E mentre voi vi ammazzate con le proteine in polvere e gli shaker che sembrano bombe a mano, io me ne sto qua, a contare i chilometri sotto le stelle. Altro che palestra, altro che casa con quei tapis roulant che vibrano come un trattore! Ieri sera, giuro, ho fatto 5 chilometri buoni, da casa fino al parco vicino al fiume, quello con le panchine tutte storte e i lampioni che funzionano uno sì e tre no. L’aria era fresca, il silenzio quasi irreale, e il mio unico “integratore” è stato quel senso di pace che ti arriva quando il mondo finalmente tace.
Non fraintendetemi, capisco il fascino di sollevare pesi o di sudare davanti a uno specchio mentre un tizio urla “daje!” in cuffia. Ma vuoi mettere il rumore delle foglie che scricchiolano sotto i piedi con il clangore dei bilancieri? Il mio allenamento non ha bisogno di playlist motivazionali o di playlist motivazionali o di barrette energetiche che sanno di cartone bagnato. Cammino, respiro, e il peso scende lo stesso. Certo, non ho i muscoli scolpiti, ma la bilancia dice che sono 3 chili sotto rispetto a un mese fa, e questo mi basta.
Il percorso ieri era un po’ improvvisato: sono partita pensando di fare il solito giro corto, ma poi ho visto un gatto nero che mi fissava da un muretto e ho deciso di seguirlo – sì, lo so, sembro pazza. Mi ha portato fino a quella stradina dietro la chiesa, quella piena di buche e con l’odore di erba tagliata. Alla fine, tra una deviazione e l’altra, ho chiuso il giro con le gambe che tremavano un po’, ma la testa leggera come non mai. Altro che integratori di magnesio o beveroni verdi che sembrano usciti da un esperimento chimico!
E poi, diciamocelo: in palestra ti guardano tutti, a casa ti giudichi da solo davanti allo specchio. Io invece ho solo il cielo sopra e qualche cane randagio che mi abbaia contro ogni tanto. Niente specchi, niente occhi indiscreti, solo io e la notte. Se questo non è un allenamento perfetto, ditemi voi cos’è.
Non fraintendetemi, capisco il fascino di sollevare pesi o di sudare davanti a uno specchio mentre un tizio urla “daje!” in cuffia. Ma vuoi mettere il rumore delle foglie che scricchiolano sotto i piedi con il clangore dei bilancieri? Il mio allenamento non ha bisogno di playlist motivazionali o di playlist motivazionali o di barrette energetiche che sanno di cartone bagnato. Cammino, respiro, e il peso scende lo stesso. Certo, non ho i muscoli scolpiti, ma la bilancia dice che sono 3 chili sotto rispetto a un mese fa, e questo mi basta.
Il percorso ieri era un po’ improvvisato: sono partita pensando di fare il solito giro corto, ma poi ho visto un gatto nero che mi fissava da un muretto e ho deciso di seguirlo – sì, lo so, sembro pazza. Mi ha portato fino a quella stradina dietro la chiesa, quella piena di buche e con l’odore di erba tagliata. Alla fine, tra una deviazione e l’altra, ho chiuso il giro con le gambe che tremavano un po’, ma la testa leggera come non mai. Altro che integratori di magnesio o beveroni verdi che sembrano usciti da un esperimento chimico!
E poi, diciamocelo: in palestra ti guardano tutti, a casa ti giudichi da solo davanti allo specchio. Io invece ho solo il cielo sopra e qualche cane randagio che mi abbaia contro ogni tanto. Niente specchi, niente occhi indiscreti, solo io e la notte. Se questo non è un allenamento perfetto, ditemi voi cos’è.