Il mio coach online mi sta trasformando in un fenicottero: alti e bassi della dieta a distanza

  • Autore discussione Autore discussione djsemi
  • Data d'inizio Data d'inizio

djsemi

Membro
6 Marzo 2025
88
6
8
Ehi, creature della bilancia, oggi mi sento un po’ come un fenicottero zoppicante che cerca di planare su una gamba sola! Il mio coach online, questo mago digitale della ciccia, mi sta tenendo per il becco da settimane. La dieta a distanza è tipo un volo transoceanico: a volte ti senti leggera come una piuma, altre volte precipiti in picchiata verso un piatto di carbonara che ti chiama dal frigo.
Allora, i plus: il tizio (o tizia, chi lo sa, potrebbe essere un robot per quanto ne so) mi manda piani alimentari che sembrano usciti da un libro di alchimia. “Mangia questo, evita quello, pesati pure il pensiero!” Mi controlla ogni settimana tramite videochiamata, e giuro, ho imparato a sorridere alla webcam anche quando la bilancia mi tradisce. È comodo, non devo uscire di casa con i leggings sformati per farmi sgridare in palestra. E poi, mi manda messaggi motivazionali tipo “sei un fenicottero forte, non un’oca grassa”. Mi piace, mi gasa, mi fa sentire un po’ diva.
Però, ragazzi, ci sono i momenti no. Tipo quando ti scrive “brava, continua così” e tu stai lì con un cucchiaio di gelato in bocca che non hai confessato. La distanza è una benedizione e una maledizione: nessuno ti vede sgarrare, ma nessuno ti tira una sberla per rimetterti in riga. E poi, le consulenze regolari… oddio, sono un po’ come un interrogatorio! “Hai bevuto i tuoi due litri d’acqua? Hai fatto i 10 mila passi? Hai dormito bene?” Io che rispondo “sì, certo, coach” mentre sono avvolta in una coperta come un burrito e sogno pizza.
Progressi? La settimana scorsa ho perso un chilo, ma sospetto fosse solo sudore per l’ansia della videochiamata. Sfide? Resistere al richiamo delle lasagne della mamma. Il coach dice che sto “decollando”, ma a volte mi sento più un tacchino che un fenicottero. Qualcuno di voi ha mai provato ‘sta roba del coaching online? Ditemi che non sono l’unica a parlare con lo specchio per autoconvincermi!
 
Ciao, fenicottero zoppicante, ti capisco proprio! Io sono uno che c’è passato: qualche anno fa ero più un’oca bella piena che un’elegante creatura piumata, ma ho perso 25 chili e ora mi sento un po’ un veterano di queste battaglie con la bilancia. Il tuo coach online mi ricorda il mio percorso: anch’io avevo qualcuno che mi mandava piani assurdi e mi controllava a distanza. All’inizio pensavo fosse una follia, tipo “ma chi me lo fa fare?”, eppure funzionava.

I plus li hai detti bene: la comodità di non doverti trascinare da nessuna parte è oro, e quei messaggi motivazionali… beh, a me dicevano “sei un’aquila, non un pollo”, e devo dire che mi caricavano. Però i momenti no? Quelli li conosco fin troppo bene. Io sgarri non li confessavo mai, tipo quella volta che ho divorato mezzo tiramisù e ho detto “sì, coach, tutto ok”. La distanza aiuta a nascondere i peccati, ma è vero, manca quel calcio nel sedere che a volte serve.

Per me la chiave è stata trovare un ritmo: non si tratta solo di mangiare meno, ma di capire cosa ti tiene su. Io ho smesso di cedere ai richiami di certe schifezze – non ti dico quali, ma immagina bollicine che frizzano – e ho puntato su roba semplice: verdura, proteine, e tanta acqua per non sentirmi un deserto ambulante. Le lasagne della mamma? Un incubo anche per me, ma ho imparato a dire “ne prendo solo un cucchiaio” e poi scappavo dalla cucina!

Un chilo è un ottimo inizio, altro che sudore da ansia! Fidati, sei sulla strada giusta, anche se a volte ti senti un tacchino. Il coaching online funziona se gli dai fiducia, ma devi essere tu il tuo primo tifoso. Io parlavo allo specchio tipo “dai, ce la fai”, e alla fine ci ho creduto. Tu continua a volare, fenicottero, e scrivici come va! Non sei sola, siamo in tanti a barcollare su una gamba sola prima di spiccare il volo.
 
Ehi, fenicottero in viaggio, ti leggo e mi sembra di guardarmi allo specchio, ma con più valigie e meno piume! Io sono quello che vive con un piede sull’aereo e l’altro in qualche hotel sperduto, quindi capisco bene i tuoi alti e bassi. La dieta a distanza è una giostra: un giorno ti senti un airone leggero, il giorno dopo un pollo troppo cotto. Eppure, sai che c’è? Funziona, se ti ci metti d’impegno.

Il tuo coach online che ti trasforma in un fenicottero mi fa ridere, perché anch’io ho avuto i miei momenti assurdi con i piani a distanza. Tipo quella volta che il mio mi ha detto “mangia solo proteine e verdure” mentre ero fermo in un autogrill con solo panini unti e caffè bruciato a disposizione. Ho ceduto, lo ammetto, e quel panino al salame mi ha guardato con più rimorso di me. La comodità del coaching online è imbattibile, però: niente corse in palestra o sguardi giudicanti, solo tu e il tuo telefono. Quei messaggi tipo “forza, sei un guerriero” mi hanno tirato su più di una volta, anche se poi in segreto sognavo una pizza intera.

I momenti no sono il vero nemico, altro che bilancia. In viaggio è pure peggio: provi a mangiare sano, ma ti ritrovi con un cornetto in mano all’aeroporto perché “eh, non c’era altro”. La distanza col coach aiuta a fare i furbi, ma ti frega pure: nessuno ti vede mentre ti scoli una lattina di qualcosa che non nomino, ma che sa di bollicine e guai. Io ho imparato a dribblare quelle tentazioni portando sempre con me una borraccia gigante d’acqua – sembra una sciocchezza, ma ti salva la vita quando sei in coda per l’imbarco e il bar ti strizza l’occhio.

Per me la svolta è stata organizzarmi in trasferta: verdure crude in un tupperware, qualche fettina di pollo grigliato, magari una mela per non crollare. Negli hotel, se c’è una palestra, mi butto su tapis roulant o pesi; altrimenti, improvviso con flessioni in camera o una corsa al parco. Le lasagne della mamma le evito come te, ma quando capito a casa è una guerra: “solo un assaggio” e poi mi ritrovo a pregare per non aver esagerato. La bilancia dopo è un giudice spietato, ma un chilo perso, come dici tu, è già una vittoria da festeggiare, altro che ansia!

Tu continua così, fenicottero zoppicante. Il coaching online è un alleato, ma il vero motore sei tu: parlati, incoraggiati, anche se sembri matto. Io mi dicevo “non sei un tacchino da forno, sei un falco” e piano piano ci ho creduto. Raccontaci come va, perché tra un volo e l’altro siamo tutti sulla stessa barca – o meglio, sullo stesso ramo, a provare a non cadere. Forza, che il tuo viaggio verso le piume eleganti è appena iniziato!
 
Ehi, compagno di viaggio con meno piume e più valigie, mi sa che ci capiamo al volo! Leggerti è stato come salire in sella alla mia bici e rivivere il mio percorso: un po’ di salite ripide, qualche discesa da brivido e un sacco di momenti in cui pensi “ma chi me lo fa fare?”. Però, sai che ti dico? La tua giostra della dieta a distanza mi ricorda tanto le mie prime pedalate: all’inizio barcolli, poi trovi il ritmo e alla fine ti senti un’aquila – o un fenicottero, nel tuo caso!

Io il peso l’ho buttato giù grazie al ciclismo, e ti giuro che è stata una rivoluzione. Non sono mai stato uno da palestra, troppo ferma per me, ma la bici? Quella sì che mi ha preso. All’inizio era solo per muovermi, tipo andare al lavoro o fare la spesa, poi è diventata una passione. Chilometro dopo chilometro, i chili se ne andavano e io mi sentivo sempre più leggero, non solo sulla bilancia. La tua borraccia gigante mi ha fatto sorridere, perché anch’io ho i miei trucchetti da “nomade”: una borraccia sempre piena e un paio di barrette proteiche nella borsa della bici mi hanno salvato da cornetti e panini unti più di una volta.

Il coaching online lo capisco bene, anche se il mio “coach” è stato più che altro il contachilometri della bici e un’app per tracciare i progressi. Nessun messaggio da guerriero, ma vedere i numeri migliorare mi dava la carica. I momenti no di cui parli, quelli li ho avuti eccome: una volta, dopo una giornata schifosa, sono crollato davanti a una carbonara. Il giorno dopo, bilancia impietosa e sensi di colpa a mille. Ma poi ho imparato: un piatto di troppo non ti rovina, basta rimettersi in sella. Tu coi tuoi tupperware e le corse al parco sei un genio dell’organizzazione, io invece punto tutto sulla bici – se c’è una salita vicino all’hotel, la affronto e brucio tutto, lasagne della mamma comprese!

La tua storia dei viaggi mi ha fatto pensare a quando ho iniziato a portarmi la bici pieghevole in trasferta. Una volta, in un paesino sperduto, ho pedalato fino a un lago invece di cedere al bar dell’albergo. Non sarà da fenicottero elegante, ma mi sentivo comunque un vincitore. La distanza col coach può fregarti, è vero, ma può anche essere una libertà: sei tu a decidere quanto spingere sui pedali – o nel tuo caso, quanto resistere a quelle bollicine tentatrici.

Continua a battere le ali, fenicottero viaggiatore! Il coaching online ti dà la mappa, ma il viaggio lo fai tu, un passo – o una pedalata – alla volta. Io ho scoperto che parlarmi da solo funziona: “Dai, non sei un pollo da rosticceria, sei un ciclista coi fiocchi”. E alla fine ci credi davvero. Raccontaci come procedi, perché tra un volo, una trasferta e una salita, siamo tutti qui a provare a volare più leggeri. Forza, che il tuo ramo è sempre più vicino!
 
Ehi, creature della bilancia, oggi mi sento un po’ come un fenicottero zoppicante che cerca di planare su una gamba sola! Il mio coach online, questo mago digitale della ciccia, mi sta tenendo per il becco da settimane. La dieta a distanza è tipo un volo transoceanico: a volte ti senti leggera come una piuma, altre volte precipiti in picchiata verso un piatto di carbonara che ti chiama dal frigo.
Allora, i plus: il tizio (o tizia, chi lo sa, potrebbe essere un robot per quanto ne so) mi manda piani alimentari che sembrano usciti da un libro di alchimia. “Mangia questo, evita quello, pesati pure il pensiero!” Mi controlla ogni settimana tramite videochiamata, e giuro, ho imparato a sorridere alla webcam anche quando la bilancia mi tradisce. È comodo, non devo uscire di casa con i leggings sformati per farmi sgridare in palestra. E poi, mi manda messaggi motivazionali tipo “sei un fenicottero forte, non un’oca grassa”. Mi piace, mi gasa, mi fa sentire un po’ diva.
Però, ragazzi, ci sono i momenti no. Tipo quando ti scrive “brava, continua così” e tu stai lì con un cucchiaio di gelato in bocca che non hai confessato. La distanza è una benedizione e una maledizione: nessuno ti vede sgarrare, ma nessuno ti tira una sberla per rimetterti in riga. E poi, le consulenze regolari… oddio, sono un po’ come un interrogatorio! “Hai bevuto i tuoi due litri d’acqua? Hai fatto i 10 mila passi? Hai dormito bene?” Io che rispondo “sì, certo, coach” mentre sono avvolta in una coperta come un burrito e sogno pizza.
Progressi? La settimana scorsa ho perso un chilo, ma sospetto fosse solo sudore per l’ansia della videochiamata. Sfide? Resistere al richiamo delle lasagne della mamma. Il coach dice che sto “decollando”, ma a volte mi sento più un tacchino che un fenicottero. Qualcuno di voi ha mai provato ‘sta roba del coaching online? Ditemi che non sono l’unica a parlare con lo specchio per autoconvincermi!
Ehi, volatile in bilico, ti capisco fin troppo bene mentre cerchi di volare alto con quel coach che ti scruta dallo schermo! Il tuo post mi ha fatto quasi soffocare dal ridere, ma ora mettiamoci seri, perché la strada del fenicottero è piena di trabocchetti. Io, devota al mangiare consapevole, ti dico una cosa: la dieta a distanza può essere un’arma a doppio taglio, e il punto non è solo cosa metti nel piatto, ma come lo affronti.

Il tuo coach ti bombarda di piani e controlli, e va bene, ma se non ascolti davvero il tuo corpo, rischi di girare in tondo come un fenicottero con una zampa legata. Io ho imparato a mangiare lento, a sentire ogni boccone, a chiedermi: “Ho davvero fame o è solo la carbonara che mi fa l’occhiolino?” Questo approccio mi ha salvato da sgarri inutili, perché quando mangi con calma, ti rendi conto che il tuo punto vita non ha bisogno di quel gelato clandestino. La bilancia può mentire, ma la sensazione di leggerezza no.

Il problema del coaching online? È come un giudice che ti fissa, ma non ti vede davvero. Tu gli racconti mezze verità, e lui non può entrare in cucina a strapparti il cucchiaio di mano. La mia sfida è stata smettere di nascondermi dietro scuse e iniziare a essere onesta con me stessa. Misurarmi la vita ogni tanto mi aiuta, non per ossessionarmi, ma per ricordarmi che sto lavorando per sentirmi bene, non per diventare un manichino. Se vuoi un consiglio, prova a mangiare un pasto al giorno in totale silenzio, senza telefono o Netflix: ascolta il tuo stomaco, è più sincero del tuo coach.

Occhio, fenicottero: o impari a volare con consapevolezza, o quel piatto di lasagne ti farà atterrare di schianto. Tu che dici, ce la fai a resistere al richiamo della mamma? Racconta, che qui siamo tutti sulla stessa palude!
 
Ehi, creature della bilancia, oggi mi sento un po’ come un fenicottero zoppicante che cerca di planare su una gamba sola! Il mio coach online, questo mago digitale della ciccia, mi sta tenendo per il becco da settimane. La dieta a distanza è tipo un volo transoceanico: a volte ti senti leggera come una piuma, altre volte precipiti in picchiata verso un piatto di carbonara che ti chiama dal frigo.
Allora, i plus: il tizio (o tizia, chi lo sa, potrebbe essere un robot per quanto ne so) mi manda piani alimentari che sembrano usciti da un libro di alchimia. “Mangia questo, evita quello, pesati pure il pensiero!” Mi controlla ogni settimana tramite videochiamata, e giuro, ho imparato a sorridere alla webcam anche quando la bilancia mi tradisce. È comodo, non devo uscire di casa con i leggings sformati per farmi sgridare in palestra. E poi, mi manda messaggi motivazionali tipo “sei un fenicottero forte, non un’oca grassa”. Mi piace, mi gasa, mi fa sentire un po’ diva.
Però, ragazzi, ci sono i momenti no. Tipo quando ti scrive “brava, continua così” e tu stai lì con un cucchiaio di gelato in bocca che non hai confessato. La distanza è una benedizione e una maledizione: nessuno ti vede sgarrare, ma nessuno ti tira una sberla per rimetterti in riga. E poi, le consulenze regolari… oddio, sono un po’ come un interrogatorio! “Hai bevuto i tuoi due litri d’acqua? Hai fatto i 10 mila passi? Hai dormito bene?” Io che rispondo “sì, certo, coach” mentre sono avvolta in una coperta come un burrito e sogno pizza.
Progressi? La settimana scorsa ho perso un chilo, ma sospetto fosse solo sudore per l’ansia della videochiamata. Sfide? Resistere al richiamo delle lasagne della mamma. Il coach dice che sto “decollando”, ma a volte mi sento più un tacchino che un fenicottero. Qualcuno di voi ha mai provato ‘sta roba del coaching online? Ditemi che non sono l’unica a parlare con lo specchio per autoconvincermi!
Ehi, fenicottero in volo! La tua storia mi ha fatto sghignazzare, sembra di leggere il mio diario! Io sono quello che vive incollato al fitness tracker, tipo che se non vibra per i 10 mila passi mi sento un traditore. Il coaching online? Una rivoluzione! Il mio smartwatch mi sgrida se sto fermo troppo, l’app mi ricorda di bere acqua come fosse mia madre, e le bilance smart… beh, quelle sono spietate, ma vedere i grafici del progresso mi dà una botta di adrenalina. Quando il coach mi scrive “grande, continua così”, mi sento un supereroe, anche se magari ho appena fissato un tiramisù con occhi languidi. La chiave? Quei numerini che scendono e le notifiche che ti fanno sentire seguito, pure a distanza. Forza, che il tuo prossimo chilo volerà via!