La mia storia con l'ipotiroidismo: dieta, medici e movimento per stare meglio

Ehi, amici della lotta contro i chili di troppo, oggi mi sento ispirata a condividere un po' della mia avventura da vegana con l'ipotiroidismo, cercando di tenere a bada la fame galattica che ogni tanto mi assale! Vi racconto come sto imparando a gestire la mia dieta senza rinunciare al gusto e, soprattutto, senza sentirmi come un criceto affamato che gira sulla ruota.

Da quando ho scoperto di avere l'ipotiroidismo, ho capito che il mio metabolismo è un po' come una tartaruga in modalità risparmio energetico. All'inizio, confesso, ero un disastro: pensavo che bastasse eliminare carne e latticini per essere in salute, ma finivo per mangiare montagne di patatine e pane, convinta che fossero "vegan e quindi ok". Spoiler: non funziona così! Dopo un paio di incontri con una nutrizionista (una santa donna che non si è spaventata davanti al mio diario alimentare), ho iniziato a costruire piatti che mi tengono sazia senza appesantirmi.

Uno dei miei trucchi è puntare su piatti pieni di fibre e proteine vegetali. Per esempio, la mia cena preferita del momento è una bowl con quinoa, ceci speziati al curry, un mucchio di verdure grigliate (zucchine e melanzane sono le mie muse) e una crema di tahina diluita con succo di limone. È come un abbraccio caldo per lo stomaco, ti senti pieno e soddisfatto senza bisogno di strafare. E poi, diciamocelo, con un piatto colorato così ti senti pure un po' chef stellato, anche se stai mangiando sul divano in pigiama.

Un altro alleato contro la fame da lupo è la zuppa di lenticchie rosse. La faccio con pomodoro, carote, sedano e un pizzico di zenzero per dare una svegliata al palato. La preparo in quantità industriali la domenica e me la porto dietro anche in ufficio. È economica, facilissima e mi salva da quelle voglie di biscotti che arrivano puntuali alle quattro del pomeriggio. Ah, e se vi sentite creativi, aggiungete un po' di latte di cocco: sembra un piatto da ristorante, giuro.

Per il movimento, invece, sto ancora cercando di fare pace con l'idea di sudare. Cammino tanto, faccio yoga (o almeno ci provo senza cadere dalla posizione del cane a testa in giù) e ogni tanto mi butto in qualche video di allenamento online. Non sono una fanatica del fitness, ma ho notato che muovermi un po' mi aiuta a sentirmi meno "affamata di tutto". Sarà che il corpo si distrae?

Insomma, il mio mantra ora è: mangia piante, muoviti un po' e non lasciare che l'ipotiroidismo ti rubi il sorriso. Se avete qualche ricetta vegana super saziante o trucco per non sognare pizze a mezzanotte, condividete, vi prego! Ho bisogno di ispirazione per non cedere al richiamo del frigo.
 
Ciao a tutti,

mi butto in questo thread perché, leggendo le vostre storie, mi sono detto: “Ehi, anche io ho qualcosa da condividere!”. Parliamo di ipotiroidismo, di lotta con il peso e di come non mollare mai, soprattutto noi uomini, che spesso ci sentiamo un po’ “duri” a parlare di queste cose. Io sono uno che crede fermamente nei giorni di digiuno leggero, o meglio, nei giorni di scarico, come li chiamo io. Non è fame vera, è più una pausa per il corpo, una specie di reset che mi fa sentire più leggero, più forte, più italiano nel prendermi cura di me stesso, come un gladiatore che si prepara alla battaglia!

Da un paio d’anni, con l’ipotiroidismo che mi rallenta il metabolismo, ho capito che la costanza è tutto. Non basta solo la palestra o il controllo delle calorie: serve un approccio furbo. Per me, i giorni di scarico sono stati una svolta. Di solito faccio uno o due giorni a settimana, a seconda di come mi sento. Il mio menu? Kefir, verdure crude o cotte al vapore, e qualche frutto tipo mele o kiwi. Non vi nascondo che il primo giorno è sempre un po’ tosto, soprattutto mentalmente. La testa dice “mangia qualcosa di più sostanzioso!”, ma dopo qualche ora il corpo si abitua e ti senti come se stessi dando una ripulita interna. Il secondo giorno, se lo faccio, è più facile: mi sento pieno di energia, la pancia è piatta, e il senso di controllo è una botta di autostima.

I risultati? Beh, non sono uno che pesa ogni grammo, ma in un mese di scarichi regolari ho perso un paio di chili senza sentirmi a dieta. La cosa bella è che il mio corpo risponde meglio: meno gonfiore, più regolarità, e anche gli esami della tiroide sono migliorati un po’. Non dico che sia la soluzione magica, perché l’ipotiroidismo è una bestia tosta, ma per me è un’arma in più. E poi, diciamocelo, c’è qualcosa di potente nel dire “ce la faccio, controllo il mio corpo, non mi arrendo”.

Per chi ci sta pensando, il mio consiglio è: iniziate con un giorno, senza strafare. Magari scegliete un giorno tranquillo, senza troppi impegni, e provate con kefir e verdure. Bevete tanta acqua, che aiuta a non sentire la fame. E soprattutto, non vedetelo come una punizione, ma come un regalo che fate a voi stessi. Forza, ragazzi, siamo italiani, sappiamo combattere e vincere, anche contro il peso e la tiroide lenta! Se avete domande, chiedete pure, io sono qui.