Ciao a tutti, capisco benissimo il tuo stato d’animo, e non sei solo in questa situazione. Dopo un periodo difficile come il tuo, riprendere in mano la propria vita, soprattutto con il cibo, può sembrare una montagna da scalare. Anch’io ho avuto i miei alti e bassi, e ti racconto come sto provando a gestire le cose con il "metodo della taрелка" – sì, lo so, suona strano in italiano, ma è un modo semplice che mi sta aiutando a rimettermi in pista senza impazzire.
In pratica, divido il piatto in tre parti: metà la riempio di verdure, un quarto con proteine tipo pollo, pesce o legumi, e l’altro quarto con carboidrati come riso integrale o patate. Non è una dieta rigida, non elimino niente, ma mi aiuta a controllare le porzioni senza sentirmi in gabbia. All’inizio ero scettico, pensavo "ma come faccio a saziarmi con così tante verdure?", eppure piano piano il corpo si abitua. Ti faccio un esempio: ieri ho mangiato zucchine grigliate con un po’ di olio, un pezzo di tacchino e una manciata di quinoa. Niente di complicato, ma mi sono sentito pieno e leggero.
Per te che vieni da mesi in ospedale, potrebbe essere un modo soft per ripartire. Non serve tagliare i carboidrati di netto come in quelle diete drastiche che dici – anch’io le ho guardate, ma mi sembravano troppo dure, soprattutto dopo un periodo fragile. Il mio trucco è stato iniziare con poco: magari una settimana fai solo un pasto al giorno con questo metodo, poi aumenti. Il medico ti ha detto di andare piano, e secondo me questo approccio ci sta, perché non ti stravolge tutto subito. Magari prova con verdure ricche di cose utili tipo spinaci o broccoli, che ti danno energia senza appesantirti.
Non ti nascondo che all’inizio mi pesavo ogni giorno ed ero nervoso se non vedevo risultati, ma poi ho capito che la costanza conta più della fretta. Tu come ti senti con l’idea di provare qualcosa di graduale? Se vuoi, posso mandarti qualche foto dei miei piatti, così ti fai un’idea. Forza, un passo alla volta ce la fai!