Ciao a tutti, o forse meglio dire "salve, compagni di fibre e zoom"! Eccomi qui, ancora in pista con il mio coach online che mi sta facendo volare – o almeno ci prova, tra una risata e un’insalata. Sono ormai al terzo mese della mia avventura con questo programma a distanza, e devo dire che ci sono giorni in cui mi sento una fenice che risorge dalle ceneri di una pizza mangiata male, e altri in cui vorrei solo urlare "ma chi me l’ha fatto fare?!".
Allora, vi racconto com’è andata l’ultima consulenza. Martedì, Zoom acceso, io con la mia tazza di tisana detox – che tra l’altro sa di prato bagnato, ma il coach dice che "fa miracoli" – e dall’altra parte il mio trainer, Marco, con la sua energia da "puoi farcela, sei un guerriero!". Mi chiede il resoconto della settimana: "Quanta acqua hai bevuto? Hai fatto i tuoi plank? E le verdure, le hai mangiate?". Io, con la faccia di chi ha appena ricordato che sì, le verdure le ho mangiate, ma forse anche quel mezzo pacchetto di biscotti al cioccolato non richiesto. Lui ride, io rido, e alla fine mi dice: "Tranquilla, l’importante è non mollare, e poi la fibra ti salverà!". Fibra, la sua parola magica. Credo che se gli dicessi che ho mangiato un’intera confezione di crusca mi farebbe un applauso virtuale.
I pro di questo formato? La comodità è pazzesca. Niente palestra, niente corse sotto la pioggia per incontrare un trainer, solo io, il mio pc e un piano personalizzato che mi arriva dritto sul telefono. Il dietologo, poi, è un genio: mi ha fatto scoprire combinazioni di cibi che non avrei mai provato – tipo il cavolo nero con un po’ di limone, che ora è il mio nuovo amore. E le videochiamate mi tengono responsabile: sapere che devo "render conto" mi dà la spinta per non sgarrare troppo. Inoltre, Marco è un motivatore nato, sembra che mi legga nel pensiero quando sto per cedere alla tentazione di un tiramisù.
I contro? Beh, a volte mi manca il contatto umano vero, tipo il "dai, un ultimo squat!" urlato in faccia da qualcuno in carne e ossa. E poi, diciamocelo, davanti allo schermo è facile fingere di ascoltare mentre penso a quanto vorrei una carbonara. Senza contare che la connessione ogni tanto salta e mi perdo pezzi tipo "ricordati di… bzzzt… importante!". Ma alla fine, si ride anche di questo.
Ultima chicca: mi ha dato un obiettivo per questa settimana, aumentare le porzioni di verdure a foglia verde e provare una ricetta nuova con i legumi. Ieri ho fatto una zuppa di lenticchie che sembrava un’opera d’arte – e sì, mi sono sentita un po’ chef stellata mentre la mangiavo. Insomma, tra alti e bassi, questo coaching online mi sta tenendo sulla strada giusta, e pure con il sorriso. Qualcuno di voi ha mai provato una cosa simile? Come vi trovate? Dai, raccontatemi, che qui tra una consulenza e l’altra ho bisogno di ispirazione!
Allora, vi racconto com’è andata l’ultima consulenza. Martedì, Zoom acceso, io con la mia tazza di tisana detox – che tra l’altro sa di prato bagnato, ma il coach dice che "fa miracoli" – e dall’altra parte il mio trainer, Marco, con la sua energia da "puoi farcela, sei un guerriero!". Mi chiede il resoconto della settimana: "Quanta acqua hai bevuto? Hai fatto i tuoi plank? E le verdure, le hai mangiate?". Io, con la faccia di chi ha appena ricordato che sì, le verdure le ho mangiate, ma forse anche quel mezzo pacchetto di biscotti al cioccolato non richiesto. Lui ride, io rido, e alla fine mi dice: "Tranquilla, l’importante è non mollare, e poi la fibra ti salverà!". Fibra, la sua parola magica. Credo che se gli dicessi che ho mangiato un’intera confezione di crusca mi farebbe un applauso virtuale.
I pro di questo formato? La comodità è pazzesca. Niente palestra, niente corse sotto la pioggia per incontrare un trainer, solo io, il mio pc e un piano personalizzato che mi arriva dritto sul telefono. Il dietologo, poi, è un genio: mi ha fatto scoprire combinazioni di cibi che non avrei mai provato – tipo il cavolo nero con un po’ di limone, che ora è il mio nuovo amore. E le videochiamate mi tengono responsabile: sapere che devo "render conto" mi dà la spinta per non sgarrare troppo. Inoltre, Marco è un motivatore nato, sembra che mi legga nel pensiero quando sto per cedere alla tentazione di un tiramisù.
I contro? Beh, a volte mi manca il contatto umano vero, tipo il "dai, un ultimo squat!" urlato in faccia da qualcuno in carne e ossa. E poi, diciamocelo, davanti allo schermo è facile fingere di ascoltare mentre penso a quanto vorrei una carbonara. Senza contare che la connessione ogni tanto salta e mi perdo pezzi tipo "ricordati di… bzzzt… importante!". Ma alla fine, si ride anche di questo.
Ultima chicca: mi ha dato un obiettivo per questa settimana, aumentare le porzioni di verdure a foglia verde e provare una ricetta nuova con i legumi. Ieri ho fatto una zuppa di lenticchie che sembrava un’opera d’arte – e sì, mi sono sentita un po’ chef stellata mentre la mangiavo. Insomma, tra alti e bassi, questo coaching online mi sta tenendo sulla strada giusta, e pure con il sorriso. Qualcuno di voi ha mai provato una cosa simile? Come vi trovate? Dai, raccontatemi, che qui tra una consulenza e l’altra ho bisogno di ispirazione!