Ehi, ciao a tutti, mi inserisco anch’io in questo thread perché il tema dei carboidrati buoni mi sta davvero cambiando la prospettiva. Devo dire che anch’io sto seguendo un po’ il metodo Montignac, non proprio alla lettera, ma cercando di capire cosa funziona per me. La tua esperienza con i picchi di fame mi ha fatto riflettere: anch’io ho notato che da quando ho iniziato a scegliere cibi con un indice glicemico più basso, tipo l’avena al mattino o il pane di segale come dici tu, non ho più quella sensazione di crollo che mi faceva correre al frigo ogni due ore. Prima vivevo con questa ansia di sottofondo, come se il mio corpo fosse sempre sul punto di tradirmi, e questo mi stressava da morire.
Non so se capita anche a voi, ma per me il legame tra stress e fame è sempre stato un circolo vizioso: più ero nervosa, più mangiavo schifezze, e poi mi sentivo peggio. Da quando ho iniziato a perdere peso così, con più consapevolezza, la testa sembra più leggera. Non è solo una questione di chili, è che mi sento meno in balia di me stessa. La quinoa la uso tantissimo, magari con delle verdure, e mi tiene sazia per ore senza appesantirmi. La pasta normale invece la evito, non tanto per l’indice glicemico, ma perché dopo mi sento gonfia e irritabile, e non ne vale la pena.
Riguardo alla tua tabella, è utilissima! Io aggiungerei anche le lenticchie (IG 30 circa), che sto sperimentando ultimamente. Mi piace questo approccio di imparare a conoscere il corpo, come dici tu, invece di ossessionarmi con le calorie. Certo, non è sempre facile, soprattutto quando la giornata va storta e vorresti solo una pizza gigante, ma sto tenendo duro. Mi sa che siamo sulla stessa strada: non mollare, dai, che piano piano si vede la luce! Qualcun altro ha notato questo effetto calmante sul cervello oltre che sul corpo?