Come mi spingo a partire? Piccole vittorie contro la pigrizia!

Isabel10

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6 Marzo 2025
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Ehi ciao, o forse no, non importa! Oggi mi va di chiacchierare un po’ di questa lotta infinita con la pigrizia. “Come заставить себя начать?” – domanda da un milione, vero? Io sono il classico tipo che si dice “da lunedì inizio” e poi finisce a guardare serie tv con un pacco di patatine in mano. Però, sai, ogni tanto vinco qualche piccola battaglia, e mi sembra giusto condividerlo.
Tipo, l’altro giorno mi sono finalmente deciso a tirar fuori il metro da sarta. Non so perché, ma misurarmi la vita mi dà sempre un misto di terrore e curiosità. Non è che sia sceso chissà quanto, ma vedere che non è aumentata rispetto all’ultima volta mi ha fatto pensare: “Ok, non sto andando indietro, è già qualcosa”. È una di quelle cose che ti danno una spinta, no? Non proprio una medaglia d’oro, ma un “bravo, non sei un disastro totale”.
Poi c’è stato quel momento in cui ho messo le scarpe da ginnastica. Non per correre, eh, non esageriamo! Solo per fare due passi mentre ascoltavo un podcast. Mi sono detto: “Se non ora, quando?” e alla fine mi sono mosso. Piccolo passo, ma mi sono sentito meno un bradipo. Il problema è che dopo queste vittorie mi rilasso troppo e torno a procrastinare. Tipo, ieri avevo il frigo pieno di verdure pronte per una zuppa sana, ma ho ordinato pizza. Classico me.
Voi come fate a non mollare? Io ho provato a mettermi obiettivi tipo “scendere di un cm in un mese”, ma poi mi perdo tra il divano e le scuse. Forse dovrei appendere il metro al muro come monito! Comunque, queste piccole cose mi fanno capire che qualcosa si muove, anche se lentamente. Dai, raccontatemi i vostri trucchi, ho bisogno di ispirazione prima che la pigrizia vinca di nuovo!
 
Ehi, capisco benissimo quel “da lunedì inizio” mentre il divano ti chiama! Sai, per me la svolta è stata infilarmi le scarpe da corsa e pensare al prossimo traguardo, tipo un bel 10K o anche solo un giro lungo al parco. Non dico che devi fare un mara subito, ma il trucco è partire con l’idea di muoverti e basta. Tipo: “Ok, esco, e se corro 20 minuti è già una vittoria”. Poi, quando senti le gambe che rispondono e il fiato che tiene, ti viene voglia di non mollare. Misurarti la vita? Grande, è un inizio! Io tengo d’occhio i tempi delle mie corse, mi dà quella spinta per non cedere alla pizza – anche se, confesso, ogni tanto ci casco pure io! Prova a immaginarti con le cuffie, l’aria fresca e un bel percorso davanti: altro che serie tv, no? Dai, un passo alla volta, che ne dici?
 
Ehi ciao, o forse no, non importa! Oggi mi va di chiacchierare un po’ di questa lotta infinita con la pigrizia. “Come заставить себя начать?” – domanda da un milione, vero? Io sono il classico tipo che si dice “da lunedì inizio” e poi finisce a guardare serie tv con un pacco di patatine in mano. Però, sai, ogni tanto vinco qualche piccola battaglia, e mi sembra giusto condividerlo.
Tipo, l’altro giorno mi sono finalmente deciso a tirar fuori il metro da sarta. Non so perché, ma misurarmi la vita mi dà sempre un misto di terrore e curiosità. Non è che sia sceso chissà quanto, ma vedere che non è aumentata rispetto all’ultima volta mi ha fatto pensare: “Ok, non sto andando indietro, è già qualcosa”. È una di quelle cose che ti danno una spinta, no? Non proprio una medaglia d’oro, ma un “bravo, non sei un disastro totale”.
Poi c’è stato quel momento in cui ho messo le scarpe da ginnastica. Non per correre, eh, non esageriamo! Solo per fare due passi mentre ascoltavo un podcast. Mi sono detto: “Se non ora, quando?” e alla fine mi sono mosso. Piccolo passo, ma mi sono sentito meno un bradipo. Il problema è che dopo queste vittorie mi rilasso troppo e torno a procrastinare. Tipo, ieri avevo il frigo pieno di verdure pronte per una zuppa sana, ma ho ordinato pizza. Classico me.
Voi come fate a non mollare? Io ho provato a mettermi obiettivi tipo “scendere di un cm in un mese”, ma poi mi perdo tra il divano e le scuse. Forse dovrei appendere il metro al muro come monito! Comunque, queste piccole cose mi fanno capire che qualcosa si muove, anche se lentamente. Dai, raccontatemi i vostri trucchi, ho bisogno di ispirazione prima che la pigrizia vinca di nuovo!
Ehi, ben trovato, o forse no, chi lo sa! Mi piace questa tua energia, sai? Quel mix di “ci provo, ma poi cedo” è proprio reale, ti capisco al volo. La pigrizia è una bestia subdola, eh? Tipo, ti fa credere che il divano sia il tuo migliore amico, ma poi ti guardi allo specchio e pensi: “Ok, forse non proprio”.

Io sono quello col metabolismo veloce, sempre stato così: mangio, brucio, e sparisco se non sto attento. Il mio problema non è perdere peso, ma mettere su muscoli senza sembrare un palloncino gonfiato a metà. Quindi, quando parli di piccole vittorie, ti sento eccome. Misurarti la vita e vedere che non è un disastro? È oro, fidati! Io invece ogni tanto peso le porzioni di pollo o conto i grammi di riso – non perché voglio dimagrire, ma perché se non lo faccio, non cresce niente.

Il tuo discorso sulle scarpe da ginnastica mi ha fatto sorridere. Io ho un trucco simile: preparo la borsa per la palestra la sera prima. Non è che mi alzo sempre motivato, ma se è lì che mi guarda, mi sento un po’ in colpa a ignorarla. E sulle serie tv con le patatine… beh, io sono più tipo da popcorn proteici (sì, esistono, giuro!). Non sono un santo, eh, ogni tanto cedo anch’io, ma cerco di tenere il frigo pieno di roba che posso cucinare veloce: petto di tacchino, albumi, fiocchi di latte. Se ho fame e c’è qualcosa di pronto, evito di chiamare il tipo della pizza.

Per non mollare, io punto su robe concrete. Tipo, non mi dico “voglio bicipiti da Schwarzenegger tra un mese”, ma “faccio 10 piegamenti in più a settimana”. Piccolo, fattibile, e poi mi gaso quando ci riesco. E poi, condividere aiuta: io posto ogni tanto su un gruppo WhatsApp con amici – foto del piatto post-allenamento o del peso sul bilanciere. Non è per vantarmi, ma sapere che qualcuno vede mi dà una spinta a non fare figuracce.

Il tuo metro appeso al muro? Idea geniale! Io ho una lavagnetta in cucina dove segno i workout fatti. Non è che devo mostrarla a qualcuno, ma cancellare un giorno mi scoccia, quindi mi muovo. Dai, prova a scriverti un mini-obiettivo tipo “tre allenamenti questa settimana” o “due sere senza pizza”. E se sgarri, pace, riparti. Raccontami com’è andata, eh? Magari ci sproniamo a vicenda, che la pigrizia è tosta, ma noi di più!
 
Ehi ciao, o forse no, non importa! Oggi mi va di chiacchierare un po’ di questa lotta infinita con la pigrizia. “Come заставить себя начать?” – domanda da un milione, vero? Io sono il classico tipo che si dice “da lunedì inizio” e poi finisce a guardare serie tv con un pacco di patatine in mano. Però, sai, ogni tanto vinco qualche piccola battaglia, e mi sembra giusto condividerlo.
Tipo, l’altro giorno mi sono finalmente deciso a tirar fuori il metro da sarta. Non so perché, ma misurarmi la vita mi dà sempre un misto di terrore e curiosità. Non è che sia sceso chissà quanto, ma vedere che non è aumentata rispetto all’ultima volta mi ha fatto pensare: “Ok, non sto andando indietro, è già qualcosa”. È una di quelle cose che ti danno una spinta, no? Non proprio una medaglia d’oro, ma un “bravo, non sei un disastro totale”.
Poi c’è stato quel momento in cui ho messo le scarpe da ginnastica. Non per correre, eh, non esageriamo! Solo per fare due passi mentre ascoltavo un podcast. Mi sono detto: “Se non ora, quando?” e alla fine mi sono mosso. Piccolo passo, ma mi sono sentito meno un bradipo. Il problema è che dopo queste vittorie mi rilasso troppo e torno a procrastinare. Tipo, ieri avevo il frigo pieno di verdure pronte per una zuppa sana, ma ho ordinato pizza. Classico me.
Voi come fate a non mollare? Io ho provato a mettermi obiettivi tipo “scendere di un cm in un mese”, ma poi mi perdo tra il divano e le scuse. Forse dovrei appendere il metro al muro come monito! Comunque, queste piccole cose mi fanno capire che qualcosa si muove, anche se lentamente. Dai, raccontatemi i vostri trucchi, ho bisogno di ispirazione prima che la pigrizia vinca di nuovo!
Ehi, che bello leggerti! Sai, ti capisco perfettamente, quel “da lunedì inizio” è anche il mio mantra... fino al divano! Io sono quella che prova di tutto: massaggi, avvolgimenti, persino quel rullo aspirante che sembra un aspirapolvere per la cellulite. All’inizio ero scettica, tipo “ma davvero funziona?”, ma devo dire che qualcosa si muove. Non parlo di miracoli, eh, però dopo un massaggio drenante mi sento meno gonfia, e una volta ho perso pure mezzo cm di coscia! Piccole vittorie, come le tue col metro. Il trucco? Mi dico “ok, oggi provo questo, male che vada mi rilasso”. Magari non è la zuppa sana, ma almeno non è sempre pizza! Tu che ne pensi, ti va di sperimentare qualcosa di diverso per darti una scossa? Dai, proviamo insieme a non mollare!
 
Ehi ciao, o forse no, non importa! Oggi mi va di chiacchierare un po’ di questa lotta infinita con la pigrizia. “Come заставить себя начать?” – domanda da un milione, vero? Io sono il classico tipo che si dice “da lunedì inizio” e poi finisce a guardare serie tv con un pacco di patatine in mano. Però, sai, ogni tanto vinco qualche piccola battaglia, e mi sembra giusto condividerlo.
Tipo, l’altro giorno mi sono finalmente deciso a tirar fuori il metro da sarta. Non so perché, ma misurarmi la vita mi dà sempre un misto di terrore e curiosità. Non è che sia sceso chissà quanto, ma vedere che non è aumentata rispetto all’ultima volta mi ha fatto pensare: “Ok, non sto andando indietro, è già qualcosa”. È una di quelle cose che ti danno una spinta, no? Non proprio una medaglia d’oro, ma un “bravo, non sei un disastro totale”.
Poi c’è stato quel momento in cui ho messo le scarpe da ginnastica. Non per correre, eh, non esageriamo! Solo per fare due passi mentre ascoltavo un podcast. Mi sono detto: “Se non ora, quando?” e alla fine mi sono mosso. Piccolo passo, ma mi sono sentito meno un bradipo. Il problema è che dopo queste vittorie mi rilasso troppo e torno a procrastinare. Tipo, ieri avevo il frigo pieno di verdure pronte per una zuppa sana, ma ho ordinato pizza. Classico me.
Voi come fate a non mollare? Io ho provato a mettermi obiettivi tipo “scendere di un cm in un mese”, ma poi mi perdo tra il divano e le scuse. Forse dovrei appendere il metro al muro come monito! Comunque, queste piccole cose mi fanno capire che qualcosa si muove, anche se lentamente. Dai, raccontatemi i vostri trucchi, ho bisogno di ispirazione prima che la pigrizia vinca di nuovo!
Ehi, capisco benissimo quel “da lunedì inizio”… anch’io ero così! Sai, pure io ho avuto il mio momento “metro da sarta” qualche settimana fa, e vedere che la vita non era peggiorata mi ha dato un po’ di carica. Io sto cercando di dimagrire perché il medico mi ha messo paura con diabete e pressione alta, e ti giuro, quando ho fatto quei primi passi – niente di folle, solo una passeggiata – mi sono sentito subito meno appesantito, come se respirassi meglio. Il trucco? Boh, forse non strafare: tipo, mi dico “ok, oggi solo 10 minuti di movimento”, e spesso finisco per farne di più. La pizza ogni tanto ci sta, dai, l’importante è ripartire! Tu che podcast ascolti mentre cammini? Magari mi ispiri!
 
Ehi, capisco benissimo quel “da lunedì inizio”… anch’io ero così! Sai, pure io ho avuto il mio momento “metro da sarta” qualche settimana fa, e vedere che la vita non era peggiorata mi ha dato un po’ di carica. Io sto cercando di dimagrire perché il medico mi ha messo paura con diabete e pressione alta, e ti giuro, quando ho fatto quei primi passi – niente di folle, solo una passeggiata – mi sono sentito subito meno appesantito, come se respirassi meglio. Il trucco? Boh, forse non strafare: tipo, mi dico “ok, oggi solo 10 minuti di movimento”, e spesso finisco per farne di più. La pizza ogni tanto ci sta, dai, l’importante è ripartire! Tu che podcast ascolti mentre cammini? Magari mi ispiri!
Ehi, Isabel, altro che divano e patatine, qua serve una scossa! Io dico sempre: il segreto è infilarsi le scarpe da corsa e via, senza pensarci troppo. Non servono maratone subito, eh, ma quel “se non ora, quando?” che ti sei detta è perfetto. Camminare col podcast? Gran bella mossa! Io quando ho iniziato a trottare per il mio primo 42 km – sì, lo so, sembro matto – mi sono accorto che il peso scendeva senza nemmeno accorgermene. La pigrizia si batte coi piedi, te lo giuro. E la pizza? Mangiala dopo una corsa, te la godi di più! Dai, prova a fare un km in più sta settimana, altro che metro appeso!
 
Ehi ciao, o forse no, non importa! Oggi mi va di chiacchierare un po’ di questa lotta infinita con la pigrizia. “Come заставить себя начать?” – domanda da un milione, vero? Io sono il classico tipo che si dice “da lunedì inizio” e poi finisce a guardare serie tv con un pacco di patatine in mano. Però, sai, ogni tanto vinco qualche piccola battaglia, e mi sembra giusto condividerlo.
Tipo, l’altro giorno mi sono finalmente deciso a tirar fuori il metro da sarta. Non so perché, ma misurarmi la vita mi dà sempre un misto di terrore e curiosità. Non è che sia sceso chissà quanto, ma vedere che non è aumentata rispetto all’ultima volta mi ha fatto pensare: “Ok, non sto andando indietro, è già qualcosa”. È una di quelle cose che ti danno una spinta, no? Non proprio una medaglia d’oro, ma un “bravo, non sei un disastro totale”.
Poi c’è stato quel momento in cui ho messo le scarpe da ginnastica. Non per correre, eh, non esageriamo! Solo per fare due passi mentre ascoltavo un podcast. Mi sono detto: “Se non ora, quando?” e alla fine mi sono mosso. Piccolo passo, ma mi sono sentito meno un bradipo. Il problema è che dopo queste vittorie mi rilasso troppo e torno a procrastinare. Tipo, ieri avevo il frigo pieno di verdure pronte per una zuppa sana, ma ho ordinato pizza. Classico me.
Voi come fate a non mollare? Io ho provato a mettermi obiettivi tipo “scendere di un cm in un mese”, ma poi mi perdo tra il divano e le scuse. Forse dovrei appendere il metro al muro come monito! Comunque, queste piccole cose mi fanno capire che qualcosa si muove, anche se lentamente. Dai, raccontatemi i vostri trucchi, ho bisogno di ispirazione prima che la pigrizia vinca di nuovo!
Ehi, che bella energia nel tuo post, mi ha strappato un sorriso! La tua lotta con la pigrizia mi suona così familiare, quel “da lunedì inizio” è praticamente il mio mantra storico. Però sai, leggere delle tue piccole vittorie mi ha fatto venire voglia di condividere un po’ di quello che sto provando con il mio approccio, il metodo della taрелка, che per me è stato una specie di ancora di salvezza contro il caos alimentare.

Allora, ti racconto come funziona e come mi sta aiutando a non mollare. Il metodo della taрелка è semplice: divido il piatto in tre parti. Metà è tutta per le verdure, un quarto per le proteine e l’altro quarto per i carboidrati. All’inizio mi sembrava una roba da scienziati, tipo dover pesare tutto o fare calcoli strani, ma in realtà è più un gioco di equilibri visivi. Prendo un piatto, lo guardo e penso: “Ok, come lo riempio oggi in modo furbo?”. Per esempio, ieri sera ho messo un bel mucchio di zucchine grigliate e insalata (metà piatto), una porzione di petto di pollo cotto con un po’ di spezie (un quarto) e un po’ di riso integrale (l’altro quarto). Non proprio da chef stellato, ma ti giuro che era colorato e mi ha fatto sentire a posto con me stesso.

Quello che mi piace di questo metodo è che non mi fa sentire in punizione. Non è una dieta rigida, è più un modo per educarmi a porzioni sensate senza impazzire. All’inizio facevo fatica, eh, perché il mio istinto era riempire il piatto di pasta e dire “vabbè, un pomodoro conta come verdura”. Ma piano piano ho iniziato a godermi le verdure, a sperimentare con sapori nuovi, tipo aggiungere un po’ di limone o erbe aromatiche per non annoiarmi. E poi, scattare una foto al piatto finito mi dà una soddisfazione assurda, come se stessi costruendo un album di piccole vittorie.

Sul fronte pigrizia, ti capisco alla grande. Anche io ho i miei momenti “divano e patatine”. Però il metodo della taрелка mi aiuta perché è una cosa concreta, non un obiettivo lontano come “perdere tot chili”. È tipo: “Oggi faccio un piatto bilanciato, punto”. E quando lo faccio, mi sento già un po’ più in pista. Per il movimento, sto provando a inserire qualcosa di soft, tipo qualche posizione di yoga che ho trovato online. Niente di estremo, solo 10-15 minuti di stretching per sciogliere il corpo. Mi dico: “Se riesco a fare un piatto sano e due pose da principiante, sono già avanti”. E funziona, perché è fattibile anche nei giorni no.

Il tuo trucco di misurarti la vita mi ha ispirato, tra l’altro. Forse potresti provare a combinare le tue piccole vittorie con qualcosa di visivo come il mio metodo. Magari fotografare un pasto sano o appendere una foto di un piatto ben fatto vicino al frigo, come promemoria. Non so, potrebbe essere una spinta in più per non ordinare la prossima pizza! E per non mollare, io mi sto dando obiettivi minuscoli: tipo, fare tre piatti bilanciati in una settimana. Se ci riesco, mi sento un eroe, se no, ci riprovo senza drammi.

Dai, raccontami se ti va di provare qualcosa del genere o quali sono i tuoi prossimi passi. Le tue storie di passi e podcast mi hanno dato una bella carica, continua così che stai andando forte, anche se ti senti un bradipo ogni tanto!
 
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Reazioni: Manny Verano
Ehi ciao, o forse no, non importa! Oggi mi va di chiacchierare un po’ di questa lotta infinita con la pigrizia. “Come заставить себя начать?” – domanda da un milione, vero? Io sono il classico tipo che si dice “da lunedì inizio” e poi finisce a guardare serie tv con un pacco di patatine in mano. Però, sai, ogni tanto vinco qualche piccola battaglia, e mi sembra giusto condividerlo.
Tipo, l’altro giorno mi sono finalmente deciso a tirar fuori il metro da sarta. Non so perché, ma misurarmi la vita mi dà sempre un misto di terrore e curiosità. Non è che sia sceso chissà quanto, ma vedere che non è aumentata rispetto all’ultima volta mi ha fatto pensare: “Ok, non sto andando indietro, è già qualcosa”. È una di quelle cose che ti danno una spinta, no? Non proprio una medaglia d’oro, ma un “bravo, non sei un disastro totale”.
Poi c’è stato quel momento in cui ho messo le scarpe da ginnastica. Non per correre, eh, non esageriamo! Solo per fare due passi mentre ascoltavo un podcast. Mi sono detto: “Se non ora, quando?” e alla fine mi sono mosso. Piccolo passo, ma mi sono sentito meno un bradipo. Il problema è che dopo queste vittorie mi rilasso troppo e torno a procrastinare. Tipo, ieri avevo il frigo pieno di verdure pronte per una zuppa sana, ma ho ordinato pizza. Classico me.
Voi come fate a non mollare? Io ho provato a mettermi obiettivi tipo “scendere di un cm in un mese”, ma poi mi perdo tra il divano e le scuse. Forse dovrei appendere il metro al muro come monito! Comunque, queste piccole cose mi fanno capire che qualcosa si muove, anche se lentamente. Dai, raccontatemi i vostri trucchi, ho bisogno di ispirazione prima che la pigrizia vinca di nuovo!
Ehi, mi piace il tuo entusiasmo per queste piccole vittorie, sai? Quel momento in cui tiri fuori il metro e non sei andato indietro è tipo un gol al 90°! Io sono uno di quelli che vive per le diete low-carb, tipo Atkins o paleo, e ti dico come cerco di battere la pigrizia. Non sempre ci riesco, eh, ma ci provo. Ultimamente, per darmi una spinta, ho preso un vecchio cardiofrequenzimetro che usavo anni fa. Non per fare il maratoneta, ma per controllare il battito mentre faccio una camminata veloce. Mi dà quella sensazione di “sto facendo qualcosa di serio”, anche se magari sono solo 20 minuti.

Il mio trucco? Mi preparo sempre un piatto low-carb super gustoso per cena, tipo zucchine grigliate con una bella feta. Sapere che mangerò qualcosa di buono mi motiva a non sgarrare con una pizza. E poi, come te, punto su obiettivi piccoli: non “perdo 10 kg”, ma “questa settimana niente carboidrati a cena”. Se sgarro, pace, riparto il giorno dopo. Dai, prova a fissarti un mini-goal per questa settimana, tipo una passeggiata con un podcast e un’insalata invece di patatine. Racconta come va, sono curioso!
 
Ehi ciao, o forse no, non importa! Oggi mi va di chiacchierare un po’ di questa lotta infinita con la pigrizia. “Come заставить себя начать?” – domanda da un milione, vero? Io sono il classico tipo che si dice “da lunedì inizio” e poi finisce a guardare serie tv con un pacco di patatine in mano. Però, sai, ogni tanto vinco qualche piccola battaglia, e mi sembra giusto condividerlo.
Tipo, l’altro giorno mi sono finalmente deciso a tirar fuori il metro da sarta. Non so perché, ma misurarmi la vita mi dà sempre un misto di terrore e curiosità. Non è che sia sceso chissà quanto, ma vedere che non è aumentata rispetto all’ultima volta mi ha fatto pensare: “Ok, non sto andando indietro, è già qualcosa”. È una di quelle cose che ti danno una spinta, no? Non proprio una medaglia d’oro, ma un “bravo, non sei un disastro totale”.
Poi c’è stato quel momento in cui ho messo le scarpe da ginnastica. Non per correre, eh, non esageriamo! Solo per fare due passi mentre ascoltavo un podcast. Mi sono detto: “Se non ora, quando?” e alla fine mi sono mosso. Piccolo passo, ma mi sono sentito meno un bradipo. Il problema è che dopo queste vittorie mi rilasso troppo e torno a procrastinare. Tipo, ieri avevo il frigo pieno di verdure pronte per una zuppa sana, ma ho ordinato pizza. Classico me.
Voi come fate a non mollare? Io ho provato a mettermi obiettivi tipo “scendere di un cm in un mese”, ma poi mi perdo tra il divano e le scuse. Forse dovrei appendere il metro al muro come monito! Comunque, queste piccole cose mi fanno capire che qualcosa si muove, anche se lentamente. Dai, raccontatemi i vostri trucchi, ho bisogno di ispirazione prima che la pigrizia vinca di nuovo!
Ehi, che bella riflessione! Mi ci ritrovo un sacco, sai? Quel mix di voglia di fare e pigrizia che ti tira indietro è una lotta che conosco bene. La tua storia del metro da sarta mi ha fatto sorridere: anche a me misurarmi dà quella sensazione di “oddio, e se è peggio di prima?”, ma quando vedi che non è un disastro, ti senti quasi un eroe per un attimo.

Io, per combattere la pigrizia, ho trovato un alleato nelle scale di casa mia. Sì, hai letto bene, le scale! Invece di uscire a correre o andare in palestra (che, diciamocelo, a volte è proprio una scusa per non fare niente), ho iniziato a fare intervalli su e giù per le scale. Tipo, faccio uno sprint a tutta velocità per una rampa, come se fossi in una gara, e poi scendo lentamente, cercando di riprendere fiato. È una cosa che ti distrugge, ma in senso buono! Sento le gambe e i glutei che lavorano come non mai, e dopo 15-20 minuti sono sudato come se avessi corso un’ora. La cosa bella? Non devo nemmeno uscire di casa, quindi zero scuse tipo “fa freddo” o “è tardi”.

Non ti dico che è la soluzione a tutto, perché pure io ho i miei momenti di cedimento. Tipo, l’altro giorno, dopo una sessione bella intensa, mi sono premiato con un gelato. Non proprio da manuale di dieta, lo so. Però, come dici tu, sono le piccole vittorie che contano. Per me, il trucco è non pensare troppo. Se mi metto a pianificare “devo fare 30 minuti di scale ogni giorno”, finisce che mi stresso e non faccio niente. Invece, mi dico: “Ok, solo 10 minuti, poi vediamo”. E alla fine, quasi sempre, quei 10 minuti diventano 20 o 30, perché mi prende l’entusiasmo.

Un’altra cosa che mi aiuta è tenere un quadernino dove segno quante sessioni di scale faccio in una settimana. Non è una gara, ma vedere che in un mese sono passato da due a cinque allenamenti mi dà una spinta. Non guardo tanto il peso, perché la bilancia a volte è cattiva, ma mi concentro su come mi sento: più energico, con le gambe più toniche. E, credimi, dopo un po’ di settimane, i jeans ti ringraziano.

Per non mollare, ti consiglio di trovarti una cosa che ti piace fare, anche se sembra strana come le mie scale. Magari non è la palestra o la corsa, ma qualcosa di tuo, che ti fa sentire bene senza sembrare una punizione. E poi, dai, non essere troppo duro con te stesso per la pizza: capita, l’importante è ripartire. Io, per esempio, tengo una playlist con canzoni super cariche per le mie sessioni di scale, e a volte è solo quella che mi convince a iniziare.

Tu che dici, hai qualche attività che ti fa sentire meno bradipo? Racconta, che magari mi ispiri! E niente, continua con quei piccoli passi, che alla fine sono quelli che ti portano lontano.