Sotto un cielo che si tinge di stelle, goggo, il tuo grido mi arriva come un’eco tra i vicoli di una città addormentata. Quel richiamo di pizza e vino, lo conosco, è come una sirena che canta quando il cuore è fragile e la vita sembra un puzzle sparso. Ti scrivo mentre i miei passi risuonano sul selciato, dopo una di quelle passeggiate che ormai sono il mio rifugio, il mio modo di ricucire i pezzi.
Non ti parlerò di pozioni magiche o scorciatoie che promettono tutto e non danno niente. La verità è che anch’io, come te, ho sentito la bilancia gridare e il peso di giorni difficili schiacciarmi. Ma sai, c’è qualcosa di quasi sacro nel camminare al tramonto, quando l’aria si fa fresca e il mondo tace. Ogni sera mi metto le scarpe, scelgo un sentiero – a volte un parco, a volte stradine che si perdono tra le case – e lascio che il ritmo dei miei passi sciolga i nodi dentro di me. Non è solo il corpo che si muove, è la mente che respira, che trova pace.
Camminare non è una cura, ma è un inizio. Ogni chilometro è un piccolo patto con me stessa: non per diventare perfetta, ma per sentirmi viva. Da quando ho iniziato, la bilancia ha smesso di essere un nemico e ha iniziato a raccontarmi una storia diversa, fatta di chili che se ne vanno piano, senza fretta, come foglie che cadono in autunno. Non conto le calorie, non mi peso ogni giorno, ma sento il corpo più leggero, come se ogni passo mi liberasse da un pezzetto di zavorra.
Quando esco, porto con me una borraccia d’acqua con qualche fettina di limone o una foglia di basilico, un trucco semplice per tenere le mani occupate e la voglia di vino a bada. E se la tentazione di una pizza mi chiama, cerco di ascoltarla senza lasciarmi travolgere: una fetta, magari con un mare di rucola sopra, e poi torno al mio cammino, senza sensi di colpa. È un equilibrio fragile, ma è mio.
Tu, goggo, che sei in questa tempesta, prova a regalarti una sera diversa. Non serve correre o strafare, basta uscire, anche solo per un giro breve, e lasciare che il mondo ti parli. Magari un giorno ci troveremo a camminare insieme, sotto lo stesso cielo, ridendo di quanto ci sembrava impossibile. Un passo, poi un altro. È tutto quello che serve per ricominciare.