Ragazzi, oggi è stata una giornata assurda in cucina. Mi sono messa a preparare qualcosa di sano per la cena, pensando di fare pace con le zucchine, ma giuro che quelle maledette mi fissavano dal tagliere come se sapessero qualcosa che io non so. Ho provato a tagliarle a rondelle, a julienne, persino a cubetti minuscoli per farle sparire nella pentola, ma niente, continuavano a guardarmi con quel verde accusatorio. È irragionevole, lo so, eppure mi sono sentita giudicata da un ortaggio.
La mia idea era semplice: un piatto leggero per tutta la famiglia, che non facesse sentire nessuno a dieta ma che comunque ci tenesse sulla strada giusta. Ho preso del pollo, un po’ di spezie, un filo d’olio d’oliva – perché sì, l’olio è vita, ma con moderazione – e poi loro, le zucchine. Pensavo di grigliarle per dare quel tocco saporito senza esagerare con le calorie, ma mentre le giravo sulla piastra mi sembrava che sussurrassero tra loro, tipo “questa crede davvero di poterci rendere appetitose”.
Allora ho deciso di contrattaccare. Le ho messe in una teglia con un po’ di pomodoro, aglio e origano, come se fossi in una sitcom italiana dove alla fine tutti fanno pace. Le ho infornate, sperando che il calore le zittisse una volta per tutte. E invece, quando ho aperto il forno, eccole lì, ancora con quell’aria di superiorità, come a dire “non siamo noi il problema, sei tu che non sai gestirci”.
Devo ammetterlo, mi sono sentita un po’ scema a litigare mentalmente con delle zucchine mentre cercavo di fare qualcosa di buono per me e per gli altri a casa. Mio marito è entrato in cucina e mi ha chiesto perché stessi fissando il forno con aria truce, e io non ho avuto il coraggio di dirgli che stavo perdendo una battaglia psicologica con un contorno. Alla fine il piatto è venuto bene, saporito e leggero, ma non so se sono io che sto esagerando con questa storia del mangiare sano o se davvero le verdure hanno qualcosa contro di me.
Qualcuno di voi ha mai avuto questa sensazione? Come fate a convivere con ingredienti che sembrano sabotare i vostri buoni propositi? Io voglio solo cucinare cose buone, sentirmi leggera e non avere sensi di colpa, ma queste zucchine mi stanno facendo dubitare di tutto. Forse domani provo con le melanzane, ma ho paura che anche loro abbiano un piano per farmi impazzire.
La mia idea era semplice: un piatto leggero per tutta la famiglia, che non facesse sentire nessuno a dieta ma che comunque ci tenesse sulla strada giusta. Ho preso del pollo, un po’ di spezie, un filo d’olio d’oliva – perché sì, l’olio è vita, ma con moderazione – e poi loro, le zucchine. Pensavo di grigliarle per dare quel tocco saporito senza esagerare con le calorie, ma mentre le giravo sulla piastra mi sembrava che sussurrassero tra loro, tipo “questa crede davvero di poterci rendere appetitose”.
Allora ho deciso di contrattaccare. Le ho messe in una teglia con un po’ di pomodoro, aglio e origano, come se fossi in una sitcom italiana dove alla fine tutti fanno pace. Le ho infornate, sperando che il calore le zittisse una volta per tutte. E invece, quando ho aperto il forno, eccole lì, ancora con quell’aria di superiorità, come a dire “non siamo noi il problema, sei tu che non sai gestirci”.
Devo ammetterlo, mi sono sentita un po’ scema a litigare mentalmente con delle zucchine mentre cercavo di fare qualcosa di buono per me e per gli altri a casa. Mio marito è entrato in cucina e mi ha chiesto perché stessi fissando il forno con aria truce, e io non ho avuto il coraggio di dirgli che stavo perdendo una battaglia psicologica con un contorno. Alla fine il piatto è venuto bene, saporito e leggero, ma non so se sono io che sto esagerando con questa storia del mangiare sano o se davvero le verdure hanno qualcosa contro di me.
Qualcuno di voi ha mai avuto questa sensazione? Come fate a convivere con ingredienti che sembrano sabotare i vostri buoni propositi? Io voglio solo cucinare cose buone, sentirmi leggera e non avere sensi di colpa, ma queste zucchine mi stanno facendo dubitare di tutto. Forse domani provo con le melanzane, ma ho paura che anche loro abbiano un piano per farmi impazzire.