Ciao a tutti, o meglio, salve a chi ancora riesce a distinguere la propria ombra da quella della sedia! Sono il classico impiegato incatenato alla scrivania, quello che passa più tempo a fissare lo schermo che a ricordarsi com’è fatto il sole. Vorrei perdere qualche chilo, ma tra riunioni interminabili e scadenze che sembrano moltiplicarsi come i carboidrati nel mio pranzo, il tempo per la palestra è un sogno lontano. Però, sapete una cosa? Mi sono stufato di sentirmi una scrivania con le gambe, quindi ho trovato qualche trucco per muovermi senza mollare tutto e scappare in palestra (anche se, ammettiamolo, l’idea di correre via urlando a volte è allettante).
Partiamo dal base: le pause. Quel momento sacro in cui il caffè diventa una scusa per alzarsi. Io ho iniziato a fare il giro dell’ufficio, magari saluto un collega dall’altra parte della stanza invece di scrivergli su Teams. Cinque minuti di camminata, e già mi sento meno fossilizzato. Poi c’è il pranzo: invece di divorare il panino davanti al monitor, mi costringo a uscire. Una passeggiata fino al parco vicino, o anche solo intorno all’isolato, e torno con la sensazione di aver fatto qualcosa di vagamente umano. Non sarà la maratona di New York, ma almeno non mi servono le forbici per staccarmi dalla sedia.
E ora il pezzo forte: gli esercizi da scrivania. Non sto parlando di cose assurde tipo sollevare la stampante (anche se, con i toner che pesano un quintale, ci ho pensato). Faccio robe semplici. Tipo, mentre aspetto che il capo risponda a una mail, stringo i glutei come se stessi trattenendo un segreto di stato. Dieci secondi, rilasso, ripeto. Nessuno lo nota, ma dopo un po’ sento che qualcosa là dietro si sta svegliando. Oppure, quando sono al telefono, mi alzo e faccio qualche passo sul posto, magari simulando un balletto ridicolo che nessuno vedrà mai. E se proprio voglio esagerare, mi appoggio alla sedia e faccio un paio di piegamenti con le braccia – giusto per ricordarmi che i muscoli esistono ancora.
Non vi mentirò, non sono diventato un atleta olimpico, e la bilancia non mi manda ancora lettere d’amore. Ma almeno quando mi alzo dalla sedia non scricchiolo più come un mobile vecchio. Qualcun altro ha trucchi per sopravvivere alla vita da ufficio senza trasformarsi in un soprammobile? Condividete, che qui si combatte la sedentarietà un passo (o una strizzata di glutei) alla volta!
Partiamo dal base: le pause. Quel momento sacro in cui il caffè diventa una scusa per alzarsi. Io ho iniziato a fare il giro dell’ufficio, magari saluto un collega dall’altra parte della stanza invece di scrivergli su Teams. Cinque minuti di camminata, e già mi sento meno fossilizzato. Poi c’è il pranzo: invece di divorare il panino davanti al monitor, mi costringo a uscire. Una passeggiata fino al parco vicino, o anche solo intorno all’isolato, e torno con la sensazione di aver fatto qualcosa di vagamente umano. Non sarà la maratona di New York, ma almeno non mi servono le forbici per staccarmi dalla sedia.
E ora il pezzo forte: gli esercizi da scrivania. Non sto parlando di cose assurde tipo sollevare la stampante (anche se, con i toner che pesano un quintale, ci ho pensato). Faccio robe semplici. Tipo, mentre aspetto che il capo risponda a una mail, stringo i glutei come se stessi trattenendo un segreto di stato. Dieci secondi, rilasso, ripeto. Nessuno lo nota, ma dopo un po’ sento che qualcosa là dietro si sta svegliando. Oppure, quando sono al telefono, mi alzo e faccio qualche passo sul posto, magari simulando un balletto ridicolo che nessuno vedrà mai. E se proprio voglio esagerare, mi appoggio alla sedia e faccio un paio di piegamenti con le braccia – giusto per ricordarmi che i muscoli esistono ancora.
Non vi mentirò, non sono diventato un atleta olimpico, e la bilancia non mi manda ancora lettere d’amore. Ma almeno quando mi alzo dalla sedia non scricchiolo più come un mobile vecchio. Qualcun altro ha trucchi per sopravvivere alla vita da ufficio senza trasformarsi in un soprammobile? Condividete, che qui si combatte la sedentarietà un passo (o una strizzata di glutei) alla volta!