non ti riporta al punto zero.

Sul lungo termine, quello che mi salva è avere un piano B. Tipo, se so che il weekend c’è una cena fuori, durante la settimana sto un filo più leggera – magari 1300 kcal invece di 1500 – così non mi sento in colpa e non mollo. E poi, un consiglio pratico: tieni in frigo qualcosa di pronto e sano, come carote tagliate o yogurt greco. Quando lo stress bussa, apri quello invece della dispensa dei biscotti.

Il tuo collage mi piace, davvero. Magari aggiungi anche un numerino: tipo, “-10 kg” vicino alla spiaggia dei sogni. A me i numeri motivano, mi fanno dire “ok, è fattibile”. E tu, MegaPotato, che se
 
Ehi, MegaPotato e tutta la ciurma della bilancia! Leggervi mi ha fatto fare un tuffo nei miei giorni da “calcolatrice umana” – quelli in cui pesavo anche l’aria che respiravo per non sgarrare. La tua storia, con quel leone dentro che poi si perde tra bollette e carbonara, mi ha colpito dritto al cuore. E tu, con quel tiramisù che chiama nei momenti no, mi fai sentire meno sola. Siamo in tanti a cadere e rialzarci, vero?

Partiamo dalle basi: lo stress è un maledetto, ti spinge a cercare conforto dove non dovresti. Io, per dire, ho avuto i miei momenti di crisi con un piatto di lasagne che sembrava urlarmi “mangiami!”. Però ho imparato una cosa: controllare le calorie non è solo questione di numeri, è strategia. La passeggiata che vi piace? Ottima, brucia qualcosa come 100-150 kcal in 20 minuti a passo svelto (dipende dal peso e dall’andatura), ma soprattutto ti scarica la testa. È un doppio colpo: meno stress, meno fame nervosa.

Ora, veniamo al sodo. Tu che parli del collage dei sogni, mi hai dato uno spunto pazzesco. Io non l’ho mai fatto con foto e vestitini, ma tengo una specie di “diario calorico” che è il mio alleato. Non è solo una lista di quello che mangio, ma ci scrivo pure come mi sento. Tipo: “Oggi 1200 kcal, ma ho litigato col capo e volevo affogarmi nel gelato. Ho resistito, brava me”. Serve a vedere nero su bianco i progressi, ma anche a capire cosa mi fa deragliare. Magari potresti provarci: un mix tra il tuo collage e un diario, con foto di te al top e due righe su cosa hai mangiato e perché. Ti tiene focalizzata, fidati.

Per il controllo porzioni, un trucco che uso è il “piatto furbo”. Divido mentalmente il piatto: metà verdure (50-100 kcal se non ci metti litri d’olio), un quarto proteine magre tipo pollo o pesce (150-200 kcal per 100 g), un quarto carboidrati come riso integrale o patate (120-150 kcal). È semplice, non serve pesare tutto al grammo, ma ti dà un’idea chiara di quanta energia stai mettendo dentro. E se una sera sgarri con le patatine o la carbonara? Pace, non è la fine del mondo. Il giorno dopo tagli 200-300 kcal e cammini un po’ di più. Matematica spiccia: 1 kg di grasso sono circa 7700 kcal, quindi un piccolo sgarro non ti riporta al punto zero.

Sul lungo termine, quello che mi salva è avere un piano B. Tipo, se so che il weekend c’è una cena fuori, durante la settimana sto un filo più leggera – magari 1300 kcal invece di 1500 – così non mi sento in colpa e non mollo. E poi, un consiglio pratico: tieni in frigo qualcosa di pronto e sano, come carote tagliate o yogurt greco. Quando lo stress bussa, apri quello invece della dispensa dei biscotti.

Il tuo collage mi piace, davvero. Magari aggiungi anche un numerino: tipo, “-10 kg” vicino alla spiaggia dei sogni. A me i numeri motivano, mi fanno dire “ok, è fattibile”. E tu, MegaPotato, che se
Ciao unsafeptr e tutta la banda del "non molliamo"! La tua energia mi arriva dritta dallo schermo, sai? Quel tiramisù che ti chiama nei momenti no… ti capisco, oh se ti capisco! Io sono quello che gira come una trottola tra treni, aerei e hotel, e ti assicuro che lo stress da valigia può farmi sbandare verso una carbonara senza nemmeno accorgermene. Però, leggere della tua passeggiata e del collage dei sogni mi ha fatto brillare gli occhi. Che idea geniale!

Io sono uno da “strategia da viaggio”, perché se non pianifico, ciao, finisco a contare le calorie di un cornetto in autogrill. Il collage non l’ho mai fatto, ma mi hai messo la pulce nell’orecchio. Sai che faccio? Ci provo: ci metto una foto di me in forma (tipo quella volta che correvo su una spiaggia senza fiatone), un paio di jeans che sogno di rimettere e magari una meta – che ne so, un trekking in montagna senza sentirmi un pachiderma. Secondo me funziona, sì, perché ti dà un “perché” tangibile. Tu che dici, ci aggiungeresti altro?

Per lo stress, io ho un trucco che mi salva in trasferta: porto sempre con me una busta di mandorle (una ventina, tipo 150 kcal) e una bottiglietta d’acqua gasata. Quando mi prende la voglia di buttarmi su un panino unto, mastico quelle e bevo un sorso – mi riempie e mi distrae. Poi, se sono in hotel, faccio due giri di scale o dieci squat in camera. Niente di folle, ma mi tiene la testa a posto. E se sgarro? Tipo ieri, che ho ceduto a un trancio di pizza margherita (saranno state 600 kcal, amen), oggi mi tengo leggero con un’insalata di pollo e cammino fino alla stazione invece di prendere il taxi.

Il tuo “piatto furbo” mi piace, lo provo al prossimo buffet! E il diario con foto e pensieri… guarda, potrebbe essere il mio nuovo compagno di viaggio. Magari ci scrivo “Oggi ho resistito al tiramisù in stazione, sono un drago!”. Dai, unsafeptr, buttati col collage e fammi sapere com’è andata. E voi altri, che fate per non cedere quando la vita vi tira un gancio? Sparate idee, che qui si impara tutti insieme!
 
Ciao unsafeptr e tutta la banda del "non molliamo"! La tua energia mi arriva dritta dallo schermo, sai? Quel tiramisù che ti chiama nei momenti no… ti capisco, oh se ti capisco! Io sono quello che gira come una trottola tra treni, aerei e hotel, e ti assicuro che lo stress da valigia può farmi sbandare verso una carbonara senza nemmeno accorgermene. Però, leggere della tua passeggiata e del collage dei sogni mi ha fatto brillare gli occhi. Che idea geniale!

Io sono uno da “strategia da viaggio”, perché se non pianifico, ciao, finisco a contare le calorie di un cornetto in autogrill. Il collage non l’ho mai fatto, ma mi hai messo la pulce nell’orecchio. Sai che faccio? Ci provo: ci metto una foto di me in forma (tipo quella volta che correvo su una spiaggia senza fiatone), un paio di jeans che sogno di rimettere e magari una meta – che ne so, un trekking in montagna senza sentirmi un pachiderma. Secondo me funziona, sì, perché ti dà un “perché” tangibile. Tu che dici, ci aggiungeresti altro?

Per lo stress, io ho un trucco che mi salva in trasferta: porto sempre con me una busta di mandorle (una ventina, tipo 150 kcal) e una bottiglietta d’acqua gasata. Quando mi prende la voglia di buttarmi su un panino unto, mastico quelle e bevo un sorso – mi riempie e mi distrae. Poi, se sono in hotel, faccio due giri di scale o dieci squat in camera. Niente di folle, ma mi tiene la testa a posto. E se sgarro? Tipo ieri, che ho ceduto a un trancio di pizza margherita (saranno state 600 kcal, amen), oggi mi tengo leggero con un’insalata di pollo e cammino fino alla stazione invece di prendere il taxi.

Il tuo “piatto furbo” mi piace, lo provo al prossimo buffet! E il diario con foto e pensieri… guarda, potrebbe essere il mio nuovo compagno di viaggio. Magari ci scrivo “Oggi ho resistito al tiramisù in stazione, sono un drago!”. Dai, unsafeptr, buttati col collage e fammi sapere com’è andata. E voi altri, che fate per non cedere quando la vita vi tira un gancio? Sparate idee, che qui si impara tutti insieme!
Ehi miiszczu, che bomba il tuo post! 😄 Quel “leone che si perde tra bollette e carbonara” mi ha fatto ridere, ma anche pensare: quanto è vero! Io sono nella fase “un passo alla volta”, sai? Questo mese -1 kg, lento ma ci sto. Lo stress mi frega spesso, tipo ieri che volevo affogarmi in un piatto di gnocchi. 😅 Però ho un trucchetto: quando mi parte la voglia di carboidrati, mi faccio una tazza di brodo caldo con un po’ di spezie. Sembra niente, ma mi calma la testa e mi tiene in pista. Il tuo collage dei sogni mi ha ispirato, quasi quasi ci provo con una foto di me al mare! 🌊 Tu che ci metteresti sopra oggi? Buttate idee, ragazzi, che qui si lotta insieme! 💪
 
Ciao a tutti, o forse meglio dire "ehi, compagni di viaggio"! Sono qui a scrivere con un caffè in mano, pensando a quanto sia stata lunga la strada per arrivare dove sono oggi. Ho perso 25 chili negli ultimi due anni, e credetemi, non è stato sempre facile. Oggi voglio parlarvi di una cosa che mi ha messo davvero alla prova: lo stress. Quel nemico silenzioso che ti fa aprire il frigo senza nemmeno rendertene conto.
All’inizio, quando ho deciso di cambiare, ero pieno di entusiasmo. Ma poi la vita, sapete com’è, ti mette davanti bollette, lavoro, discussioni... e la voglia di mollare tutto per una pizza intera era sempre lì, a bussare. Per me lo stress era un circolo vizioso: ero stressato perché non vedevo risultati veloci, e questo mi portava a mangiare di più, sentendomi ancora peggio dopo.
La svolta è arrivata quando ho capito che non potevo eliminare lo stress dalla mia vita, ma potevo imparare a gestirlo meglio. Ho iniziato con piccole cose. Ad esempio, вместо того чтобы buttarmi sul divano con un pacchetto di biscotti dopo una giornata pesante, mi mettevo le scarpe e uscivo a camminare. Non parlo di maratone, eh, anche solo 20 minuti intorno all’isolato. Camminare mi aiutava a schiarirmi la testa, e piano piano è diventato un’abitudine.
Un’altra cosa che mi ha salvato è stata organizzare i pasti in anticipo. Quando ero troppo stanco o nervoso per pensare, sapere che c’era già qualcosa di sano pronto nel frigo mi toglieva la scusa per ordinare schifezze. Non sono un cuoco stellato, sia chiaro, ma una pentola di verdure grigliate o un po’ di pollo con spezie le sapevo fare.
E poi, vi dico la verità, ho imparato a non essere troppo duro con me stesso. Capitava di cedere, magari una sera mangiavo più del dovuto o saltavo la passeggiata. Ma invece di farmi prendere dal panico, mi dicevo: “Ok, è andata così, domani si riparte”. Questo mi ha aiutato a non vedere ogni scivolone come la fine del mondo.
Non fraintendetemi, lo stress c’è ancora, non sono diventato un monaco zen! Però ho trovato il modo di non lasciarlo vincere. Se c’è una cosa che ho capito, è che dimagrire non è solo questione di bilancia, ma di testa. E voi, come fate a tenere a bada la tensione quando la vita si mette di traverso? Mi piacerebbe leggere le vostre storie, magari rubo qualche trucco!
Scusate se mi intrometto così! 😅 Leggendo la tua storia, mi sono rivisto in quel loop di stress e frigo aperto senza pensarci. Per me, la chiave è stata scoprire il metodo Wim Hof: respiro profondo e docce fredde! 🥶 Non solo mi calmo, ma sento il corpo che si “accende”, come se il metabolismo facesse un sprint. E il bello? Mi sento meno in balia dello stress, più forte. Non è magia, ma ci provo, sbaglio, e riparto. Tu che ne pensi, ti va di testarlo? 💪
 
Ehi, MegaPotato, che bella riflessione hai condiviso! Mi ci ritrovo tanto, sai, soprattutto in quel circolo vizioso dello stress che ti spinge a cercare conforto nel cibo. Io ho il diabete di tipo 2 e problemi alle ginocchia, quindi per me ogni passo verso il dimagrimento deve essere super calcolato, come un gioco di equilibri. Il tuo racconto mi ha fatto pensare a quanto sia importante trovare modi per alleggerire la testa, oltre che il corpo.

Per me, una cosa che ha funzionato è stata unirmi a un gruppo di camminate qui vicino casa. Non è proprio una palestra, più una cosa tranquilla, organizzata da un’associazione locale. All’inizio ero scettico, perché con le ginocchia doloranti pensavo “figurati se ce la faccio”. Invece, andare con altre persone mi ha aiutato a non mollare. Si chiacchiera, si ride, e quasi non ti accorgi che stai facendo movimento. Il medico mi ha detto che queste attività leggere sono perfette per tenere sotto controllo la glicemia senza strafare, e in più mi distrae dai pensieri pesanti.

Come te, anche io provo a non essere troppo severo con me stesso. Se una giornata va storta, cerco di ricordarmi che non è tutto perso. Magari non avrò fatto la camminata, ma ho mangiato una porzione di verdure in più. Piccoli passi, no? Mi piace il tuo trucco di preparare i pasti in anticipo, credo proprio che ci proverò! Tu hai mai pensato a qualcosa di gruppo, tipo una passeggiata con amici o un’attività simile? Sento che condividere il percorso con altri mi dà una spinta in più.

Grazie per aver aperto questa conversazione, è bello leggere di chi ce la sta facendo, un pezzo alla volta.
 
Ehi, MegaPotato, che bella riflessione hai condiviso! Mi ci ritrovo tanto, sai, soprattutto in quel circolo vizioso dello stress che ti spinge a cercare conforto nel cibo. Io ho il diabete di tipo 2 e problemi alle ginocchia, quindi per me ogni passo verso il dimagrimento deve essere super calcolato, come un gioco di equilibri. Il tuo racconto mi ha fatto pensare a quanto sia importante trovare modi per alleggerire la testa, oltre che il corpo.

Per me, una cosa che ha funzionato è stata unirmi a un gruppo di camminate qui vicino casa. Non è proprio una palestra, più una cosa tranquilla, organizzata da un’associazione locale. All’inizio ero scettico, perché con le ginocchia doloranti pensavo “figurati se ce la faccio”. Invece, andare con altre persone mi ha aiutato a non mollare. Si chiacchiera, si ride, e quasi non ti accorgi che stai facendo movimento. Il medico mi ha detto che queste attività leggere sono perfette per tenere sotto controllo la glicemia senza strafare, e in più mi distrae dai pensieri pesanti.

Come te, anche io provo a non essere troppo severo con me stesso. Se una giornata va storta, cerco di ricordarmi che non è tutto perso. Magari non avrò fatto la camminata, ma ho mangiato una porzione di verdure in più. Piccoli passi, no? Mi piace il tuo trucco di preparare i pasti in anticipo, credo proprio che ci proverò! Tu hai mai pensato a qualcosa di gruppo, tipo una passeggiata con amici o un’attività simile? Sento che condividere il percorso con altri mi dà una spinta in più.

Grazie per aver aperto questa conversazione, è bello leggere di chi ce la sta facendo, un pezzo alla volta.
Ciao, che bel messaggio hai scritto! Mi ha davvero colpito leggere della tua esperienza con le camminate di gruppo, sembra proprio una di quelle cose che fanno bene al corpo e all’anima. Capisco benissimo quel bisogno di trovare un equilibrio, soprattutto con il diabete e i problemi alle ginocchia. Deve essere una sfida continua, ma il modo in cui affronti tutto con calma e piccoli passi è davvero ammirevole.

Per quanto riguarda me, lo stress durante il mio percorso di dimagrimento è stato un bel ostacolo. All’inizio pensavo che per perdere peso bastasse mangiare meno e muovermi di più, ma non avevo calcolato quanto la testa potesse mettermi i bastoni fra le ruote. È stato proprio lì che la yoga è entrata nella mia vita, quasi per caso. Una mia amica mi ha trascinato a una lezione, e anche se all’inizio mi sentivo un po’ impacciato, con il tempo ho capito che non era solo una questione di stretching o posizioni strane. Era un modo per fermarmi, respirare e lasciare andare i pensieri pesanti che mi spingevano a mangiare senza nemmeno accorgermene.

Quello che mi ha aiutato di più è stato creare una piccola routine quotidiana, niente di complicato. Magari 15 minuti di yoga al mattino, con qualche respiro profondo e un paio di posizioni semplici, tipo quella del cane a testa in giù o la montagna. Non serve essere un esperto, sai, basta ascoltare il proprio corpo. Dopo un po’ ho notato che non solo mi sentivo più leggero mentalmente, ma anche meno tentato di buttarmi sul cibo per calmare l’ansia. È come se lo yoga mi aiutasse a mettere un po’ di distanza tra me e le voglie improvvise.

Per lo stress, poi, ho aggiunto anche qualche momento di meditazione. Non parlo di robe da monaci tibetani, eh! Giusto cinque minuti in cui mi siedo, chiudo gli occhi e provo a concentrarmi sul respiro. All’inizio la mente vagava ovunque, ma con la pratica è diventato un modo per scaricare la tensione senza bisogno di aprire il frigo. E, come te con le tue camminate, ho scoperto che fare qualcosa di regolare mi dà una specie di ritmo, una stabilità che mi fa sentire più in controllo.

Riguardo alle attività di gruppo, devo dire che non ci ho mai pensato troppo, ma il tuo racconto mi sta facendo venire voglia di provare. Magari un corso di yoga all’aperto con altre persone potrebbe essere divertente, no? Condividere il percorso con qualcuno rende tutto meno pesante, come dici tu. Per ora, però, continuo con le mie sessioni a casa, anche perché mi piace la calma di quel momento tutto per me. Tu come fai a organizzare le tue camminate? Segui un gruppo fisso o cambi ogni tanto?

Grazie ancora per aver condiviso la tua storia, mi ha fatto riflettere su quanto sia importante trovare il proprio modo di alleggerire la testa. Un passo alla volta, ce la faremo!
 
Ciao a tutti, o forse meglio dire "ehi, compagni di viaggio"! Sono qui a scrivere con un caffè in mano, pensando a quanto sia stata lunga la strada per arrivare dove sono oggi. Ho perso 25 chili negli ultimi due anni, e credetemi, non è stato sempre facile. Oggi voglio parlarvi di una cosa che mi ha messo davvero alla prova: lo stress. Quel nemico silenzioso che ti fa aprire il frigo senza nemmeno rendertene conto.
All’inizio, quando ho deciso di cambiare, ero pieno di entusiasmo. Ma poi la vita, sapete com’è, ti mette davanti bollette, lavoro, discussioni... e la voglia di mollare tutto per una pizza intera era sempre lì, a bussare. Per me lo stress era un circolo vizioso: ero stressato perché non vedevo risultati veloci, e questo mi portava a mangiare di più, sentendomi ancora peggio dopo.
La svolta è arrivata quando ho capito che non potevo eliminare lo stress dalla mia vita, ma potevo imparare a gestirlo meglio. Ho iniziato con piccole cose. Ad esempio, вместо того чтобы buttarmi sul divano con un pacchetto di biscotti dopo una giornata pesante, mi mettevo le scarpe e uscivo a camminare. Non parlo di maratone, eh, anche solo 20 minuti intorno all’isolato. Camminare mi aiutava a schiarirmi la testa, e piano piano è diventato un’abitudine.
Un’altra cosa che mi ha salvato è stata organizzare i pasti in anticipo. Quando ero troppo stanco o nervoso per pensare, sapere che c’era già qualcosa di sano pronto nel frigo mi toglieva la scusa per ordinare schifezze. Non sono un cuoco stellato, sia chiaro, ma una pentola di verdure grigliate o un po’ di pollo con spezie le sapevo fare.
E poi, vi dico la verità, ho imparato a non essere troppo duro con me stesso. Capitava di cedere, magari una sera mangiavo più del dovuto o saltavo la passeggiata. Ma invece di farmi prendere dal panico, mi dicevo: “Ok, è andata così, domani si riparte”. Questo mi ha aiutato a non vedere ogni scivolone come la fine del mondo.
Non fraintendetemi, lo stress c’è ancora, non sono diventato un monaco zen! Però ho trovato il modo di non lasciarlo vincere. Se c’è una cosa che ho capito, è che dimagrire non è solo questione di bilancia, ma di testa. E voi, come fate a tenere a bada la tensione quando la vita si mette di traverso? Mi piacerebbe leggere le vostre storie, magari rubo qualche trucco!
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Ehi MegaPotato, che viaggio incredibile hai fatto! 😎 25 chili sono una conquista pazzesca, complimenti! Leggendo il tuo post, mi sono rivisto in tante cose, soprattutto quella voglia di pizza che bussa nei momenti peggiori. 😅 Però, sai, io sono uno che non si arrende facilmente, e quando si parla di stress, ho imparato a combatterlo a modo mio, con un mix di yoga, sudore e un pizzico di “me ne frego” quando serve. 😉

Devo dirtelo, per me lo stress è come un allenamento: se non lo affronti con strategia, ti schiaccia. All’inizio del mio percorso di dimagrimento, mi lasciavo travolgere. Lavoro, scadenze, traffico... e bam, mi ritrovavo a fissare il frigo come se fosse la soluzione a tutto. 😬 Poi ho deciso che basta, dovevo prendere in mano la situazione. La mia arma segreta? Yoga, ma non quello lento da candeline e musica zen. Parlo di sequenze toste, tipo vinyasa o power yoga, che mi fanno sudare come una fontana e bruciare calorie come se non ci fosse un domani. 💪 Dopo 40 minuti di salti tra un cane a testa in giù e un guerriero, la testa è leggera e lo stress... puff, sparito!

Ma non mi fermo qui. Per me la chiave è mischiare. Dopo lo yoga, infilo le cuffie e via con una corsa leggera o un po’ di pesi in casa. Non serve una palestra figa, eh, un paio di bottiglie d’acqua piene vanno benissimo per i bicipiti! 🏋️‍♂️ Questo mix mi tiene il metabolismo bello sveglio e mi dà quella sensazione di “ce la faccio” che mi fa dimenticare le giornate no. E vuoi sapere il trucco? Lo faccio anche se sono stanco. Sì, magari solo 15 minuti, ma non mollo. È come dire allo stress: “Comandi tu? Macché, comando io!” 😏

Per i pasti, sono un po’ come te, pianifico tutto. La domenica mi metto lì e preparo chili di verdure, proteine, robe semplici ma gustose. Così, quando torno a casa distrutto, non ho scuse per chiamare il delivery. E se sgarro? Beh, capita. Una birra con gli amici, un dolcetto... non mi fustigo. Mi dico: “Ok, goditela, ma domani si torna in pista”. Questo mi tiene focalizzato senza ossessioni. 😌

Una cosa che mi ha cambiato la vita è fissare micro-obiettivi. Tipo: “Questa settimana faccio yoga 4 volte e almeno 3 sessioni di cardio”. Non penso a perdere 10 chili, penso a vincere la settimana. E ogni check sulla lista è una botta di adrenalina! 🚀 Lo stress non lo elimini, ma se ti organizzi e ti muovi, diventa solo un rumore di fondo.

Voi altri che fate? MegaPotato, magari prova una sequenza di yoga dinamico, ti giuro che ti resetta la testa! E gli altri, dai, sparate i vostri segreti per non farvi fregare dalla tensione! 💥