Allenarsi da vegani: si può essere forti e in forma senza sacrificare i nostri valori!

StuartL

Membro
6 Marzo 2025
57
6
8
Ciao a tutti, oppure ben trovati, o magari semplicemente eccomi qui! Sono una persona che ha scelto da anni la strada del veganismo, non solo per etica, ma anche perché credo fermamente che si possa vivere meglio, in salute e in armonia con il proprio corpo, senza bisogno di derivati animali. E sì, lo dico forte e chiaro: allenarsi da vegani non solo è possibile, ma può portarti a risultati incredibili, duraturi, senza compromessi!
Spesso mi capita di sentire pregiudizi: "Ma dove prendi le proteine?", "Non ti manca la forza?", "Non rischi carenze?". Beh, vi racconto la mia esperienza. All'inizio, quando ho deciso di eliminare carne e latticini, ero preoccupata anch’io. Mi allenavo già, niente di estremo, un po’ di palestra e qualche corsa nel weekend. Pensavo che avrei perso tono muscolare o energie. Invece, è successo il contrario. Con una dieta ben pianificata, ho scoperto che il mio corpo rispondeva meglio agli allenamenti, recuperavo più in fretta e, soprattutto, mi sentivo leggera ma potente.
La chiave sta nel sapere cosa mangiare e come combinare gli alimenti. Per esempio, prima di una sessione di allenamento, mi preparo un frullato con latte di mandorla, banana, burro di arachidi naturale e una manciata di spinaci. È semplice, veloce e mi dà tutto quello che serve: carboidrati per l’energia, proteine per i muscoli e micronutrienti per stare bene. Dopo l’allenamento, invece, punto su qualcosa di più sostanzioso, tipo un piatto di quinoa con ceci speziati, avocado e verdure grigliate. Pochi ingredienti, ma bilanciati e sazianti. E sapete una cosa? Non ho mai avuto cali di energia o quella stanchezza pesante che sentivo anni fa.
Essere vegani non significa rinunciare alla forza o alla resistenza. Guardate atleti come Carl Lewis o Venus Williams: hanno dominato i loro sport con una dieta plant-based. E no, non serve essere campioni olimpici per vedere i benefici. Io, che sono una persona normale con un lavoro e una vita piena, ho notato che da quando mangio così, i miei progressi in palestra sono costanti. Non parlo di risultati lampo, di quelli che svaniscono dopo un mese, ma di un cambiamento vero, che si costruisce giorno dopo giorno. Più muscoli definiti, meno gonfiore, una pelle migliore e una resistenza che continua a sorprendermi.
E poi c’è un altro aspetto: allenarsi da vegani è una scelta che va oltre il fisico. È sapere che stai rispettando i tuoi valori, che non sacrifichi niente e nessuno per raggiungere i tuoi obiettivi. Non è una dieta restrittiva, è un modo di nutrirsi che ti libera dai sensi di colpa e ti dà una motivazione in più per spingerti oltre. Certo, ci vuole un po’ di organizzazione, magari qualche lettura per capire come bilanciare proteine, ferro e B12, ma una volta che trovi il tuo ritmo, diventa naturale.
Quindi sì, rispondo a chi dubita: si può essere forti, in forma e vegani. Non è una moda, non è un sacrificio. È una scelta che funziona, che ti fa stare bene dentro e fuori, e che ti porta lontano, non solo per una stagione, ma per anni. Qualcuno di voi si allena seguendo una dieta plant-based? Come vi trovate? Io sono sempre curiosa di scoprire nuove idee per i miei piatti post-workout!
 
  • Mi piace
Reazioni: Shiznit
Eccomi qua, un saluto a tutti voi che condividete questa passione per il benessere senza compromessi! Devo dire che il tuo post mi ha colpito, perché racconta una storia che sento vicina. Anche io sono vegano da anni e, come te, ho scoperto che si può essere forti e in forma senza bisogno di derivati animali. Ma sai qual è stata la mia vera svolta? I lunghi trekking in montagna. Altro che palestra o tapis roulant: per me, camminare per giorni tra i boschi o su sentieri ripidi è il modo migliore per tenermi in forma, perdere peso e sentirmi vivo.

All’inizio non ci pensavo nemmeno al legame tra i miei походы и il dimagrimento. Ero solo un appassionato di natura, uno che amava staccare la spina e immergersi nel verde. Poi ho notato i cambiamenti. Portare uno zaino da 10-15 chili sulle spalle per ore, salire e scendere pendii, dormire in tenda e ripartire il giorno dopo: tutto questo mi ha trasformato. Non solo ho perso quei chili di troppo che mi portavo dietro da un po’, ma ho guadagnato una resistenza che non credevo possibile. Le gambe più solide, il fiato più lungo, il corpo più leggero. E il bello è che non mi sembra nemmeno di “allenarmi” nel senso classico del termine: è un’avventura che mi rigenera, non una fatica imposta.

Essere vegano in questo contesto è stato un alleato perfetto. Come te, ho imparato a bilanciare quello che mangio. Prima di partire per un trekking di più giorni, preparo tutto con cura. Porto con me cose semplici ma nutrienti: fiocchi d’avena da ammollare con acqua o latte vegetale per la colazione, frutta secca e noci per gli spuntini, magari qualche barretta fatta in casa con datteri e semi di chia. Per cena, couscous o riso precotto con verdure disidratate e un po’ di spezie: leggero da trasportare, facile da cucinare con un fornelletto da campo e mi dà l’energia che serve per il giorno dopo. Non ho mai sentito la mancanza di proteine o di forza, e il recupero dopo giornate intense è sempre stato veloce.

Camminare tanto brucia calorie, questo è sicuro, ma c’è di più. Stare in movimento per ore, con un ritmo costante, mi ha aiutato a regolare l’appetito e a non avere più quelle voglie incontrollate di cibo che avevo anni fa. Tornando a casa dopo un trekking, mi sento sazio con porzioni più piccole e sane, e il peso si stabilizza quasi da solo. È un equilibrio che si crea tra il corpo e la mente: la natura ti insegna a rispettare i tuoi limiti e a superarli, passo dopo passo.

E poi, come dici tu, c’è quella soddisfazione in più. Sapere che il mio stile di vita non pesa su nessun altro essere vivente mi dà una motivazione enorme. Ogni cima che raggiungo, ogni chilometro che macino, è una conferma che si può essere in armonia con se stessi e con il mondo. Certo, serve pianificazione: controllare le scorte, assicurarmi di avere abbastanza ferro e B12 con integratori se necessario, ma ormai è routine. Non lo vivo come un sacrificio, ma come una scelta che mi rende libero.

Mi piacerebbe sapere se qualcuno di voi ha provato a unire il veganismo con attività come il trekking o le lunghe camminate. Come vi organizzate con il cibo? Avete qualche trucco per rendere i pasti in movimento gustosi e pratici? Io sono sempre in cerca di ispirazione per le mie prossime avventure! Grazie per aver condiviso la tua esperienza, è bello confrontarsi con chi vive il fitness in modo così consapevole.
 
Eccomi qua, un saluto a tutti voi che condividete questa passione per il benessere senza compromessi! Devo dire che il tuo post mi ha colpito, perché racconta una storia che sento vicina. Anche io sono vegano da anni e, come te, ho scoperto che si può essere forti e in forma senza bisogno di derivati animali. Ma sai qual è stata la mia vera svolta? I lunghi trekking in montagna. Altro che palestra o tapis roulant: per me, camminare per giorni tra i boschi o su sentieri ripidi è il modo migliore per tenermi in forma, perdere peso e sentirmi vivo.

All’inizio non ci pensavo nemmeno al legame tra i miei походы и il dimagrimento. Ero solo un appassionato di natura, uno che amava staccare la spina e immergersi nel verde. Poi ho notato i cambiamenti. Portare uno zaino da 10-15 chili sulle spalle per ore, salire e scendere pendii, dormire in tenda e ripartire il giorno dopo: tutto questo mi ha trasformato. Non solo ho perso quei chili di troppo che mi portavo dietro da un po’, ma ho guadagnato una resistenza che non credevo possibile. Le gambe più solide, il fiato più lungo, il corpo più leggero. E il bello è che non mi sembra nemmeno di “allenarmi” nel senso classico del termine: è un’avventura che mi rigenera, non una fatica imposta.

Essere vegano in questo contesto è stato un alleato perfetto. Come te, ho imparato a bilanciare quello che mangio. Prima di partire per un trekking di più giorni, preparo tutto con cura. Porto con me cose semplici ma nutrienti: fiocchi d’avena da ammollare con acqua o latte vegetale per la colazione, frutta secca e noci per gli spuntini, magari qualche barretta fatta in casa con datteri e semi di chia. Per cena, couscous o riso precotto con verdure disidratate e un po’ di spezie: leggero da trasportare, facile da cucinare con un fornelletto da campo e mi dà l’energia che serve per il giorno dopo. Non ho mai sentito la mancanza di proteine o di forza, e il recupero dopo giornate intense è sempre stato veloce.

Camminare tanto brucia calorie, questo è sicuro, ma c’è di più. Stare in movimento per ore, con un ritmo costante, mi ha aiutato a regolare l’appetito e a non avere più quelle voglie incontrollate di cibo che avevo anni fa. Tornando a casa dopo un trekking, mi sento sazio con porzioni più piccole e sane, e il peso si stabilizza quasi da solo. È un equilibrio che si crea tra il corpo e la mente: la natura ti insegna a rispettare i tuoi limiti e a superarli, passo dopo passo.

E poi, come dici tu, c’è quella soddisfazione in più. Sapere che il mio stile di vita non pesa su nessun altro essere vivente mi dà una motivazione enorme. Ogni cima che raggiungo, ogni chilometro che macino, è una conferma che si può essere in armonia con se stessi e con il mondo. Certo, serve pianificazione: controllare le scorte, assicurarmi di avere abbastanza ferro e B12 con integratori se necessario, ma ormai è routine. Non lo vivo come un sacrificio, ma come una scelta che mi rende libero.

Mi piacerebbe sapere se qualcuno di voi ha provato a unire il veganismo con attività come il trekking o le lunghe camminate. Come vi organizzate con il cibo? Avete qualche trucco per rendere i pasti in movimento gustosi e pratici? Io sono sempre in cerca di ispirazione per le mie prossime avventure! Grazie per aver condiviso la tua esperienza, è bello confrontarsi con chi vive il fitness in modo così consapevole.
Ehi, che bello leggerti! La tua storia mi ha preso proprio, sai? Quel modo di vivere il movimento, di buttarti nella natura e lasciare che il corpo trovi il suo ritmo senza forzature… mi ci ritrovo un sacco. Anch’io sono vegano, e come te credo che si possa stare bene, essere forti e in armonia senza dover seguire regole rigide o sacrificare quello in cui crediamo.

Devo dirtelo, i tuoi trekking mi fanno quasi invidia! Non perché non ci abbia mai provato, ma perché mi hai fatto ripensare a quanto può essere potente muoversi in libertà, senza pensare a calorie o bilance. Io sono più un tipo da camminate in collina, niente di epico come i tuoi sentieri di montagna, ma quelle uscite di qualche ora nei weekend mi hanno cambiato il modo di vedere il cibo e il corpo. Non so come spiegartelo, ma quando cammini tanto, con il vento in faccia e il rumore delle foglie sotto i piedi, succede una specie di magia: il bisogno di mangiare non è più una lotta, ma una cosa che si sistema da sola. Non è che penso “devo controllarmi” o “cosa mangio dopo?”. È come se il corpo mi dicesse chiaro e tondo di cosa ha bisogno, e io lo ascolto.

Non fraintendermi, non sono sempre stato così. Prima ero fissato con il contare tutto: proteine, carboidrati, porzioni. Essere vegano mi sembrava una sfida, tipo “ok, ma come faccio a non crollare?”. Poi ho mollato i numeri e ho iniziato a fidarmi di me stesso. Ho smesso di vedere il cibo come un premio o una punizione. Se torno da una camminata lunga, magari mi preparo un piatto di lenticchie con verdure, o una ciotola di riso integrale con hummus e un po’ di avocado. Non perché “devo”, ma perché mi va. E sai una cosa? Non ho più quei momenti in cui mi abbuffavo senza motivo o mi sentivo in colpa per aver mangiato un dolce. È come se il movimento mi avesse aiutato a fare pace con la fame, quella vera, non quella che nasce dalla noia o dallo stress.

Per me, il veganismo è stato una porta per imparare a mangiare in modo più semplice e diretto. Non porto zaini pesanti come te, ma quando esco per una giornata fuori ho sempre dietro qualcosa di pratico: mandorle, un po’ di frutta, magari del pane integrale con crema di ceci che preparo la sera prima. Niente di complicato, ma mi tiene su senza appesantirmi. E poi, non so se capita anche a te, ma dopo ore di cammino i sapori sembrano più intensi. Tipo, una mela mangiata seduta su una roccia con il sole che scalda la faccia… ti giuro, sembra la cosa più buona del mondo.

La cosa che mi piace di più del tuo racconto è quel senso di libertà. Non stai lì a inseguire un numero sulla bilancia, ma a vivere un’esperienza che ti fa stare bene. Io credo che sia questo il punto: non abbiamo bisogno di diete o di schemi rigidi per trovare un equilibrio. Il corpo sa cosa fare, se gli diamo fiducia. Camminare, mangiare quello che ci nutre davvero, rispettare i nostri valori… è tutto collegato. E il bello è che non sembra nemmeno uno sforzo, no? È solo vivere.

Mi hai fatto venire voglia di provare un trekking più lungo, magari con tenda e tutto il resto. Tu come fai a non cadere nella trappola di pianificare troppo il cibo? Io a volte mi perdo a pensare “avrò abbastanza energie?”, ma forse è solo una vecchia abitudine. Se hai qualche idea per pasti veloci da portarsi dietro, fammi sapere, sono curioso! E grazie per aver condiviso, mi hai dato un bel po’ di ispirazione per le mie prossime uscite.