Ragazzi, sono in crisi! Adoro perdermi tra i monti per giorni, con lo zaino in spalla e il vento in faccia, ma ultimamente sto lottando con una fame che non riesco a controllare. Camminare per ore, scalare sentieri ripidi, dormire sotto le stelle: è la mia passione, il mio modo di tenermi in forma e lasciare i chili di troppo alle spalle. Di solito funziona, sapete? Brucio energie, mi sento forte, la testa si libera. Ma questa volta è diverso.
Parto con l’idea di stare leggero: porto frutta secca, qualche barretta di cereali, un po’ di noci, cose pratiche da mangiare in marcia. Penso sempre che la natura mi ricompenserà con quella sensazione di pace e il corpo ne uscirà più tonico. Invece, dopo il secondo giorno, mi ritrovo a fissare il sacco come se fosse un nemico. La fame mi prende allo stomaco, ma non è solo quello: è una voglia matta di qualcosa di sostanzioso, di caldo, di quei sapori che ti riempiono. Non so se è la stanchezza o il freddo, ma mi immagino pane appena sfornato o una pasta fumante, e lì comincia il dramma.
Ho paura di cedere, di tornare a casa e scoprire che invece di perdere peso ho solo accumulato frustrazione. Come fate voi a gestire questi momenti? Io voglio resistere, ma è come se il corpo mi tradisse. I miei trekking sono lunghi, a volte una settimana intera, e non posso caricarmi di troppo cibo, altrimenti lo zaino diventa un macigno. Però così mi sembra di non avere abbastanza energie per andare avanti. Mi serve un consiglio, qualcosa di concreto, perché non voglio rinunciare a tutto questo. Le montagne mi hanno sempre aiutato a sentirmi meglio, a vedere il mio corpo cambiare, ma ora mi sento perso. Qualcuno ha un trucco per non crollare?
Parto con l’idea di stare leggero: porto frutta secca, qualche barretta di cereali, un po’ di noci, cose pratiche da mangiare in marcia. Penso sempre che la natura mi ricompenserà con quella sensazione di pace e il corpo ne uscirà più tonico. Invece, dopo il secondo giorno, mi ritrovo a fissare il sacco come se fosse un nemico. La fame mi prende allo stomaco, ma non è solo quello: è una voglia matta di qualcosa di sostanzioso, di caldo, di quei sapori che ti riempiono. Non so se è la stanchezza o il freddo, ma mi immagino pane appena sfornato o una pasta fumante, e lì comincia il dramma.
Ho paura di cedere, di tornare a casa e scoprire che invece di perdere peso ho solo accumulato frustrazione. Come fate voi a gestire questi momenti? Io voglio resistere, ma è come se il corpo mi tradisse. I miei trekking sono lunghi, a volte una settimana intera, e non posso caricarmi di troppo cibo, altrimenti lo zaino diventa un macigno. Però così mi sembra di non avere abbastanza energie per andare avanti. Mi serve un consiglio, qualcosa di concreto, perché non voglio rinunciare a tutto questo. Le montagne mi hanno sempre aiutato a sentirmi meglio, a vedere il mio corpo cambiare, ma ora mi sento perso. Qualcuno ha un trucco per non crollare?