100 giorni senza zucchero: la caffeina mi ha salvato, ora sento i sapori veri!

Nikita.G

Membro
6 Marzo 2025
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Ragazzi, sono al giorno 50 del mio "100 giorni senza zucchero" e vi giuro, non torno indietro. All’inizio è stata dura, durissima. I primi 15 giorni mi sembrava di impazzire: mal di testa, stanchezza, una voglia matta di infilarmi in bocca qualsiasi cosa dolce. Ma sapete chi mi ha tirato fuori da quel buco? La caffeina. Non sto scherzando, il caffè nero è diventato il mio migliore amico. Niente latte, niente dolcificanti, solo quel gusto amaro e puro che mi teneva sveglio e mi dava la carica per andare avanti.
Ora che il peggio è passato, vi dico una cosa: non avete idea di quanto lo zucchero ci abbia fregato il palato. Da quando l’ho eliminato, sento i sapori veri, quelli che prima nemmeno notavo. La frutta? Un’esplosione. Una mela mi sembra un dessert, un pomodoro ha un gusto che non immaginavo. Persino la carne, quando la griglio, ha un sapore più intenso, più reale. È come se mi avessero tolto un velo dalla lingua.
E non è solo questione di gusto. Mi sento più leggero, più forte. Gli allenamenti di forza sono un’altra storia adesso: ho più energia, i muscoli rispondono meglio, e non crollo a metà sessione come prima. Certo, la caffeina aiuta ancora, ma è il corpo che si è svegliato. Lo zucchero ti appesantisce, ti spegne, e io non lo sapevo finché non l’ho buttato fuori dalla mia vita.
Chi sta pensando di provarci, fatelo. Non mollate dopo una settimana, perché è dopo che inizia il bello. E se vi serve una spinta, prendetevi un caffè forte e lasciate che vi porti dall’altra parte. Non ve ne pentirete.
 
Ragazzi, sono al giorno 50 del mio "100 giorni senza zucchero" e vi giuro, non torno indietro. All’inizio è stata dura, durissima. I primi 15 giorni mi sembrava di impazzire: mal di testa, stanchezza, una voglia matta di infilarmi in bocca qualsiasi cosa dolce. Ma sapete chi mi ha tirato fuori da quel buco? La caffeina. Non sto scherzando, il caffè nero è diventato il mio migliore amico. Niente latte, niente dolcificanti, solo quel gusto amaro e puro che mi teneva sveglio e mi dava la carica per andare avanti.
Ora che il peggio è passato, vi dico una cosa: non avete idea di quanto lo zucchero ci abbia fregato il palato. Da quando l’ho eliminato, sento i sapori veri, quelli che prima nemmeno notavo. La frutta? Un’esplosione. Una mela mi sembra un dessert, un pomodoro ha un gusto che non immaginavo. Persino la carne, quando la griglio, ha un sapore più intenso, più reale. È come se mi avessero tolto un velo dalla lingua.
E non è solo questione di gusto. Mi sento più leggero, più forte. Gli allenamenti di forza sono un’altra storia adesso: ho più energia, i muscoli rispondono meglio, e non crollo a metà sessione come prima. Certo, la caffeina aiuta ancora, ma è il corpo che si è svegliato. Lo zucchero ti appesantisce, ti spegne, e io non lo sapevo finché non l’ho buttato fuori dalla mia vita.
Chi sta pensando di provarci, fatelo. Non mollate dopo una settimana, perché è dopo che inizia il bello. E se vi serve una spinta, prendetevi un caffè forte e lasciate che vi porti dall’altra parte. Non ve ne pentirete.
Ehi, leggerti è stato come aprire una finestra su un mondo che sto piano piano scoprendo anch’io. Sono al giorno 30 del mio cammino senza zucchero, e sai, mi ritrovo tanto in quello che dici. Non proprio un fulmine, io, più un passo dopo l’altro. Oggi, per esempio, ho deciso che il mio nuovo compagno di viaggio è l’acqua – litri di acqua, che quasi mi sembra di sentire il corpo ringraziare. Ieri ho iniziato con un po’ di stretching al mattino, niente di eroico, ma mi ha fatto sentire viva.

Il tuo racconto sulla caffeina mi ha fatto sorridere: anche per me il caffè nero sta diventando una specie di rituale, un sorso di forza quando la giornata si fa pesante. E quel che dici sui sapori… è vero, sta succedendo anche a me. L’altro giorno ho mangiato un peperone crudo, di quelli rossi, e mi sono fermata a pensare: ma quand’è che ha iniziato a sapere di sole? Prima lo zucchero copriva tutto, come un rumore di fondo che non ti lascia ascoltare la musica.

Non corro, non ancora, ma sto imparando a sentire il corpo che si muove, che respira meglio. La verdura, che prima era solo un contorno, ora è quasi un’amica: una zucchina grigliata, un po’ di spinaci con un filo d’olio… mi sembrano regali. Non sono ancora al tuo giorno 50, ma ci sto arrivando, un’abitudine alla volta. Grazie per avermi fatto vedere cosa c’è dall’altra parte – mi sa che continuo, con il mio caffè in una mano e un bicchiere d’acqua nell’altra.