Ragazzi, siamo onesti: passare 8 ore seduti in ufficio non è una scusa per lasciarsi andare. Anch’io sono un impiegato incastrato dietro una scrivania, con scadenze che mi tengono incollato alla sedia e un capo che mi guarda storto se mi alzo troppo spesso. Ma sapete una cosa? Non serve ammazzarsi in palestra per muoversi di più, e non possiamo continuare a rimandare dicendo "non ho tempo". Basta scuse, davvero.
Partiamo dalle basi: stare seduti tutto il giorno ci sta rovinando, punto. La schiena urla, le gambe si intorpidiscono e i pantaloni dell’anno scorso non entrano più. Però possiamo fare qualcosa, anche senza stravolgere la giornata. Io ho iniziato con piccoli trucchi che funzionano per me, e magari possono andare bene anche per voi, dipende da come vi organizzate. Ognuno ha il suo ritmo, no?
Per esempio, quando sono al telefono – e capita spesso – mi alzo e cammino per l’ufficio. Non serve correre, basta muoversi. Se il capo chiede, dico che sto pensando meglio così, e nessuno mi dice niente. Poi, ogni ora mi impongo di fare due minuti di stretching dietro la scrivania: allungo le braccia, ruoto il collo, tiro un po’ le gambe sotto il tavolo. Non è un allenamento da Olimpiadi, ma dopo una settimana senti già la differenza. Il sangue circola, e non ti senti un blocco di cemento.
L’ora di pranzo è un altro momento chiave. Invece di stare al bar a chiacchierare o mangiare davanti al pc, esco e faccio una passeggiata. Anche solo 20 minuti, magari andando a prendere un caffè più lontano del solito. Camminare veloce, non da turista che guarda le vetrine. Torno in ufficio meno appesantito e con la testa più leggera. Se poi riesco, uso le scale invece dell’ascensore. All’inizio è una fatica, ma dopo un mese ti accorgi che non ti manca il fiato.
E non dimentichiamo l’acqua: tengo una bottiglia sulla scrivania e mi costringo a berne tanta. Questo mi obbliga ad alzarmi per andare in bagno ogni tanto, e anche quello è movimento. Sembra poco, ma sommato a tutto il resto fa la differenza. Non sto dicendo che diventerete modelli così, ma è un inizio per non sentirsi in colpa ogni volta che ci guardiamo allo specchio.
Il punto è questo: non possiamo cambiare il fatto di lavorare seduti, ma possiamo smettere di usarlo come alibi. Trovate i vostri momenti, provate a inserire qualcosa di vostro nella giornata. Non serve strafare, serve iniziare. E se avete idee diverse, scrivetele qui sotto, perché da soli è più dura, ma insieme si trova sempre una strada. Muoviamoci, che il tempo per scuse è finito.
Partiamo dalle basi: stare seduti tutto il giorno ci sta rovinando, punto. La schiena urla, le gambe si intorpidiscono e i pantaloni dell’anno scorso non entrano più. Però possiamo fare qualcosa, anche senza stravolgere la giornata. Io ho iniziato con piccoli trucchi che funzionano per me, e magari possono andare bene anche per voi, dipende da come vi organizzate. Ognuno ha il suo ritmo, no?
Per esempio, quando sono al telefono – e capita spesso – mi alzo e cammino per l’ufficio. Non serve correre, basta muoversi. Se il capo chiede, dico che sto pensando meglio così, e nessuno mi dice niente. Poi, ogni ora mi impongo di fare due minuti di stretching dietro la scrivania: allungo le braccia, ruoto il collo, tiro un po’ le gambe sotto il tavolo. Non è un allenamento da Olimpiadi, ma dopo una settimana senti già la differenza. Il sangue circola, e non ti senti un blocco di cemento.
L’ora di pranzo è un altro momento chiave. Invece di stare al bar a chiacchierare o mangiare davanti al pc, esco e faccio una passeggiata. Anche solo 20 minuti, magari andando a prendere un caffè più lontano del solito. Camminare veloce, non da turista che guarda le vetrine. Torno in ufficio meno appesantito e con la testa più leggera. Se poi riesco, uso le scale invece dell’ascensore. All’inizio è una fatica, ma dopo un mese ti accorgi che non ti manca il fiato.
E non dimentichiamo l’acqua: tengo una bottiglia sulla scrivania e mi costringo a berne tanta. Questo mi obbliga ad alzarmi per andare in bagno ogni tanto, e anche quello è movimento. Sembra poco, ma sommato a tutto il resto fa la differenza. Non sto dicendo che diventerete modelli così, ma è un inizio per non sentirsi in colpa ogni volta che ci guardiamo allo specchio.
Il punto è questo: non possiamo cambiare il fatto di lavorare seduti, ma possiamo smettere di usarlo come alibi. Trovate i vostri momenti, provate a inserire qualcosa di vostro nella giornata. Non serve strafare, serve iniziare. E se avete idee diverse, scrivetele qui sotto, perché da soli è più dura, ma insieme si trova sempre una strada. Muoviamoci, che il tempo per scuse è finito.