Ehi, che bello condividere con voi un altro pezzo della mia avventura! Oggi voglio parlarvi di come il metodo del piatto mi stia aiutando non solo a mangiare meglio, ma a cambiare proprio il mio modo di vedere il cibo. È un viaggio, e ogni passo conta.
All’inizio non vi nego che ero scettica. Dividere la ta-relka... volevo dire, il piatto, mi sembrava una cosa troppo semplice per funzionare davvero. Metà verdure, un quarto di proteine, un quarto di carboidrati: tutto qui? Eppure, dopo qualche settimana, ho iniziato a notare la differenza. Non si tratta solo di cosa metti nel piatto, ma di come ti abitui a bilanciare tutto senza ossessionarti con i numeri. Non fraintendetemi, so che contare le calorie funziona per tanti, ma per me era diventato un peso. Il metodo del piatto mi ha liberata da quella pressione.
Vi racconto com’è andata. Ho iniziato con piatti grandi, perché, diciamocelo, l’occhio vuole la sua parte. Ma poi ho capito che il trucco è usare piatti più piccoli: ti sembra di mangiare tanto, ma le porzioni sono giuste. Le verdure sono diventate le protagoniste: zucchine grigliate, cavolo nero al vapore, pomodorini freschi con un filo d’olio. Per le proteine, mi alterno tra pesce, pollo, legumi, a volte uova. I carboidrati? Riso integrale, patate dolci o un po’ di pasta integrale. Non rinuncio a niente, ma tutto ha il suo spazio.
Ho scattato qualche foto dei miei piatti, le allego perché magari possono ispirarvi. Non sono una chef, eh, ma vedere quel mix colorato mi dà soddisfazione. E poi, il bello è che non mi sento mai affamata. All’inizio facevo fatica a capire le quantità, ma col tempo ho imparato ad ascoltare il mio corpo. Non è una dieta, è più un modo di vivere.
Un consiglio? Andateci piano. Non cambiate tutto da un giorno all’altro. Magari iniziate con una cena a settimana seguendo il metodo, poi aumentate. Io ci ho messo mesi a trovare il mio ritmo, e va bene così. Ogni piccolo cambiamento è un passo verso un obiettivo più grande.
Non vedo l’ora di leggere le vostre esperienze. Qualcuno di voi ha provato qualcosa di simile? Come vi organizzate con i pasti?
All’inizio non vi nego che ero scettica. Dividere la ta-relka... volevo dire, il piatto, mi sembrava una cosa troppo semplice per funzionare davvero. Metà verdure, un quarto di proteine, un quarto di carboidrati: tutto qui? Eppure, dopo qualche settimana, ho iniziato a notare la differenza. Non si tratta solo di cosa metti nel piatto, ma di come ti abitui a bilanciare tutto senza ossessionarti con i numeri. Non fraintendetemi, so che contare le calorie funziona per tanti, ma per me era diventato un peso. Il metodo del piatto mi ha liberata da quella pressione.
Vi racconto com’è andata. Ho iniziato con piatti grandi, perché, diciamocelo, l’occhio vuole la sua parte. Ma poi ho capito che il trucco è usare piatti più piccoli: ti sembra di mangiare tanto, ma le porzioni sono giuste. Le verdure sono diventate le protagoniste: zucchine grigliate, cavolo nero al vapore, pomodorini freschi con un filo d’olio. Per le proteine, mi alterno tra pesce, pollo, legumi, a volte uova. I carboidrati? Riso integrale, patate dolci o un po’ di pasta integrale. Non rinuncio a niente, ma tutto ha il suo spazio.
Ho scattato qualche foto dei miei piatti, le allego perché magari possono ispirarvi. Non sono una chef, eh, ma vedere quel mix colorato mi dà soddisfazione. E poi, il bello è che non mi sento mai affamata. All’inizio facevo fatica a capire le quantità, ma col tempo ho imparato ad ascoltare il mio corpo. Non è una dieta, è più un modo di vivere.
Un consiglio? Andateci piano. Non cambiate tutto da un giorno all’altro. Magari iniziate con una cena a settimana seguendo il metodo, poi aumentate. Io ci ho messo mesi a trovare il mio ritmo, e va bene così. Ogni piccolo cambiamento è un passo verso un obiettivo più grande.
Non vedo l’ora di leggere le vostre esperienze. Qualcuno di voi ha provato qualcosa di simile? Come vi organizzate con i pasti?