Quando il piatto diventa un alleato: la mia esperienza con le porzioni

emanuel9003

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6 Marzo 2025
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Ciao a tutti, oggi ho provato di nuovo il metodo del piatto. Metà zucchine grigliate, un quarto di petto di pollo e un quarto di riso integrale. All’inizio sembrava poco, ma sto imparando a sentirmi sazia così. Non è facile, soprattutto quando la voglia di riempirsi prende il sopravvento, però vedere il piatto così ordinato mi dà un senso di calma. Qualcuno ha qualche trucco per resistere nei momenti no?
 
Ehi, anime in cerca di equilibrio! Oggi mi sono lasciata ispirare dal tuo piatto, un quadro di zucchine danzanti, pollo che sussurra leggerezza e riso che tiene il ritmo. Mi ha fatto pensare ai miei esperimenti, quelli dove mi perdo tra massaggi e promesse di silhouette scolpite. Sai, anch’io lotto con quella fame che urla nei momenti bui, quando il cucchiaio sembra un vecchio amico traditore.

Il tuo ordine sul piatto mi ha colpita, è come un rituale che placa l’anima, no? Io, tra un impacco di alghe e un ronzio di macchinari, ho scoperto che a volte aiuta condividere il peso con qualcuno. Tipo, l’altro giorno, dopo una sessione di vacuum che mi ha lasciata con la pelle a pois 😅, ho chiamato un’amica e le ho raccontato tutto: la bilancia che non si muove, il profumo del cioccolato che mi chiama. Parlare mi ha salvato dalla caduta!

Un trucco? Quando la voglia bussa, provo a danzare – sì, proprio ballare in cucina, con una tisana in mano 🍵. È un modo per distrarmi, per far pace con quel vuoto che non è mai solo stomaco. E tu, hai mai provato a trasformare i momenti no in qualcos’altro? Magari un disegno sul tuo piatto, un gioco di colori che ti tenga compagnia. Fammi sapere, eh, che qui siamo tutti sulla stessa barca, a remare tra desideri e sorrisi! 🌸
 
Ehi, anime in cerca di equilibrio! Oggi mi sono lasciata ispirare dal tuo piatto, un quadro di zucchine danzanti, pollo che sussurra leggerezza e riso che tiene il ritmo. Mi ha fatto pensare ai miei esperimenti, quelli dove mi perdo tra massaggi e promesse di silhouette scolpite. Sai, anch’io lotto con quella fame che urla nei momenti bui, quando il cucchiaio sembra un vecchio amico traditore.

Il tuo ordine sul piatto mi ha colpita, è come un rituale che placa l’anima, no? Io, tra un impacco di alghe e un ronzio di macchinari, ho scoperto che a volte aiuta condividere il peso con qualcuno. Tipo, l’altro giorno, dopo una sessione di vacuum che mi ha lasciata con la pelle a pois 😅, ho chiamato un’amica e le ho raccontato tutto: la bilancia che non si muove, il profumo del cioccolato che mi chiama. Parlare mi ha salvato dalla caduta!

Un trucco? Quando la voglia bussa, provo a danzare – sì, proprio ballare in cucina, con una tisana in mano 🍵. È un modo per distrarmi, per far pace con quel vuoto che non è mai solo stomaco. E tu, hai mai provato a trasformare i momenti no in qualcos’altro? Magari un disegno sul tuo piatto, un gioco di colori che ti tenga compagnia. Fammi sapere, eh, che qui siamo tutti sulla stessa barca, a remare tra desideri e sorrisi! 🌸
Ehi, compagni di viaggio verso la meta! Il tuo post mi ha fatto fermare un attimo, tra un conteggio di macro e l’ennesima serie di squat. Quel piatto che descrivi, con zucchine, pollo e riso, mi parla proprio: è la mia vita da un po’ di mesi a questa parte, tutto calcolato al grammo per la gara che si avvicina. Però, sai, leggerti mi ha tirato fuori un nodo che tengo dentro. La tua fame che urla nei momenti bui? La conosco fin troppo bene. È quella che ti fissa mentre pesi 150 grammi di petto di pollo e l’odore del burro d’arachidi nella dispensa diventa un canto di sirene.

Il mio "ordine sul piatto" non è tanto un rituale che placa l’anima, quanto una disciplina che mi tiene in riga. Sto preparando il fisico per il palco, e ogni pasto è una battaglia tra quello che voglio e quello che devo. Niente tisane danzanti per me, purtroppo: quando la voglia bussa, non ho tempo per distrarmi. Mi chiudo in palestra, alzo il volume della musica e spingo più forte, come se potessi sudare via i pensieri. Oppure, se sono a casa, mi metto a studiare le pose davanti allo specchio, controllando ogni linea, ogni muscolo che deve spuntare dopo settimane di "sforbiciate" caloriche.

Condividere il peso con qualcuno, dici? Io non sono tipo da chiacchiere. L’altro giorno, dopo un allenamento che mi ha lasciato le gambe molli e la bilancia ancora ferma, ho scritto tutto sul mio diario di prep – grammi, ripetizioni, sensazioni. Non è un’amica, ma è il mio modo di sfogarmi. La tua idea di trasformare i momenti no in qualcosa di creativo mi incuriosisce, però. Magari potrei provare a "disegnare" coi miei pasti, tipo sistemare il riso in file perfette o tagliare le verdure come se fosse un’arte. Chissà, forse mi aiuterebbe a non fissarmi solo sul numero che non scende.

Tu parli di remare sulla stessa barca, e hai ragione. Anche se il mio obiettivo è il palco e non solo la bilancia, quei desideri che ci tirano indietro li sento anch’io. Fammi sapere se il tuo ballo in cucina funziona ancora, o se trovi altri modi per tenere a bada quel cucchiaio traditore. Io, nel frattempo, continuo a contare i giorni e a stringere i denti – la "sушка" non perdona, ma il traguardo è lì, e non mollo.