100 giorni senza zucchero: un viaggio di pace tra sapori nuovi e benessere

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Fafek

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6 Marzo 2025
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Ciao a tutti, oppure no, magari solo un “eccomi qui” oggi. Sono al giorno 73 del mio percorso senza zucchero, e devo dire che sto iniziando a sentirmi in pace con me stesso. Le prime settimane? Un disastro. Sembrava che il mio corpo urlasse per un cucchiaino di dolcezza, mi svegliavo con mal di testa e una stanchezza che non spiegavo. Ma poi, piano piano, è cambiato tutto. Non so se è il mio palato che si è "ripulito" o il corpo che ha smesso di fare i capricci, ma ora sento i sapori in un modo che non immaginavo possibile.
L’altro giorno ho mangiato una mela – una semplice mela – e mi sembrava di assaporare un dessert. Dolce, croccante, viva. È strano come qualcosa di così naturale possa diventare una scoperta dopo anni di zuccheri nascosti ovunque. Anche il caffè, che prima annegavo nello zucchero, ora lo bevo nero e mi piace il suo gusto amaro, profondo. Mi fa sentire sveglio senza quel picco nervoso che mi dava prima.
Il mio corpo sta cambiando, lo sento. Non parlo solo di peso – anche se sì, i jeans sono più comodi – ma di energia. Mi alleno con i pesi tre volte a settimana, e sto iniziando a sollevare di più senza quella sensazione di crollo che avevo dopo. Forse è solo la mia testa, ma mi sembra che i muscoli rispondano meglio, come se avessero più spazio per crescere senza tutto quel rumore dello zucchero in circolo.
Non fraintendetemi, ogni tanto la tentazione c’è ancora. Passo davanti a una pasticceria e il profumo mi chiama, ma poi penso a come sto adesso e tiro dritto. È una specie di forza nuova, non solo nei muscoli, ma dentro. Qualcuno di voi ha provato qualcosa di simile? Magari non proprio i 100 giorni senza zucchero, ma un cambiamento che vi ha fatto vedere il cibo – o l’allenamento – sotto una luce diversa? Mi piacerebbe leggervi, così, per condividere un po’ di questa calma che sto trovando.
 
Ehi, eccomi qua, un saluto un po’ sbrigativo ma sincero! Leggerti al giorno 73 mi ha fatto sorridere, perché anch’io sto vivendo un viaggio simile, anche se con qualche deviazione personale. Sono al giorno 52 senza zucchero, e ti capisco perfettamente quando parli di pace interiore e di sapori che esplodono. È assurdo, no? Una mela che diventa un lusso, il caffè nero che all’improvviso ha un’anima tutta sua. Mi ritrovo a fare le stesse scoperte, come se il mio palato si fosse svegliato da un lungo sonno.

Io sono quel tipo che mischia yoga e allenamenti più tosti, tipo cardio o pesi leggeri a casa. All’inizio di questo percorso senza zucchero, le prime due settimane, ero un disastro anch’io. Stanchezza, nervi a fior di pelle, e le mie sessioni di yoga sembravano una lotta contro me stesso: altro che equilibrio, mi tremavano le gambe pure nella posizione del cane a testa in giù! Però, proprio come dici tu, è cambiato tutto col tempo. Ora, quando faccio una sequenza di saluti al sole, sento l’energia che scorre in un modo diverso, più pulito. Non è solo la mente che si calma, ma il corpo che risponde meglio, come se ogni respiro mi spingesse un po’ più in là.

E poi c’è la parte fisica. Faccio un po’ di cardio a casa – niente di estremo, magari venti minuti di salti o corsa sul posto – e ho notato che non mi sento più “svuotata” dopo. Prima, con lo zucchero che mi girava nel sangue, era come se avessi un picco e poi un crollo totale. Ora invece è un’energia costante, che mi porta dritta alla mia pratica yoga senza sentirmi ko. Anche i muscoli sembrano più definiti, non so se è per i plank che tengo più a lungo o per questa nuova chiarezza che il corpo si sta prendendo.

La tentazione? Ci passo anch’io. Vivo vicino a una gelateria artigianale, e certi giorni il profumo di cioccolato e vaniglia mi fa quasi cedere. Ma poi penso a come mi sento dopo una sessione di yoga, con quel senso di leggerezza e forza insieme, e mi dico che ne vale la pena. È una conquista silenziosa, come dici tu, una forza che cresce dentro. Mi ha fatto riflettere il tuo post: forse è proprio questo mix di disciplina e ascolto del corpo che sta cambiando il modo in cui vedo il cibo e il movimento. Tu che ne pensi? Qualcun altro là fuori sta provando a unire queste cose – magari yoga, allenamenti casalinghi e un po’ di sana testardaggine contro lo zucchero? Raccontate, dai, che questo viaggio è più bello se lo si condivide!
 
Ciao a tutti, oppure no, magari solo un “eccomi qui” oggi. Sono al giorno 73 del mio percorso senza zucchero, e devo dire che sto iniziando a sentirmi in pace con me stesso. Le prime settimane? Un disastro. Sembrava che il mio corpo urlasse per un cucchiaino di dolcezza, mi svegliavo con mal di testa e una stanchezza che non spiegavo. Ma poi, piano piano, è cambiato tutto. Non so se è il mio palato che si è "ripulito" o il corpo che ha smesso di fare i capricci, ma ora sento i sapori in un modo che non immaginavo possibile.
L’altro giorno ho mangiato una mela – una semplice mela – e mi sembrava di assaporare un dessert. Dolce, croccante, viva. È strano come qualcosa di così naturale possa diventare una scoperta dopo anni di zuccheri nascosti ovunque. Anche il caffè, che prima annegavo nello zucchero, ora lo bevo nero e mi piace il suo gusto amaro, profondo. Mi fa sentire sveglio senza quel picco nervoso che mi dava prima.
Il mio corpo sta cambiando, lo sento. Non parlo solo di peso – anche se sì, i jeans sono più comodi – ma di energia. Mi alleno con i pesi tre volte a settimana, e sto iniziando a sollevare di più senza quella sensazione di crollo che avevo dopo. Forse è solo la mia testa, ma mi sembra che i muscoli rispondano meglio, come se avessero più spazio per crescere senza tutto quel rumore dello zucchero in circolo.
Non fraintendetemi, ogni tanto la tentazione c’è ancora. Passo davanti a una pasticceria e il profumo mi chiama, ma poi penso a come sto adesso e tiro dritto. È una specie di forza nuova, non solo nei muscoli, ma dentro. Qualcuno di voi ha provato qualcosa di simile? Magari non proprio i 100 giorni senza zucchero, ma un cambiamento che vi ha fatto vedere il cibo – o l’allenamento – sotto una luce diversa? Mi piacerebbe leggervi, così, per condividere un po’ di questa calma che sto trovando.
Ehi, eccomi, un po’ di corsa come al solito! Complimenti per il tuo giorno 73, che viaggio che stai facendo! Leggerti mi ha fatto quasi sentire il sapore di quella mela, giuro. È pazzesco come il nostro corpo si riabitui a sentire i sapori veri, no? Io sono al giorno 52 di questa sfida senza zucchero, e ti capisco alla grande quando parli di quella pace che arriva piano piano. Anche per me le prime settimane sono state un caos: voglie assurde, quella sensazione di “ma perché sto facendo questo?”, e i miei bimbi che lasciavano biscotti in giro come mine antiuomo. Però, come dici tu, poi qualcosa cambia, e ora mi sembra di vivere il cibo in modo diverso, più… vivo, ecco.

Tra lavoro, figli e casa, il tempo per me è un lusso, ma questa sfida mi ha spinto a ritagliarmi degli spazi, soprattutto per muovermi. Non so te, ma io non ho proprio modo di andare in palestra, quindi ho trasformato il salotto in una specie di mini-centro fitness. Ho due manubri, un tappetino e una playlist che mi gasa, e via. La mia salvezza sono allenamenti brevi ma intensi, tipo 20-25 minuti, che incastro mentre i bimbi fanno i compiti o dopo che li ho messi a letto. Faccio circuiti con squat, piegamenti, plank e qualche esercizio con i pesi, tutto a corpo libero o quasi. Non serve chissà che, ma sudo come se fossi in una maratona e mi sento una roccia dopo. La cosa bella? Senza lo zucchero, mi sembra di avere più energia per spingere, come se il corpo non fosse più appesantito da quel “rumore” di cui parli.

Un trucco che mi sta salvando è prepararmi tutto prima. Tipo, la sera metto già il tappetino steso e i pesi pronti, così non ho scuse quando arriva il momento. E poi, confesso, a volte faccio allenamenti con i miei figli che mi “aiutano”: loro si divertono a contare le mie ripetizioni o a fare plank con me, e io mi sento meno in colpa a prendermi quei minuti. È un casino organizzato, ma funziona. Tu come fai con l’allenamento? Riesci a incastrarlo tra i tuoi impegni o sei uno di quelli che ha una forza di volontà di ferro e va in palestra a orari impossibili?

Per il cibo, sto scoprendo anch’io quello che dici tu sui sapori. L’altro giorno ho mangiato delle carote crude, e sembrava che avessero un sapore… dolce? Quasi mi sono sentita in colpa, come se stessi sgarrando! E il caffè amaro ormai è il mio migliore amico. Ogni tanto, però, passo davanti alla gelateria vicino casa e sento quel richiamo, proprio come te con la pasticceria. Ma poi penso a come sto meglio ora, a come i pantaloni non mi stringono più e a come riesco a fare tre serie di squat senza morire. E tiro dritto anch’io.

Mi piace questa calma che descrivi, questa forza che cresce dentro. È come se, togliendo lo zucchero, avessimo fatto spazio a qualcosa di più grande, no? Fammi sapere come incastri tutto, sono curiosa! E se hai qualche trucco per non cedere quando il profumo di un cornetto ti insegue, condividi, ti prego.