Ciao a tutti, o forse meglio dire "salve, compagni di bilancia e di drammi emotivi"! Eccomi qui, ancora una volta, a confessare i miei peccati al tribunale della dieta. La verità è che sto cercando di perdere qualche chilo, ma i miei sentimenti hanno altri piani per me. Ogni volta che lo stress bussa alla porta – e ultimamente sembra avere una chiave di casa – io apro il frigo e dico: "Vieni, salvami tu!". Risultato? I miei jeans mi guardano con disapprovazione e il numero sulla bilancia sembra un codice fiscale: lungo, complicato e pieno di brutte sorprese.
Ieri, per esempio, ho avuto una giornata no. Il capo che mi stressa, il traffico che mi fa impazzire, e pure il gatto che mi guarda come se fossi io il problema della sua vita. Cosa faccio? Mi ritrovo sul divano con una confezione di gelato al cioccolato e un cucchiaio che sembra diventato un’estensione della mia mano. “Solo un assaggio”, mi dico, ma poi finisce che parlo con la bilancia come fosse il mio terapeuta: “Dimmi tu cosa fare, ti prego!”. Spoiler: non risponde, ma mi giudica in silenzio.
Vorrei davvero smettere di mangiare i miei sentimenti, ma è come se avessero aperto un ristorante dentro di me, con un menu infinito di schifezze. Qualcuno ha qualche trucco per fregare questa abitudine? Tipo, non so, urlare contro un cuscino invece di aprire un pacco di biscotti? O magari ballare come una pazza per sfogarmi? Sono aperta a tutto, purché non mi dica “mangia una carota e sorridi”, perché a quel punto tanto vale chiedere alla bilancia di scrivermi una poesia motivazionale.
Tra l’altro, un piccolo aggiornamento: la settimana scorsa ho resistito a una crisi emotiva senza toccare il cioccolato! Certo, poi ho festeggiato la vittoria con una pizza, quindi non so se conta come progresso o come autosabotaggio. Ma ehi, un passo alla volta, no? Datemi i vostri consigli, vi prego, perché io e la bilancia stiamo avendo una relazione complicata e vorrei almeno arrivare a un lieto fine… magari con dei pantaloni che mi entrano senza litigare!
Ieri, per esempio, ho avuto una giornata no. Il capo che mi stressa, il traffico che mi fa impazzire, e pure il gatto che mi guarda come se fossi io il problema della sua vita. Cosa faccio? Mi ritrovo sul divano con una confezione di gelato al cioccolato e un cucchiaio che sembra diventato un’estensione della mia mano. “Solo un assaggio”, mi dico, ma poi finisce che parlo con la bilancia come fosse il mio terapeuta: “Dimmi tu cosa fare, ti prego!”. Spoiler: non risponde, ma mi giudica in silenzio.
Vorrei davvero smettere di mangiare i miei sentimenti, ma è come se avessero aperto un ristorante dentro di me, con un menu infinito di schifezze. Qualcuno ha qualche trucco per fregare questa abitudine? Tipo, non so, urlare contro un cuscino invece di aprire un pacco di biscotti? O magari ballare come una pazza per sfogarmi? Sono aperta a tutto, purché non mi dica “mangia una carota e sorridi”, perché a quel punto tanto vale chiedere alla bilancia di scrivermi una poesia motivazionale.
Tra l’altro, un piccolo aggiornamento: la settimana scorsa ho resistito a una crisi emotiva senza toccare il cioccolato! Certo, poi ho festeggiato la vittoria con una pizza, quindi non so se conta come progresso o come autosabotaggio. Ma ehi, un passo alla volta, no? Datemi i vostri consigli, vi prego, perché io e la bilancia stiamo avendo una relazione complicata e vorrei almeno arrivare a un lieto fine… magari con dei pantaloni che mi entrano senza litigare!