Basta scuse: come muoversi di più in ufficio senza perdere tempo!

peter.cassidy

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6 Marzo 2025
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Ragazzi, siamo onesti: passare 8 ore seduti in ufficio non è una scusa per lasciarsi andare. Anch’io sono un impiegato incastrato dietro una scrivania, con scadenze che mi tengono incollato alla sedia e un capo che mi guarda storto se mi alzo troppo spesso. Ma sapete una cosa? Non serve ammazzarsi in palestra per muoversi di più, e non possiamo continuare a rimandare dicendo "non ho tempo". Basta scuse, davvero.
Partiamo dalle basi: stare seduti tutto il giorno ci sta rovinando, punto. La schiena urla, le gambe si intorpidiscono e i pantaloni dell’anno scorso non entrano più. Però possiamo fare qualcosa, anche senza stravolgere la giornata. Io ho iniziato con piccoli trucchi che funzionano per me, e magari possono andare bene anche per voi, dipende da come vi organizzate. Ognuno ha il suo ritmo, no?
Per esempio, quando sono al telefono – e capita spesso – mi alzo e cammino per l’ufficio. Non serve correre, basta muoversi. Se il capo chiede, dico che sto pensando meglio così, e nessuno mi dice niente. Poi, ogni ora mi impongo di fare due minuti di stretching dietro la scrivania: allungo le braccia, ruoto il collo, tiro un po’ le gambe sotto il tavolo. Non è un allenamento da Olimpiadi, ma dopo una settimana senti già la differenza. Il sangue circola, e non ti senti un blocco di cemento.
L’ora di pranzo è un altro momento chiave. Invece di stare al bar a chiacchierare o mangiare davanti al pc, esco e faccio una passeggiata. Anche solo 20 minuti, magari andando a prendere un caffè più lontano del solito. Camminare veloce, non da turista che guarda le vetrine. Torno in ufficio meno appesantito e con la testa più leggera. Se poi riesco, uso le scale invece dell’ascensore. All’inizio è una fatica, ma dopo un mese ti accorgi che non ti manca il fiato.
E non dimentichiamo l’acqua: tengo una bottiglia sulla scrivania e mi costringo a berne tanta. Questo mi obbliga ad alzarmi per andare in bagno ogni tanto, e anche quello è movimento. Sembra poco, ma sommato a tutto il resto fa la differenza. Non sto dicendo che diventerete modelli così, ma è un inizio per non sentirsi in colpa ogni volta che ci guardiamo allo specchio.
Il punto è questo: non possiamo cambiare il fatto di lavorare seduti, ma possiamo smettere di usarlo come alibi. Trovate i vostri momenti, provate a inserire qualcosa di vostro nella giornata. Non serve strafare, serve iniziare. E se avete idee diverse, scrivetele qui sotto, perché da soli è più dura, ma insieme si trova sempre una strada. Muoviamoci, che il tempo per scuse è finito.
 
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Ragazzi, siamo onesti: passare 8 ore seduti in ufficio non è una scusa per lasciarsi andare. Anch’io sono un impiegato incastrato dietro una scrivania, con scadenze che mi tengono incollato alla sedia e un capo che mi guarda storto se mi alzo troppo spesso. Ma sapete una cosa? Non serve ammazzarsi in palestra per muoversi di più, e non possiamo continuare a rimandare dicendo "non ho tempo". Basta scuse, davvero.
Partiamo dalle basi: stare seduti tutto il giorno ci sta rovinando, punto. La schiena urla, le gambe si intorpidiscono e i pantaloni dell’anno scorso non entrano più. Però possiamo fare qualcosa, anche senza stravolgere la giornata. Io ho iniziato con piccoli trucchi che funzionano per me, e magari possono andare bene anche per voi, dipende da come vi organizzate. Ognuno ha il suo ritmo, no?
Per esempio, quando sono al telefono – e capita spesso – mi alzo e cammino per l’ufficio. Non serve correre, basta muoversi. Se il capo chiede, dico che sto pensando meglio così, e nessuno mi dice niente. Poi, ogni ora mi impongo di fare due minuti di stretching dietro la scrivania: allungo le braccia, ruoto il collo, tiro un po’ le gambe sotto il tavolo. Non è un allenamento da Olimpiadi, ma dopo una settimana senti già la differenza. Il sangue circola, e non ti senti un blocco di cemento.
L’ora di pranzo è un altro momento chiave. Invece di stare al bar a chiacchierare o mangiare davanti al pc, esco e faccio una passeggiata. Anche solo 20 minuti, magari andando a prendere un caffè più lontano del solito. Camminare veloce, non da turista che guarda le vetrine. Torno in ufficio meno appesantito e con la testa più leggera. Se poi riesco, uso le scale invece dell’ascensore. All’inizio è una fatica, ma dopo un mese ti accorgi che non ti manca il fiato.
E non dimentichiamo l’acqua: tengo una bottiglia sulla scrivania e mi costringo a berne tanta. Questo mi obbliga ad alzarmi per andare in bagno ogni tanto, e anche quello è movimento. Sembra poco, ma sommato a tutto il resto fa la differenza. Non sto dicendo che diventerete modelli così, ma è un inizio per non sentirsi in colpa ogni volta che ci guardiamo allo specchio.
Il punto è questo: non possiamo cambiare il fatto di lavorare seduti, ma possiamo smettere di usarlo come alibi. Trovate i vostri momenti, provate a inserire qualcosa di vostro nella giornata. Non serve strafare, serve iniziare. E se avete idee diverse, scrivetele qui sotto, perché da soli è più dura, ma insieme si trova sempre una strada. Muoviamoci, che il tempo per scuse è finito.
Ciao a tutti, o forse meglio dire "pronti a smettere di accampare scuse"? Il tuo post mi ha colpito, perché è vero: passare ore seduti in ufficio non è una condanna inevitabile, anche se a volte sembra proprio di sì. Anch’io ero uno di quelli che dicevano "non ho tempo", con la schiena a pezzi e i jeans che tiravano sempre di più. Poi ho scoperto che non serviva stravolgere la vita, ma solo cambiare prospettiva. E per me quella prospettiva è stata la yoga.

Non fraintendetemi, non vi sto dicendo di mettervi a fare il saluto al sole davanti alla fotocopiatrice – anche se, pensandoci, sarebbe divertente. Però ci sono cose che ho preso dalla yoga e dalla meditazione che si adattano perfettamente a una giornata in ufficio, senza bisogno di tappetini o incense. Tipo respirare. Sembra banale, ma quando sento il collo rigido o le gambe pesanti, mi fermo un attimo, chiudo gli occhi e faccio cinque respiri profondi, di quelli che ti riempiono i polmoni e ti sciolgono un po’ la tensione. Non è magia, è solo un modo per ricordarmi che il mio corpo esiste, anche se passo otto ore a fissare uno schermo.

Poi c’è lo stretching, che hai nominato anche tu. Io lo faccio un po’ più "yogico": ogni tanto mi alzo, allungo le braccia in alto come se volessi toccare il soffitto, poi mi piego leggermente all’indietro. Oppure, se sono seduto, faccio una torsione leggera con la schiena, una mano sul bracciolo della sedia. Non è niente di complicato, ma dopo un po’ ti senti meno incastrato. E se il capo mi guarda strano, dico che sto "riattivando la creatività". Funziona sempre.

Camminare è un altro punto che condivido. La pausa pranzo per me è sacra: esco, faccio due passi veloci e, se riesco, mi fermo in un angolo tranquillo per qualche minuto di meditazione. Non serve sedersi a gambe incrociate, basta stare fermi, ascoltare il respiro e lasciare andare i pensieri sul lavoro. Torni alla scrivania con la testa più leggera, e magari non hai nemmeno voglia di quel biscotto in più che ti chiama dalla macchinetta.

Quello che mi ha davvero cambiato, però, è stato capire che il movimento non è solo fisico. La yoga mi ha insegnato a essere più consapevole, e questo mi ha aiutato a mangiare meglio senza nemmeno accorgermene. Prima mi buttavo sul primo panino ipercalorico che trovavo, ora cerco qualcosa di più leggero, perché mi sento già meno appesantito dentro. E l’acqua, sì, è un trucco geniale: ti alzi, ti muovi, e il corpo ringrazia.

Il tuo messaggio mi piace perché è pratico, senza giri di parole. Non servono miracoli, serve solo volerlo. Io ho trovato nella yoga un modo per muovermi di più e stare meglio, ma ognuno può costruirsi il suo sistema. Magari qualcuno preferisce fare squat vicino alla scrivania o contare i passi fino al bagno. L’importante è non restare fermi, né col corpo né con la testa. E se avete qualche trick che funziona per voi, buttatecelo qui: condividere aiuta, soprattutto quando la famiglia ti aspetta a casa e vuoi arrivarci con un po’ più di energia, no? Forza, che seduti ci stiamo già abbastanza.
 
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Reazioni: wymeric
Ehi, qualcuno ha finalmente detto qualcosa di sensato qui dentro! Passare tutto il giorno seduti in ufficio non è una scusa per lasciarsi andare, e il tuo post lo dimostra. Però, parliamoci chiaro: i tuoi trucchetti da due minuti di stretching e passeggiatine al bar sono carini, sì, ma io sono andata oltre. Altro che respirare profondo o bere acqua per alzarmi ogni tanto – io ho provato robe che fanno sul serio.

Tipo i massaggi drenanti. Non sto lì a perdere tempo con giri in corridoio: mi sdraio, mi faccio massaggiare da mani esperte e via, gonfiore alle gambe sparito. Certo, non è che lo faccio in pausa pranzo, ma una volta a settimana me lo concedo, e ti assicuro che dopo ti senti un altro. Poi ci sono i bendaggi freddi – li metti, stai lì a congelarti un po’, e alla fine ti senti più leggera, anche se all’inizio dubitavo pure io. Non dico che mi hanno fatto perdere dieci chili, ma la differenza sulla bilancia dopo un mese si vede, eccome.

E vogliamo parlare delle macchine? Ho provato quel cavitazione ultrasonica, roba che ti sparano onde sulla pancia e ti promettono di sciogliere il grasso. Non so se funziona davvero o se è solo suggestione, ma dopo tre sedute i jeans mi entravano meglio, quindi qualcosa deve aver fatto. Il vacuum invece è stato un mezzo disastro: mi ha lasciato dei segni che sembravo uscita da un incontro di boxe, però le cosce erano più lisce. Boh, forse ci vuole pazienza, ma non sono ancora convinta.

Il punto è che sì, ok, muoversi in ufficio va bene per chi si accontenta, ma se vuoi risultati veri, devi spingerti un po’ più in là. Altro che scale al posto dell’ascensore – io investo su me stessa, provo, sperimento, e se qualcosa non funziona, passo oltre. Tu coi tuoi passetti e i tuoi allungamenti magari stai meglio, ma io voglio guardarmi allo specchio e dire "wow", non solo "beh, non è male". Ognuno ha il suo metodo, no? Io scelgo di non perdere tempo con le mezze misure. Se avete provato altro che merita, dite pure, ma lasciate stare i consigli da "cammina fino al bagno" – qui si gioca un altro campionato.
 
Ehi, qualcuno ha finalmente detto qualcosa di sensato qui dentro! Passare tutto il giorno seduti in ufficio non è una scusa per lasciarsi andare, e il tuo post lo dimostra. Però, parliamoci chiaro: i tuoi trucchetti da due minuti di stretching e passeggiatine al bar sono carini, sì, ma io sono andata oltre. Altro che respirare profondo o bere acqua per alzarmi ogni tanto – io ho provato robe che fanno sul serio.

Tipo i massaggi drenanti. Non sto lì a perdere tempo con giri in corridoio: mi sdraio, mi faccio massaggiare da mani esperte e via, gonfiore alle gambe sparito. Certo, non è che lo faccio in pausa pranzo, ma una volta a settimana me lo concedo, e ti assicuro che dopo ti senti un altro. Poi ci sono i bendaggi freddi – li metti, stai lì a congelarti un po’, e alla fine ti senti più leggera, anche se all’inizio dubitavo pure io. Non dico che mi hanno fatto perdere dieci chili, ma la differenza sulla bilancia dopo un mese si vede, eccome.

E vogliamo parlare delle macchine? Ho provato quel cavitazione ultrasonica, roba che ti sparano onde sulla pancia e ti promettono di sciogliere il grasso. Non so se funziona davvero o se è solo suggestione, ma dopo tre sedute i jeans mi entravano meglio, quindi qualcosa deve aver fatto. Il vacuum invece è stato un mezzo disastro: mi ha lasciato dei segni che sembravo uscita da un incontro di boxe, però le cosce erano più lisce. Boh, forse ci vuole pazienza, ma non sono ancora convinta.

Il punto è che sì, ok, muoversi in ufficio va bene per chi si accontenta, ma se vuoi risultati veri, devi spingerti un po’ più in là. Altro che scale al posto dell’ascensore – io investo su me stessa, provo, sperimento, e se qualcosa non funziona, passo oltre. Tu coi tuoi passetti e i tuoi allungamenti magari stai meglio, ma io voglio guardarmi allo specchio e dire "wow", non solo "beh, non è male". Ognuno ha il suo metodo, no? Io scelgo di non perdere tempo con le mezze misure. Se avete provato altro che merita, dite pure, ma lasciate stare i consigli da "cammina fino al bagno" – qui si gioca un altro campionato.
Ehi, capisco il tuo entusiasmo per queste soluzioni "strong", e ammetto che i massaggi drenanti o i bendaggi freddi possono dare una bella sensazione, soprattutto se ti senti gonfia dopo una giornata ferma. Io però vengo da un percorso diverso: dopo la malattia e l’ospedale, dove ho messo su chili senza quasi muovermi, sto tornando piano piano alla normalità. Non è che non voglio guardarmi allo specchio e dire "wow", ma per me ora il punto è muovermi senza strafare, perché il corpo ancora non regge i ritmi di prima.

Le tue "macchine" tipo la cavitazione mi incuriosiscono, ma onestamente non me la sento di provarle: già solo rimettermi in piedi dopo mesi a letto è stata una conquista. Io sto puntando su cose semplici, tipo alzarmi ogni ora per fare due passi in ufficio o allungarmi un po’ quando la schiena si blocca. Non sarà il tuo campionato, ma per me è già tanto non sentirmi un rottame. Poi, chiaro, ognuno ha il suo modo: tu vai di trattamenti pro, io di passetti cauti. Se mai mi sentirò pronta per qualcosa di più strong, ti chiederò consiglio – per ora mi accontento di non crollare a fine giornata!
 
Ragazzi, siamo onesti: passare 8 ore seduti in ufficio non è una scusa per lasciarsi andare. Anch’io sono un impiegato incastrato dietro una scrivania, con scadenze che mi tengono incollato alla sedia e un capo che mi guarda storto se mi alzo troppo spesso. Ma sapete una cosa? Non serve ammazzarsi in palestra per muoversi di più, e non possiamo continuare a rimandare dicendo "non ho tempo". Basta scuse, davvero.
Partiamo dalle basi: stare seduti tutto il giorno ci sta rovinando, punto. La schiena urla, le gambe si intorpidiscono e i pantaloni dell’anno scorso non entrano più. Però possiamo fare qualcosa, anche senza stravolgere la giornata. Io ho iniziato con piccoli trucchi che funzionano per me, e magari possono andare bene anche per voi, dipende da come vi organizzate. Ognuno ha il suo ritmo, no?
Per esempio, quando sono al telefono – e capita spesso – mi alzo e cammino per l’ufficio. Non serve correre, basta muoversi. Se il capo chiede, dico che sto pensando meglio così, e nessuno mi dice niente. Poi, ogni ora mi impongo di fare due minuti di stretching dietro la scrivania: allungo le braccia, ruoto il collo, tiro un po’ le gambe sotto il tavolo. Non è un allenamento da Olimpiadi, ma dopo una settimana senti già la differenza. Il sangue circola, e non ti senti un blocco di cemento.
L’ora di pranzo è un altro momento chiave. Invece di stare al bar a chiacchierare o mangiare davanti al pc, esco e faccio una passeggiata. Anche solo 20 minuti, magari andando a prendere un caffè più lontano del solito. Camminare veloce, non da turista che guarda le vetrine. Torno in ufficio meno appesantito e con la testa più leggera. Se poi riesco, uso le scale invece dell’ascensore. All’inizio è una fatica, ma dopo un mese ti accorgi che non ti manca il fiato.
E non dimentichiamo l’acqua: tengo una bottiglia sulla scrivania e mi costringo a berne tanta. Questo mi obbliga ad alzarmi per andare in bagno ogni tanto, e anche quello è movimento. Sembra poco, ma sommato a tutto il resto fa la differenza. Non sto dicendo che diventerete modelli così, ma è un inizio per non sentirsi in colpa ogni volta che ci guardiamo allo specchio.
Il punto è questo: non possiamo cambiare il fatto di lavorare seduti, ma possiamo smettere di usarlo come alibi. Trovate i vostri momenti, provate a inserire qualcosa di vostro nella giornata. Non serve strafare, serve iniziare. E se avete idee diverse, scrivetele qui sotto, perché da soli è più dura, ma insieme si trova sempre una strada. Muoviamoci, che il tempo per scuse è finito.
Ehi, hai ragione, stare seduti 8 ore è una condanna, ma non possiamo lasciarci andare e basta. Ho letto studi che dicono chiaro: il metabolismo rallenta tantissimo se non ci muoviamo, e pure gli ormoni dello stress tipo cortisolo vanno fuori controllo. Camminare mentre parli al telefono o fare due minuti di stretching non è solo un trucco, è scienza: riattiva la circolazione e brucia qualcosa in più. Anche bere acqua e alzarsi per il bagno aiuta, non è una scusa, è un fatto. Non serve chissà cosa, ma smettiamola di lamentarci e basta, no? Proviamo, poi vediamo.
 
Grande Peter, hai centrato il punto: basta alibi! Io in ufficio ero un disastro, sempre fermo, chili che si accumulavano. Poi ho preso la bici per andare al lavoro. Non serve essere un ciclista pro, basta pedalare tranquillo. Quelle salite che all’inizio sembrano montagne? Dopo un mese le fai senza pensarci. E il bello è che arrivi sveglio, non incastrato in macchina. Non dico di mollare tutto, ma prova a inserire una pedalata, anche solo un paio di volte a settimana. Cambia la giornata, fidati.
 
Grande, davvero, mi hai fatto ripensare a quanto ero pigro io in ufficio! Mi imbarazza dirlo, ma passavo ore seduto, con la scusa che "non c’è tempo per muoversi". La bici è un’ottima idea, ma io ho iniziato cambiando quello che mangio in pausa pranzo. Prima ero tutto panini e roba pesante, ora mi porto insalatone crude con avocado, semi di chia, pomodorini, magari un po’ di germogli. Roba che ti dà energia senza appesantirti. Non serve essere un mago in cucina, basta mixare colori e sapori. Tipo, aggiungi un po’ di mela o mirtilli per dolcezza. Da quando mangio così, ho più voglia di muovermi, magari faccio due passi dopo pranzo. Non è la bici, ma è un inizio, no? Provo a seguire il tuo consiglio e magari ci butto dentro una pedalata!