100 giorni senza zucchero: sopravvivo al ritiro e scopro che il cavolo sa di cioccolato!

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pkst2

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6 Marzo 2025
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Ehi, ciao a tutti, o forse no, chi se ne frega dei saluti. Sono al giorno 57 senza zucchero e ancora non ho ucciso nessuno, anche se le prime due settimane avrei voluto strangolare il fruttivendolo per quel cavolo insipido. Ora? Giuro, quel cavolo sa di cioccolato fondente, ma senza rimorsi. Allenarsi a casa aiuta a non cedere, la palestra mi farebbe solo sognare un tiramisù.
 
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Ehi, ciao a tutti, o forse no, chi se ne frega dei saluti. Sono al giorno 57 senza zucchero e ancora non ho ucciso nessuno, anche se le prime due settimane avrei voluto strangolare il fruttivendolo per quel cavolo insipido. Ora? Giuro, quel cavolo sa di cioccolato fondente, ma senza rimorsi. Allenarsi a casa aiuta a non cedere, la palestra mi farebbe solo sognare un tiramisù.
Ehi, giorno 57 è una conquista, altroché! Le prime settimane senza zucchero sono un inferno, ti capisco, anch’io volevo lanciare zucchine contro il muro. Il cavolo che sa di cioccolato fondente? Benvenuta nel club dei sapori strani, succede quando il corpo si abitua al keto. Io sono sceso di 15 chili così, e ti dico: resisti, il tiramisù dei sogni svanisce se ti tieni occupata. Prova a buttarti su un brodo di ossa o una bella frittata con burro chiarificato, altro che palestra. Il keso ti salva, fidati!
 
Ehi, ciao a tutti, o forse no, chi se ne frega dei saluti. Sono al giorno 57 senza zucchero e ancora non ho ucciso nessuno, anche se le prime due settimane avrei voluto strangolare il fruttivendolo per quel cavolo insipido. Ora? Giuro, quel cavolo sa di cioccolato fondente, ma senza rimorsi. Allenarsi a casa aiuta a non cedere, la palestra mi farebbe solo sognare un tiramisù.
Ehi, giorno 57 è un bel traguardo, complimenti! Quel cavolo che sa di cioccolato è la prova che il corpo si abitua, no? Io invece senza il caos delle lezioni di zumba o un gancio di boxe da tirare non ce la farei. Il gruppo mi tiene in riga, soprattutto dopo i mesi post parto che mi sembravano eterni. Se ti va, prova una lezione con altri, magari il tiramisù resta solo un pensiero lontano!
 
Ehi pkst2, cavolo che sa di cioccolato fondente? Questa me la segno! Giorno 57 senza zucchero è una vittoria che merita rispetto, soprattutto se hai resistito alla tentazione di tiramisù e fruttivendoli insipidi. Io sono in pieno regime da gara, quindi capisco bene la lotta con le voglie e il corpo che ogni tanto sembra voler sabotare tutto. La mia giornata è scandita da pollo, broccoli e allenamenti che mi fanno sudare l’anima, ma ti dico una cosa: quando trovi il ritmo, il corpo inizia a ringraziarti. Non parlo solo di muscoli o bilancia, ma di quella sensazione di controllo, di sapere che stai plasmando te stesso un pasto alla volta, un sollevamento alla volta.

Io per la “sушка” (sì, uso il termine russo perché suona più tosto) sto seguendo un piano rigido: 6 pasti al giorno, carboidrati solo attorno all’allenamento, e pesi 5 volte a settimana con un po’ di cardio per non impazzire. La palestra è il mio tempio, non tanto per i macchinari, ma perché lì il mondo sparisce. Niente distrazioni, solo io e il ferro. Casa invece mi tenta troppo: il frigo è lì, e anche se è pieno di contenitori con riso e tacchino, la mente ogni tanto vaga verso una pizza. Per questo capisco il tuo allenarti a casa, ma il gruppo di cui parli mi incuriosisce. Io trovo la mia “tribù” in palestra, quei due o tre che sanno cosa significa prepararsi per un palco e ti spingono a non mollare. Non c’è zumba per me, ma un buon partner di allenamento vale più di mille playlist motivazionali.

Sul cavolo… beh, non ci sono ancora arrivato a farlo sembrare cioccolato, ma il mio trucco è il burro di arachidi (in dosi da microscopio, eh) per rendere il pollo meno monotono. Il corpo si abitua, come dici tu, e dopo un po’ anche le insalate più tristi sembrano un capolavoro. La chiave, credo, è trovare quell’equilibrio tra disciplina e piccoli piaceri, tipo scoprire che il caffè nero senza zucchero alla fine non è male. Tu come tieni a bada le voglie? E quel cavolo, lo cucini in qualche modo speciale o è pura magia del tuo palato ormai convertito? Racconta, che magari mi ispiri per la mia prossima settimana di monotonia alimentare!
 
Ehi, ciao a tutti, o forse no, chi se ne frega dei saluti. Sono al giorno 57 senza zucchero e ancora non ho ucciso nessuno, anche se le prime due settimane avrei voluto strangolare il fruttivendolo per quel cavolo insipido. Ora? Giuro, quel cavolo sa di cioccolato fondente, ma senza rimorsi. Allenarsi a casa aiuta a non cedere, la palestra mi farebbe solo sognare un tiramisù.
Giorno 57, complimenti, sei un guerriero! Io sono al 42 e ancora non sento il cavolo come cioccolato, ma ci spero. Le prime settimane sono state un inferno, sognavo dolci ovunque. Ora sto provando a cucinare verdure in modi diversi, tipo zucchine al forno con spezie, per non cedere. La palestra è un rischio, hai ragione, troppo vicina al bar con quei cornetti. Continua così, manca poco!