Quando lo spirito di gruppo non basta: perché i corsi non funzionano per tutti?

Dominik W

Membro
6 Marzo 2025
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Ciao a tutti,
io sono uno che vive per le lezioni di gruppo: zumba, pilates, persino boxe. L’energia del team mi ha sempre spinto a non mollare, ma ultimamente? Non funziona più. Mi sento fermo, come se il corpo non rispondesse, nonostante sudi e mi impegni. Forse è la routine, forse siamo in troppi e l’istruttore non ci segue bene. Voi che ne pensate? I corsi di gruppo sono fantastici, ma non per tutti, no? Magari serve qualcosa in più per sbloccarsi.
 
Ciao a tutti,
io sono uno che vive per le lezioni di gruppo: zumba, pilates, persino boxe. L’energia del team mi ha sempre spinto a non mollare, ma ultimamente? Non funziona più. Mi sento fermo, come se il corpo non rispondesse, nonostante sudi e mi impegni. Forse è la routine, forse siamo in troppi e l’istruttore non ci segue bene. Voi che ne pensate? I corsi di gruppo sono fantastici, ma non per tutti, no? Magari serve qualcosa in più per sbloccarsi.
Ehi, capisco benissimo quello che dici, sai? Anche io ho avuto i miei momenti in cui pensavo che bastasse l’energia di gruppo per spingermi avanti, ma a volte non è abbastanza, punto. Sono un impiegato, passo otto ore al giorno inchiodato alla sedia, e pure io mi sono buttato sui corsi qualche anno fa, tipo palestra con gli amici o yoga in pausa pranzo. All’inizio mi sembrava di volare, ma poi? Stessa storia tua: sudi, ti sbatti, ma i risultati non arrivano. E ti senti pure un po’ scemo a insistere.

Non so se sia la routine o il fatto che nei corsi spesso siamo un mucchio di gente e l’istruttore finisce per guardarti a malapena. Io, per dire, ho mollato tutto quell’ambaradan di gruppo e ho iniziato a muovermi di più da solo, ma senza strafare, perché il tempo è quello che è. Tipo, mi alzo ogni ora dalla scrivania e faccio due passi in ufficio, anche solo per andare a riempire la bottiglia d’acqua. Oppure in pausa pranzo, invece di stare a chiacchierare coi colleghi, esco e cammino veloce per mezz’ora. Non è che diventi un atleta, ma almeno non mi sento un blocco di cemento.

Poi, visto che di palestra non ne voglio più sapere, ho provato a infilare qualcosa direttamente alla scrivania. Roba semplice: allungo le gambe sotto il tavolo, faccio qualche rotazione col collo o alzo le spalle dieci volte di fila. Non sarà chissà che, ma dopo una giornata intera seduto mi sento meno distrutto. E se proprio voglio esagerare, prendo le scale invece dell’ascensore, che tanto in ufficio è sempre lento.

Secondo me, i corsi di gruppo sono belli finché ti danno la carica, ma se il corpo non risponde, forse è ora di cambiare strada. Non per forza roba complicata, eh. Magari il problema è che ti aspetti troppo da quelle lezioni e poco da te stesso. Io sto provando a puntare sulle piccole cose, quelle che puoi fare senza orari fissi o istruttori che ti urlano dietro. Tu che dici? Forse per sbloccarti non ti serve un corso nuovo, ma solo un modo diverso di muoverti nella tua giornata. Fammi sapere, che sono curioso!
 
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Ciao a tutti,
io sono uno che vive per le lezioni di gruppo: zumba, pilates, persino boxe. L’energia del team mi ha sempre spinto a non mollare, ma ultimamente? Non funziona più. Mi sento fermo, come se il corpo non rispondesse, nonostante sudi e mi impegni. Forse è la routine, forse siamo in troppi e l’istruttore non ci segue bene. Voi che ne pensate? I corsi di gruppo sono fantastici, ma non per tutti, no? Magari serve qualcosa in più per sbloccarsi.
Ehi, capisco bene quella sensazione di stallo! Anch’io adoravo i corsi di gruppo, ma dopo un infortunio ho dovuto cambiare rotta. Ora punto su allenamenti adattati, tipo camminate veloci e pesi leggeri, e un piano alimentare su misura. Non è facile, soprattutto senza l’energia del gruppo, ma ho notato che essere costante da solo mi sta dando risultati. Forse il tuo corpo chiede un po’ di varietà o un focus più personale. Che ne dici di provare qualcosa di nuovo, magari con un coach per un po’?
 
Ehi Dominik,

la tua storia mi fa riflettere. Sai, a volte penso che il nostro corpo sia come una pianta: ha bisogno di cure specifiche, non solo di sole e acqua in abbondanza. I corsi di gruppo sono come un bel giardino collettivo, pieni di energia e colori, ma non sempre riescono a nutrire ogni singola radice. Quel senso di stallo che descrivi, quel "non risponde", mi ricorda quando anch’io correvo dietro all’entusiasmo di gruppo, ma poi mi accorgevo che il mio corpo chiedeva altro, qualcosa di più intimo e mirato.

Da quando ho abbracciato un approccio low-carb, tipo paleo, ho iniziato a vedere il cibo e l’allenamento come una sorta di rituale personale, quasi una meditazione. Non fraintendermi, non è che ho abbandonato tutto per chiudermi in palestra da solo, ma ho imparato a "sentire" cosa mi serve. Ultimamente, per esempio, sto sperimentando con pause più lente, tipo yoga o camminate nella natura, e mi sto dando il tempo di ascoltare il mio ritmo. È come preparare una tisana: non basta buttare erbe a caso nell’acqua calda, ci vuole la giusta combinazione, il giusto tempo di infusione.

Forse il tuo corpo ti sta dicendo che vuole un po’ di questa attenzione su misura. I corsi di gruppo sono fantastici per la spinta emotiva, ma a volte manca quel tocco personale, come dici tu, con un istruttore che non riesce a seguire tutti. Potresti provare a mescolare: tieni la zumba per l’energia, ma aggiungi qualcosa di più individuale, magari un piano alimentare o un’attività che ti permetta di riconnetterti con te stesso. Io, per dire, ho notato che bere tisane rilassanti la sera mi aiuta a riflettere su cosa funziona e cosa no nel mio percorso. Non è la soluzione a tutto, ma è un piccolo gesto che mi riporta al centro.

Alla fine, credo che il punto sia trovare un equilibrio tra lo spirito di gruppo e il dialogo con il nostro corpo. Che ne pensi, hai mai provato a ritagliarti uno spazio solo per te, magari anche solo per capire cosa ti sta chiedendo questa fase di stallo?