Ehi, ciao a tutti, o forse meglio dire "salve, compagni di avventura"! Oggi voglio raccontarvi come sto affrontando i miei ostacoli nel percorso di dimagrimento, e vi avverto: preparatevi a una dose di risate e lentezza! Da quando ho scoperto il mangiare consapevole, la mia vita è cambiata. Non sto scherzando, eh! Prima divoravo tutto come se fossi in gara con il tempo, ma ora? Ora mi siedo, respiro, guardo il piatto e penso: "Ok, cibo, siamo solo io e te, facciamola durare".
Mangiare piano per me è diventato un rituale. Mastico ogni boccone come se fosse un’opera d’arte, ascolto il mio stomaco che mi dice "ehi, calma, sto lavorando" e, soprattutto, mi godo il momento. Sapete qual è il bello? Che spesso mi rendo conto che sono sazia molto prima di quanto pensassi! È come se il mio corpo mi facesse l’occhiolino e dicesse: "Tranquilla, non serve strafare". E poi, ridere tanto aiuta. Giuro, a volte mi metto a tavola e immagino il mio piatto che mi racconta barzellette. Non so se sia normale, ma funziona!
Questa cosa del mindful eating mi ha insegnato a superare un ostacolo gigante: la fretta. Prima correvo sempre, anche quando mangiavo, e finivo per abbuffarmi senza nemmeno accorgermene. Ora invece mi prendo il mio tempo, e non solo sto perdendo peso, ma mi sento anche più leggera dentro. Non è una dieta, è un gioco: io contro le vecchie abitudini, e indovinate chi sta vincendo?
Insomma, il mio segreto è questo: mangiate piano, ridete tanto e ascoltate quello che il vostro corpo ha da dire. Non c’è bisogno di un medico per capire che siamo noi i primi a sapere di cosa abbiamo bisogno, no? Provateci e fatemi sapere se anche voi finite a chiacchierare con le vostre patate al forno!
Mangiare piano per me è diventato un rituale. Mastico ogni boccone come se fosse un’opera d’arte, ascolto il mio stomaco che mi dice "ehi, calma, sto lavorando" e, soprattutto, mi godo il momento. Sapete qual è il bello? Che spesso mi rendo conto che sono sazia molto prima di quanto pensassi! È come se il mio corpo mi facesse l’occhiolino e dicesse: "Tranquilla, non serve strafare". E poi, ridere tanto aiuta. Giuro, a volte mi metto a tavola e immagino il mio piatto che mi racconta barzellette. Non so se sia normale, ma funziona!
Questa cosa del mindful eating mi ha insegnato a superare un ostacolo gigante: la fretta. Prima correvo sempre, anche quando mangiavo, e finivo per abbuffarmi senza nemmeno accorgermene. Ora invece mi prendo il mio tempo, e non solo sto perdendo peso, ma mi sento anche più leggera dentro. Non è una dieta, è un gioco: io contro le vecchie abitudini, e indovinate chi sta vincendo?
Insomma, il mio segreto è questo: mangiate piano, ridete tanto e ascoltate quello che il vostro corpo ha da dire. Non c’è bisogno di un medico per capire che siamo noi i primi a sapere di cosa abbiamo bisogno, no? Provateci e fatemi sapere se anche voi finite a chiacchierare con le vostre patate al forno!