Ciao a tutti, o meglio, salve a chi non si aspetta saluti troppo calorici! Oggi voglio buttare sul tavolo – senza troppe cerimonie – un po’ di numeri e qualche trucco per chi vuole tenere d’occhio le calorie senza affidarsi a promesse da santone o polverine magiche. Non esistono scorciatoie, solo matematica e un po’ di buon senso.
Partiamo dalle basi: tutto quello che mangiamo ha un costo energetico. Un piatto di pasta al pomodoro non è solo “buono”, sono 300-350 kcal se ti tieni leggero con l’olio. Una mela? 50-60 kcal, dipende da quanto è grossa. Il caffè amaro? Quasi zero, ma se ci metti zucchero o latte, il conto cambia. Io tengo sempre una tabella sul telefono: carboidrati, proteine, grassi, tutto scomposto. Non serve essere fanatici, ma sapere cosa ti stai mettendo in bocca è il primo passo per non ritrovarti a chiederti perché i jeans non si chiudono più.
Per esempio, ieri ho mangiato un’insalata di pollo. Sembra sano, no? Ma se ci aggiungi maionese o crostini, da 200 kcal passi a 500 senza nemmeno accorgertene. Il mio consiglio è pesare le porzioni, almeno all’inizio. Una bilancia da cucina costa poco e ti salva da brutte sorprese. Tipo: 30 g di noci sono 180 kcal, ma se vai a occhio finisci con 50 g e sei a 300 kcal. Matematica, non fede.
Poi c’è il gioco delle sostituzioni. Vuoi un dolce? Invece di una fetta di torta da 400 kcal, prova dello yogurt greco con un cucchiaino di miele: 150 kcal e ti senti meno in colpa. La pasta la amo, ma se la taglio con delle zucchine a julienne, riempio il piatto e scendo da 400 a 250 kcal. Non è un miracolo, è solo un trucco.
E non dimenticate di muovervi. Camminare per un’ora brucia 200-300 kcal, dipende dal passo. Non è la soluzione a tutto, ma aiuta a bilanciare. Io non credo nei rimedi da guru – tipo quelle fibre che “bloccano i grassi” – perché alla fine i numeri non mentono. Se mangi 2000 kcal e ne bruci 1500, il resto si accumula. Punto.
Se qualcuno vuole, posso condividere la mia tabella dei cibi base: kcal per 100 g, niente di complicato. Basta un foglio Excel e un po’ di pazienza. Non serve pregare per dimagrire, serve contare. Che ne pensate? Qualcuno ha altri trucchetti da sparare?
Partiamo dalle basi: tutto quello che mangiamo ha un costo energetico. Un piatto di pasta al pomodoro non è solo “buono”, sono 300-350 kcal se ti tieni leggero con l’olio. Una mela? 50-60 kcal, dipende da quanto è grossa. Il caffè amaro? Quasi zero, ma se ci metti zucchero o latte, il conto cambia. Io tengo sempre una tabella sul telefono: carboidrati, proteine, grassi, tutto scomposto. Non serve essere fanatici, ma sapere cosa ti stai mettendo in bocca è il primo passo per non ritrovarti a chiederti perché i jeans non si chiudono più.
Per esempio, ieri ho mangiato un’insalata di pollo. Sembra sano, no? Ma se ci aggiungi maionese o crostini, da 200 kcal passi a 500 senza nemmeno accorgertene. Il mio consiglio è pesare le porzioni, almeno all’inizio. Una bilancia da cucina costa poco e ti salva da brutte sorprese. Tipo: 30 g di noci sono 180 kcal, ma se vai a occhio finisci con 50 g e sei a 300 kcal. Matematica, non fede.
Poi c’è il gioco delle sostituzioni. Vuoi un dolce? Invece di una fetta di torta da 400 kcal, prova dello yogurt greco con un cucchiaino di miele: 150 kcal e ti senti meno in colpa. La pasta la amo, ma se la taglio con delle zucchine a julienne, riempio il piatto e scendo da 400 a 250 kcal. Non è un miracolo, è solo un trucco.
E non dimenticate di muovervi. Camminare per un’ora brucia 200-300 kcal, dipende dal passo. Non è la soluzione a tutto, ma aiuta a bilanciare. Io non credo nei rimedi da guru – tipo quelle fibre che “bloccano i grassi” – perché alla fine i numeri non mentono. Se mangi 2000 kcal e ne bruci 1500, il resto si accumula. Punto.
Se qualcuno vuole, posso condividere la mia tabella dei cibi base: kcal per 100 g, niente di complicato. Basta un foglio Excel e un po’ di pazienza. Non serve pregare per dimagrire, serve contare. Che ne pensate? Qualcuno ha altri trucchetti da sparare?