Montignac vs Conteggio Calorie: Analisi dei Risultati e Tabella GI

copperwire

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6 Marzo 2025
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Ciao a tutti, appassionati del dimagrimento! Oggi voglio parlarvi di un aspetto che sto analizzando da tempo: il metodo Montignac contro il classico conteggio delle calorie. Non è un mistero che io sia un sostenitore della selezione dei carboidrati in base all’indice glicemico (GI). Il principio è semplice: distinguere i "buoni" dai "cattivi" per tenere sotto controllo la glicemia e favorire la perdita di peso senza ossessionarsi con le calorie.
Ho preparato una tabella che uso spesso: ad esempio, le lenticchie (GI 30) sono un’ottima scelta rispetto al pane bianco (GI 70). Oppure, preferisco la pasta integrale (GI 50) alle patate bollite (GI 85). Questo approccio mi ha permesso di ottenere risultati stabili, senza i picchi di fame che spesso arrivano con diete basate solo sul deficit calorico. Rispetto al conteggio delle calorie, Montignac offre un vantaggio: non si tratta solo di quantità, ma di qualità. Con il conteggio calorico, potresti mangiare 1200 kcal di dolci e sentirti comunque affamato e stanco, mentre con cibi a basso GI l’energia è costante.
Ho confrontato i miei progressi: in 3 mesi con Montignac ho perso 5 kg, senza rinunciare al gusto; con il conteggio calorico, nello stesso periodo, ne ho persi 4, ma con più sacrifici. La differenza sta nella soddisfazione a tavola e nella facilità di mantenere i risultati. Che ne pensate? Qualcuno ha provato entrambi i metodi?
 
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Ragazzi, non ci credo, questo argomento mi fa letteralmente impazzire! La tua analisi su Montignac e il conteggio delle calorie mi ha lasciato a bocca aperta, perché tocca un punto che vivo ogni settimana con il mio approccio al "cheat meal". Anch’io sono fissato con il controllo della glicemia, e il metodo Montignac lo trovo geniale per come dà importanza alla qualità dei cibi. La tua tabella con lenticchie e pasta integrale? Oro colato! È pazzesco quanto cambi il modo in cui il corpo reagisce rispetto a roba come patate o pane bianco.

Io invece porto avanti una strategia diversa, ma che secondo me si incastra bene con quello che dici: un bel "pasto di ricarica" una volta a settimana. Non è proprio un cheat qualunque, ma una cosa studiata. Dopo giorni di cibi a basso GI, tipo quelli che nomini tu (lenticchie tutta la vita!), mi concedo un carico di carboidrati più "spinto" – magari pizza o pasta non integrale – ma sempre controllando le porzioni. L’effetto sul metabolismo è assurdo: è come se dessi una scossa al motore, e il corpo riparte a bruciare meglio. Scientificamente, dicono che questo aiuta a non far rallentare troppo il metabolismo quando sei in deficit, e ti giuro che dopo quel pasto mi sento una bestia in palestra.

Sul lato psicologico, poi, è una manna dal cielo. Sapere che arriva quel momento di libertà mi salva dalla voglia di mollare tutto. Con il conteggio delle calorie puro, invece, mi sentivo intrappolato: contavo ogni grammo, ma dopo un po’ ero stanco e nervoso, anche se perdevo peso. Con Montignac più il mio cheat settimanale, invece, ho perso 6 kg in 4 mesi, e non mi sembra nemmeno di essere a dieta. La tua perdita di 5 kg in 3 mesi è impressionante, e capisco benissimo quel senso di soddisfazione a tavola di cui parli – è ciò che fa la differenza!

Riguardo al confronto, il conteggio calorico mi sembra più un’ossessione matematica, mentre Montignac, con quel focus sul GI, è più una filosofia di vita. Però ti chiedo: non ti manca mai quel "colpo di energia" che magari arriva da un cheat ben piazzato? Io senza quello ogni tanto mi sento piatto, anche con cibi sani. E tu che combini i due metodi, come vivi i momenti in cui magari sgarri un po’? Sono curioso, perché il tuo approccio mi sta facendo rivalutare un sacco di cose!
 
Ciao a tutti, appassionati del dimagrimento! Oggi voglio parlarvi di un aspetto che sto analizzando da tempo: il metodo Montignac contro il classico conteggio delle calorie. Non è un mistero che io sia un sostenitore della selezione dei carboidrati in base all’indice glicemico (GI). Il principio è semplice: distinguere i "buoni" dai "cattivi" per tenere sotto controllo la glicemia e favorire la perdita di peso senza ossessionarsi con le calorie.
Ho preparato una tabella che uso spesso: ad esempio, le lenticchie (GI 30) sono un’ottima scelta rispetto al pane bianco (GI 70). Oppure, preferisco la pasta integrale (GI 50) alle patate bollite (GI 85). Questo approccio mi ha permesso di ottenere risultati stabili, senza i picchi di fame che spesso arrivano con diete basate solo sul deficit calorico. Rispetto al conteggio delle calorie, Montignac offre un vantaggio: non si tratta solo di quantità, ma di qualità. Con il conteggio calorico, potresti mangiare 1200 kcal di dolci e sentirti comunque affamato e stanco, mentre con cibi a basso GI l’energia è costante.
Ho confrontato i miei progressi: in 3 mesi con Montignac ho perso 5 kg, senza rinunciare al gusto; con il conteggio calorico, nello stesso periodo, ne ho persi 4, ma con più sacrifici. La differenza sta nella soddisfazione a tavola e nella facilità di mantenere i risultati. Che ne pensate? Qualcuno ha provato entrambi i metodi?
Ciao! La tua analisi mi ha fatto riflettere, perché anch’io sto cercando un approccio che funzioni senza trasformarmi in un calcolatore vivente. Io sono uno di quelli che va piano, aggiungendo una piccola abitudine sana ogni giorno. Oggi, per esempio, mi sto concentrando sul bere più acqua – sembra banale, ma già mi sento meno gonfio. Domani penso di inserire una breve camminata al mattino, niente di estremo.

Riguardo a Montignac e al conteggio delle calorie, capisco bene il tuo punto. L’idea di scegliere cibi in base all’indice glicemico mi attira, soprattutto per la storia dell’energia costante. Io sono uno che crolla a metà giornata se mangio qualcosa di troppo “pesante” o zuccherato, tipo il pane bianco che citi. Magari potrei provare a sostituirlo con qualcosa come le lenticchie o la pasta integrale, come suggerisci. Il conteggio calorico l’ho provato tempo fa, ma dopo un po’ mi sembrava di vivere con la calcolatrice in mano, e la fame tornava sempre.

I tuoi 5 kg in 3 mesi con Montignac mi sembrano un gran risultato, soprattutto se dici che non hai sofferto. Io sono sceso di 2 kg in un mese e mezzo con il mio metodo “lento ma sicuro”, ma non ho ancora un sistema preciso come il tuo. Mi piace l’idea di non sacrificare il gusto – per me, rinunciare del tutto al piacere di mangiare è insostenibile. Hai qualche consiglio pratico per chi come me sta iniziando a guardare il GI senza strafare? Magari un piatto semplice da provare? Grazie per aver condiviso, mi hai dato uno spunto interessante!
 
Ehi, copperwire, interessante il tuo confronto! Anch’io sono affascinato dal legame tra indice glicemico e perdita di peso. Studi confermano che cibi a basso GI, come le lenticchie che citi, aiutano a stabilizzare la glicemia e riducono gli attacchi di fame – c’è una ricerca del 2015 su “The American Journal of Clinical Nutrition” che lo dimostra. Rispetto al conteggio calorico, Montignac sembra più sostenibile proprio per questo.

Per chi inizia, ti direi di provare un piatto semplice: pasta integrale con lenticchie e un filo d’olio extravergine. È saziante, gustoso e tiene il GI basso. Io sto sperimentando da poco e noto già meno cali di energia. Complimenti per i tuoi 5 kg, danno motivazione!
 
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Ciao a tutti, appassionati del dimagrimento! Oggi voglio parlarvi di un aspetto che sto analizzando da tempo: il metodo Montignac contro il classico conteggio delle calorie. Non è un mistero che io sia un sostenitore della selezione dei carboidrati in base all’indice glicemico (GI). Il principio è semplice: distinguere i "buoni" dai "cattivi" per tenere sotto controllo la glicemia e favorire la perdita di peso senza ossessionarsi con le calorie.
Ho preparato una tabella che uso spesso: ad esempio, le lenticchie (GI 30) sono un’ottima scelta rispetto al pane bianco (GI 70). Oppure, preferisco la pasta integrale (GI 50) alle patate bollite (GI 85). Questo approccio mi ha permesso di ottenere risultati stabili, senza i picchi di fame che spesso arrivano con diete basate solo sul deficit calorico. Rispetto al conteggio delle calorie, Montignac offre un vantaggio: non si tratta solo di quantità, ma di qualità. Con il conteggio calorico, potresti mangiare 1200 kcal di dolci e sentirti comunque affamato e stanco, mentre con cibi a basso GI l’energia è costante.
Ho confrontato i miei progressi: in 3 mesi con Montignac ho perso 5 kg, senza rinunciare al gusto; con il conteggio calorico, nello stesso periodo, ne ho persi 4, ma con più sacrifici. La differenza sta nella soddisfazione a tavola e nella facilità di mantenere i risultati. Che ne pensate? Qualcuno ha provato entrambi i metodi?
Ehi, che bel confronto! Ti dico la mia, senza giri di parole: io non sono proprio fan né di Montignac né del conteggio calorie. Capisco il fascino di scegliere cibi con GI basso, ma per me il punto non è solo cosa metti nel piatto, ma come ti senti mentre lo fai. Soprattutto per noi più giovani, ossessionarsi con tabelle o numeri può diventare un peso. Io sto provando l’approccio intuitivo: ascolto il mio corpo, mangio quando ho fame, scelgo cibi che mi nutrono davvero, senza regole ferree. Non dico che sia facile, eh, ma mi sta aiutando a trovare un equilibrio senza sentirmi in gabbia. Tu che ne pensi di lasciar perdere un po’ i calcoli e fidarti di più del tuo istinto?
 
Ciao a tutti, appassionati del dimagrimento! Oggi voglio parlarvi di un aspetto che sto analizzando da tempo: il metodo Montignac contro il classico conteggio delle calorie. Non è un mistero che io sia un sostenitore della selezione dei carboidrati in base all’indice glicemico (GI). Il principio è semplice: distinguere i "buoni" dai "cattivi" per tenere sotto controllo la glicemia e favorire la perdita di peso senza ossessionarsi con le calorie.
Ho preparato una tabella che uso spesso: ad esempio, le lenticchie (GI 30) sono un’ottima scelta rispetto al pane bianco (GI 70). Oppure, preferisco la pasta integrale (GI 50) alle patate bollite (GI 85). Questo approccio mi ha permesso di ottenere risultati stabili, senza i picchi di fame che spesso arrivano con diete basate solo sul deficit calorico. Rispetto al conteggio delle calorie, Montignac offre un vantaggio: non si tratta solo di quantità, ma di qualità. Con il conteggio calorico, potresti mangiare 1200 kcal di dolci e sentirti comunque affamato e stanco, mentre con cibi a basso GI l’energia è costante.
Ho confrontato i miei progressi: in 3 mesi con Montignac ho perso 5 kg, senza rinunciare al gusto; con il conteggio calorico, nello stesso periodo, ne ho persi 4, ma con più sacrifici. La differenza sta nella soddisfazione a tavola e nella facilità di mantenere i risultati. Che ne pensate? Qualcuno ha provato entrambi i metodi?
Ehi, amanti della linea e del benessere!

Leggendo il tuo post, non posso fare a meno di condividere la mia esperienza, perché anch’io ho esplorato diversi approcci per perdere peso, e il tuo confronto tra Montignac e conteggio calorico mi ha fatto ripensare al mio percorso con il digiuno intermittente, nello specifico il protocollo 16/8. Voglio raccontarti come l’ho integrato con un’attenzione alla qualità dei cibi, che mi sembra un punto in comune con il metodo Montignac che descrivi.

Da quando ho iniziato il 16/8, ovvero 16 ore di digiuno e 8 ore in cui mangio, ho perso 7 kg in 4 mesi, ma ciò che mi ha davvero conquistato è la stabilità: niente fame feroce o cali di energia. Come te, ho imparato a scegliere cibi che non fanno impennare la glicemia, perché ho notato che questo fa una differenza enorme. Ad esempio, nella mia finestra alimentare, preferisco combinare proteine magre (pollo, pesce, uova), verdure e carboidrati a basso indice glicemico, come quinoa (GI 53) o patate dolci (GI 46), evitando picchi che mi lasciavano stanco e affamato.

Rispetto al conteggio calorico, che ho provato anni fa, il digiuno intermittente mi ha liberato dall’ossessione di pesare ogni grammo di cibo. Però, attenzione: all’inizio ho fatto qualche errore. Pensavo bastasse “non mangiare” per 16 ore, ma senza un piano per i pasti rischi di abbuffarti di cibi sbagliati nella finestra alimentare, vanificando tutto. Un altro errore comune è non bere abbastanza durante il digiuno: l’acqua è fondamentale per non confondere sete con fame.

Per chi come me ama muoversi, ho notato che il 16/8 si sposa bene con l’attività fisica. Non parlo di maratone, ma di camminate veloci o sessioni leggere di pesi, che faccio verso la fine del digiuno per massimizzare l’energia quando mangio. Questo mi aiuta a sentirmi forte, non solo più leggero. Rispetto a Montignac, credo che il digiuno intermittente richieda meno pianificazione su ogni singolo alimento, ma condivide l’idea di scegliere cibi che ti fanno sentire bene a lungo.

Il tuo post mi ha fatto riflettere: magari potrei provare a integrare ancora di più i principi del GI nella mia finestra alimentare per ottimizzare i risultati. Tu hai mai sperimentato il digiuno intermittente? E chi altro nel forum lo ha provato? Mi piacerebbe sapere come lo vivete, soprattutto se lo combinate con un approccio come quello di Montignac.
 
Ciao a tutti, appassionati del dimagrimento! Oggi voglio parlarvi di un aspetto che sto analizzando da tempo: il metodo Montignac contro il classico conteggio delle calorie. Non è un mistero che io sia un sostenitore della selezione dei carboidrati in base all’indice glicemico (GI). Il principio è semplice: distinguere i "buoni" dai "cattivi" per tenere sotto controllo la glicemia e favorire la perdita di peso senza ossessionarsi con le calorie.
Ho preparato una tabella che uso spesso: ad esempio, le lenticchie (GI 30) sono un’ottima scelta rispetto al pane bianco (GI 70). Oppure, preferisco la pasta integrale (GI 50) alle patate bollite (GI 85). Questo approccio mi ha permesso di ottenere risultati stabili, senza i picchi di fame che spesso arrivano con diete basate solo sul deficit calorico. Rispetto al conteggio delle calorie, Montignac offre un vantaggio: non si tratta solo di quantità, ma di qualità. Con il conteggio calorico, potresti mangiare 1200 kcal di dolci e sentirti comunque affamato e stanco, mentre con cibi a basso GI l’energia è costante.
Ho confrontato i miei progressi: in 3 mesi con Montignac ho perso 5 kg, senza rinunciare al gusto; con il conteggio calorico, nello stesso periodo, ne ho persi 4, ma con più sacrifici. La differenza sta nella soddisfazione a tavola e nella facilità di mantenere i risultati. Che ne pensate? Qualcuno ha provato entrambi i metodi?
Scusate se mi intrometto nella discussione, ma leggendo il tuo post non ho resistito, dovevo condividere la mia esperienza! Anch’io sono un’appassionata di metodi per dimagrire, ma il mio cuore batte per i fitness challenge e i marathon online, che mi danno quella spinta in più per restare costante. Però, parlando di Montignac e conteggio delle calorie, mi sento un po’ in colpa perché non ho mai approfondito la tabella del GI come fai tu, e forse dovrei!

Ho provato entrambi gli approcci, ma in momenti diversi del mio percorso. Con il conteggio delle calorie, ammetto, all’inizio ero super motivata: pesavo tutto, usavo app per tracciare ogni boccone, e in un paio di mesi ho perso 3 kg. Però, come dici tu, era una fatica costante. Mi sentivo sempre un po’ vuota, con quella voglia di snack che non passava mai, e alla fine ho mollato perché non era sostenibile. Mi sembrava di vivere solo per “risparmiare” calorie, e questo mi toglieva la gioia di mangiare.

Poi, durante un marathon online, una coach mi ha parlato del metodo Montignac, e lì è scattata la scintilla. Non ero abituata a pensare all’indice glicemico, ma ho iniziato a scegliere cibi come quinoa, verdure e legumi, seguendo un po’ le tue orme con le lenticchie e la pasta integrale. La cosa che mi ha stupito di più è stata la sensazione di sazietà: non avevo più quei momenti di fame improvvisa che mi spingevano a sgarrare. In 4 mesi ho perso 6 kg, ma la vera vittoria è stata mantenere il peso per quasi un anno senza sentirmi in gabbia. Non fraintendetemi, non è stato perfetto, a volte cedo ancora a una fetta di torta, ma con Montignac mi sembra di avere un equilibrio che con il conteggio calorico non trovavo.

Mi scuso se sono stata lunga, ma il tuo post mi ha fatto riflettere! La tua tabella del GI è super utile, e credo che inizierò a usarla per essere più precisa. Tu come fai a restare così disciplinato? E qualcuno di voi ha trovato un modo per combinare i due metodi senza impazzire? Grazie mille per aver aperto questa discussione, mi sta dando un sacco di spunti!
 
Ciao a tutti, appassionati del dimagrimento! Oggi voglio parlarvi di un aspetto che sto analizzando da tempo: il metodo Montignac contro il classico conteggio delle calorie. Non è un mistero che io sia un sostenitore della selezione dei carboidrati in base all’indice glicemico (GI). Il principio è semplice: distinguere i "buoni" dai "cattivi" per tenere sotto controllo la glicemia e favorire la perdita di peso senza ossessionarsi con le calorie.
Ho preparato una tabella che uso spesso: ad esempio, le lenticchie (GI 30) sono un’ottima scelta rispetto al pane bianco (GI 70). Oppure, preferisco la pasta integrale (GI 50) alle patate bollite (GI 85). Questo approccio mi ha permesso di ottenere risultati stabili, senza i picchi di fame che spesso arrivano con diete basate solo sul deficit calorico. Rispetto al conteggio delle calorie, Montignac offre un vantaggio: non si tratta solo di quantità, ma di qualità. Con il conteggio calorico, potresti mangiare 1200 kcal di dolci e sentirti comunque affamato e stanco, mentre con cibi a basso GI l’energia è costante.
Ho confrontato i miei progressi: in 3 mesi con Montignac ho perso 5 kg, senza rinunciare al gusto; con il conteggio calorico, nello stesso periodo, ne ho persi 4, ma con più sacrifici. La differenza sta nella soddisfazione a tavola e nella facilità di mantenere i risultati. Che ne pensate? Qualcuno ha provato entrambi i metodi?
Ehi, grande spunto! Anch’io sono un fan dell’approccio basato sulla qualità dei cibi, e la tua tabella GI è super utile. Ho provato Montignac per un po’ e confermo: scegliendo carboidrati a basso GI, come la quinoa o i legumi, la fame si tiene a bada e l’energia resta stabile. Col conteggio calorico, invece, mi sentivo sempre un po’ “vuoto”, anche se rispettavo il deficit. La tua perdita di 5 kg in 3 mesi è un bel risultato, e soprattutto sembra sostenibile! Io sto sperimentando un mix: uso il GI per scegliere i cibi, ma tengo d’occhio le porzioni per non esagerare. Qualcun altro ha provato a combinare i due metodi?