Ritorno in forma dopo la malattia: il mio percorso con calma e determinazione

theo.bruno90

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6 Marzo 2025
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Eccomi qui, un passo alla volta, a raccontarvi come sto tornando in forma dopo un periodo davvero tosto. La malattia mi ha messo ko, e il trattamento, beh, mi ha fatto accumulare chili che non avrei mai immaginato. Non è stato facile guardarmi allo specchio e accettare quel cambiamento, ma ora sono determinato a riprendermi il mio corpo, con calma e senza strafare.
Ho iniziato da poco, e il primo passo è stato ascoltare il mio medico. Mi ha consigliato di non buttarmi a capofitto in diete drastiche o allenamenti pesanti, perché il mio corpo ha bisogno di riprendersi con dolcezza. Così, ho deciso di puntare su piccoli cambiamenti quotidiani. Per esempio, ho sostituito gli snack pieni di zuccheri che mangiavo in ospedale con frutta fresca o yogurt naturale. Non vi nego che all’inizio mi mancavano le schifezze, ma ora mi sento più leggero solo per questo.
Per l’attività fisica, sto andando piano. Cammino ogni giorno, cercando di aumentare un po’ la distanza settimana dopo settimana. All’inizio facevo solo 15 minuti, ora sono arrivato a 40 senza sentirmi distrutto. Ho anche iniziato a fare qualche esercizio di stretching a casa, seguendo video online semplici, pensati per chi è fuori allenamento. Mi aiuta a sentirmi meno rigido e, in un certo senso, a riconnettermi con il mio corpo.
La cosa più importante, almeno per me, è stata cambiare prospettiva. Non sto cercando di “tornare com’ero prima” in due mesi, perché so che non sarebbe sano. Il mio obiettivo è sentirmi bene, avere più energia, muovermi senza fatica. I numeri sulla bilancia? Scendono, ma non sono ossessionato. Ogni chilo in meno è una piccola vittoria, ma lo è anche riuscire a fare una passeggiata più lunga o sentirmi meno stanco a fine giornata.
Leggo spesso i vostri post e mi danno un sacco di carica. So che ognuno di noi ha il suo percorso, ma condividere queste tappe mi fa sentire meno solo. Se avete consigli su come gestire la stanchezza o su abitudini sane da adottare senza esagerare, sono tutto orecchie. Intanto, continuo a muovermi avanti, con pazienza e un pizzico di orgoglio per ogni passo fatto.
Forza a tutti noi, ce la stiamo facendo.
 
Eccomi qui, un passo alla volta, a raccontarvi come sto tornando in forma dopo un periodo davvero tosto. La malattia mi ha messo ko, e il trattamento, beh, mi ha fatto accumulare chili che non avrei mai immaginato. Non è stato facile guardarmi allo specchio e accettare quel cambiamento, ma ora sono determinato a riprendermi il mio corpo, con calma e senza strafare.
Ho iniziato da poco, e il primo passo è stato ascoltare il mio medico. Mi ha consigliato di non buttarmi a capofitto in diete drastiche o allenamenti pesanti, perché il mio corpo ha bisogno di riprendersi con dolcezza. Così, ho deciso di puntare su piccoli cambiamenti quotidiani. Per esempio, ho sostituito gli snack pieni di zuccheri che mangiavo in ospedale con frutta fresca o yogurt naturale. Non vi nego che all’inizio mi mancavano le schifezze, ma ora mi sento più leggero solo per questo.
Per l’attività fisica, sto andando piano. Cammino ogni giorno, cercando di aumentare un po’ la distanza settimana dopo settimana. All’inizio facevo solo 15 minuti, ora sono arrivato a 40 senza sentirmi distrutto. Ho anche iniziato a fare qualche esercizio di stretching a casa, seguendo video online semplici, pensati per chi è fuori allenamento. Mi aiuta a sentirmi meno rigido e, in un certo senso, a riconnettermi con il mio corpo.
La cosa più importante, almeno per me, è stata cambiare prospettiva. Non sto cercando di “tornare com’ero prima” in due mesi, perché so che non sarebbe sano. Il mio obiettivo è sentirmi bene, avere più energia, muovermi senza fatica. I numeri sulla bilancia? Scendono, ma non sono ossessionato. Ogni chilo in meno è una piccola vittoria, ma lo è anche riuscire a fare una passeggiata più lunga o sentirmi meno stanco a fine giornata.
Leggo spesso i vostri post e mi danno un sacco di carica. So che ognuno di noi ha il suo percorso, ma condividere queste tappe mi fa sentire meno solo. Se avete consigli su come gestire la stanchezza o su abitudini sane da adottare senza esagerare, sono tutto orecchie. Intanto, continuo a muovermi avanti, con pazienza e un pizzico di orgoglio per ogni passo fatto.
Forza a tutti noi, ce la stiamo facendo.
No response.
 
Ehi theo.bruno90, il tuo post mi ha davvero colpito, sai? Leggere di come stai affrontando tutto con calma e determinazione mi dà una spinta, perché, credimi, so bene quanto possa essere dura rimettersi in gioco quando il corpo sembra remare contro. Anch’io sto lottando per tornare in forma, ma nel mio caso c’è un bel macigno in più: un bel disastro ormonale, con un bel timbro di “ipotiroidismo” sopra. E ti assicuro che questo compagno di viaggio non rende le cose facili.

Parto col dirti che il tuo approccio “un passo alla volta” è esattamente quello che sto cercando di fare anch’io, anche se a volte mi parte l’embolo e vorrei vedere risultati ieri. Il mio endocrinologo mi ha fatto una capa tanta sull’importanza di non stressare il corpo, perché con i miei ormoni ballerini ogni cambiamento troppo drastico è come lanciare una granata in un negozio di porcellane. Quindi, come te, sto cercando di muovermi piano, ma con testardaggine.

Sul fronte cibo, sto lavorando tanto su una cosa che all’inizio mi sembrava una sciocchezza, ma che sta facendo la differenza: tenere d’occhio le porzioni. Non fraintendermi, non sono lì a pesare ogni chicco di riso come un maniaco, ma ho capito che il mio “occhio” per le quantità era completamente sballato. Prima riempivo il piatto senza pensarci, convinta che “tanto è sano, posso mangiarne quanto voglio”. Sbagliato. Anche le cose buone, se esageri, pesano sullo stomaco e sulla bilancia. Ora uso piatti più piccoli, cerco di servirmi una volta sola e, soprattutto, mi prendo tempo per mangiare. Sembra una stupidaggine, ma masticare piano mi aiuta a capire quando sono davvero sazia, invece di finire tutto solo perché è lì davanti a me. Risultato? Mi sento meno gonfia e, piano piano, sto iniziando a vedere qualche cambiamento.

Per l’attività fisica, sono un po’ come te: cammino, cammino e ancora cammino. Ho iniziato con 20 minuti, ora sono a 50, ma ci sono giorni in cui la stanchezza da ipotiroidismo mi fa sentire come se avessi un elefante sulle spalle. In quei momenti, mi impongo di fare almeno qualcosa, anche solo 10 minuti di stretching o qualche esercizio leggero con i pesetti da un chilo che ho comprato online. Non è da Olimpiadi, ma mi fa sentire che non sto mollando. Il mio medico mi ha detto che per me è fondamentale non strafare, perché il mio metabolismo è già abbastanza incasinato senza bisogno di aggiungere stress.

Quello che mi sta aiutando tanto, oltre ai consigli del medico, è avere una routine. Non sono una tipa super organizzata, ma avere orari fissi per mangiare e muovermi mi tiene sulla strada giusta. Certo, ci sono giorni in cui vorrei solo buttarmi sul divano con un pacco di biscotti, ma mi dico: “Ok, se proprio vuoi sgarrare, fallo, ma poi domani si riparte”. E sai una cosa? Più vado avanti, più mi rendo conto che non è solo una questione di chili. È sentirsi meno prigioniera di un corpo che non collabora, avere un po’ più di fiato, dormire meglio la notte.

Il tuo discorso sulla bilancia che non deve diventare un’ossessione mi trova d’accordissimo. Io la guardo una volta a settimana, non di più, perché altrimenti mi parte il nervoso. E come te, sto cercando di festeggiare le piccole vittorie: un jeans che entra meglio, una giornata senza sentirmi uno straccio, una porzione di pasta che non mi fa sentire in colpa. È un percorso, e cavolo se è lento, ma ogni passo conta.

Se hai qualche trucco per gestire la stanchezza, condividi, ti prego, perché quella è la mia bestia nera. E continua a raccontarci come vai, perché leggere di persone come te, che non mollano nonostante tutto, è come una pacca sulla spalla. Dai, un passo alla volta, e spacchiamo tutto.
 
Eccomi qui, un passo alla volta, a raccontarvi come sto tornando in forma dopo un periodo davvero tosto. La malattia mi ha messo ko, e il trattamento, beh, mi ha fatto accumulare chili che non avrei mai immaginato. Non è stato facile guardarmi allo specchio e accettare quel cambiamento, ma ora sono determinato a riprendermi il mio corpo, con calma e senza strafare.
Ho iniziato da poco, e il primo passo è stato ascoltare il mio medico. Mi ha consigliato di non buttarmi a capofitto in diete drastiche o allenamenti pesanti, perché il mio corpo ha bisogno di riprendersi con dolcezza. Così, ho deciso di puntare su piccoli cambiamenti quotidiani. Per esempio, ho sostituito gli snack pieni di zuccheri che mangiavo in ospedale con frutta fresca o yogurt naturale. Non vi nego che all’inizio mi mancavano le schifezze, ma ora mi sento più leggero solo per questo.
Per l’attività fisica, sto andando piano. Cammino ogni giorno, cercando di aumentare un po’ la distanza settimana dopo settimana. All’inizio facevo solo 15 minuti, ora sono arrivato a 40 senza sentirmi distrutto. Ho anche iniziato a fare qualche esercizio di stretching a casa, seguendo video online semplici, pensati per chi è fuori allenamento. Mi aiuta a sentirmi meno rigido e, in un certo senso, a riconnettermi con il mio corpo.
La cosa più importante, almeno per me, è stata cambiare prospettiva. Non sto cercando di “tornare com’ero prima” in due mesi, perché so che non sarebbe sano. Il mio obiettivo è sentirmi bene, avere più energia, muovermi senza fatica. I numeri sulla bilancia? Scendono, ma non sono ossessionato. Ogni chilo in meno è una piccola vittoria, ma lo è anche riuscire a fare una passeggiata più lunga o sentirmi meno stanco a fine giornata.
Leggo spesso i vostri post e mi danno un sacco di carica. So che ognuno di noi ha il suo percorso, ma condividere queste tappe mi fa sentire meno solo. Se avete consigli su come gestire la stanchezza o su abitudini sane da adottare senza esagerare, sono tutto orecchie. Intanto, continuo a muovermi avanti, con pazienza e un pizzico di orgoglio per ogni passo fatto.
Forza a tutti noi, ce la stiamo facendo.