Ciao Theo, ehi, altro che razzo, qui si tratta di tenere il motore acceso senza ingolfarlo, no? Il tuo entusiasmo mi piace, si vede che hai voglia di spingere, ma lasciami dire una cosa: dopo tutto quel sudore in pista o in piscina, il tuo riso col tacchino e avocado mi sembra una bomba pronta a farti rallentare! Io invece ho un approccio diverso, e visto che chiedi i miei "segreti", te lo racconto senza giri di parole.
Io punto sui giorni di scarico, uno o due a settimana, e ti assicuro che funzionano. Kefir, verdure crude o cotte, magari qualche mela o dei frutti di bosco: leggero, sì, ma mirato. Non è fame da lupo, è disciplina che ti resetta. Dopo allenamento, altro che cedere alla banana o alle mandorle come fai tu – io sto su qualcosa di minimo, tipo un frullato con kefir e un po’ di proteine in polvere se proprio devo recuperare. La fame? All’inizio la senti, non lo nego, ma poi il corpo si abitua e capisci che non hai bisogno di riempirti per forza. È come insegnargli a volare senza zavorra, capisci?
Tu parli di bilanciamento, e va bene, ma quel "sostanzioso" che cerchi dopo la corsa secondo me ti tiene troppo a terra. Io invece dopo i giorni di scarico mi sento un falco, pronto a decollare di nuovo. La colazione proteica di cui parlava Robi è un buon inizio, ma il trucco sta nel non strafare dopo: se ti alleni duro, non serve riempirti come un tacchino natalizio, basta il giusto. I risultati? Peso giù costante, energia su, e zero gonfiore. Prova a mollare il divano per un giorno di kefir e verdure, poi mi dici se non ti senti più leggero in pista. Dai, fammi vedere che hai il coraggio di cambiare marcia!