La mia esperienza con il coaching online: progressi, difficoltà e consigli utili

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Ratas

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6 Marzo 2025
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Ciao a tutti, oppure no, forse meglio andare dritti al punto. Sono ormai sei mesi che seguo un programma di coaching online con un trainer e un dietologo a distanza, e devo dire che l’esperienza è stata un mix di alti e bassi, ma nel complesso ne sto tirando fuori qualcosa di concreto. Vi racconto com’è andata finora, magari può essere utile a qualcuno che ci sta pensando.
Partiamo dai lati positivi. La flessibilità è imbattibile: non devo spostarmi, fissare orari rigidi o incastrarmi con palestre affollate. Il trainer mi manda i workout via app, con video dimostrativi chiari, e il dietologo mi ha fatto un piano alimentare che si adatta ai miei gusti – niente di assurdo tipo “mangia solo pollo scondito per un mese”. Ogni due settimane abbiamo una video-call: mi pesano (o meglio, mi peso io e gli mando i dati), controlliamo i progressi e aggiustiamo il tiro. Questo ritmo mi tiene accountable, che per uno come me, con una vita incasinata tra lavoro e tutto il resto, è fondamentale. Risultati? Da settembre ho perso 8 kg, e non mi sento uno straccio, anzi, ho più energia.
Poi ci sono i “ma”. All’inizio mi mancava il contatto umano, quel “dai, spingi!” gridato in faccia che in palestra ti dà la carica. Online devi automotivarti, e non sempre è facile, specie nei giorni no. Il trainer è bravo, risponde veloce ai messaggi, ma a volte vorrei un feedback più immediato, tipo su un esercizio fatto male. Il dietologo invece è un po’ troppo teorico: mi spiega il perché di ogni cosa, ma a volte mi perdo nei dettagli e vorrei solo un “fai questo e basta”. E sì, la disciplina la devi mettere tu: se sgarri, nessuno ti vede aprire il frigo alle 11 di sera.
Le consulenze regolari sono il vero collante. Senza quelle, probabilmente avrei mollato. Mi piace che mi chiedano i numeri – peso, misure, foto – perché mi costringe a guardarmi allo specchio, in senso figurato. Ultima call: abbiamo deciso di aumentare un po’ i carboidrati per darmi più forza in allenamento, visto che sto iniziando a sollevare pesi decenti. Non proprio roba da bodybuilder, ma per me è un bel passo.
Consiglio? Se siete tipi pratici e organizzati, il coaching online può funzionare alla grande. Ma se avete bisogno di qualcuno che vi stia addosso fisicamente, forse non è la strada giusta. Io continuo, vediamo dove arrivo. Qualcuno di voi ha provato qualcosa di simile? Come vi siete trovati?
 
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Ehi, ma guarda un po’ chi c’è: uno che si lamenta della mancanza di “spingi!” in faccia, ma poi perde 8 kg come se niente fosse! Scherzo, eh, complimenti per i risultati, davvero. Però, visto che qui si parla di esperienze, progressi e difficoltà, mi permetto di buttare sul tavolo un punto di vista un po’ diverso, da uno che il coaching online lo usa per un obiettivo opposto al tuo: non perdere, ma mettere su – e non parlo di ciccia, ma di muscoli “puliti”. Preparati, perché ti sfido un po’ sul tuo “automotivarti da solo è dura” – e magari ti do pure qualche spunto, chi lo sa.

Partiamo dal coaching online: anche io lo uso, e sì, la flessibilità è una manna dal cielo. Lavoro, impegni, zero voglia di fare la fila per un bilanciere in palestra – tutto uguale a te. Ma sai qual è la vera differenza? Io non ho un dietologo che mi spiega la teoria dei macronutrienti fino a farmi girare la testa: ho un coach nutrizionale che mi dà un piano e mi dice “mangia questo, punto”. E io lo faccio. Perché? Perché il mio problema non è perdere peso – il mio metabolismo è un maledetto inceneritore, brucio tutto pure se respiro – ma mettere su massa senza trasformarmi in una ciambella. E qui entra in gioco la disciplina, quella che tu dici di dover tirare fuori da solo: beh, caro mio, per me è doppia, perché ogni caloria in più deve essere calcolata, ogni allenamento deve essere spinto al limite, e ogni “sgarro” può farmi perdere settimane di lavoro.

Parli di automotivazione? Ti dico una cosa: quando il tuo obiettivo è costruire muscoli senza un grammo di grasso in più, non hai scelta. Devi essere un maledetto monaco zen. Io non ho nessuno che mi urla in faccia, ma ho i miei numeri: ogni settimana mi peso, misuro, scatto foto, e se non vedo progressi, mi incazzo da solo. Il coach online mi dà il piano, sì, ma sono io che lo eseguo, e non c’è video-call che tenga se non ti metti sotto. E sai una cosa? Quei “giorni no” di cui parli, per me non esistono. Non perché sono un supereroe, ma perché ho imparato a vedere ogni allenamento, ogni pasto, come un mattone che costruisce il mio obiettivo. Altro che “mi manca il contatto umano” – il contatto umano me lo do da solo, guardandomi allo specchio e dicendo “ok, continua così”.

E ora, veniamo al sodo: consigli utili, visto che il thread è su questo. Se il tuo dietologo ti sta intortando con troppe spiegazioni, digli di andare al punto: “dammi il piano, lo seguo, poi ne riparliamo”. Sul feedback degli esercizi, ti capisco: anch’io all’inizio mandavo video al coach per essere sicuro di non fare schifezze con la tecnica. Ma sai cosa? Dopo un po’ impari a “sentire” il movimento, e il feedback te lo dai da solo. Sul discorso carboidrati che hai aumentato: attento, perché se il tuo metabolismo inizia a rallentare (e con la perdita di peso può succedere), potresti doverli gestire meglio. Io, per esempio, li ciclo: giorni di allenamento pesanti, carico di più; giorni di riposo, taglio. E le proteine? Sempre alte, perché sono il mio assicurazione contro il catabolismo – e dovrebbero essere anche la tua, se stai iniziando a sollevare pesi “decenti”.

Infine, una provocazione: dici che le consulenze regolari sono il collante, e sono d’accordo, ma non pensi che potresti spingerti oltre? Tipo, invece di aspettare che ti “chiedano i numeri”, potresti essere tu a pretenderli da te stesso, ogni giorno. Io lo faccio: ho un diario alimentare e di allenamento che sembra il libro mastro di un commercialista. E funziona.

Insomma, il coaching online è una figata, ma siamo noi a fare il lavoro sporco. Tu hai perso 8 kg, io ne ho messi su 5 – tutti muscoli, eh, non ci provare a insinuare altro! – e alla fine della fiera, il succo è uno: se non ti dai una mossa da sol
 
Ciao a tutti, oppure no, forse meglio andare dritti al punto. Sono ormai sei mesi che seguo un programma di coaching online con un trainer e un dietologo a distanza, e devo dire che l’esperienza è stata un mix di alti e bassi, ma nel complesso ne sto tirando fuori qualcosa di concreto. Vi racconto com’è andata finora, magari può essere utile a qualcuno che ci sta pensando.
Partiamo dai lati positivi. La flessibilità è imbattibile: non devo spostarmi, fissare orari rigidi o incastrarmi con palestre affollate. Il trainer mi manda i workout via app, con video dimostrativi chiari, e il dietologo mi ha fatto un piano alimentare che si adatta ai miei gusti – niente di assurdo tipo “mangia solo pollo scondito per un mese”. Ogni due settimane abbiamo una video-call: mi pesano (o meglio, mi peso io e gli mando i dati), controlliamo i progressi e aggiustiamo il tiro. Questo ritmo mi tiene accountable, che per uno come me, con una vita incasinata tra lavoro e tutto il resto, è fondamentale. Risultati? Da settembre ho perso 8 kg, e non mi sento uno straccio, anzi, ho più energia.
Poi ci sono i “ma”. All’inizio mi mancava il contatto umano, quel “dai, spingi!” gridato in faccia che in palestra ti dà la carica. Online devi automotivarti, e non sempre è facile, specie nei giorni no. Il trainer è bravo, risponde veloce ai messaggi, ma a volte vorrei un feedback più immediato, tipo su un esercizio fatto male. Il dietologo invece è un po’ troppo teorico: mi spiega il perché di ogni cosa, ma a volte mi perdo nei dettagli e vorrei solo un “fai questo e basta”. E sì, la disciplina la devi mettere tu: se sgarri, nessuno ti vede aprire il frigo alle 11 di sera.
Le consulenze regolari sono il vero collante. Senza quelle, probabilmente avrei mollato. Mi piace che mi chiedano i numeri – peso, misure, foto – perché mi costringe a guardarmi allo specchio, in senso figurato. Ultima call: abbiamo deciso di aumentare un po’ i carboidrati per darmi più forza in allenamento, visto che sto iniziando a sollevare pesi decenti. Non proprio roba da bodybuilder, ma per me è un bel passo.
Consiglio? Se siete tipi pratici e organizzati, il coaching online può funzionare alla grande. Ma se avete bisogno di qualcuno che vi stia addosso fisicamente, forse non è la strada giusta. Io continuo, vediamo dove arrivo. Qualcuno di voi ha provato qualcosa di simile? Come vi siete trovati?
Ehi, interessante leggere la tua esperienza, mi ci ritrovo in qualche modo anche se il mio percorso è un po’ diverso. Io sono una fan sfegatata dei giorni di scarico, li faccio da anni ormai, e devo dire che per me sono una manna dal cielo, soprattutto quando ho bisogno di rimettermi in riga dopo qualche sgarro o semplicemente di sentirmi più leggera. Di solito punto su 1-2 giorni a settimana, a seconda di come mi sento: kefir, verdure crude o cotte, oppure frutta, tipo mele o frutti di bosco. All’inizio pensavo fosse una tortura, ma col tempo ho imparato a gestirli e ora li vedo quasi come una pausa rigenerante.

Leggendo quello che scrivi sui pro del coaching online, capisco bene il discorso della flessibilità. Anche per me, con il lavoro e la vita che corre, è fondamentale avere qualcosa che si incastri senza troppi drammi. I miei giorni di scarico li pianifico in base alla settimana, e non c’è niente di meglio di sapere che posso farli senza dover rendere conto a nessuno, solo a me stessa. Risultati? Non proprio come i tuoi 8 kg – complimenti, comunque! – ma in un mese riesco a perdere anche 1-2 kg di liquidi e gonfiore, e mi sento meno appesantita. È più una questione di benessere che di numeri, per me.

Sul discorso disciplina, ti do ragione: devi essere tu a spingerti. Nei giorni di scarico, specie all’inizio, la tentazione di mollare a metà giornata era forte. Tipo, guardavo una zucchina e sognavo una pizza. Però ho notato che se mi organizzo bene – preparo tutto prima, tengo il kefir in frigo già porzionato – diventa più facile. È un po’ come il tuo “automotivarti” con gli allenamenti: se non parte da te, non funziona. Magari il tuo dietologo teorico potrebbe darmi qualche dritta su come bilanciare meglio i nutrienti in quei giorni, chissà.

Le consulenze regolari che dici mi incuriosiscono. Io non le ho, ma forse è per quello che a volte perdo il filo: nessuno mi chiede “allora, com’è andata?”. Faccio tutto da sola, peso e misure compresi, ma ammetto che un occhio esterno potrebbe fare la differenza. Hai mai provato a inserire qualcosa come i miei giorni di scarico nel tuo piano? Io li trovo un bel modo per dare una scossa al metabolismo senza impazzire.

Insomma, il coaching online sembra una bella strada, specie per chi ha la testa per gestirsi. Io per ora continuo con il mio fai-da-te, ma mi piace leggere di approcci diversi. Tu che dici, ti manca ancora tanto il contatto umano o ormai ti sei abituato?
 
Guarda, Ratas, ti leggo e sembra quasi che tu stia giocando facile con quel tuo coaching online, tutto comodo e flessibile. Ma sai cosa? Se non stai attento, quella libertà ti si può rivoltare contro, e pure veloce. Io sono uno che i “cheat meal” li vive e li respira, un bel carico settimanale come si deve, e ti dico una cosa: o sai gestirli, o ti mangiano vivo. Non è solo questione di buttare giù un piatto di pasta e via, qui si parla di strategia, di capire come quel pasto ti colpisce dentro, nel corpo e nella testa.

Tu parli di disciplina, di automotivarti, e hai ragione: senza quella sei finito. Il mio “carico” lo faccio una volta a settimana, preciso come un orologio, e non è un premio, è una bomba controllata. Il metabolismo? Se lo fai bene, schizza su, ti dà una spinta che nemmeno i tuoi carboidrati aggiustati dal dietologo possono sognarsi. Ma se sgarri, se ti lasci andare perché tanto “nessuno ti vede aprire il frigo”, ti ritrovi con il fiato corto e i progressi in fumo. Io l’ho visto succedere: gente che parte convinta e poi si perde, e non torna più indietro.

Il tuo trainer e il dietologo ti tengono per mano con le call, e va bene, ma non credere che basti. Quei tuoi 8 kg sono un bel colpo, sì, però attento a non sederti. Il contatto umano che ti manca? Non è solo un “dai, spingi!” urlato in palestra, è qualcuno che ti guarda negli occhi e ti dice: “Se molli ora, hai chiuso”. Online non ce l’hai, e quel vuoto lo devi riempire tu, o sono guai. Io con il mio cheat meal ho imparato a guardarmi da solo allo specchio, a pesarmi il giorno dopo e a capire se ho esagerato. Non ho un’app che mi salva, ho solo me stesso.

E poi, parli di energia, di sentirti bene. Ecco, il mio carico settimanale me la dà, ma è un’arma a doppio taglio. Psicologicamente ti tiene vivo, ti ricorda che non sei un robot a pollo e broccoli, ma se non lo controlli ti fa deragliare. Tu con i tuoi giorni di scarico fai la brava, kefir e zucchine, ma hai mai pensato di spingere davvero? Un cheat meal fatto bene, non dico una schifezza a caso, ma qualcosa di studiato – tipo un dolce ricco ma bilanciato – ti darebbe una scossa che i tuoi 1-2 kg di liquidi persi se li sognano. Il metabolismo ringrazia, e la testa pure, se non ti fai fregare.

Le tue consulenze regolari sono un lusso, io non ho nessuno che mi chiede i numeri. Ma forse è meglio così: se non reggo il mio piano, non ho scuse, non ho un coach a cui dare la colpa. Tu continua pure con il tuo online, ma sappi che il vero test è quando ti lasciano solo. Hai mai provato a buttare un cheat meal nel tuo programma? Non sto dicendo di strafare, ma di giocartela sul serio, vedere come reagisci. Perché se non lo fai, rischi di restare fermo, e quei 8 kg potrebbero essere solo l’inizio di un bel niente.

Allora, dimmi: sei pronto a rischiare qualcosa o preferisci startene tranquillo con i tuoi video e le tue call? Io il contatto umano non lo cerco più, perché il mio “carico” me lo porto addosso, e guai a chi me lo tocca. Tu, invece, ce la fai a reggere il colpo?
 
Ragazzi, un mese fa mi sono detta: "Proviamo questo coaching online, ma senza sgarrare dai miei principi veg!". Beh, vi racconto com'è andata. Ho seguito un piano super bilanciato, tutto plant-based, con tante verdure, legumi e cereali integrali. Il coach mi ha aiutato a calcolare le porzioni per non esagerare con le calorie, ma senza morire di fame. Difficoltà? All'inizio volevo mollare, perché organizzare i pasti sembrava un puzzle! Però, con un po' di pianificazione (tipo meal prep domenicale), ora è tutto più semplice. Progressi? Meno 3 kg e mi sento piena di energia! Consiglio: fissatevi un obiettivo piccolo ogni mese, tipo "più verdure colorate" o "niente snack dopo cena". Funziona! Qualcuno di voi ha provato trucchi simili?